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Quella musica era ipnotica, pervadeva ogni angolo del maniero ma entrava in quella parte più nascosta del mio animo...chiusi gli occhi..e quelle note..mi trasmettevano sensazioni perse, risvegliarono i miei sensi.
Sentii un abbraccio forte, la carezza sul viso, la stretta forte e sicura sui miei polsi...era lui..mi trasportava...mi teneva stretta ai polsi sicuro e con passione..."Amami" gli dissi mentre una lacrima scorreva "Amami ancora...fammi sentire sono tua di nuovo". Sorrideva...mi faceva salire le scale, era davanti a me, i suoi occhi cristallini, finchè arrivammo in cima alla torre e ci fermammo. Non capivo..quella musica stava creando una magia con le sue note, lo abbracciai e poi sentii il suo bacio caldo sul collo, spostarmi i capelli per scendere fino alla scollatura della veste di Cramelide...quella musica sublimava ancora il mio desiderio di lui. |
“Tracce di bambini.” Disse Ehiss a Dacey. “Queste dobbiamo cercare.”
E penetrarono ancor più nel cuore del bosco, che sembrava quasi aprirsi per accoglierli e poi richiudersi alle loro spalle per avvolgerli. Cominciò allora a piovere ed il cavaliere si tolse il mantello, usandolo poi per riparare se stesso e la ragazza dall'acqua. “Stringetevi a me o vi bagnerete...” mormorò alla zingara. Un vago sibilo attraversava i frondosi rami degli alberi che, come antichi soldati fermi lì per un remoto incantesimo, parevano essere i primordiali guardiani di quelle lande. Tutto sembrava intriso di qualcosa di sconosciuto, inquieto, innaturale. Faggi, pioppi, pini, castagni, querce, meli ed olmi racchiudevano quello spazio bucolico e lussureggiante, forse alieno da conoscenze umane. Quel bosco più i due avanzavano più si mostrava quasi incantato. “Comincia a far buio...” Ehiss fermandosi con Dacey sotto un albero “... tra non molto sarà sera... se davvero i bambini sono arrivati fin qui si saranno di certo persi... è come un infinito labirinto questo bosco... sarà meglio tornare indietro... torneremo domani...” Rifecero così il cammino a ritroso. Ma alla fine, incredibilmente, si ritrovarono nello stesso punto di prima. “Che stranezza...” il cavaliere “... forse abbiamo imboccato il sentiero sbagliato...” Rifecero il cammino per tornare indietro, ma di nuovo si ritrovarono al punto di prima, nel cuore sconosciuto del bosco e lontani dalla città. Ehiss comprese che non poteva essere un caso. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...3b50ba9cc0.jpg |
Iniziai a guardare in giro lungo il sentiero tracciato in mezzo agli alberi ma non trovai niente che potesse essere collegato a bambini.
Durante questa mia ricerca non mi resi conto della strada e non vi prestai troppa attenzione. Con la pioggia poi mi distrassi ancora di più cercando di usare lo scialle per ripararmi ma non era sufficiente. Fui felice di accettare il mantello di Ser Ehiss standogli vicina. Se non fosse per la nostra ricerca questo bosco avrebbe anche il suo fascino, pensai mentre procedevamo senza risultato. " Si é più prudente" concordai allungando un po' il passo cercando di trovare qualche punto di riferimento per tornare indietro. " Si sarà quello sbagliato...eppure mi sembrava quello giusto. Si vede che ho un pessimo senso dell'orientamento" dissi cercando di sorridere e togliermi di dosso una strana sensazione. Girammo ancora e ancora senza trovare la via giusta e tornando sempre nello stesso punto. " Ser ehm probabilmente siamo stanchi e la pioggia e il buio ci confondono. Forse sarebbe meglio trovare un riparo per sta notte" |
Anche questa creatura venne definita innocua, ma io non sapevo più cosa pensare.
"Avete una specie di bestia come servitore?" Chiesi incredula "Ma ditemi, questa e l'altra creatura che ci ha aggrediti prima, che specie di esseri sono? Da dove provengono? Sembrano incroci tra bestie e uomini..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Zoren ascoltò ogni parola di Gwen, mentre i rami secchi pian piano prendevano fuoco.
“Forse sei ancora scossa, tesoro...” disse lui, per poi voltarsi verso le due ragazze, che però non c'erano più “... vedi? Sono andate via. Erano dunque solo due ragazze che litigavano fra loro... il libro e tutto il resto non c'entrano niente...” |
Sospirai preoccupata.
Che mi fossi fatta suggestionare? Possibile? Io non credevo, ma poteva essere e cercai di convincermi, mentre alimentavo il fuoco dei rami con le fiamme magiche. Speravo che distruggendo quel libro tutto quello sarebbe finito, e se così non fosse stato, mi sarei battuta fino alla fine. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quelle sensazioni, quelle emozioni, quel trasporto dei sensi, tutto ciò, come animato da quella musica malinconica e soave, avvolsero Altea e la guidarono, quasi per mano, attraverso corridoi e scale del castello, fino a salire sulla torre e fermarsi poi davanti ad una porta chiusa, l'ultima stanza del dongione.
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Era possibile avessi immaginato tutto..era una follia.
Non doveva accadere più...vidi una porta davanti a me, mi presi di coraggio ma notai la scollatura aperta e rimasi perplessa, mentre mi sistemai. Lentamente aprii la porta, avevo il mio coltello o tutto al più potevo fuggire con la chiave. |
“Si...” disse annuendo Ehiss a Dacey “... meglio cercare dove ripararci...” guardandosi intorno.
Notò allora ciò che restava di una vecchia capanna, usata forse in tempi passati da qualche contadino o pastore. I due allora la raggiunsero per ripararsi dalla pioggia. Era un'abitazione fatiscente, abbandonata da tempo, ma comunque offriva un riparo in mezzo a quelle lande. “Ecco, qui saremo al riparo...” il cavaliere “... sentite freddo? Volete che accenda un fuoco?” |
Ester fissò prima Gaynor, poi il pirata.
“Non sono né l'una, né l'altra cosa.” Disse. “Sono... ecco, sono esseri artificiali. Figli del genio e dell'estro del dottore.” |
Risi piano a quelle parole di Icarius.
"Si anche io.." Annuendo. In effetti avevo un bel languorino. Poi tornò Affon e sorrisi nel vedere la selvaggina. "Oh che meraviglia..." Sorrisi "Posso darvi una mano in cucina? Mi farebbe piacere..". |
La capanna fu una vera benedizione vista la pioggia incessante.
Era in rovina, il mobilio era scarno se non assente e la pulizia sembrava essere una parola sconosciuta. Ma era pur sempre un riparo e non potevo lamentarmi. " Si ho freddo ma non preoccupatevi, ora mi riprendo" dissi togliendo lo scialle fradico e poggiandolo su una sedia malconcia. " Il fuoco ci serve, decisamente ma non mi sembra giusto che siate voi a lavorare" dissi dirigendomi verso il caminetto. Alcuni ceppi di legno erano a fianco e presa la pietra focai inizia a creare una prima scintilla tra le ceneri antiche. Ci misi un po' prima di ottenere il risultato sperato ma finalmente le prime fiamme presero a scoppiettare rallegrando l'ambiente. "Ser sedete anche voi qui" prendendo la sedia e sistemandola davanti al camino, io invece mi sedetti a terra accanto. |
I rami presero fuoco e Zoren raccolse il libro.
Guardò poi Gwen ed annuì. Un attimo dopo lo gettò sulle fiamme. In pochi istanti le sue pagine ingiallite presero fuoco, consumandolo poi sempre più velocemente. “Ecco fatto...” disse il mago fissando il fuoco “... andiamo, su... questa storia è finita...” dirigendosi verso il carrozzone. Ma guardando il fuoco Gwen vide il fumo diventare nero come pece e poi una strana immagine danzò per un attimo sulle fiamme, per poi dissolversi. http://www.genitoricattolici.org/fot...e/image002.jpg |
La risposta di Ester mi lasciò di sasso.
"Esseri artificiali? E com'è possibile dare vita... dare LA vita ad una creatura, seppur artificiale?" Non mi capacitavo delle strane cose che accadevano in quella villa. Fiori e creature nati in laboratorio, urla disumane, un padrone restio a mostrarsi a noi. Queste persone, che finora si erano mostrate più che gentili, cominciarono a darmi i brividi. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
“Assolutamente no.” Disse Affon a Clio. “Sono generazioni che nella mia famiglia conserviamo la ricetta del fagiano alla crema di cipolle e patate nuove. Dunque è impossibile che io faccia accostare qualcuno alla mia cucina. Andate pure a riposarvi, o giocate a carte o magari ai dadi. Insomma, fate l'Amore se volete, l'importate è che mi lasciate cucinare in pace.”
Icarius rise di gusto. |
Osservavo il libro consumarsi sempre di più e non mi sembrava vero che stesse bruciando sul serio.
Avvertii un senso di liberazione quando si fu consumato e Zoren mi prese per mano, andando verso il carrozzone. Mi girai un'ultima volta verso il fuoco, in tempo per vedere un'immagine danzare sulle fiamme e svanire così velocemente che pensai di averla immaginata. Raggiungemmo il carrozzone e mi chiusi la porta alle spalle. "È finita..." mormorai. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Dacey accese il fuoco del vecchio cammino, che fortunatamente aveva la canna fumaria ancora efficiente.
“Il tiraggio è buono, in breve scalderà l'intero ambiente...” disse Ehiss sedendosi a terra “... il pavimento per me andrà benissimo, voi sedetevi sulla sedia... e prendete questo...” dandole la sua giubba “... vi scalderà fino a quando il fuoco non sarà bello forte nel camino...” restando lui in camicia. |
“La vita...” disse Ester a Gaynor “... cosa è davvero la vita, se non la bellezza della natura riflessa sulle sue creature? Ma sono concetti filosofici e complessi. Sarà il dottore a rivelarveli se vorrà...”
“Non vedo l'ora di conoscerlo.” Fece il pirata. “Venite, pranzeremo con lui...” sorridendo Ester. |
Risi a quelle parole, annuendo.
"Ah, se dite così, benissimo..." divertita. Poi mi voltai verso Icarius, che stava ridendo a sua volta. "Allora, caro, lasciamo cucinare Affon in pace?" tornando nel salottino dove eravamo poco prima. |
" Non mi sento una buona cameriera approfittando della vostra gentilezza e lasciandovi a terra" e mi sedetti sul pavimento a mia volta, spostando la sedia verso il camino in modo che lo scialle e il mantello del cavaliere si asciugassero velocemente.
" Ma questo lo accetto..ho davvero freddo. Non sono una amante del freddo, mai stata" poggiando la giacca sulle mie spalle e stringendomi tra le mie stesse braccia con un leggero brivido. " Io devo dirlo... Quando cercavamo la strada del ritorno ho come avuto la sensazione che, che qualcosa ci riportasse allo stesso punto, come se qualcuno o qualcosa ci volesse tenere qui... So che è sciocco...ma ho avuto questa sensazione forte, e un po' ce l'ho ancora" |
Gwen e Zoren salirono sul carrozzone, mentre il fuoco si consumava pian piano.
Il buffo mezzo di locomozione fu messo in moto e partirono, lasciando Nolhia e le sue misteriose campagne. “Capo...” disse Go “... che direzione prendo?” “Nord-Est...” rispose Zoren. “Bene.” Annuì Go. Così imboccarono quella direzione. E più avanzavano lungo la strada, più i monti si facevano più alti ed aspri. “Nella prima città in cui giungeremo” fece il mago “metteremo in scena il nostro spettacolo.” |
In effetti, per quanto io non fossi di certo stupida, Ester da un'ora parlava di concetti che io poco riuscivo a capire.
"Bene, anch'io sono davvero curiosa e impaziente di conoscere il dottore..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Lasciammo Nolhia e non mi sembrò vero.
Stavamo andando via; via da quell'orrore e quell'inquietudine. Affondai fra le braccia di Zoren, in silenzio. Avevo bisogno di un abbraccio, di qualcuno che mi confortasse e mi rassicurasse, anche se non ne capivo il perché. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Ma certo, cara.” Disse divertito Icarius a Clio. “Così potremo fare l'Amore a lungo.” Voltandosi verso il vecchio Affon. “Mi raccomando, cucinate con calma.” Ridendo di gusto, per poi prendere la ragazza per mano e andarono nell'altra stanza. “Tra poco sarà sera...” mormorò una volta rimasti soli “... e finalmente potremo uscire da qui... mi sento un topo in trappola...”
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Vedendo Dacey così rannicchiata e tremante, Ehiss le si avvicinò e cominciò a scaldarla passando le sua mani sulle spalle e la braccia della ragazza.
Era un massaggio caldo, vigoroso, anche rassicurante. “Non pensate a queste cose...” disse piano, mentre le fiamme scaldavano l'ambiente e rendevano luminosi gli occhi ambrati della zingara “... se vi lasciate suggestionare allora sarà peggio... va meglio così?” Le chiese. “Sentite ancora freddo?” |
Mi limitai a scuotere la testa, divertita, per poi prendere la mano di Icarius e andare nell'altra stanza.
Lo osservai incupirsi, e istintivamente strinsi la mano che era ancora nella sua. "Già.." mormorai piano a mia volta "Vedrai che andrà tutto bene.." con un sorriso speranzoso "Dopotutto ce la siamo sempre cavata, no?" sorridendo "Siamo un'ottima squadra.." divertita. Poi guardai fuori dalla finestra. "Piuttosto dovremmo decidere che cosa fare una volta lasciato il ducato.." sospirai "Dove andare, da chi... ci serve un piano.." con lo sguardo che correva fuori dalla finestra, come se la brughiera avesse la risposta. |
“Seguitemi, prego...” disse Ester a Gaynor e al pirata.
Li condusse così in una veranda, da cui era possibile avere uno splendido panorama sulla baia dell'isola. Era una meravigliosa sera limpida e luminosa, con la Luna che splendeva eterea sulle onde del mare e le stelle che scintillavano come smeraldi nel firmamento tropicale. “Il dottore ci raggiungerà a momenti...” Ester ai due ospiti. |
" Per quanto mio zio abbia tentato mi rendo conto che le paure profonde suscitate dai vecchi racconti popolari sono restati nella mia testa...maledizione" dissi con disappunto rimugiando su come fare a non farmi suggestionare così.
Il massaggio di Ehiss distolse ogni mio pensiero in proposito e rimasi in silenzio, con un leggero rossore sulle guance, a fissarlo. Mi ripresi alla sua domanda e con un leggero colpo di tosse annuii. " Si grazie, va meglio ora... Non eravate tenuto a farlo..grazie" |
Ester ci condusse in una veranda, con una vista mozzafiato sulla baia. Quel posto era incantevole, la natura rigogliosa e lo splendido mare erano un'accoppiata unica. Quella serata era poi particolarmente piacevole... il tempo mite, il cielo limpido e stellato dove campeggiava una splendente luna e quella magnifica vista sul mare. Mi strinsi al braccio del Capitano, appoggiando la testa sulla sua spalla.
"Bene" risposi ad Ester "Lo attendiamo con impazienza..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Zoren accolse Gwen fra le sue braccia, facendola sentire protetta ed amata.
Restarono così a lungo, lasciandosi cullare dall'andatura cigolante del carrozzone. Il crepuscolo lasciò poi il passo alla sera e l'aria limpida dipingeva le alte montagne come stagliate su un orizzonte che sembrava infinito. Dopo un po', in lontananza, apparvero delle luci. |
Mi lasciai cullare dalle braccia di Zoren e dall'andatura del carrozzone.
Arrivai anche a sonnecchiare un po', svegliandomi quando era ormai sera e da lontano si scorgevano delle luci. "Guarda..." indicandole. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Andare via...” disse ad un tratto Icarius “... lasciarci tutto alle spalle... tutto e tutti...” fissando Clio “... questo dobbiamo fare... siamo ricercati, inseguiti e braccati... non abbiamo altra scelta... non possiamo organizzare rivoluzioni o guerre... siamo in due, io e te soli contro l'intero ducato... e forse contro il mondo intero...” con i suoi occhi azzurri in quelli chiari di lei.
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“Vi ho vista tremante, infreddolita...” disse Ehiss senza smettere di massaggiare le spalle e le braccia di Dacey “... volete che smetta? Che smetta di scaldarvi?” Mentre il fuoco danzava nel camino, generando giochi di chiaroscuro sulle pareti ammuffite della casa.
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Il pirata e Gaynor rimasero così, vicini, a fissare quello splendido scenario tropicale.
Le onde che lente si infrangevano sulla bassa scogliera, viste dai vetri sembravano immagini mute di un libro sfogliato lentamente, con le palme che rivestivano la baia tutt'intorno. Su tutto dominava la luce argentata della Luna, che disegnava una mistica scia sulle acque limpide di un mare sterminato. Ad un tratto la porta della stanza si aprì. |
Dire di no mi avrebbe lasciata a battere i denti del freddo e dall'umidità.
" No, no... E' solo che.. Vi ho preso la giacca e ora siete voi a scaldarmi, mi sento un po' egoista. Scusate ma voi non avete freddo?" |
Restai per un lungo istante ad osservare i suoi occhi nei miei.
Poi sorrisi. "Sarebbe bello..." sussurrai piano, accomodandogli dolcemente una ciocca ribelle che gli era scesa sul viso, come in una delicata carezza "Io e te da soli contro il mondo..." sorrisi "Finirai per non sopportarmi più.." cercando di alleggerire la tensione che sentivo. Poi però non ci riuscii e sospirai. "Ma non possiamo..." con un sorriso malinconico "Non possiamo semplicemente scappare...." per un momento ebbi il grande desiderio di chiamarlo col suo vero nome, ma mi trattenni, mi resi conto di non averglielo nemmeno mai rivelato, sperando che i ricordi tornassero. E nel palazzo ci avevo sperato, anche se forse era più difficile del previsto. Ma avevo bisogno che sapesse per certo chi era, perché potesse comprendere il mio discorso. "Non possiamo semplicemente scappare, Icarius.. un nobile non è libero di fare ciò che vuole..." ripetei, senza staccare gli occhi dai suoi "Abbiamo delle responsabilità, io ho delle responsabilità... verso questa terra che mi ha accolto, verso il popolo di Capomazda, verso il mio signore Anione a cui ho giurato fedeltà..." restai per un altro istante, quasi infinito, con gli occhi nei suoi "Lo avevi già visto, non è vero?" osai chiedere, infine "Ti prego, dimmi la verità..". Avevo un disperato bisogno di speranza in quella notte scura. |
“Si, una città credo...” disse Zoren fissando le luci in lontananza “... tra meno di mezz'ora saremo arrivati...” sorrise a Gwen “... piccola, prima sonnecchiavi... dormi un po', sei stanca... appena arrivati ti sveglierò io...”
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Io e il Capitano restammo su quella veranda ad aspettare il dottore, abbracciati, ammirando lo splendido paesaggio.
D'un tratto, sentimmo la porta che si apriva. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Ehiss sorrise, mentre continuava a massaggiare Dacey per scaldarla.
“Vi rivelerò che detesto il caldo...” disse “... di gran lunga dunque preferisco il freddo... questa camicia va benissimo per tenermi caldo, anche perchè il fuoco ormai scalda bene... e comunque smettete di comportarvi come se foste la mia cameriera... ritornerete in tali vesti appena questo viaggio sarà finito e si tornerà a Capomazda...” la guardò “... piuttosto mi secca non ci sia nulla da mangiare... immagino abbiate fame...” |
Quella carezza portò gli occhi di Icarius ancor più in quelli di Clio.
“Già...” disse poi piano “... la tua missione... dimenticavo...” con un'espressione impenetrabile “... per questo lo stai facendo...” sorrise appena “... immagino che se dovessi scoprire che non sono chi tu pensi poi non avresti remore ad abbandonarmi nel bel mezzo della brughiera, no?” |
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