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Gwen si stese e si addormentò.
Non sognò però. Dormì senza sognare nulla. Fu svegliata dalla sveglia suonata nel cortile della caserma, prima che arrivassero a chiamarla. Era l'alba. |
Fu un sonno tranquillo, sereno, privo di sogni e ristoratore.
Mi svegliai che era l'alba, sentendo la sveglia della caserma e mi alzai, uscendo dallo stanzino, pronta a partire. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Gwen arrivò nel cortile, dove alcuni militari, una decina, erano in fila sull'attenti.
Allora arrivò un altro militare, col grado di caporale. Guardò Gwen per un istante. “Tu devi essere la tipa destinata a venire con noi...” disse “... giusto?” Finendo il suo caffè. "Io sono il caporale Musain... ho accettato di averti dietro ad una condizione... ogni mio ordine è categorico, chiaro?" Fissandola. https://medias.spotern.com/spots/w640/3864.jpg |
Vidi alcuni mirati, i fila sull'attenti.
Poi, mi si avvicinò un uomo, di sicuro Musain. Infatti me lo confermò dopo. "Sì, signore. Può star tranquillo" annuendo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Musain guardò ancora Gwen, poi diede ordine ai suoi di salire sul cigolato che li avrebbe portati sulla spiaggia.
Salì anche Gwen. Raggiunsero così la spiaggia, dove un'imbarcazione militare li stava aspettando. Con quella partirono verso l'altro capo dell'isola. A guidare la nave c'era un vecchio lupo di mare come capitano. Salutò tutti, compresa Gwen e partirono. |
Salimmo a bordo di un mezzo che ci portò in spiaggia.
Da lì prendemmo una nave che ci avrebbe condotti dall'altra parte. Alla guida, c'era il classico lupo di mare, il classico tipo che faceva questo mestiere già da prima di nascere. Risposi al saluto e attesi pazientemente che arrivassimo. Non mi allettava l'idea, mi era bastato vedere quel poco all'arrivo, ma dovevo fare un sacrificio e per Elv lo avrei fatto senza indugio. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
La nave partì, costeggiando la baia tropicale, diretta verso l'altro capo dell'isola.
Il capitano era come detto un vecchio lupo di mare, dalla perenne bottiglia di gin accanto al timone, la cicca di sigaretta e l'aria da simpatico fanfarone. "Pochi chiedono di andare dall'altra parte dell'isola..." disse "... anzi, nessuno ora che ci penso... voi altri invece?" Ma Musain non rispose. "Una ragazza poi..." il capitano "... è strano davvero." Fissando Gwen. http://www.scifimoviezone.com/imageb...elagoon017.jpg |
Il marinaio sembrava in vena di far conversazione, ma Musain e gli altri no, così anch'io rimasi in silenzio, rispondendo all'uomo solo con un sorriso.
In realtà, neanch'io ero molto in vena di pagare, però sì, era davvero strano, io stessa stentavo ancora a crederci. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Lo sentivo, eccome se lo sentivo eccitarsi sotto di me, non bastava quella vestaglia arrotolata a nasconderlo.
Lo attutiva, certo, e la cosa mi dava anche parecchio fastidio perchè sentire quanto si faceva sempre più imponente era dannatamente eccitante. Anche perchè c'era la mia intimità umida e calda a sentirlo sempre più forte, protetta solo dalle mutandine leggere. L'eccitazione cresceva sempre di più, la mia e la sua all'unisono, non riuscivo a stare ferma, l'unico sollievo che avevo era muovermi, pesando su di lui, sentirlo caldo e saldo contro di me, avanti e indietro, ancora e ancora. Il mio sguardo non lasciava mai il suo, né il suo sembrava stancarsi di essere fermo nel mio. Quegli occhi così belli, così particolari e unici. Continuai così ancora e ancora e ancora... le mie mani erano sempre più appassionate, ogni fibra del mio essere lo voleva, lo voleva terribilmente. Le mani correvano ora veloci, ora lente sul suo petto unto d'olio. Avevo sentito di un massaggio orientale in cui invece di usare le mani, si usa tutto il corpo... ecco quello avrei voluto fare in quel preciso momento. Sto perdendo il controllo .... Era il suo sguardo a tenermi ancora alla realtà. Il suo sguardo appassionato, caldo, eccitato e folle. Quello sguardo che mi faceva impazzire, perdere, naufragare. Quello sguardo che non riuscivo a decifrare. Che mi mandava in estasi ogni volta che si posava su di me. Chissà cosa pensava in quel momento, chissà cosa stava immaginando mentre mi fissava in quel modo. Allora mi stesi su di lui, guardandolo dritto negli occhi, completamente stesa su di lui. "Un penny per i tuoi pensieri.." sussurrai con la voce calda del eccitata |
Il capitano comprese e cominciò a cantare.
Cantava una vecchia canzone. “Non male, lo so...” disse ridendo “... da giovane ero qualcuno a contare!”Divertito. “Si, ma non si dia troppo da fare o spaventerà i pesci.” Seccato Musain. Il capitano capì e si zittì. “Questa parte dell'isola è maledetta.” Lui guardando Gwen. “Gli indigeni se ne tenono alla larga.” Annuì. Quel massaggio sensuale, al limite del pudore, continuava. Il Capo se ne stava beato a petto nudo ed all'insù, con Clio a cavalcioni su di lui a toccarlo ed a tastare ogni suo muscolo del torso. Lei però in quella posizione non poteva non suscitare la sua eccitazione, che sentiva vigoroso sempre più, nonostante la vestaglia arrotolata. Si guardavano mentre quel massaggio così intimo continuava. Poi lei si chinò su di lui e chiese dei suoi pensieri. “Ah, ecco...” disse lui sorridendo, avendo notato che lei si fosse rivolta dandogli del tu “... valgono così poco i miei pensieri?” Appena divertito. |
Ad un certo punto l'uomo iniziò a cantare, ma alle parole di Musain smise subito.
E mi disse che questa parte dell'isola era maledetta. Non stentavo a crederci, ma lo tenni per me, limitandomi a commentare senza sbilanciarmi. "Anche lei ci crede?" a lui. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Beh, di sicuro non ci verrei a fare le vacanze qui." Disse ridendo il capitano a Gwen.
"Questo luogo sembra molto antico..." Musain. "Si, è la parte più vecchia dell'isola..." fece il capitano "... spesso ci ho portato studiosi di geologia e degli oceani." "E cosa hanno trovato?" Chiese Musain. "Solo fossili..." mormorò il capitano. "Chi è lo scienziato che vive qui?" Domandò Musain. "Quello che ha comprato questa metà dell'isola?" "Un tipo riservato..." rispose il capitano "... dicono sia un genio fuggito dal mondo civile perchè non compreso dai suoi colleghi..." |
Li ascoltai, poi si arrivò a parlare dello scienziato.
"Dovrebbe essere il dottor Kinms, almeno da ciò che ho sentito. Ho incontrato un uomo che andava proprio da lui, quello che ci ha portate qui." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
L'atmosfera sempre più calda, umida, infuocata, proibita.
Quel massaggio ormai aveva preso una piega che non avrei immaginato, mi ero completamente lasciata andare come mai mi era successo prima. Non sapevo spiegare quello che mi aveva portato ad essere così audace con quell'uomo che conoscevo appena, di cui non sapevo nemmeno il nome. Eppure c'era qualcosa, qualcosa di indefinibile che mi attraeva a lui come una mosca al miele, forse avrei potuto respingerlo ma era così forte e bello che mi ci ero buttata senza nemmeno accorgermene. Ora lo vedevo chiaramente, che ero persa e che non sarei più potuta tornare indietro, ora lo sapevo ma era troppo tardi. Ormai i suoi occhi erano l'unico mondo in cui volevo specchiarmi, quel movimento ritmico che mi rendeva sempre più umida, calda, vogliosa era come impossibile da fermare, il contatto della sua pelle sotto le mie mani era una necessità come respirare. Avrei voluto fermare il tempo, ritagliare una bolla intorno a noi e sigillarla per poter rivivere quel momento all'infinito ancora e ancora. I miei occhi ormai erano velati di un'eccitazione senza pari, erano persi nell'azzurro dei suoi, fermi a contemplare ogni sfumatura del suo sguardo. Avrei voluto impararle a memoria, ognuna di loro mi appariva preziosa e bellissima. Non esistevano due occhi così belli, era una delle pochissime cose che riuscivo a pensare in quel momento infuocato. Era un crescendo continuo, il piacere che mi dava muovermi su di lui cresceva sempre di più in me, con la sua eccitazione, ma non poteva esplodere era come prigioniero delle apparenze, del costume, del fatto che non avrei dovuto essere lì a perdere la testa per il mio capo, il mio signore. Eppure quel gioco di ruoli rendeva tutto dannatamente eccitante. Sorrisi alle sue parole, e poi mi chinai su di lui e stavolta lo feci in maniera diversa. Un movimento intenzionalmente sensuale, lento, appoggiai il mio seno sul suo bacino e risalii tutto il suo corpo strusciandomisi contro, in modo che percepisse ogni forma addosso a lui con la stessa chiarezza con cui doveva accorgersi della mia intimità ormai fremente e sempre più umida e calda. Quando fui a pochi centimetro dal suo viso, lo guardai, uno sguardo ardente e appassionato. "No, ma non ho altre ricchezze..." sussurrai, vicinissima alla sua bocca "Valgono tutto quello che ho...". |
"Già..." disse il capitano a Gwen "... ne ho sentito parlare... un genio cacciato dal suo paese e quindi giunto su questo scoglio sperduto per continuare i suoi studi ed i suoi esperimenti."
La nave raggiunse un'insenatura e si fermò presso una piccola baia racchiusa da Palmieri e rampicanti. Musain fece cenno ai suoi di scendere a terra, mentre il capitano restò a bordo per pescare. Gettò la rete ed attese stappando la sua bottiglia di gin. |
La mano di quell'uomo bello come un eroe iniziò a scendere sulle mie gambe bianche e sfioro' l'interno coscia fino ad arrivare al punto più sensibile della mia femminilità, di quel fiore che dischiudendosi apre le porte al piacere assoluto.. Sfiorava lentamente e sospirai di piacere aprendo i miei occhi verdi di più sui suoi, le sue dita giocavano con il fiore del piacere, la schiena si arcuo' lasciandomi in preda a quei gemiti spasmodici e facendomi divenire in quel momento sua schiava d'amore.
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Gli occhi di Hiss erano in quelli di Altea, mentre le sue dita sfioravano dove la donna era più sensibile e debole.
Carezze lente, audaci, sensuali, con le dita che piano premevano sui petali di quel fiore. Un contatto continuo, sempre più intimo, profondo. Quelle dita entrarono in lei, nella sua intimità, aprendo le labbra del piacere e strappando alla bella attrice lievi sospiri e poi decisi gemiti di piacere. Nel farlo lui la guardava. |
Le mani di Hiss con delicatezza e sicurezza sfogliavano quel fiore del piacere, il mio corpo e la mia mente erano ormai in suo potere ma combattei per riprendere quel po' di lucidità tra gemiti forti e le mie mani che pure audaci scivolavano tra acqua e la sua virilità.. Una stretta forte, intima e stavolta di potere.. Nessuna parola.. Bastavano i nostri occhi, i sospiri, i gemiti e i gesti e i battiti dei nostri cuori. Poi mi alzai lentamente ma la mia mano rimaneva audace scivolando sulla ormai prorompente virilità di Hiss. Lo feci inginocchiare e lo guardai con malizia ed autorità mentre l'acqua scorreva sulla mia schiena e mi sedetti su di lui guardandolo con intesa mentre lasciai la sua mascolinità schiudesse il fiore della passione scivolando lentamente con enfasi.
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Annuii all'uomo.
Già, ma rischiava che i suoi esperimenti andassero a fanno degli altri, però. Nel frattempo eravamo arrivati, infatti la barca si fermò in un'insenatura e noi scendemmo, mentre l'uomo rimase a bordo, pescando e bevendo gin. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Gwen, Musain e gli altri militari scesero dalla barca, ritrovandosi oltre un declivio, dove scorreva un ruscello.
L'aria era perfettamente tranquilla ed un coniglio sbucando da un cespuglio corse verso un vicino pendio. Era un luogo ammirevole. Il ruscello era limpido, azzurrognolo e nascosto appena dalla lussureggiante vegetazione. Le rive di quel corso d'acqua vi erano un groviglio di arbusti ben celati da una nebbiolina bluastra scaturita dalla vicina cascatella. “Cominciamo a guardarci in giro” disse Musain ai suoi “ed a cercare tracce.” La cascata scendeva leggera, generando una nebbiolina fantastica di infinite goccioline d'acqua. I corpi dei due amanti erano nudi e bagnati, caldi ed eccitati. Altea raggiunse la mascolinità prorompente di Hiss, stringendola forte. Poteva così tastare quanto quell'uomo fosse eccitato e potente. Più lei stringeva, più lui la guardava negli occhi. Occhi persi in quell'atmosfera di primordiale passione ed illibato amore. Allora lei si sedette sull'evaso, in modo che l'uomo potesse prenderla, penetrarla, farla sua. Entrare dentro di lei e diventare una sola cosa. Quel momento fu intimo e profondo, totale ed assoluto. I due restarono con gli sguardi uniti. Un piccolo gemito si lesse sul volto dell'attrice, poi piano lui cominciò a muoversi, a spingere prima lentamente, poi sempre più deciso, dando così inizio a quella danza di piacere. https://www.kbxmedia.cz/data/fotky/5...98fb9dcab9.jpg |
Appena arrivammo, potei constatare che quel luogo, almeno in apparenza, fosse semplicemente straordinario.
I ruscelli, la vegetazione lussureggiante, i cespugli fioriti e sorrisi intenerita quando vidi un piccolo coniglietto sbucare da una siepe. Peccato che le voci su questo posto fossero alquanto scoraggianti, ed io ci credevo, perchè altrimenti sarebbe stato perfetto. Musain disse di iniziare a guardarci intorno per cercare tracce e fu quello che feci all'istante. Dopotutto, non eravamo certo qui in vacanza. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Hiss entrò lentamente nel mio corpo fino all' anima....un attimo di silenzio...sguardi fermi..il cuore si fermò a quel piacere e poi sussultò di nuovo quando lui iniziò quella danza quasi tribale, il piacere era troppo forte, ormai ero in preda a lui, lasciavo che egli mi dominasse sotto quella cascata.
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Quel massaggio diventava sempre più intimo, audace, sensuale.
Clio tastava il petto del suo padrone, ungendo e massaggiando ogni suo muscolo, muovendosi ormai ritmica su di lui, tastandone ogni piega e forma di quel corpo, strofinandosi con la sua intimità contro il mascolino vigore del Capo che la cameriera sentiva sempre più sodo ed eccitato. Poi si chinò con tutto il corpo su di lui. “Ma come siamo poetiche...” disse lui, sorridendo eccitato e guardandola negli occhi. Ad un tratto Gwen sentì un fruscio dall'altra parte del ruscello. Inizialmente vide solo le sagome verdeggianti delle felci e dei giunchi, poi apparve qualcosa. Si muoveva. Raggiunse l'acqua, chinò la testa e cominciò a bere. Un attimo dopo la ragazza comprese cosa fosse. Si trattava di un uomo che camminava guardingo a quattro zampe, come fosse un quadrupede. Aveva una veste blu, carnagione color rame e folti capelli neri. Succhiando l'acqua le sue labbra emettevano un gorgoglio sintomatico. Sembrava chiaro come tutti o quasi gli abitanti di questa parte dell'isola fossero afflitti da singolare bruttezza. I due amanti erano l'uno nell'altra. Altea stava seduta sopra Hiss che la penetrava con ardore, impeto e passione. La teneva stretta per i fianchi, quasi a guidarne le movenze, baciando e succhiandone i seni bagnati. |
Hiss mi teneva stretto sui fianchi, mentre succhiava il nettare della mie ebbrezza ed enfasi sui seni.
Lentamente accompagnava i miei movimenti coi suoi e fu così che lo cinsi con le gambe, il contatto era sempre più penetrante e forte..sussurrai lentamente..."Dimmi cosa pensi....parlami..." e lo guardai intesamente così bello, suadente, una bellezza che penetrava dentro come in quel momento stava facendo il suo corpo. I brividi del piacere mi divoravano, dandomi sensazione di fuoco ardente che nemmeno quell' acqua riusciva a spegnere..."Più forte...dovessi morire qui...di folle piacere" quasi come una preghiera amorosa. |
Mi stavo guardando attorno, quando vidi una sagoma nella vegetazione.
Acuii la vista, attesi e poi lo vidi. Era un uomo, dagli strani connotati fisici, che si comportava come un quadrupede. Non era il classico indigeno come se ne vedevano al paese, era strano, animalesco in quel suo atto di abbeverarsi dal ruscello. Confermai a me stessa ciò che pensavo di questo posto, cioè che fosse tanto meraviglioso quanto spaventoso ed inquietante. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Ero persa, completamente pesa in quel ritmico vortice che mi stava travolgendo sempre di più.
Ero come immersa in un tornado che non potevo né volevo fermare. Le mie mani erano fameliche, il mio corpo bramava sempre di più quel contatto che aveva abbandonato da tempo ormai il confine del lecito per entrare in quello più peccaminoso e caldo del proibito. Ero stesa su di lui, ogni centimetro del mio corpo sentiva il suo, lo percepiva, lo voleva. Era inutile che mentissi a me stessa, ero completamente abbandonata e volevo disperatamente quell'uomo, quel suo sguardo unico al mondo, quel suo mistero, quel suo corpo perfetto. Ora ero lì con gli occhi intensi nei suoi, quasi volessi leggergli nell'anima. "Il mio signore non gradisce il romanticismo?" con un sorriso voluttuoso, impertinente, uno sguardo acceso ed eccitato ma quella voce deferente e sottomessa che tanto trovavo seducente. |
Ad un tratto lo strano uomo alzò lo sguardo e si accorse di Gwen.
Si alzò immediatamente in piedi, asciugandosi le labbra e restando immobile a guardare la ragazza. Lei notò che le sue gambe erano lunghe la metà dell'intero corpo. Poi, ad un tratto, si voltò e rapido sparì tra i cespugli. I due amanti continuavano a fare l'amore. Altea era stretta a Hiss, che la teneva per i fianchi, baciandole i seni e facendola sussultare sotto le spinte del suo ardore. “Mi fai morire...” disse spingendo col respiro rotto per l'eccitazione “... sei meravigliosa... bellissima... ti voglio... da impazzire...” facendola sua. Lei era completamente in balia di quella sua vigoria, di quella sua insaziabile virilità. |
Fui quasi sul punto di scappare quando si accorse di me, ma rimasi ad osservare il fatto che le sue gambe fossero lunghe il doppio del suo corpo, ora che si era alzato a guardarmi.
Poi, scappò via, tra i cespugli. Mi riscossi e, cercando di non pensarci, continuai a cercare indizi e tracce. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quelle parole accesero ancora di più la mia eccitazione..."Allora prendimi più forte..."sottovoce, con la voce di una sirena ammaliante..."Si, voglio farti morire di piacere come tu stai facendo con me".
Mi stesi su quelle pietre ma non lasciando la presa sui suoi fianchi, allungai le braccia sciogliendomi come l' acqua su quella roccia sotto le sue vigorose spinte di folle amore e passione..se dovessi morire, avrei voluto sciogliermi e divenire acqua assieme a lui per riprendere vita e ricadere da quella cascata per l' eternità...come due eterni amanti..."Non lo pensi pure tu" sempre con voce ammaliante ed incantatrice..."Siamo come due eterni amanti, potremmo chiamarci in diversi modi ma saremmo sempre noi.." perdendomi nell' azzurro fuoco dei suoi occhi. |
Il Capo guardò Clio negli occhi.
Uno sguardo azzurro, profondo, penetrante. Il suo corpo era sotto di lei, mezzo nudo, eccitato, unto. “Chissà...” disse lui, accarezzandole la coscia mentre lei continuava a massaggiarlo. Musain ed i suoi militari continuavano a cercare. Poi il caporale guardò Gwen. “Allora...” disse “... trovato nulla?” Ad un tratto udirono qualcuno gridare. Era il capitano della nave. Il rumore dell'acqua che gorgogliava sulle rocce, i gemiti di Altea che si stringeva a Hiss mentre lui la prendeva forte e deciso. “Si... tutta ti voglio...” disse facendola sussultare “... tutta...” succhiandole un seno con avidità e passione. Era sul punto di esplodere. Godevano forte, l'uno contro l'altra. Erano al massimo del piacere, della follia. |
Ritornai da Musain.
"Solo uno strano uomo che..." non finii la frase, che sentimmo urlare. "È il capitano..." preoccupata io. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quell' amplesso era qualcosa di sublime, era Hiss a essere proprio come un eroe greco o ero io che fino ad ora avevo solo dato me stessa nella finzione del teatro...e ora tutte le eroine da me impersonificate si fondevano in una sola persona..Altea...sotto le movenze poderose di Hiss...volevo farlo impazzire...cercavo un punto di lucidità per non perdere completamente la ragione quando come un felino mi alzai e lo feci stendere sulle pietre, scivolando sopra di lui, per riprendere stavolta io dominatrice ma lasciandolo pure dominarmi..."E ora...." sussurrai nuovamente con voce ammaliante mentre mi mordevo un labbro per il forte piacere dei miei movimenti su di lui...un piacere dovuto pure al dominio totale...."Tu devi appartenermi tutto...anima, corpo...devo essere il tormento dei tuoi pensieri, in ogni attimo, pure quando sono con te".
http://www.sentio.it/wp-content/uplo...-6-300x223.jpg |
Gwen, Musain e gli altri corsero verso la barca, ormeggiata poco lontano.
Il capitano aveva gettato la rete in mare, ma quella era rimasta come impigliata. Usava il montacarichi meccanico, ma la rete non saliva su. "Grandezza del Cielo..." disse gridando "... devo aver preso qualcosa di grosso!" Ridendo. "Aiutatemi!" Allora i militari corsero ad aiutarlo. Tuttavia la rete era come bloccata, impigliata in chissà cosa. Il capitano spinse al massimo il montacarichi, mentre gli uomini di Musain cercavano ti tirare su la rete con grossi pali di ferro uncinati. Alla fine la rete cedette. La tirarono su, ma completamente lacerata. Qualcosa c'era finito dentro, ma rompendola era poi fuggito via. http://www.ciakhollywood.com/hp/most..._LAGOON-22.jpg Cambiarono posizione, con Altea persa al punto da voler dominare Hiss e la sua vigoria fisica. Ripresero ad amarsi, con forza ed impeto. Gemevano, gridavano, sussultavano. Erano nudi sulle rocce piatte e bagnate. Hiss affondava la sua virilità in Altea, travolgendola come un mare impetuoso. Ogni spinta, ogni affondo sferzavano resistenza e limiti. Era tutto portato alla follia, al sesso più spinto, alla passione più indomita ed all'amore più travolgente. |
Corremmo immediatamente e dovetti trattenermi per non imprecare.
Sul serio aveva urlato solo per questo? Pensavo fosse in pericolo, o che so io. Invece no. I soldati riuscirono a tirare su la rete, ma quella era completamente distrutta, come se qualcosa di enorme si fosse liberato scappando via. Volendo essere razionali, non c'era da preoccuparsi, visto che in queste acque imperversavano gli squali, ma la parte non logica cosa avrebbe potuto suggerire? Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Era come un' incanto d' amore...non riuscivamo ad allantonarci l' uno dall' altra e mi stesi su di lui mentre entrambi ci lasciavamo travolgere dai nostri gesti folli...."Dimmelo che mi ami...mi ami Hiss...è perché?" ormai ero in preda ai forti movimenti di Hiss...se dovevo perire di amore dovevo morire per mano sua.
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Il suo corpo, i suoi occhi, quell'attrazione che mi spingeva a lui senza che io avessi possibilità di resistere.
Ero sempre più eccitata, sempre più persa, sempre più abbandonata. La sua mano sulla mia coscia mi fece chiudere gli occhi, e mi sfuggì un gemito di piacere che così tanto a lungo avevo represso. Ora non volevo più nascondermi, reprimermi, non volevo pensare a nulla che non fossimo noi in quel momento così intenso. Alle sue parole sorrisi, un sorriso enigmatico. Non mi mossi da lì, restai attaccata a lui, guardandolo negli occhi. "E la mia ricompensa?" con aria provocatoria "Un massaggio per un nome, ricordi?" guardandolo negli occhi. |
“Che mi venga un accidente...” disse il capitano guardando la rete lacerata “... che io sia dannato se so cosa diavolo è finito in questa rete!”
“Forse qualche grosso pesce.” Musain. “Solo un pescecane avrebbe potuto fare questo...” rispose il capitano “... ma nessun pescecane arriva così a riva... no, qui dentro c'era qualcosa di molto più grosso e forte di un dannato pescecane.” Annuendo e guardando Gwen. “Si...” disse continuando a prenderla Hiss “... si, ti amo... ti amo, Altea...” Ma ad un tratto i due sentirono dei rumori, poi dei passi. Qualcuno stava entrando nella spelonca. Nel momento meno opportuno. |
Ecco, appunto.
Il capitano disse esattamente ciò che stavo pensando. Nessuno squalo si sarebbe spinto fin qui, ma dovevamo cercare di essere razionali. "Beh, c'è sempre una prima volta, magari era davvero un grosso pesce." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Le parole magiche furono pronunciate e risposi pure io .."Ti amo pure io Hiss..mio bel Apollo...bello come il Sole".
Poi sentimmo dei rumori..qualcuno stava entrando.."Deve essere Bafon". Mi alzai di scatto, non poteva vederci così e presi i vestiti di Hiss e glieli lanciai mentre io mi avvolgevo col pareo ansimante. Mi avvicinai a lui..lo abbracciai e rimasi così ferma con la mia fronte sulla sua..."Solitamente si dice le cose belle finiscono sul più bello....ma noi abbiamo vissuto degli attimi fantastici e ce ne saranno altri..." rimanendo così attaccata a lui. La brezza marina lentamente cercava di togliere il calore dalla mia pelle ma invano. https://i0.wp.com/www.badtaste.it/wp...trip=all&ssl=1 |
“Si, giusto...” disse lui a Clio, continuando ad accarezzarle la coscia “... hai ragione...” carezze lente e lascive, mentre sotto lei poteva sentire la sua eccitazione sempre più marcata “... finisci il massaggio ed avrai la tua ricompensa...” guardandola negli occhi.
“Ha piegato i sostegni della rete...” disse il capitano “... bloccato la carrucola meccanica e tranciato il parapetto rinforzato della nave... no, non era un pesce... che io sia dannato se sbaglio...” “Comunque abbiamo una missione.” Fece Musain. “Dobbiamo trovare il sergente Elv ed i suoi uomini.” Guardò Gwen. “O lei lo ha già scordato?” Alla ragazza. Era Bafon e piano entrava nella spelonca semi sommersa, raggiungendo Hiss ed Altea. I due si erano vestiti in fretta ed arrivando il vecchio collezionista non notò il rossore forte sul volto di lei. “Ho parlato con gli anziani dell'isola...” disse “... anche con Iki Iki... credono che questo luogo sia speciale...” annuendo. |
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