Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   Il Castello del Doloroso Amore (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=1033)

elisabeth 31-03-2010 07.40.00

Tirai un sospiro di sollievo, sembravamo tutti interi, ripresi le mie sembianze e.......Guidon non era con noi, sentii allora delle voci provenire dalla locanda, Madre mia perdonami ma sono stufa e arcistufa, con le buone maniere non si ottiene nulla, li' dentro se entro mi accoppano......Polgara cara qua ci vuole la magia....<< Corri per mari corri per monti dalla loro mente togli i ricordi....>> scesi cosi' dal carro e mi apprestai ad entrarvi....che scena, nessuno si ricordava perche' stessero discutendo e per cosa....neanche fratellone e sorella isterica, nessuno mi riconobbe....compreso Guidon, ora l'importante era che lui salisse sul carro...anche perche' l'incantesimo non durava una vita.....tra un po' avrebbero ripreso la memoria e anche la voglia di farmi la pelle.....

cavaliere25 31-03-2010 10.45.29

Mentre eravamo nel castello,nella sala dove ci aveva accompagnato quel servitore, mi misi a guardare in giro per la stanza, era accogliente e calda sul soffitto si vedeva un affresco.Mi avvicinai ad una finestra e scrutai fuori si vedeva il lago e nel cielo una bella luna piena,dissi a quel famoso signore: complimenti avete un bellissimo castello.Continuando a guardare la luna dissi: chissà quante avventure mi aspetteranno.

llamrei 31-03-2010 11.34.52

"Che cosa è successo? Shawn era qui! L'avete visto? Era qui con me...poi se n'è andato...." pian piano realizzai dov'ero e che cosa era successo....Rassegnata mi accasciai sul soffice cuscino lasciando libero sfogo alle lacrime.
Piangevo perchè era solo un sogno e non potevo più avere Shawn qui vicino a me...piangevo perchè la mia copertura "maschile" era decisamente crollata...dovevo delle spiegazioni.
Tante facce sorridenti ed amichevoli attorniavano il mio letto.
"Bene, non sono chi ho detto di essere. Ma CHI siete voi?"
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(foto: da, Valentina Kallias)

polgara 31-03-2010 12.17.30

Mentre aspettavo sul carro il ritorno di un'Elisabeth cavaliere e di un Guidon smemorato, riflettevo sui percorsi della vita.
Da piccoli Guisgard ed io eravamo inseparabili. Creavamo mondi fantastici in cui sconfiggere draghi e stregoni. Lui era sempre pronto ad infastidirmi con mille prese in giro e mille dispetti, ma non mi aveva mai lasciato in difficoltà ed era sempre stato molto protettivo. Anche troppo alle volte...specie quando, un po' più grandi, altri ragazzi cercavano di fare la mia conoscenza. Poverini, non appena cercavano avvicinarsi a me, finivano con lividi in varie parti del corpo. Poi la separazione, ognuno aveva seguito la sua strada, ed ora che ci eravamo reincontrati invece di proteggermi come un tempo bastava il suo nome per finire nei guai. Sorrisi pensando: "Mi chiedo se ti prenderesti a calci da solo, sapendo?! Chissà in quale letto caldo sei in questo momento mio caro Guisgard"
Alle volte mi chiedevo quale sarebbe stata la sua reazione se avesse saputo chi ero veramente, ma questo non sarebbe mai successo.
Mentre accarezzavo Pico che nel frattempo si era acovacciato tra le mie gambe, intravidi emergere dall'uscio della locanda Elisabeth e Guidon.
Ero stanca ed affamata, Elisabeth era stata perfetta nelle cure, ma aver usato di nuovo la magia mi aveva indebolito. Speravo in cuor mio che almeno fino al Castello del Doloroso Amore il tragitto sarebbe stato più tranquillo, ma chissà..

Hastatus77 31-03-2010 13.30.25

Il sole stava per tramontare, ed ero già alla ricerca di un posto dove potermi fermare per la notte, quando sentii delle grida di donna... spronai il cavallo nella direzione dalla quale provenivano le urla e il pianto.
La vegetazione era fitta, e lì vicino scorreva un piccolo fiume. Lo raggiunsi perché mi sembrava la direzione giusta. In riva al fiume non vedevo nessuno, neanche sull'altra sponda... però continuavo a sentire il pianto di una donna... sembrava vicino, ma dove si era nascosta?
Provai a chiamarla: "Milady, dove siete? Venite fuori, non avete nulla da temere da me... Vi vorrei aiutare... Milady?"

Perry Undomiel 31-03-2010 17.57.08

<<Cavaliere>> disse Perry rivolgendosi a cavaliere25 << perchè non avete seguito Guisgard? io da sola me la cavo>>.
Sorrise al cavaliere e cominciò a giocherellare con una ciocca di capelli.

Guisgard 31-03-2010 18.04.48

Shawn si era risvegliata.
Ed aveva avverito quell' insopportabile e tormentato distacco, tra i sogni ed il mondo reale.
Tutti quei fanciulli la fissavano meravigliati.
Era una donna. Una bellissima donna. Non un cavaliere.
Ed alla sua domanda, il padre dei fanciulli disse:
"Figli miei adorati, recatevi nelle cucine e preparate una succulenta e dolce colozione per la nostra ospite.
E quando il pane sarà cotto, prima di tornare qui, raccogliete dal nostro giardino il fiore più profumato ed accompagnatelo a tutto il resto."
I fanciulli obbedirono subito al loro padre.
Poi, rimasti soli, disse a Shawn:
"Io ho costruito questo palazzo. Pietra dopo pietra. La mia unica forza fù l'amore per la mia amata. Ed ella mi donò i bellissimi fanciulli che avete visto.
Ma ella morì poco dopo. Ed io, a 40 anni, per la prima volta in vita mia, ho conosciuto mersser Dolore. E temendo di perdere anche i miei figli, abbellii questo luogo con tutto ciò che di più meraviglioso esistesse al mondo.
In modo che essi non sentano mai il richiamo di ciò che esiste all'esterno.
Resteranno con me per sempre."


Intanto, Hastatus aveva udito le grida di quella donna.
E pochi istanti dopo averla chiamata, quella donna si mostrò a lui, arrivando dal cuore della foresta.
"Aiutatemi, bel cavaliere!" Gridò. "Vi scongiuro! Il mio amato è stato assalito da tre briganti! Temo lo possano uccidere! Aiutatemi, in nome del Cielo!"


Nel frattempo, al piccolo borgo, dopo la magia di Elisabeth, Guidon riuscì a sottrarsi all'odio di quegli uomini.
Raggiunsero allora Polgara sul carrozzone.
"Via belli!!!" Gridò un Guidon ancora scosso ai suoi cavalli.
E partirono da quel luogo, sperando che la magia sarebbe durata abbastanza per consentire loro un buona fuga.
Inoltre avrebbero dovuto trovare un posto in cui mangiare e riposare.

cavaliere25 31-03-2010 18.23.08

Risposi a lady perry: mylady mi è stato affidato un compito, il mio compito adesso è quello di proteggervi se accadesse qualcosa di male, non vorrei che qualcuno rovinasse il vostro volto cosi delicato,dopo aver risposto a Perry guardai verso il camino cercando di capire chi fosse quel misterioso signore anziano che cercava un cavaliere e per capire il per che lo cercasse.
Domandai a Guisgard: amico mio chi è costui?voi lo conoscete? cosa vuole da voi domandai incuriosito.

Guisgard 31-03-2010 19.22.58

Intanto, nel castello sul lago, Guisgard ascoltava ciò che diceva il misterioso castellano.
Ad un tratto entrarono altri 2 servitori con altretti cavalieri.
"Ecco i cavalieri che abbiamo condotto con noi, signore." Dissero.
"Bene..." rispose il castellano. "Domani, tra i 3, cercheremo chi è degno di seguire il proprio cuore. Ora il giorno volge al termine. Riposeremo tranquilli."
Così tutti furono accomodati in confertevoli stanze.
"Domani forse lo scopriremo." Disse Guisgard rispondendo alla domanda di Cavaliere25.
La stanza di Perry era accanto a quella dei suoi 2 compagni di viaggio.
Guisgard però stentò a prendere sonno.
Tanti pensieri gli attraversarono la mente. Pensieri misti a ricordi.
Come quello che accadde anni prima.

Quel giorno nel paese, Polgara aveva portato nel bosco alcuni degli orfanelli.
"Affidateli a me, suor Maria." Disse. "Il Sole e la primavera in fiore faranno bene a questi bambini."
"Polgara..." chiese la piccola Hiey "... nel bosco vedremo gli elfi e le fate?"
"Si, se sarete buoni." Rispose sorridendo.
Passarono così l'intera mattinata nel bosco, tra le viole e le querce.
Ma ad un tratto udirono dei rumori.
Ed un istante dopo un grosso e nero cinghiale li assalì.
Polgara era ancora una giovane maga inesperta, che ignorava gli effetti della sua magia.
E non poteva rischiare. C'erano i bambini con lei.
Allora li strinse forte a sè e tentò di scacciare con le sue grida quell'animale inferocito.
Ma il cinghiale cominciò a caricare.
Ma proprio in quel momento si udì una voce.
"Hey! Hey!" Gridava, cercando di attirare a sè il cinghiale.
Era Guisgard.
Il cinghiale allora caricò verso di lui.
Il ragazzo rimase immobile e quando l'impatto fù imminente avvolse la sua giubba attorno alla testa del cinghiale.
Questi perse il controllo e fini contro una roccia, franumandosi il capo.
"Ma quello è Guisgard!" Urlò il piccolo Prugnon. "E' venuto a salvarci!"
E tutti i bambini corsero verso di lui.
"Come stai, piccola?" Chiese a Polgara, accarezzandole i capelli. "Sembra sia giunto appena in tempo."
"Smettila!" Disse lei scostandosi. "Non riesci ad essere serio nemmeno ora!"
"Cos'hai?" Chiese lui, mentre i ragazzini gli facevano festa tutt'intorno. "Sei acida anche quando ti salvo la vita?"
"Ho temuto per i ragazzi..." rispose lei "... e poi sai che non mi piace quando tu mi chiami bimba..."
"Già... lo dimentico sempre..." disse lui con un sorriso quasi di beffa "... forza, piccoli, si torna a casa!" Rivolto poi ai bambini.
Il giorno dopo, Polgara era sola accanto ai resti della grande torre romana.
E fissava pensierosa il cielo.
"Sei qui..." disse Guisgard arrivando "... ti ho cercata ovunque. Stasera iniziano i preparativi per la Settimana Santa. Il paese è in festa. Ci andiamo?"
Lei si voltò, lo fissò per alcuni istanti e poi scoppiò a piangere.
"Hey, piccola..." Disse lui avvicinandosi "... sei stata coraggiosa nel pericolo ed ora che tutto è finito piangi? Se quel cinghiale non ha subito assalito uno dei ragazzi è stato solo merito tuo." Aggiunse asciugandole le lacrime.
"Perchè ci hai messo tanto?" Chiese lei. "Perchè non sei arrivato subito? Ho avuto paura. Ho temuto che..."
"Zitta." Disse dolcemente lui e portandole un dito sulle labbra. "Io ci sarò sempre a proteggerti. Arriverò ogni volta che sarai in pericolo. Anche se dovrò tornare dall'altra parte del mondo. Te lo prometto."
Poi, fissando il cielo infinito, aggiunse:
"Guarda che bellissimo tramonto. Sta tingendo di rosso tutto il paesaggio. I celti raccontavano come tutto ciò che viene giurato nel passaggio tra il giorno e la notte è sottratto allo scorrere naturale del tempo. E diviene eterno."
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llamrei 31-03-2010 20.58.54

"Signore, dovreste cacciarmi da questo luogo splendido fatto di rispetto, di amore e di frattellanza. NOn sono degna di essere vostra ospite in quanto ho accettato la vostra leale ospitalità con un mio voluto inganno. Concedetemi il tempo di vestirmi e di sellare il mio cavallo...toglierò il disturbo.....vi chiedo immensamente perdono..." dissi con le lacrime che mi rigavano gli occhi.
Non potevo non notare il suo sguardo incredibilmente amichevole e senza alcun astio nei miei confronti.
Non so per quale motivo ma era come se mi sentissi trasportata da qualcosa e avevo voglia di confidarmi...o forse di cercare aiuto...
"Signore. Non cerco la vostra comprensione...non me la merito. Siete stato buono con me e io vi ho ricambiato con la menzogna. Vi prego, però, concedetemi due minuti del vostro tempo per spiegarvi il perchè di questo mio gesto..Il mio nome è Llamrei e sono nata nelle Terre dell'Ovest. Ero la futura moglie di Shawn Ap Cerys, signore di quelle terre. Il male ha soggiornato nei nostri territori e ha ucciso il mio amore. Il suo sogno era quello di essere nominato Cavaliere della Tavola Rotonda e investito da King Arthur, ma questo suo desidero non è stato esaudito. Ho indossato i suoi abiti per poter giungere a Camelot e chiedere aiuto per salvare la gente e per avvisare su quello che stava accadendo. Sono giunta a Camelot sotto mentite spoglie perchè volevo anche esaudire il desiderio di Shawn ed io essere investita cavaliere per conto suo...tutto ciò non mi venne concesso...Abbandonai Camelot e strada facendo fui affiancata da uno strano individuo che mi consegnò un biglietto. In esso mi si chiedeva di recarmi al Castello del Doloroso Amore....credevo di essere giunta a destinazione, ma questo luogo, il vostro signore, non si addice all'aggettivo "doloroso"...."

elisabeth 31-03-2010 22.04.32

Finalmente eravamo ripartiti, guardavo Guidon e speravo che la magia tenesse i suoi ricordi ancora lontani, non potevamo rimanere in quel posto e ormai era buio. Intanto Polgara aveva bisogno di mangiare e riposare, le cure andavano bene, ma dovevano essere accompagnate da molta cautela…Guardavo il suo volto e il sorriso beato che le increspava le labbra, erano il sintomo di pensieri felici……Pico era beato tra le sue gambe, ruffiano di un gatto….Mi voltai e ripresi a guardare la strada, mi chiesi cosa ci facevo lì le parole di un fantasma mi avevano convinta ad intraprendere quel viaggio, che ora mi appariva assurdo…. Non sapevo neanche dove andare…buio e nebbia…pensavo all’albero nel bosco, all’odore del legno, alla luce delle candele, solo silenzio, ma quanto bene mi faceva all’anima……mi venne voglia di lasciare l’invito e i miei abiti maschili a Polgara scendere dal carro e di correre a rifugiarmi nel bosco………quello era il mio posto……eppure continuavo a stare seduta accanto a Guidon..poveretto doveva essere stanco anche lui

Hastatus77 31-03-2010 22.17.32

Appena la donna uscì dal folto della foresta, scesi da cavallo e le andai incontro.
"Calmatevi" le dissi.
Le sollevai la testa per guardarla negli occhi, poi continuai: "Calmatevi e cercate di riprendere fiato... potete fidarmi di me. Voglio aiutarvi... Ditemi come posso fare per raggiungere il vostro amato. Poi mentre io andrò ad aiutare il vostro uomo, voi dovrete stare qui nascosta, al sicuro da quei briganti... Ora cercate di ricordare dove eravate quando siete stati assaliti."

Guisgard 01-04-2010 04.14.11

Llamrei si era confidata.
Dolci lacrime scendevano sul suo bel volto e quello che era stato un austero cavaliere fino a quel momento, si mostrò come una docile e dolce donna.
"Non piangete oltre, milady." Disse l'uomo asciugandole gli occhi. "Questo palazzo non è il luogo di cui domandate. E non rammaricatevi oltre... non vi è falsità o scortesia in voi."
Si alzò ed aprì la grande tenda che copriva la finestra.
Allora la stanza si illuminò.
"Il posto che state cercando è sofferenza, illusione, solitudine." Continuò a dire. "E voi, da quanto dite, avete già sofferto i mali del cuore. Ma la cortesia mi impone di rispondere a ciò che domandate. Il Castello del Doloroso Amore si trova nel cuore di un bosco mutato in selva. Nessuno sa cosa dimori in quel luogo. Chi vi è stato non ha più fatto ritorno."
Prese allora una grossa tela e la mostrò a Llamrei.
Sopra vi era raffigurato un castello.
"Ecco, milady..." disse l'uomo "... questo è il Castello del Doloroso Amore."
Ed incredibilmente, Llamrei riconobbe quel castello: era lo stesso che aveva visto quando aveva sognato il suo Shawn.


Intanto Hastatus era con la donna nella foresta.
"Il mio amato è dietro quella radura!" Gridò lei. "Presto raggiungetelo o sarà troppo tardi! Io aspetterò qui, ma aiutatemi!"


Nel frattempo, il carrozzone di Guidon si era allontanato abbastanza dal piccolo borgo.
Ora però i tre dovevano cercare un luogo per mangiare e riposare.
Ad un tratto avvistarono una debole luce in lontananza.
Era una piccola casa, rivestita di fogliame misto a paglia.
"Chiederemo in quel luogo ospitalità per la notte." Disse Guidon.
Ma giunti alla casa, si accorsero che era deserta.
Il camino era acceso ed un pentolone bolliva sulla brace, con dentro uno stufato fumante e profumato.
Eppure, non c'era in giro anima viva...

elisabeth 01-04-2010 07.37.35

Ero sovrappensiero e le parole di Guidon mi fecero sobbalzare... ero stanca e quella che vedevo non era una visione era una casa....dal camino usciva del fumo......scesi, la porta era aperta e dall'interno non proveniva nessuna voce...entrai cauta, di sorprese ne avevamo avute abbastanza...l'interno era pulito e confortevole, dal camino proveniva un delizioso profumo, e il mio stomaco sembrava gradire con un leggero brontolio....A quell'ora i padroni di casa non potevano essere fuori...e quella non era una reggia....la casa era davvero piccola....ma c'era un'altra stanza aveva tre letti , dovevano avere le lenzuola fresche di bucato....c'era odore di erica e cenere.......Quanto desideravo essere a casa, e poter togliere quegli abiti che mi si erano incollati addosso un bagno caldo e non pensare a nulla......ma qualcosa mi diceva che se avessi avuto la possibilita' di riposare l' avrei dovuto fare con quegli abito addosso.........stavo uscendo dalla stanza..quando Pico incomincio' a soffiare e ad arruffare il pelo......Il canto della civetta.....e vicino al camino lei...la donna che vidi all'albero sacro...<< Signora perdonate l'invadenza, ma abbiamo bisogno di riparo.....fosse solo per la mia amica ha bisogno di riposare e mangiare non e' stata bene ultimamente e il viaggio che ci attende e' lungo, se la mia presenza e quella del mio compagno di viaggio sono per voi un fastido, staremo bene anche fuori sul carro >> Avevo bisogno che Polgara si riprendesse bene, avevo bisogno di lei con tutte le sue forze, io cominciavo a cedere.......speravo in cuor mio che avesse capito che la magia era una cosa da usare in piccole dosi e solo quando ci fosse stata l'urgenza..... guardai il volto di Guidon, pover' uomo.....aveva un'aria cosi' abbattuta che mi fece tenerezza.....

llamrei 01-04-2010 10.47.58

Rimasi basita quando vidi dipinto lo stesso castello che vedevo nel sogno dove Shawn era il protagonista. Quindi...non era solo un sogno...ma un chiaro messaggio. Lui non mi avrebbe mai abbandonata nemmeno se la sua vita terrena avesse avuto termine...questo era quanto ci eravamo ripromessi tra un bacio e l'altro nel poco tempo di vita che ci fu concesso di vivere assieme.
E lui ha mantenuto la sua promessa...io non sono riuscita a divenir cavaliere della Tavola Rotonda...e questo mi procurava un costante, tumultuoso dolore...
"Signore, vi prego: devo raggiungere quel luogo. Il mio Amore mi disse di recarmi li, nonostante la pena da pagare sia la mia vita. Indicatemi la direzione. Fatelo per me" implorai al padrone di casa...
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Hastatus77 01-04-2010 13.12.35

Sfoderai la spada e poi presi dalla sella anche la daga, che avrei potuto passare all'uomo in pericolo, se questi era ancora vivo.
"Voi rimanete qui" dissi ancora alla donna.
Poi, a piedi, mi diressi molto velocemente nella direzione indicatami, e sbucai nella radura...

Guisgard 01-04-2010 17.24.51

Giunti in quella casetta, Guidon ispezionò con attenzione il tutto.
"Sembra sia deserta..." disse "... eppure qui è tutto pronto per la cena."
Poi, avvicinatosi al pentolone, riempì tre ciotole e le servì in tavola.
"Sono troppo vecchio e stanco" aggiunse "per resistere al richiamo di questo stufato. Servitevi con me, mio cavaliere e mia signora. E non vi nascondo che dopo cenato farò riposare le mie stanche ossa su uno di quei lettini."
Ma, alcuni istanti dopo, i tre udirono come un pianto.
Veniva da fuori e sembra essere il pianto di una bambina...


Intanto, nel pallazzo delle querce, quell'uomo aveva ascoltato le suppliche di Llamrei.
"Milady..." cominciò a dire "... il posto di cui mi domandate è raggiungibile solo attraverso tre distinti percorsi... quello conosciuto come Il Sentiero dell' Abbandono, quello chiamato La Via della Solitudine e quello noto come Il Ponte del Pentimento."
Si fermò per un attimo a fissare, da una finestra, il cielo infinito ed aggiunse:
"Da questo luogo l'unico modo per giungere al Doloroso Amore è seguire Il Sentiero dell' Abbandono. Ma vi supplico, mia signora... abbandonate questo vostro proposito... lì troverete solo angoscia e sofferenza!"


Nel frattempo, Hastatus era giunto nella radura.
Qui c'erano 3 uomini che ne bastonavano a sangue un quarto.
"Pietà...pietà!!!" Gridava questi.
"Nessuna pietà!" Gridò uno di loro. "Oggi incontrerai madama Morte! E quando avremo finito con te, ci delizieremo con tua moglie!"
E risero in maniera grottesca e bestiale.
Hastatus aveva visto tutto.
Erano in tre, ma muniti solo con dei bastoni.
Lui invece era armato come si conveniva ad un cavaliere del suo rango ed aveva affrontato in passato avversari molto più agguerriti...
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Guisgard 01-04-2010 17.55.56

Nel castello su lago invece, il nuovo giorno portava con se misteriosi accadimenti.
Quando tutti furono svegli, il castellano li convocò nella sala grande.
"Presentatemi i tre cavalieri." Ordinò poi ai suoi servitori.
"Milord..." rispose uno di essi "... al vostro cospetto vi sono sir Malavant, sir Gwereneff e sir Guisgard."
Allora fu servita una succulenta colozione a tutti i presenti.
E quando finirono di mangiare, il castellano lesse loro alcuni brani cavallereschi:

"Lancillotto, pur di liberare la regina Ginevra, disonorò se stesso ed il suo rango salendo sulla Carretta dell' Infamia.
Ella però lo rimproverò aspramente per questa sua azione e volle metterlo ancora alla prova. E l'occasione si mostrò nel torneo che il re organizzò per la liberazione della regina.
La mattina dei giochi, un' ancella di Ginevra portò un biglietto a Lancillotto.
Al peggio, esso recitava.
Iniziato il torneo, Lancillotto fu sempre disarcionato e sconfitto, rischiando l' eliminazione.
E tutti ne furono meravigliati ed addolorati.
Il secondo giorno del torneo, ancora quell'ancella raggiunse il Primo Cavaliere, con un nuovo biglietto.
Al meglio, esso recitava.
Da quel momento Lancillotto combattè come un leone, sconfiggendo ogni avversario e vincendo alla fine il torneo.
La regina comprese quindi che egli le era sempre fedele e l' amava sopra ad ogni cosa."

Concluso il brano, il castellano chiese ai 3 cavalieri:
"Molti affermano che Lancillotto era un burattino nelle mani della regina. Indegno di essere un cavaliere. Voi, al suo posto, cosa avreste fatto?"
"Io" rispose per primo sir Malavant "avrei scacciato quella donna, che attentava al mio onore ed al mio valore. Un cavaliere ha il suo prestigio e nessuna donna può attentare ad esso!"
"Io invece" prese la parola sir Gwereneff "avrei, per ripicca, denunciato quella donna al suo re. Avrei così difeso il mio onore e guadagnato il favore del mio sovrano!"
"E voi cosa rispondete?" Chiese il castellano a Guisgard.
Questi lo fissò per alcuni istanti.
"Lancillotto, prima di essere fedele al re ed alla cavalleria, era servo di Amore." Rispose. "Noi tutti seguiamo il padrone che può renderci grandi, perchè lui solo può concederci ciò che davvero bramiamo. Lancillotto non chiedeva onore e fama, nè vittorie e prestigio. Egli ambiva solo ed intensamente ad una cosa... il cuore di Ginevra. E solo il suo eterno battito poteva renderlo davvero il Primo fra tutti i cavalieri!"
Il castellano, a quelle parole, sorrise.
"Congedate gli altri due cavalieri." Ordinò ai servi. "E' costui l'uomo che sto cercando da anni."
"Cosa sta accadendo qui?" Chiese Guisgard.
"Si sta copmpiendo il destino, mio cavaliere..." Rispose il castellano, fissandolo negli occhi.

cavaliere25 01-04-2010 18.16.00

Sentendo quelle parole dissi:quale destino signore! spiegatevi meglio, poi guardando Guisgard dissi: non ho capito il motivo per cui siamo venuti fino a qui, ce qualcosa che non è chiara in questa storia, stai attento amico mio, puo essere un tranello.Mentre dissi quelle parole mi spostai davanti a Perry. Non mi piaceva quel uomo,non potevo sapere cosa avesse in mente,cercavo di capire ma non riuscivo, sarà stato un buon cavaliere a suo tempo ma non mi fidavo,lo guardai fisso sul volto per capire che intenzioni avesse.

Hastatus77 01-04-2010 20.12.20

I tre uomini fortunatamente non avevano visto il mio arrivo, erano tutti girati di spalle. Mi avvicinai il più velocemente e silenziosamente possibile, e quando l'aggredito si accorse di me mi lanciò con lo sguardo una richiesta di aiuto... a quello sguardo, uno dei tre cercò di girarsi per fronteggiarmi, ma era troppo tardi. Lo colpii, con la daga, dietro al ginocchio per recidergli i tendini e metterlo fuori gioco.
Il primo uomo, non costituiva più un pericolo, e gli altri due si allontanarono di qualche passo, dopodiché uno dei due prese coraggio e alzando il suo bastone si scaglio contro di me per cercare di spaccarmi la testa, ma riuscii facilmente ad evitare il suo colpo, e lo colpii con una stoccata che trafisse l'addome del mio avversario... per lui non c'era più niente da fare.
Guardai il terzo uomo e dissi: "E tu cosa intendi fare? Cosa può avervi fatto questo povero uomo per meritare di essere assalito da tre uomini? La punizione per gente come voi è la forca!"

elisabeth 01-04-2010 23.28.59

Quella donna era vicino al camino e a quanto pare nessuno la vedeva tranne me e il bello era che le avevo parlato e nessuno si era accorto di nulla…..eravamo troppo stanchi e io forse avevo le allucinazioni….<< Grazie Guidon, un pasto caldo era quello che ci voleva, certo trovare tutto pronto e’ stato provvidenziale, sono così stanco che non avrei potuto neanche mettere lo stufato nella scodella….>>….mentre mangiavo, le allucinazioni ripresero , la donna che prima era vicino al camino ora era vicino alla porta, non distoglieva il suo sguardo dal mio…..il pianto di una bambina , era accorato….non era in casa veniva da fuori…..Mi alzai di scatto facendo volare il cucchiaio con lo stufato, e a passo spedito stavo raggiungendo la porta…quando la donna, si dissolse nel nulla, il pianto della bimba era più insistente….e così aprii la porta ed uscii fuori…..faceva freddo e il pianto era un unico eco, non sapevo orientarmi, non capivo da dove provenisse…..il vento spostò le nubi e in cielo apparvero la luna….rischiarò lo spiazzo antistante la casa…la sentivo e come per incanto riuscii a vederla la era a terra accovacciata, le manine sul viso….<< Ti prego non piangere, qual’e’ il tuo nome >>…..


polgara 01-04-2010 23.43.46

Una casa calda e accogliente proprio sul nostro percorso, un regalo?
Mi ero trattenuta un po' fuori sul carro, la ferita mi aveva indebolito, ma ad ogni modo volevo fare un giro attorno alla casa per controllare che tutto fosse effettivamente così tempestivo e sereno come sembrava.
Nessuno in tutto il perimetro se si esclude la frescura della notte, poi mentre stavo rientrando vidi Elisabeht piegata che stava consolando una bella bimba piangente..di cui non si vedeva il volto..
Oh Madre...mi avvicinai con cautela...perchè avevo paura? "piccola cara chi siete?da dove venite?"

Guisgard 02-04-2010 00.37.12

La bambina piangeva e singhiozzava.
Aveva con se una piccola bambola di pezza che stringeva forte a sè.
Aveva il viso sporco di lacrime e fango, mentre il vestitino era consumato in molti suoi punti.
"Mamma..." diceva piangendo "... la mia mamma..."

polgara 02-04-2010 00.44.18

"Oddio povera piccola..hai perso la tua mamma?"
No ti prego questo no, se c'era una cosa che non riuscivo bene a gestire era il dolore di una bambina senza madre...speravo proprio che la madre fosse qui attorno ed apparisse il prima possibile.
"Ascolta piccola bimba coma ti chiami? cos'è successo? Dai entriamo così almeno staremo al caldo.."

elisabeth 02-04-2010 00.48.22

Pulii il suo viso con le miei mani, si era persa, ma i suoi abiti erano talmente lisi e consumati....sembrava che girovagasse da mesi...Sarebbe stato bene portarla in casa , aveva bisogno di mangiare e di fare un sonno tranquillo, e chissa' forse ci avrebbe parlato di sua madre

Guisgard 02-04-2010 00.58.53

Elisabeth e Polgara portarono in casa la misteriosa bambina.
Mangiò con buon appetito e poi cadde addormentata sul lettino.
Era una bambina molto bella.
Capelli chiari come l' oro e gli occhi azzurri come il cielo.
Durante il sonno però, di tanto in tanto, farfugliava qualcosa e si agitava.
E non lasciò la sua bambolina nemmeno per un momento.
Ad un tratto, il vecchio Guidon si svegliò e notò la bambina.
"E questa da dove diamine salta fuori?" Chiese meravigliato. "Una bambina sola in una foresta, nel cuore della notte... mmm... molto insolito."

elisabeth 02-04-2010 01.05.52

Rimasi a guardarla mentre dormiva, le accarezzai il volto piu' volte....era bellissimo guardare i bimbi metre dormivano ...la loro espressione era beata, stava sognando, si muoveva e avevo paura cadesse dal lettino, diceva qualcosa ma non si capiva nulla, teneva stretta a se la bambola......la solitudine per loro ha il senso dell'abbandono.....cosi' mi sdraiai accanto a lei........quella notte ci saremmo fatte compagnia......<< Guidon e' solo una bambina, continuate a dormire....e in silenzio perfavore >>......

Guisgard 02-04-2010 03.24.54

Hastatus aveva facilmente sconfitto i due briganti ed il terzo, trovandosi quel cavaliere di fronte, pensò bene di darsi alla fuga.
"Vi ringrazio, nobile cavaliere." Disse l'uomo che era stato aggredito dai tre briganti. "Vi devo la vita. Io sono Loren de Morrel e sono un feudatario del re. Come ogni giorno, io e la mia amata, veniamo qui a cavalcare. Ma quei tre felloni mi hanno preso di sorpresa e volevano uccidermi, per poi oltraggiare mia moglie. Ma il vostro intervento ha evitato tutto ciò. Sappiate che da oggi vi sarò per sempre debitore."
Gli baciò una mano e poi chiese:
"Avete visto mia moglie? Sapete se è riuscita a mettersi in salvo?"


Intanto, alla casetta nella foresta, Elisabeth dormiva serena accanto a quella misteriosa bambina.
Così trascorse tutta la notte.
L'indomani, la casetta continuava a restare deserta e questo rese ancora più sospettoso Guidon.
"Direi di andarcene presto da qui." Disse. "Ho idea che presto avremo molti guai."
La bambina, nel frattempo, si alzò. Si diresse davanti ad una delle finestre e restò immobile, sempre accompagnata dalla sua inseparabile bambola.
Fissava il cielo e continuava a restare in silenzio, nonostante Polgara le avesse chiesto il suo nome e cosa l'avesse spinta fino a quella casetta.
Ad un tratto la bambina si voltò verso Elisabeth e Polgara e cominciando a dire:
"Voglio... voglio tornare dalla... mia...mamma... al castello..."

polgara 02-04-2010 10.17.40

Dunque ammetto che ero sulla stessa lunghezza d'onda di Guidon, non provavo delle buone sensazioni nè verso quella magica e tempestiva casa, che pure ci aveva dato ristoro e conforto, nè nei confronti della bellissima bambina.
E poi il dolore che la piccola provava per aver perso sua madre, era una cosa che non riuscivo bene a tollerare, era così intenso che offuscava le mie capacità. Così cercando di mantenermi serena, mi accuciai vicino a lei e le dissi: "Piccolina, sai dirmi come si chiama il Castello della tua mamma? Non ti preoccupare ti aiuteremo..." Guardai Elisabeth e Guidon, cosa ne avrebbero pensato?
Questa dannata sensazione nello stomaco...ma cosa stava succedendo?

Hastatus77 02-04-2010 13.15.47

"Lord Loren, è un piacere fare la vostra conoscenza, io mi chiamo Hastatus e sono un cavaliere del nostro amatissimo Artù..." dissi.
"... voi, non mi dovete assolutamente nulla. Venite, appoggiatevi a me, vi accompagno dalla vostra signora. Ella è qua vicino, ed è lei che mi ha inviato in vostro soccorso."
Dicendo ciò, ci incamminammo verso verso il luogo dove avevo lasciato la donna ed il mio cavallo.
Dopo qualche minuto, raggiungemmo la donna, ed io le dissi: "Milady, grazie a voi, sono arrivato in tempo, e Lord Loren, come potete vedere sta abbastanza bene."

llamrei 02-04-2010 13.28.03

"Seguirò il Sentiero dell'Abbandono. NOn ho nulla e nessuno da poter abbandonare...in quanto a me...mio malgrado...sono già stata abbandonata dall'uomo che amavo e che amo tutt'ora ma di un amore non terreno. Quindi, mio signore, come vedete non ho nulla da perdere. Farò questo tentativo e non è detto che io non sia la prima ad uscirne viva. Auguratemi buona fortuna se ciò vi aggrada...ma intendo proseguire nel mio intento, da sola".
Dette queste parole...null'altro si poteva aggiungere. Presi le sue mani rugose di uomo che aveva visto con i suoi occhi i dolori della vita e le baciai come avrei fatto se fosse stato mio padre.
Mi alzai, mi vestii e in poco tempo trovai il mio cavallo sellato.
Salutai ancora la numerosa famiglia e li ringraziai. Salutai per ultimo il giovane suonatore di arpa che tanto mi affascinò il giorno che lo incontrai. Era di una bellezza spaventosa...e qualcosa di lui mi ricordava il mio Shawn....
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Guisgard 02-04-2010 14.46.01

Nella casetta, l'attenzione dei tre era tutta per quella misteriosa bambina.
Polgara le si era seduta accanto, per cercare di scoprire chi fosse veramente.
"E' un grande castello..." rispose la piccola stringendosi, con ingenuità e naturtalezza a Polgara "... e si trova nella foresta... bisogna attraversare una lunga strada... ed alla fine si trova il castello... e il suo nome è... Doloroso Amore..."
E finito di parlare, la piccola prese fra le mani una ciocca dei capelli di Polgara, come a volerci giocare.


Nel frattempo, Hastatus aveva condotto Loren da sua moglie.
I due si abbracciarono e lei lo baciò come la cosa più cara che avesse.
"Grazie, nobile cavaliere!" Disse la donna a Hastatus. "Voi oggi mi avete ridato l' amore, la cosa più preziosa che possiedo."
"E grati di ciò..." intervenne Loren "... ogni cosa che possediamo è vostra, sir Hastatus. Fosse anche la metà delle nostre terre. Domandate ciò che più desiderate ed io ve lo concederò."


Intanto, al palazzo delle querce, Llamrei si stava congedando dal nobile signore e dai sui figli.
"Uscite dal pallazo" disse il nobile signore "e seguite il sentiero. Ma badate che una vota intrapreso, non potrete più tornare indietro, milady."
Ogni fanciullo e fanciulla allora salutò con un baciò Llamrei.
"Io suonerò ogni giorno fino al vostro ritorno, milady." Disse il ragazzo con l' arpa. "Perchè sono sicuro che tornerete da noi."
A quelle parole, un velo di tristezza scese sul volto del nobile signore.
Egli sapeva infatti che nessun cavaliere era mai tornato dal Doloroso Amore...

Guisgard 02-04-2010 15.32.42

Sul castello del lago, il misterioso castellano aveva fatto la sua scelta.
"Non capisco cosa stia accadendo qui!" Disse Guisgard.
Il castellano si alzò e fissò lo sterminato cielo che sovrastava ogni cosa.
"Anni fa un giovane volle diventare cavaliere..." cominciò a dire "... tutto abbandonò per riuscire in questa cosa. Conobbe un vecchio cavaliere errante che lo prese con sè, istruendolo ai principi della cavalleria e della cortesia. Il vecchio cavaliere aveva un bellissima figlia e quel giovane se ne innamorò. E quando divenne cavaliere chiese la sua mano."
Guisgard si accorse che durante questo suo racconto, il castellano piangeva.
"Ella però, poco dopo le nozze, si ammalò e morì..." riprese a raccontare con la voce rotta dal pianto "... il cavaliere la cercò ovunque, poichè non accettava la sua morte... viaggiò tra terre e terre, laghi, fiumi e monti... ma non la ritrovò mai. Invocò allora la morte, poichè la sua non era più una vita..."
E cosa accadde poi?" Chiese Guisgard.
"Che un giorno gli giunse un biglietto..." rispose il castellano "... era un invito per un luogo in cui si trovava ciò che egli più bramava... il giovane partì per quel posto, ma non ebbe la forza per continuare... il dolore per la sua amata lo aveva fiaccato..."
"Ed io cosa c' entro in tutto questo?" Chiese Guisgard.
"Voi?" Ripetè il castellano. "Anche voi cercate qualcosa. Lo so per certo. E prenderete quel biglietto."
"Cosa vi fa crdere che accetterò una simile impresa?" Chiese Guisgard. "Per che cosa poi?"
"Perché solo in quel luogo voi troverete ciò che state cercando da sempre."
"Come fate a dirlo?" Chiese ancora Guisgard.
"Troverete ciò che state cercando." Rispose il castellano. "O quello o la morte. E comunque il vostro viaggio finirà. Ed ecco il vostro biglietto." Gli mostrò il castellano.

"Non nei sogni, nè nelle stelle e neanche nella Luna,
troverai, o Cavaliere Del Lago, la tua fortuna.
Ella ti aspetta senza trappola, tradimento o inganno
alla fine di una via lunga quanto lo scorrere di un anno.
E solo lì soltanto troverai ciò che dissolverà il tuo dolore.
Non indugiare oltre e raggiungi il Castello del Doloroso Amore."

"Cavaliere Del Lago?" Ripetè Guisgard.
"Era il nome di quel giovane cavaliere." Rispose il castellano. "Ed ora sarà anche il vostro."
"Perchè fate tutto questo?" Chiese Guisgard.
"Perchè se un cavaliere troverà cioò che brama tanto, io troverò finalmente pace e raggiungerò la mia amata..."
Guisgard capì allora ogni cosa e non disse altro.
"Vi occorre uno scudiero." Disse il castellano. "Ve ne fornirò uno valido io stesso."
"Non ho bisogno di uno scudiero, poichè ne ho già uno." Rispose Guisgard facendo segno a Cavaliere25.
"E' solo un ragazzo ed è troppo inesperto!" Disse il castellano.
"Mi fido di lui e in nessun altre mani, al di fuori delle sue, io metterei la mia vita."
Detto questo, Guisgard ed i suoi, salutarono il castellano e lasciarono quel luogo.
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cavaliere25 02-04-2010 15.54.01

Sentendo quelle parole uscire dalla bocca di Guisgar rimasi impressionato da quelle sue parole,guardandolo negli occhi gli dissi: grazie amico mio mi hanno colpito le tue parole sono onorato che tu ti fida cecamente di me, ora dove andiamo chiesi? Avro molto da imparare da te amico mio dissi.Non vi lascerò solo per nessun motivo sarò sempre al vostro fianco,e sarò un ottimo alievo anche se sono inesperto e molto giovane ma so apprendere molto velocemente, quando inizieremo il mio addestramento? chiesi guardando Guisgard.Ora che abbiamo il biglietto sappiamo dove andare dissi?,chiesi a Guisgard dovè la prossima meta che dobbiamo raggiungere?

Hastatus77 02-04-2010 16.38.32

Sorrisi guardando la felicità nei loro occhi.
"Milady e milord" dissi "non voglio niente. Ho già tutto ciò serve... la mia spada, la mia armatura, il mio cavallo... un grande sovrano al quale offrire i miei servigi... e una casa a Camelot. In questo momento potreste però indicarmi un luogo dove passare la notte."
Poi ripensando alla metà che dovevo raggiungere, chiesi loro:
"Voi, per caso avete mai sentito parlare del castello del Doloroso Amore?"

polgara 02-04-2010 19.16.48

"Perfetto piccola allora andremo tutti dalla tua mamma!" Le dissi prendendola in braccio. Guardai Elisabeth e pensai:"mi par di capire che in questo posto è proprio destino che vi andiamo.."
Guardai Guidon e gli chiesi: "Caro dolce Guidon allora ci accompagnerete?" ed io e la bimba dai boccoli d'oro rimanemmo a fissarlo...

llamrei 02-04-2010 20.32.54

"Se questo dovrà essere il mio destino....che esso allora sia!" Se non avessi spronato il mio cavallo a correre veloce come il vento...avrei ceduto e non sarei più partita! Non mi voltai..guardai avanti...verso il mio destino.
Cavalcai finchè giunse il tramonto....iniziai a vedere la fine del sentiero e farsi sempre più grande la sagoma di un castello....era il Castello del Doloroso Amore...Cosa mi stava aspettando li?
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elisabeth 02-04-2010 22.05.00

Nessuna madre se ne sarebbe stata in un castello senza cercare la propria figlia, cosi' piccola poi.....Mi sentivo cosi' strana, non provavo assolutamente nulla, ne' paura, pieta', odio, amore..anche il sesto senso sembrava avermi abbandonata, niente percezioni e la magia ?...fino alla locanda aveva funzionato.....non guardai in faccia Polgara..preferivo non mi guardasse negli occhi.....mi avviai al carro...<< Bene e' deciso allora, se a Guidon non dispiace la nostra compagnia possiamo andare....il destino a quanto pare ci guida in quella direzione....>> involontariamente poggiai la mia mano sull'invito.....stavo prendendo il posto di un uomo che non conoscevo nemmeno.....e andavo in un luogo, dove qualcuno lo attendeva.....ma attendeva lui non me, avrei subito il suo destino..?...o era il mio a cui involontariamente stavo andando incontro....

Guisgard 03-04-2010 03.32.33

Preso il biglietto, Guisgard, Cavaliere25 e Perry abbandonarono il castello sul lago.
Tornarono a Camelot e dopo aver condotto lady Perry a casa sua, presero alloggio nella locanda.
"Amico mio..." disse Guisgard a Cavaliere25 "... domattina ti recherai da Maston il maniscalco. Dirai che ti mando io e acquisterai una corazza cromata, con riflessi verdeggianti. Dopodichè partiremo alla volta di quel misterioso luogo... il Castello del Doloroso Amore."


Intanto, Hastatus era nel bosco con Loren e sua moglie.
"Milord..." rispose Loren "... sarete nostro ospite fino a quando vorrete. Riguardo poi a ciò che domandate... conosco quell'infelice luogo. E sull' affetto che nutro per voi, mio buon amico, vi scongiuro di non cercare un simile luogo. Lì troverete solo sofferenza."
Poi, dopo alcuni istanti di silenzio, aggiunse:
"Però se il vostro desiderio è giungere in quel luogo, allora io, per compiacervi, vi indicherò la strada. Seguite quel passo che sembra sprofondare nella foresta. Giungerete su una strada. E conosciuta come la Via della Solitudine. Percorretela tutta e giungerete al Doloroso Amore."


Alla casetta, nel frattempo, Guidon era perplesso.
Conosceva la leggenda del Doloroso Amore e sapeva che doveva tenersi alla larga da quel posto.
Ma, tuttavia, non gli andava di lasciare da soli i suoi compagni di viaggio.
"E sia..." rispose "... andremo tutti in quel luogo... ma vi consiglio di andarcene via subito, una volta lasciata a sua madre la bambina. Quel posto non mi piace per niente."
In quel momento, la piccola diede un dolce bacio a Polgara sulla guancia.
La guardò e la fissò sorridendole.
Pico invece sembrava inquieto e se stava accovacciato accanto ad Elisabeth.
Guidon allora fece partire il carrozzone.
Se qualcuno di loro avesse voluto, avrebbe potuto riposare all'interno del carrozzone, che era ampio e confortevole.
Ma proprio in quel momento, un freddo vento cominciò a soffiare, portando con se strani sibili.
Come se quel vento traportasse i lamenti provenienti dall regno dei morti


Llamrei, intanto, alla fine del Sentiero dell'abbandono, vide una maestosa ed austera sagoma farsi strada tra le nebbie ed il verdeggiante manto della foresta.
Il castello era lo stesso che gli aveva mostrato il padrone del palazzo.
Ed era quello del Doloroso Amore.
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llamrei 03-04-2010 09.29.40

Giunsi dinnanzi al grande portone di entrata. Il levatoio era giù, pronto a ricevere ospiti. Pian piano mi avvicinai. NOn vidi anima viva ma sentivo che dall'interno del castello vi era fermento. Sentivo musici cantare storie d'amor cortese, fanciulle gioire e voci di giovani ribadire la loro prodezza. "Doloso Amore? Sembra piuttosto essere alla festa delle calende di maggio!" ed entrai...


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 03.06.48.

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