Camelot, la patria della cavalleria

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Parsifal25 02-03-2013 12.21.56

L'ipotesi era molto interessante ma difficile da far funzionare in sincrono. Mi volsi verso il capovillaggio e risposi:
"La logica è giusta ma non era possibile preparare il tutto nell'immediato.....la combinazione dei vari fattori è applicabile ma bisogna agire con criterio.....".

Alzatomi dalla sedia iniziai' a delineare lo schema......mi avvicinai' al mio zaino e tirai' fuori il diario

"Signore, la soluzione da adottare è la seguente......il primo passo sarà la costruzione di un terreno malleabile che permetta agli spuntoni di creare serie difficoltà ai banditi......se ne avete la possibilità.....cercate di applicare su di essi un piccolo composto alchemico che possa comportare qualche sintomo di avvelenamento sulle ferite subite.....; oppure, rendere il terreno così viscido che avremmo potuto creare delle sabbie mobili artificiali. La scelta la lascio a voi."
Superato il passo difensivo si poteva procedere ad un addestramento base per i contadini.

L'addestramento sarebbe stato molto più semplice.

Altea 02-03-2013 21.35.12

Attorno a noi il vociare era troppo forte, eravamo nel luogo più affollato ma sicuramente non è che mi desse fastidio essere tra coloro che chiamano "popolo"..."Che sciocchezza" dissi "è pure un regno che fa distinzioni di rango..non vedi dividono il popolo dalla aristocrazia."
Poi fui destata dalle parole di Vivian..."Ignoro completamente il motivo per cui quel cavaliere si trovi solo di fronte al palco della Regnante e dell'Arconte, ma sembra abbastanza scaltro. Anzi, mi auguro che dia del filo da torcere a tutti questi cavalieri...e batta quello che ha distrutto il palco della recita".
Mi guardai in giro, a dire il vero mi trovavo, pure, fuori luogo ...i duelli non avevano mai fatto per me.

Clio 04-03-2013 00.16.38

Finalmente le trombe squillarono.
Trattenni il fiato mentre ogni cavaliere sceglieva la sua dama, non avrei mai pensato di essere così emozionata da un evento del genere.
Giorno dopo giorno cominciavo ad apprezzare i consigli dei miei genitori, consigli che non avevo mai apprezzato, considerandoli mere critiche al mio modo di essere.
Ma ora, la vita vera fuori dalla biblioteca sembrava ogni giorno più entusiasmante.
Sorrisi soltanto leggermente, trattenendo le emozioni nuove che sfioravano il mio essere.
Poi, seguii con lo sguardo Mamyon in sella al suo destriero, lo osservavo scrutare la folla, finché i suoi occhi non incontrarono i miei.
Annuii sorridendo mentre mi porgeva la corona, e la tenni stretta tra le mani mentre si allontanava.
Le parole di Lucius attirarono la mia attenzione verso la loggia reale.
"...Non ne ho idea, sai.. Quello è l'arconte meccanico" riconoscendo l'uomo con cui avevo parlato poco tempo prima "...e quella deve essere la principessa, è davvero molto bella...".
Aguzzai la vista e l'udito cercando di capire meglio la situazione ".. Spero che finiscano presto di questionare..." sorrisi "..sono curiosa di vedere se il nostro spaccone saprà cavarsela bene come crede.." Strizzando l'occhio al mio amico.

Guisgard 04-03-2013 00.35.16

Tutti nel padiglione ora fissavano Clio e quella corona di fiori intrecciati che stringeva fra le mani.
Essere scelta come dama da uno dei cavalieri era evento molto raro e di sicuro le prescelte potevano definirsi privilegiate.
Solitamente questo titolo toccava alle mogli dei signorotti che finanziavano i cavalieri, o al massimo, per quelli che godevano di una certa indipendenza economica, alle loro amate.
La maggior parte dei partecipanti al Torneo della Quaresima aveva infatti scelto come madrina una delle donne appartenenti all'aristocrazia cittadina, pur non conoscendo affatto la propria dama.
Ma era un modo per guadagnarsi il tifo della nobiltà del posto.
Quel cavaliere, invece, aveva scelto una ragazza straniera e perlopiù non appartenete a nessun casato conosciuto nella regione.
Così tutti erano rimasti sorpresi dal gesto di Mamyon che aveva scelto Clio come sua madrina.
Ora però tutto sembrava pronto per iniziare.
“Quel cavaliere” disse Lucius a Clio “farà ritardare un bel po' l'inizio della giostra...” si voltò allora verso uno dei nobili che sedeva accanto a loro “... perdonate, milord... ma cosa sta accadendo?”
“Pare che quel cavaliere” rispose il nobile “sia giunto dopo la definizione dei gironi e ora fanno difficoltà ad ammetterlo nel torneo.”
“E perchè non lo escludono subito?” Domandò ancora Lucius. “Perchè farla così lunga?”
“Perchè è interesse delle autorità cittadine” spiegò il nobile “che tutti i migliori cavalieri partecipino alla giostra. Così da poter formare una degna guardia del corpo per la principessa.”

Guisgard 04-03-2013 00.46.41

Altea e Vivian, così, preso posto nelle tribune, si accingevano ad assistere al torneo.
“Beh...” disse Vivian “... speriamo cominci presto... non vorrei che dopo lo spettacolo ora ci salti anche il torneo...”
Gettò poi uno sguardo verso un pergolato dove si trovavano tutti i cavalieri partecipanti alla giostra.
“Guarda, Altea!” Esclamò all'improvviso. “Guarda laggiù! Nella terza fila di cavalieri! Lo riconosci? E' quello che ha interrotto lo spettacolo e poi dato fuoco al palco della rappresentazione!”
Infatti quel cavaliere era ben visibile dalla loro postazione.
Indossava una corazza scura, dai riflessi fulvi e nel suo sguardo era racchiuso qualcosa di indefinito.
La sua espressione appariva impenetrabile e fissava un punto quasi fuori dalla scena, come se i pensieri inseguissero qualcosa di lontano e mutevole.
Poi ad un tratto, destato da un compagno, tornò a fissare lo spiazzo.
E fu allora che cominciò a guardare il misterioso cavaliere davanti alla Loggia Reale.

Altea 04-03-2013 00.53.41

Seguii la mano di Vivian e mi apparve quel cavaliere.."Hai ragione, Vivian, è proprio lui..ma che strana persona, guarda sembra quasi assente. E inoltre, ha uno sguardo cupo ed enigmatico."
Poi mi accorsi del fatto che un cavaliere vicino parlava con egli e questi fissava il misterioso cavaliere apparso dal nulla.."Guarda come osserva il cavaliere di fronte alla Loggia Reale, non vorrà mica intavolare una altra diatriba. Vivian...seguimi...qui sopra vi è troppo rumore, la gente è in preda al delirio, forse è per questo che li hanno divisi? Scendiamo le scale cosi possiamo guardare e sentire meglio ciò che sta succedendo". La presi per mano e da quel posto potevamo vedere l'intero spiazzale assieme ad altre persone che stavano in piedi.

Talia 04-03-2013 01.02.23

Attesi, con malcelata insofferenza, che quell’acceso scambio di battute si esaurisse...
avvertivo con chiarezza che la voce dell’Arconte si stava indurendo, intanto, e che presto forse quella sua rigidità si sarebbe trasformata in ira di fronte alla sfrontatezza di quel cavaliere misterioso... probabilmente anche il maestro George ebbe la mia stessa sensazione, poiché prese la parola, ma anche con lui il nuovo arrivato mostrò subito e bene il suo carattere e quel suo temperamento.
“Basta, adesso!” mormorai allora, seccamente ma senza scompormi minimamente “Maestro... Arconte... la mia pazienza è terminata, sono stanca! Il cavaliere in questione ha ottenuto il mio permesso a partecipare, e tuttavia le sue chiacchiere e le sue opinioni non interessano a nessuno! Invitatelo, ve ne prego, a rientrare nei ranghi, dunque... e che si cominci!”
I miei occhi scrutarono l’Arconte per un istante, gelidi... poi, quando l’uomo si inchinò appena e tornò a fronteggiare la piazza sottostante, io mi rivolsi al Maestro che era tornato a sedersi alla mia destra...
“Che vi dicevo, Maestro?” sussurrai “Ogni torneo non è che un pericoloso ricettacolo di sciocchi e di presuntuosi... mi auguro, almeno, che tanta presunzione sia quantomeno un po’ giustificata!”

Guisgard 04-03-2013 01.47.33

“Altezza...” disse il Maestro a Talia “... essere guasconi, superbi ed arroganti è una prerogativa degli spiriti semplici. E molti di essi, non potendo occupare altri ruoli nella società, finiscono per farsi armare cavalieri. Ma solitamente simili individui non arrivano lontanio.”
Talia aveva dato l'ordine e ormai il torneo doveva cominciare.
Il misterioso cavaliere giurò così di onorare le leggi e la Casa Reale di Sygma davanti ai Marescialli di Campo.
“Ora, siccome i gironi sono già stati sorteggiati, vi sarà data la possibilità di scegliere in quale essere inserito.” Fece uno di questi.
“Interessante...” mormorò il cavaliere guardando poi gli altri partecipanti.
“Ora prendete il vostro cavallo” spiegò il Maresciallo di Campo “e con la lancia colpite, fra gli scudi esposti, quello di uno dei cavalieri partecipanti con cui volete scontrarvi.”
“Per me non fa differenza.” Sorridendo il cavaliere. “Uno vale l'altro.”
“Dovete scegliere. E' la regola.” Disse il Maresciallo. “E poi dovete rivelarci il vostro nome.”
Il cavaliere allora sbuffò, per poi voltarsi verso le scuderie e chiamare qualcuno.
“Pegueres!” Gridò.
Un attimo dopo si udì un rumore strano, simile ad un clangore metallico.
Apparve allora nello spiazzo un cavallo ricoperto di metallo in varie parti del corpo.
Nel vederlo, l'Arconte Meccanico restò turbato.
Il cavaliere così montò in sella a quel suo destriero meccanico, impugnò la sua lancia e poi galoppò verso gli scudi dei partecipanti.
E raggiunti quei cimeli cominciò a colpirli tutti, uno dopo l'altro, in segno di sfida.
“Guisgard!” Esclamò poi verso la Loggia Reale. “Sono sir Guisgard del Lagno!”
Davanti a quella scena tutto il pubblico delle tribune esultò e cominciò ad inneggiare a quel cavaliere.
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Talia 04-03-2013 02.41.16

All’ombra del padiglione osservavo la scena...
cavalieri...
giuramenti...
spade che sfolgoravano qua e là e lance che venivano preparate...
le voci dei Marescialli di campo...
gli ultimi preparativi...
Feci un piccolo cenno distratto con una mano e subito un servitore mi portò una brocca di acqua cristallina, dalla quale ne versò un po’ in un bicchiere che poi mi porse...
bevvi piano...
“Forse avete ragione, Maestro...” dissi “Ma la presunzione può significare tante cose... può nascondere tanti stati d’animo...”
Finii l’acqua e restituii il bicchiere al servitore, mentre i miei occhi continuavano a fissare quel cavaliere che, in sella al suo cavallo bardato di metallo, stava ora colpendo ad uno ad uno gli scudi degli sfidanti...
“Vedremo!” conclusi infine “E poi... chissà... forse l’Arconte si sta dando tanto pensiero per questo cavaliere arrogante e poi egli, magari, verrà buttato fuori al primo turno! Sarebbe curioso... non trovate?”
I miei occhi tornarono in basso a fissare quel cavaliere, per un momento...
poi, come riscossa dalle grida e dal vociare della folla, con un piccolo gesto, detti ordine che si cominciasse.

Guisgard 04-03-2013 03.22.05

Il capovillaggio annuì a quelle parole di Parsifal.
“Si, credo che sia fattibile questo.” Disse. “Qui al villaggio abbiamo molti rimedi per allontanare insetti vari e dunque rendere i terreni tossici non sarà un problema. Anche scavare fossati e armarli di aculei o trappole varie non rappresenterà una difficoltà. Voi controllerete i confini e il perimetro del villaggio, così da scegliere le zone più facilmente difendibili e i passaggi obbligati per avvicinarsi. Quanto all'addestramento, quello credo spetterà a voi e ai cavalieri che assolderete. A proposito, sapete già dove cercarli?”
In quel momento entrò il parroco del villaggio.
“Salute a voi.” Salutando il capovillaggio. “E che Dio vi assista, cavaliere.” Sorridendo a Parsifal. “Entrando ho udito i vostri discorsi e credo di potervi dare qualche indicazione in merito...”
“Riguardo a cosa?” Chiese il capovillaggio.
“Dieci giorni fa ho incontrato alcuni cavalieri.” Rispose il chierico. “Sono entrati in chiesa e hanno chiesto di essere confessati, ascoltare messa e prendere il Corpo di Nostro Signore. Questo perchè erano diretti in una città lontana per provare il loro valore ad un grande torneo. E mi hanno detto che i migliori cavalieri della regione sono tutti intenzionati a partecipare a quel torneo. Dunque credo che per arruolarne qualcuno bisogna recarsi in quella città.”
“Conoscete il nome di quella città?”
“Santa'Agata di Gothia...” fissandoli il sacerdote.

Guisgard 04-03-2013 03.33.48

Altea e Vivian raggiunsero un posto migliore per godersi il torneo.
Ora erano molto più vicine allo spiazzo.
E così fu anche per il secondo giorno del torneo, con gli scontri decisivi e finali.
Le due ragazze erano a pochi passi dal luogo in cui i cavalieri combattevano, potendo così ammirare le ultime e più importanti battaglie.
Ma tra la gente che come loro assisteva al torneo, Altea notò una strana figura.
Aveva un lungo mantello ed un cappuccio.
Ma sotto al cappuccio intravide qualcosa.
Era una maschera.
La stressa del misterioso Chavalier de Lys.

Guisgard 04-03-2013 04.02.28

Capitolo IV: I Cavalieri di Sant'Agata di Gothia

“I marescialli e i loro aiutanti comparvero subito dopo sul campo, insieme con gli araldi, allo scopo di conoscere i nomi dei cavalieri che intendevano giostrare e la parte in cui ciascuno preferiva schierarsi, una precauzione necessaria per assicurare pari trattamento ai due gruppi che stavano per fronteggiarsi.”

(Walter Scott, Ivanhoe)



A quel cenno di Talia il torneo cominciò.
Guisgard fu inserito nel quinto girone.
Così, ad uno ad uno, avvennero tutti gli scontri.
Corazze che emanavano riflessi di mille e più colori, lame che a contatto fra loro liberavano sciami di ardenti scintille, lance che si frantumavano contro scudi bardati e divenendo pioggia di schegge incandescenti.
I vari contendenti, ad uno ad uno, cominciavano ad essere eliminati dai migliori fra loro.
Davanti al pubblico entusiasta, quei campioni diedero superba dimostrazione del proprio valore.
Mai, si può dire, che tanti eroi furono riuniti per un singolo torneo in quella regione.
Le contese furono tutte combattutissime e gli sconfitti riportarono tutti danni gravissimi.
Alcuni persero un occhio, altri una mano o un braccio.
Molti restarono sfigurati, qualcuno anche storpio.
Il sangue si mischiò alla polvere e alla schiuma dei cavalli.
E alla fine della prima giornata restarono solo dieci cavalieri.
Il giorno successivo si sarebbero affrontati fra loro, fino a restare solo in cinque.
I cinque vincitori.
L'alba giunse presto e con essa gli scontri finali.
I dieci finalisti si trovarono nello spiazzo a Mezzogiorno in punto.
Salutarono in direzione della Loggia Reale e poi cominciarono, in successione, gli scontri.
“Ci saranno sorprese” disse il Maestro all'Arconte Meccanico “secondo voi, milord?”
“Un torneo” rispose l'Arconte “riserva sempre sorprese...” e nei suoi occhi, unica parte del volto non coperta dalla maschera, si accese una strana luce.
E un cenno di intesa, quasi impercettibile, corse fra i due.
Terminarono allora i primi quattro scontri e per ultimo si svolse quello tra Guisgard e Balorogo.
Era questi un energumeno cresciuto nella selva, lontano dalla civiltà e più vicino alle bestie che agli uomini.
Trovato da alcuni cacciatori, fu catturato e portato in un monastero, dove visse fino a quando l'Arconte non lo volle come boia per torturare i prigionieri.
Ora era stato portato nel torneo proprio per volere del signore di Sant'Agata di Gothia, per contendere a Guisgard la vittoria del loro girone.
Cominciò lo scontro.
E fu molto brutale.
Guisgard era armato con la sua spada dai riflessi vermigli, mentre Balorogo impugnava la mazza ferrata.
Subito il secondo mise alle strette il primo, costringendolo a difendersi dai suoi poderosi attacchi.
Balorogo grugniva e ringhiava, quasi come il predatore che fiuta il sangue della sua preda.
E alla fine uno dei suoi attacchi andò a segno, lacerando la cotta di maglia del suo avversario.
“Dannato...” ansimò Guisgard “... sto perdendo le forze a difendermi dai suoi attacchi... di questo passo mi batterà...”
“Forse dovresti studiarli meglio i tuoi avversari...” all'improvviso una voce “... non puoi pensare di partire ogni volta a testa bassa...”
“Finalmente...” mormorò Guisgard “... pensavo volessi fare solo da spettatore...”
“In effetti è un bel vedere.” Quella misteriosa voce. “Del resto la spada resiste benissimo ai colpi... forse sono le tue braccia che iniziano ad avvertire i crampi...”
“Già, per questo dovresti darmi una mano... non pensi?”
“Davvero?”
“Ricordi il nostro patto?”
“E sia...” vibrò quella voce “... ma ricorda che poi ti toccherà raddoppiare gli allenamenti...”
“Va bene...” parando Guisgard altri colpi del suo bestiale avversario “... va bene, ma dammi una mano ora...”
Balorogo spinse Guisgard indietro e caricò l'ennesimo colpo con la sua mazza.
Ma in quel momento accadde qualcosa.
Una luce che durò solo un attimo, quasi infinitesimale.
A tutti gli spettatori apparve come il riflesso del Sole sulle armi.
Ma Balorogo vide qualche altra cosa.
Una figura, simile ad una visione, che dalla spada di Guisgard gli si mostrò.
E i suoi occhi, simili ad una fiera, spaventarono il bestiale Balorogo.
Poi un grido disumano.
Un attimo dopo, l'animalesco Balorogo si accasciò al suolo, tagliato in due da un fendente del suo avversario.
“Sir Guisgard del Lagno è il vincitore!” Proclamò uno dei Marescialli di Campo. “E con il quinto vincitore, il torneo è concluso!”
Ci fu il boato del pubblico.
Un altro dei Marescialli chiamò i nomi dei cinque cavalieri vincitori:
“Sir Mamyon di Ouchus, sir Xouf Dion, sir Lhar di Nag, sir Kosev di Setten e sir Guisgard del Lagno!”
I cavalieri furono allora invitati a mostrarsi sotto la Loggia Reale.
Ma proprio in quel momento, a causa della ferita infertagli da Balorogo, Guisgard cadde a terra senza conoscenza.
Proprio sotto la Loggia Reale da cui stavano per affacciarsi Talia e l'Arconte Meccanico.
http://cf.shacknews.com/images/sshot...8dfbc.nphd.jpg

elisabeth 04-03-2013 11.48.15

Rivolsi u n sorriso amaro a quell' uomo.....nella mia mente pensai che i patti si suggellanno.....che le beleve e io in quel momento ne avevo concretizzato uno................." Vi ringrazio.......vado immediatamente "...cosi' dissi al servitore..... volevo scappare..ma da chi ..da cosa...forse solo da me stessa..uscii fuori dove l'aria era pulita e l'odore delle piante era intenso e vidi Elina....la raggiunsi correndo, avevo paura che svanisse dinuovo...lei era la'...guardava i salici.....salici piangenti, sapevo da tanto tempo ormai che Elina non era una donna senza conoscenza.....ed era per questo che nel cacciarmi di casa mio padre, fece l'ultimo atto di bonta' verso sua figlia rea soltanto di aver scelto L'Amore....le miese al fianco una grande protezione......le andai alle spalle e l'abbracciai.......con tutto l'ardore e la paura che avevo nel cuore........." Ti prego Elina, ti prego aiutami, non abbandonarmi.........l'ho fatto per lui solo per lui...andiamo fuori da qui..andiamo....".....Cosi' superai il ponte levatoio....ed arrivai ad un villaggio...sembrava tutto bardato a festa, bambini che correvano e banchi pieni di frutta e carni..........c'erano dei palchi sistemati......forse stava succedendo qualcosa di importante da quella parte.....ed accellerai il passo per vedere.....un torneo di cavalieri.......c'era un uomo....che passava accanto a me......" Scusate....voi sapete cosa sta succedendo e dove mi trovo ?......"......

Clio 04-03-2013 13.00.51

Il torneo, infine, cominciò e gli altri nobili presenti nel padiglione, forse, smisero di parlottare tra loro sul perché un cavaliere avesse scelto una giovane straniera come madrina.
E anche le dame, a quanto mi parve, smisero di lanciarmi occhiate pettegole.
Ma forse me le ero solo immaginate.
I miei occhi erano fissi sul campo, non volevo perdermi nessun combattimento.
Restai davvero colpita dal valore dei cavalieri presenti e commentai con Lucius questa o quell'azione.
Ridevo, spensierata, senza preoccupazione alcuna.
Cercavo con gli occhi Mamyon e lo vedevo battersi con un'avversario e poi con un altro, e un altro ancora.
Il giorno seguente, poi, vi furono gli scontri finali.
Avevo indossato un'abito ancor più sontuoso e ricercato, con fili d'oro intrecciati nel corpetto.
Trattenni il fiato all'ultimo scontro, mi voltai verso Lucius, con occhi sbarrati.
"...ha vinto davvero.." Sussurrai sorridendo.
Gli devi un bacio, Clio....
Arrossii leggermente a quel pensiero.
Era vero, lui aveva trionfato nel suo girone e io non potevo negargli ciò che gli avevo promesso.
Eppure, in quel momento una strana emozione mi pervase, un'emozione a cui non riuscii a dare un nome.
Cosa mi era preso? Nemmeno conoscevo quel cavaliere ed era riuscito a conquistarsi qualcosa che non avevo mai donato a nessuno.
Santo cielo, Clio... È solo un bacio... Quante volte hai letto di madrine e campioni nei tuoi libri? Finito il torneo nemmeno lo rivedrai più...
Rialzai lo sguardo, sospirando. Cercai di nascondere al mio al mio amico quei pensieri così nuovi ed inaspettati.
Così, lo guardai e sorrisi semplicemente.

Altea 04-03-2013 15.48.04

Da quei posti si poteva osservare ogni duello e i duellanti ma ad un tratto vidi una figura enigmatica di fronte a me...era incappucciata e mi avvicinai...era davvero il Chevalier de Lys?
Presi coraggio e dissi alcune parole balbettando.."Voi...siete il Chevalier de Lys? Mi riconoscete..sono colei che forse ha creato un pò di scompiglio durante la recita per colpa di alcuni di questi cavalieri che ora..grazie..a..sir Guisgard..hanno avuto la lezione che si sono meritati." Il cavaliere non si muoveva ma io continuai.."Vi prego..alla fine del torneo...continuate la vostra recita, anche in uno spiazzale e non dovete temere per quello sbruffone di cavaliere".
Ma fui destata dal rumore metallico delle spade, era l'ultimo duello e sir Guisgard combatteva con forza un avversario davvero forte.
Vivian era trepidante e sorrisi.."Amica cara, non ditemi che ora vi siete innamorata del misterioso cavaliere. Sembra quasi non abbia più forza nelle gambe e anche che non sia venuto qui per caso, ho come l'impressione sia giunto per qualche motivo".
Vidi un bagliore dalla sua spada e l'avversario cadde a terra sconfitto.
Tutti applaudivano e furono proclamati i vincitori, ovviamente mi rifiutai di applaudire il cavaliere che interruppe la recita e mi urtava il fatto fosse tra quei vincitori.
Ma, ad un tratto, vidi stramazzare al suolo il cavaliere che aveva destato tanto clamore.
Io e Vivian ci guardammo stupite, eravamo a pochi metri..non poteva finire cosi.."Sir Guisgard" urlammo "coraggio riprendetevi, siete il più forte di tutti quei cavalieri vittoriosi".
Ma vi era troppo rumore, avrei voluto andare laggiù e rinvenirlo pure a schiaffoni pur non desse soddisfazione soprattutto al cavaliere che aveva danneggiato il palco.
Ad un tratto furono annunciati l' Arconte Meccanico e la Principessa e istintivamente mi voltai dietro per vedere se ancora vi era il Chevalier de Lys.

Guisgard 04-03-2013 15.55.34

Il torneo era terminato.
I cinque vincitori avevano superato tutti gli altri partecipanti, dominando ciascuno il proprio girone.
Ora il pubblico invocava i loro nomi.
Furono allora invitati a mostrarsi sotto la Loggia Reale per rendere omaggio alla principessa e all'Arconte Meccanico.
Ma quando furono sotto la loggia, uno di essi, sir Guisgard, cadde a terra senza conoscenza, a causa di una ferita riportata nell'ultimo scontro.
Fu così portato in una delle tende dove si trovavano maniscalchi, scudieri e medici per comprendere le condizioni di quel cavaliere.
Gli altri quattro vincitori furono allora dispensati da ulteriori obblighi e poterono allontanarsi.
La cerimonia di premiazione, con il giuramento alla principessa e la nomina delle madrine erano state rinviate.
Mamyon allora fu raggiunto dal suo fedele Densesu.
Questi lo aiutò a togliersi elmo ed armi.
Mamyon però non avvertiva stanchezza.
Anzi, il suo sguardo era vispo e divenne ancor più luminoso quando si posò sul padiglione dove sapeva essere Clio.
Congedò così il suo leale compagno ed in sella al suo destriero raggiunse il padiglione dove era la ragazza.
E quando fu vicino al parapetto tutti gli spettatori lo applaudirono, invocando il suo nome.
Mamyon mostrò loro un inchino e dispensò qualche sorriso.
Poi guardò Clio.
“Salute a voi, milady...” disse mostrando il pegno che la ragazza aveva stretto al suo guanto “... come vi sentite ad essere la madrina di questo torneo? Ad avere come campione il migliore fra tutti questi cavalieri?”
“Ma sentitelo...” a voce bassa Lucius.
“E' fortunata!” Gridò una ragazza dal padiglione.
“No...” sorridendo Mamyon “... no, sono io ad essere fortunato... e non per il titolo che ho vinto in questa giostra... ma per il premio che mi sono meritato...” e i suoi occhi restarono fissi in quelli di Clio.

Guisgard 04-03-2013 16.11.47

Altea si era avvicinata al misterioso Chevalier de Lys, ma questi non aveva risposto niente alle sue parole.
Anzi, era apparso molto schivo, quasi preoccupato di non mostrarsi troppo.
Stringeva infatti il lungo mantello attorno a sé e quel cappuccio intorno al viso mascherato.
Poi l'invito fatto ai vincitori di raggiungere la Loggia Reale attirò l'attenzione di Altea di nuovo verso lo spiazzo.
Ma uno dei vincitori, sir Guisgard, cadde a terra privo di conoscenza e fu portato verso le tende.
“Altea...” disse Vivian “... è... è morto? Forse quell'energumeno è riuscito davvero a ferirlo a morte...”
Altea intanto era tornata a voltarsi verso il misterioso Chevalier de Lys, ma questi non c'era più.

Parsifal25 04-03-2013 16.18.30

Un problema era stato risolto......per i confini da difendere credo che la maggior parte delle trappole dovevano essere disposte intorno ai campi e alle palizzate del villaggio.

Il tempo si era guadagnato, ora bisognava procedere ad assoldare cavalieri ma come avrei' potuto fare? Cominciai' a pensarvi su, finché una voce irruppe nel silenzio di quella casa e mi confortò.

Il prete della confraternita' aveva avuto a che fare con dei cavalieri che avrebbero servito la giusta causa della difesa degli innocenti solo che per raggiungerli dovevo giungere a Sant'Agata di Gothia......

"Ancora....questa città....." dissi tra me......"forse è veramente un segno della lancia dovervi giungere". Mi volsi verso il prete e dissi:

"Padre, conosco la via e con la vostra benedizione partirò per questa "crociata", spero che Iddio mi dia la forza necessaria per riuscir a compiere il tutto".

Presi Belfagor e mi diressi verso Gothia......

Altea 04-03-2013 16.26.42

Mi voltai e il cavaliere mascherato non vi era più..scossi il capo, forse era venuto a vedere combattere i cavalieri..come lo era lui...e certamente avrebbe battuto tutti con onore.
Vivian era preoccupata per sir Guisgard.."Morto?Non essere tragica..certo è che è un peccato sia successo tutto questo ma si riprenderà presto..mentre tutti gli altri cavalieri si stanno prendendo plausi e cori..soprattutto quel sir Xouf" dissi con rabbia.
Mi balenò una idea.."Vivian, vieni con me...seguimi, andiamo dietro e cerchiamo quel cavaliere, cosi sappiamo sulle sue condizioni e per complimentarci con lui...non sei curiosa?".
Attraversammo le tribune e ci trovammo dietro e cercammo tra le tende..finchè ci trovammo di fronte a una dove vi erano medici e altre persone che parlavano appunto del cavaliere in questione.."Oh Vivian..chissà come si sentirà mio cugino..è possibile sapere sulle condizioni di salute di sir Guisgard del Lagno?Come sta?".

Guisgard 04-03-2013 16.33.44

“Si, sir Parsifal...” disse il capovillaggio “... noi cominceremo a costruire le difese intorno al villaggio seguendo le vostre indicazioni... ci vorrà circa un mese per il prossimo raccolto... fino ad allora i banditi non si faranno vedere. Noi attenderemo qui il vostro ritorno prima di quella scadenza, certi che non ci abbandonerete al nostro destino.”
Il sacerdote segnò allora tre volte il cavaliere, invocando su di lui una Solenne Benedizione.
“Possa il Primo Angelo delle Schiere Celesti proteggere il vostro cammino” recitò “come difese il Trono dell'Altissimo dagli angeli ribelli. Vi custodisca e vi preservi da ogni debolezza ed illusione. Che posi la sua Sacra Lancia accanto a voi, allontanando tutti i demoni che errano per predare le anime. Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.”
Parsifal così, in sella a Belfagor, lasciò il villaggio diretto a Sant'Agata di Gothia.
Dopo alcune miglia avvistò un cimitero.
E qui vide un vecchio intento a spingere un carro coperto da un grosso telo.

Talia 04-03-2013 16.35.16

Il torneo terminò ed i cinque vincitori furono invitati ad avvicinarsi alla Loggia Regia.
Io mi alzai in piedi...
l’ultimo scontro era stato molto dure ed io ne ero ancora un po’ scossa, tuttavia niente di me lasciava intendere il pur minimo sentimento... questo mi era stato insegnato.
Lentamente feci qualche passo verso l’Arconte, affacciato alla loggia di fronte ai cinque... e tuttavia, non appena mi affacciai a mia volta, il quinto cavaliere scivolò al suolo a causa delle ferite riportate durante lo scontro e perse i sensi.
Dalla folla subito si alzarono grida e voci, ma io non vi badai...
“Temo sia ferito... fatelo portare nel palazzo e fatelo curare, dunque!” dissi piano all’Arconte, quasi con noncuranza, gettando appena un sguardo nello spiazzo sottostante.
Poi chiamai a me, con un cenno, l’anziana e devota servitrice che mi aveva accompagnata in carrozza da Sygma...
“Va’ con quel cavaliere...” le mormorai “E resta con lui. Accertati delle sue condizioni di salute. E voglio essere informata quando si riprenderà!”
Osservai la donna inchinarsi appena e poi voltarsi e rientrare da dove eravamo giunte... poi tornai a guardare l’Arconte...
“Agli altri quattro cavalieri porgete i miei complimenti...” mormorai, accennando appena all’arena sottostante “Si sono battuti con valore e sono risultati i migliori. Fateli accompagnare nel palazzo, poi, e fateli armare. Ed informateli che non appena il loro compagno si sarà rimesso, è mio desiderio incontrarli tutti e cinque nella sala delle Udienze!”
Lentamente tornai a guardare nell’arena e la folla che vi si accalcava intorno... salutai appena, dunque, discretamente... poi voltai le spalle alla piazza.
“E’ tutto, Arconte... mi ritiro! Maestro, buona giornata!”
E così dicendo, abbandonai l’ombra del padiglione e mi diressi verso l’ampia porta finestra che dava accesso al palazzo.

Parsifal25 04-03-2013 16.40.00

Forte della benedizione di Nostro Signore ero pronto a servire questa causa. Partì verso Gothia e sperando.....con preghiere e ardente onore di poter giungere in tempo.

Il viaggio proseguiva senza alcun problema, tutto era tranquillo......finche' non incrociai' la strada con un cimitero e d un povero anziano intento a sorreggere un carro in disuso.

"Cominciamo bene......"dissi tra me e grattandomi il capo feci la mia buona azione. Scesi da cavallo chiedendogli di stare ben allerta e mi avvicinai' all'anziano:

"Ha bisogno di una mano, messere?"

Guisgard 04-03-2013 16.58.15

A quelle parole di Altea, uno dei Marescialli di Campo la fissò.
“Cugino...” disse “... cugino? Siete dunque la cugina di quel cavaliere?”
“Si...” intervenne subito Vivian “... si, è sua cugina... ed io... io... io sono un'amica...”
“Capisco.” Annuì il Maresciallo. “Beh, venite, si trova nella tenda... lì, su quella brandina...” indicando il luogo dove lo stavano medicando.
Così le due ragazze furono accompagnate accanto a Guisgard che giaceva ancora privo di sensi.
Vivian allora gli si avvicinò e restò a fissarlo.
“E'... è grave?” Chiese ad uno dei medici.
“Ha una bella ferita sul fianco destro...” rispose quello “... la cosa importante ora è scongiurare infezioni o ci sarà il rischio di cancrena...”
“Mio Dio...” sussurrò Vivian, mentre con una mano spostò una ciocca di capelli dal volto del cavaliere privo di conoscenza e prese la mano di lui fra le sue.
http://iloapp.manuslabbet.se/blog/da...1223580517.jpg

Altea 04-03-2013 17.10.27

Mi avvicinai lentamente e sottovoce dissi a Vivian.."Visto? Non è morto..ma come sei romantica" sorridendo tra me e me "chissà magari ti dirà se vuoi essere la sua madrina".
Vivian mi guardò sorridendo...si era forse invaghita del cavaliere?
Eppure, pensavo tra me e me, guardando il cavaliere sperando si svegliasse...questo cavaliere ha qualcosa di misterioso, come se nascondesse qualcosa e sia qui per qualche motivo...scossi la testa..forse mi sbagliavo, lui non era come noi, non era venuto qui come tutti noi da Camelot per un buon motivo, ad un tratto mi ritornò alla mente il Fiore...già presto sarei dovuta partire e magari anche presto...e osservai Vivian e la sua felicità mentre accarezza la fronte di sir Guisgard, forse era ingiusto da parte mia coinvolgerla in tutto questo.

Guisgard 04-03-2013 18.12.15

“Già...” disse Vivian ad Altea “... ora che ci penso... questo cavaliere è l'unico tra i vincitori a non aver scelto una madrina...” tornò a fissare Guisgard e sorrise “... mi ricorda Lancillotto... lui nei tornei non aveva mai una dama, perchè era innamorato di Ginevra e tuttavia non poteva sceglierla come tale...”
Ma proprio in quel momento arrivarono alcuni Marescialli di Campo.
“Il cavaliere ferito” fece uno di loro guardando i medici “deve essere portato nel palazzo. Ordine della principessa.”
Lo portarono così via, mentre un altro di quei Marescialli guardò Altea.
“Voi siete sua cugina, vero? Non temete, sarà curato a dovere. Naturalmente voi sarete informata delle sue condizioni, milady.”
Ed andarono via.



Nel palazzo reale, intanto, la principessa aveva dato disposizioni e a quelle parole di Talia la servitrice annuì.
La principessa allora uscì per ritirarsi e fu salutata da un inchino dell'Arconte Meccanico e del Maestro.
“Spero che quel dannato ci lasci la pelle.” Disse l'Arconte al Maestro appena i due restarono soli. “Non pensavo potesse uccidere Balorogo.”
“E' l'allievo del monaco” fissandolo George “e dunque non va sottovalutato.”
“Si, l'ho capito quando ho visto il suo cavallo meccanico.” Annuì l'Arconte. “Il monaco ha usato lo stesso rimedio utilizzato per me con quel cavallo. E solo lui ha simili conoscenze.”
“E' meglio per tutti se quel cavaliere muore.” Sentenziò il Maestro. “Soprattutto ora che ha vinto il torneo. Non lo voglio qui, nel nostro palazzo, accanto alla principessa.”
“Balorogo l'ha ferito in maniera seria credo.” Fece l'Arconte. “Sono certo che non supererà la notte. Solo un miracolo può salvare quel maledetto.”
“Non sottovalutare i miracoli.” Replicò George. “Io sono stato un chierico e credere nei miracoli è stato per lungo tempo il mio mestiere. Dunque non lasciamo niente al caso.”
“Si, Maestro...” mormorò l'Arconte.
Poco dopo, nelle stanze della regina, tornò la vecchia servitrice.
“Altezza...” disse a Talia “... il cavaliere è stato portato qui a palazzo. Per ora è senza conoscenza ed i medici dicono che bisogna attendere domani per sapere del suo reale stato. Vedremo se passerà la notte.”

Clio 04-03-2013 18.35.59

Mi destai dai miei pensieri, e mi accorsi di essere così assorta da non aver visto il cavaliere vincitore che molti acclamavano perdere i sensi.
Tornai a guardare l'arena, e vidi Memyon cavalcare verso il padiglione, con un gran sorriso dipinto sul viso ed essere acclamato dai nobili accanto a me.

Citazione:

Mamyon mostrò loro un inchino e dispensò qualche sorriso.
Poi guardò Clio.
“Salute a voi, milady...” disse mostrando il pegno che la ragazza aveva stretto al suo guanto “... come vi sentite ad essere la madrina di questo torneo? Ad avere come campione il migliore fra tutti questi cavalieri?”
“Ma sentitelo...” a voce bassa Lucius.
“E' fortunata!” Gridò una ragazza dal padiglione.
“No...” sorridendo Mamyon “... no, sono io ad essere fortunato... e non per il titolo che ho vinto in questa giostra... ma per il premio che mi sono meritato...”
Sorrisi a quelle parole.
"...vi siete battuto con onore, Milord.. E di certo vi meritate la vittoria... Tuttavia mi avete ingannato..." Senza smettere di sorridere "..non mi avevate detto che ci sarebbero stati cinque vincitori... Come posso io ora essere sicura che voi siate più valoroso degli altri quattro?
Ma infondo avete giocato bene le vostre carte, e io avrei dovuto saperlo...".
Lasciai la mano di Lucius e mi avvicinai al parapetto, senza togliere gli occhi da quelli del cavaliere.
Era così vicino che allungando la mano avrei potuto prendere la sua.
".. Bene.." Dissi poi osservando fugacemente il mio nastro legato al suo guanto "... Vedo che non l'avete sgualcito, né disonorato.. Ne sono lieta..".
Sospirai "..direi che vi siete ampiamente meritato il vostro premio.." Sorridendo.
Mi sporsi leggermente dal parapetto, chiusi gli occhi e gli posai un dolce bacio sulle labbra.

Altea 04-03-2013 18.52.01

Fu cosi che sir Guisgard fu portato a palazzo reale..Vivian lo voleva seguire.."Fermati, vedrai che là troverà le cure giuste, sempre meglio che stare in queste scomode tende."
Annuii alla parole del Maresciallo di Campo..."Certamente..io sono ospite al castello qui vicino dell' Arconte Meccanico, mi chiamo lady Altea Trevor, e voglio essere informata su ogni peggioramento o miglioramento..di mio cugino Guisgard..o verrò io ad avere sue notizie a palazzo reale".
Fu cosi che uscimmo dalle mura e ci trovammo di nuovo in piazza e ridemmo divertite..."Ci hanno creduto...si Vivian...ecco il regalo per te, per ciò che hai fatto..magari davvero ti sceglierà come madrina" facendole l'occhiolino "ora purtroppo temo dobbiamo tornare al castello, si è fatto tardi davvero..ma dimmi tu intendi seguirmi a cercare quel Fiore? Non ti costringo sai..d'altronde è solo mio volere e sinceramente..ora stando qui lontana da Camelot..sto pensando se sia stata cosa giusta, ma ormai è tardi per tornare indietro..e poi..devo sapere la verità". E toccai la collana, pensando ai suoi meravigliosi occhi limpidi come l'acqua di un mare cristallino.
Fu cosi che ci trovammo davanti al ponte levatoio del palazzo dell' Arconte, suonammo il campanello per farci entrare.

Talia 04-03-2013 19.20.29

Ero da poco rientrata nelle mie stanze, quando la mia buona servitrice entrò...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 52800)
Poco dopo, nelle stanze della regina, tornò la vecchia servitrice.
“Altezza...” disse a Talia “... il cavaliere è stato portato qui a palazzo. Per ora è senza conoscenza ed i medici dicono che bisogna attendere domani per sapere del suo reale stato. Vedremo se passerà la notte.”

Annuii...
“Capisco... va bene!”
Distrattamente mi allontanai di qualche passo... mi tolsi il diadema e la pesante collana che mi adornava il collo... e sospirai di sollievo.
“Temo di doverti chiedere, Marijeta...” dissi, tornando a guardare la donna “...di tornare là e di vegliare si di lui per questa notte, nel caso necessitasse di qualche cosa o nel caso in cui ci fosse qualche problema... questo almeno finché non si sveglierà!”
Le voltai le spalle e mi guardai distrattamente nello specchio, poi attraverso quella superficie i miei occhi si spostarono di nuovo sull’anziana donna...
la conoscevo bene, la conoscevo fin da quando ero solo una bambina...
e lei conosceva me altrettanto bene...
perciò non mi sfuggì quel suo sguardo interrogativo, così come a lei non era sfuggita quella mia inusitata attenzione a quel cavaliere.
“Lo so...” dissi, allora, come in risposta ad una domanda non formulata “Lo so... e so che è una seccatura per te... mi dispiace! Ma quel cavaliere ha vinto il torneo in un modo piuttosto spettacolare, dopotutto... ed anche se penso che sia un arrogante ed un presuntuoso... beh, suppongo che si sia guadagnato almeno la nostra ospitalità e le nostre cure. Non credi?”
Tornai a guardarmi nello specchio mentre lei si inchinava e si apprestava ad uscire di nuovo...
“Oh, Marijeta...” la richiamai, mentre era ancora sulla porta “Recati dal Capitano delle Guardie di Sygma, prima, e fatti assegnare due dei suoi migliori soldati affinché restino di guardia... dì che è un mio ordine! Non mi piace saperti là tutta da sola per tutta la notte!”

Guisgard 04-03-2013 20.29.43

Marijeta annuì a quelle parole di Talia e poi uscì.
La principessa restò così da sola nella sua stanza.
Era sera ed erano stati accesi candelabri vari in tutti i suoi appartamenti.
E mentre era ancora in balia di quei suoi pensieri, gli occhi di Talia caddero di nuovo sulle luci e le ombre delle stanza, sui giochi di chiaroscuro che sembravano animarsi alle sue inquietudini.
E fu in quel momento che si accorse ancora di quella stranezza.
Le luci che contornavano il suo corpo non proiettavano alcuna ombra.
E in un attimo le tornò alla mente la donna che accusava l'altra di stregoneria.

Le catacombe.
Quel luogo appariva come diviso in decine di catacombe, simili ad uno sterminato labirinto.
La luce sembrava fuggire da quell'ambiente e l'oscurità era rotta solo da pochi e antichi lucernari, che proiettavano inquiete immagini sui cubicoli simili a nicchie dimenticate dal tempo.
Il cavaliere avanzava in quell'Ade di tenebre e silenzio.
Ad un tratto apparve una spada adagiata in un antro.
Come se fosse una tomba.
“E' lei.” Disse frate Nicola.
“Come fate a saperlo?” Chiese Guisgard.
“Lo so.”
“L'avete vista in un esorcismo?”
Il frate non rispose.
“Ora cosa devo fare?”
“Puoi fare poco...”
“Ho abbandonato la mia terra per colpa di quella maledizione” gridò Guisgard “e non voglio essere ora schiavo di un altro incanto!”
“Non gridare o sveglierai i morti.”
“Mi aiuterete, padre?”
“Se tu aiuterai me.”
“Cosa devo fare?”
“Aiutami ad eliminare gli uomini senza ombra...”
In quel momento si udì un latrato.
Guisgard guardò verso la spada ed essa non c'era più.
Al suo posto vi era un grosso cane, simile ad un lupo.
Fissava immobile il cavaliere.
Poi, ad un tratto, balzò contro di lui...
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“No!” Gridò Guisgard.
Ansimava ed era sudato.
“E' stato solo un incubo, cavaliere...” fissandolo Marijeta.
“Chi siete?”
“Solo una donna...” rispose quella.
“Dove sono?”
“Nel palazzo reale.” Fece la servitrice. “Al sicuro.”
Lui allora si guardò intorno.
Vi erano due guardie sulla porta.
“La mia spada...” mormorò Guisgard “... dov'è la mia spada?”
“Pensate solo a riposare.”
“Ho bisogno della mia spada...”
“Vi sarà resa quando starete meglio.” Tranquillizzandolo lei. “Ora riposate... io tornerò più tardi.”
Diede allora ordine ai soldati di non far entrare nessuno e poi uscì.
Ma non prima di aver fatto chiamare i medici.
Tornò così dalla sua padrona.
“Altezza...” inchinandosi a Talia “... il cavaliere ha ripreso conoscenza... ora si stanno occupando di lui i medici di corte...”

Guisgard 04-03-2013 20.36.33

“Milady, siete a Sant'Agata di Gothia” disse quell'uomo ad Elisabeth “e nel bel mezzo di giorni festanti.”
“Cosa si festeggia?” Chiese Elina.
“La Feste delle Mele” rispose l'uomo “e poi si sta tenendo un grande Torneo. Il Torneo della Quaresima. Anzi, gli scontri sono terminati poco fa. Ora avverrà la premiazione dei vincitori, ossia i migliori cavalieri del torneo.”
La città era davvero colma d'entusiasmo per quegli eventi.
I bambini per strada giocavano e si rincorrevano, immaginando di essere i campioni che tanto avevano meravigliato il pubblico in quella giostra, mentre ad ogni angolo e piazzetta qualche mercante di fortuna, o forse solo un semplice imbroglione e affarista, affermava di possedere e voler vendere qualcuno dei cimeli appartenuti a quei cavalieri.
Ad un tratto ad Elisabeth e ad Elina si avvicinò qualcuno.
Era una vecchia zingara.
“Milady...” fissando Elisabeth “... volete che vi legga la mano? Per mezzo Taddeo posso leggere il vostro futuro...”

Guisgard 04-03-2013 20.42.34

“Sono voluta partire con te, Altea...” disse Vivian “... ed ora non voglio certo tornare indietro. E poi quel Fiore mi intriga... possibile che sia così prezioso?”
In quel momento il ponte levatoio del castello si abbassò e le due ragazze furono fatte entrare.
Una servitrice le accompagnò alla loro stanza.
“La cena sarà servita fra mezz'ora.” Sorridendo. “Voi a Camelot, come tutte le terre del Nord, siete abituati a pasti serviti presto. Ma qui, più a Sud, vi sono le antiche abitudini dell'aristocrazia normanna. Dopo mangiato sua signoria ha disposto uno spettacolo per i suoi ospiti.” Ed uscì.
Poco dopo la cena fu servita.
Alla fine di questa fu chiesto alle due ragazze se avessero o meno intenzione di raggiungere il teatro per lo spettacolo.
“Oh, si!” Esclamò Vivian. “andiamoci, Altea!”

Guisgard 04-03-2013 20.49.59

Clio così diede il bacio promesso a Mamyon.
E a quella scena tutti i presenti applaudirono.
Il cavaliere, però, dopo quel bacio, lasciò per un istante i suoi occhi a fissare quelli chiusi di Clio.
E poi, con gesto improvviso, prese per i fianchi la ragazza e la fece scendere sulla sua sella.
Tutti ne restarono meravigliati.
“Eh, voi...” disse Lucius sorpreso “... come osate...”
Ma Subito Mamyon rise e spronò il suo cavallo, che cominciò così a galoppare attorno allo spiazzo.
Tutti gli spettatori allora inneggiarono a quel cavaliere e alla sua madrina.
“Beh...” Mormorò Mamyon fissando Clio “... il giro d'onore spetta alla madrina, non pensate? E poi guardate la gente come vi saluta!” Sorrideva. “Quanto agli altri quattro cavalieri” aggiunse con tono sicuro “sono stati solo fortunati che il regolamento non richiedesse un unico vincitore. Uno però, da quanto si è visto, forse neanche sopravviverà alla giostra.”
I due continuavano a passare in rassegna davanti ai padiglioni, mentre la folla li applaudiva.
“Contenta per questo doveroso giro di campo?” Domandò poi a Clio. “Io però credo che quel premio meriti altro contesto, non credete? Voglio dire... un bacio, qui davanti a tutti... quando invece questa città offre tanti bellissimi posti in cui raccogliere quel pegno... soprattutto ora che si approssima la sera... sapete che da queste parti vi sono molte leggende? E alcune narrano di grandi amanti ed amori immortali...” e le fece l'occhiolino.

Altea 04-03-2013 21.17.57

Ero veramente stremata..dopo un bagno profumato e un cambio d'abito ci dirigemmo verso la sala da pranzo e notammo che gli altri ospiti non erano ancora ritornati.."Davvero?" dissi alla serva "noi del Nord mangiamo presto? Allora ci abitueremo alle vostre abitudini...certo siamo ansiose di vedere quello spettacolo".
Io e Vivian eravamo in preda alla curiosità e finimmo presto la cena e fummo accolte nel teatro ma prima avvertii una giovane serva, la quale era sempre stata benevola con noi..."Milady..avvisatemi se verranno dei Marescialli di Campo di Sua Signoria a darmi notizie....sulla salute di mio cugino, Guisgard."
Vivian era eccitata...non capivo se per il bel cavaliere oppure per lo spettacolo ma preferii non addentrarmi in altri quesiti visto la giornata piuttosto impegnativa e ci sedemmo per goderci in pace finalmente uno spettacolo....che cosa mai avrebbero rappresentato?

elisabeth 04-03-2013 22.00.47

La festa delle mele......non ne avevo mai sentito parlare......" vi sono grata per avvermi informata signore "........." Elina allora potremo mangiare tutte le mele che vorremo.......ti ricordi le mele con lo zucchero che faceva mia madre...........me ne dava sempre una quandosentiva che ero triste......andiamo verso il castello...il torneo lo abbiamo perso ormai...ci diranno chi sara il fortunato....." pochi passi ed una anziana donna mi fermo' leggeva il futuro.....la mia mano permezzo taddeo......." volete la mano per leggere il mio futuro ? Plsso darvela ma posso pagarvi........dicendo che c'e' solo dolore e niente altro.......ma se cio ' vi appaga ecco e' vostra" e cosi' davanti allo sguardo di Elina voltai il mio palmo.......

Clio 04-03-2013 23.51.18

Subito rimasi paralizzata quando sentii Mamyon afferrarmi per i fianchi, aprii gli occhi di colpo, incapace di dire qualunque cosa.
Sentii la voce di Lucius protestare, ma mi apparve terribilmente lontana.
Mi ritrovai così in sella al destriero del cavaliere, gettato al galoppo nello spiazzo.
Lo stupore svanì a poco a poco, ascoltando la risata e le parole di Mamyon, guardando la folla che applaudiva al suo passaggio.
E, infine, mi tranquillizzai e ripresi a sorridere, mi appoggiai leggermente al cavaliere, sebbene non temessi affatto di cadere, non ero abituata ad essere portata in sella in quel modo.
"..Sono la madrina più invidiata a quanto pare, Milord..." alzando lo sguardo verso il suo viso "... vi ringrazio di questo giro d'onore, Sir Mamyon.. ma vi conviene portarmi presto indietro o a Lucius verrà un infarto.." ridendo.
Ero rimasta turbata, tuttavia dalle ultime parole del cavaliere.
".. Beh, mi spiace Milord.." continuai poi con un viso vagamente offeso "..se non volevate quel bacio potevate scansarvi o fermarmi..".
Ma quell'espressione non durò a lungo e ripresi a sorridere: "..dite che vi sono scenari più adatti per un simile pegno? Oh, non ne dubito.. quel poco che ho visto di questa città mi è parso subito incantevole.. tuttavia.." senza smettere di sorridere "... il torneo ormai è finito.. voi avete mantenuto la vostra parola io la mia... come vi conquisterete un nuovo bacio? Perchè devo informarvi che non è affatto mia abitudine stare sola con cavalieri sconosciuti.." scossi la testa "..nemmeno con quelli valorosi..".
Sentivo il cuore battere forte, potevo sentire il suo respiro e i battiti del suo cuore. Mai nella mia vita mi ero avvicinata così tanto ad un uomo, a parte Lucius, ovviamente, ma non lo consideravo esattamente come tale.
"...Eppure sono una grande appassionata di miti e leggende, sapete? Ne conosco molti, e bramo di conoscerne sempre di nuovi..." risi "...mi chiedo se riuscireste a stupirmi..".
Sospirai.
Te ne pentirai.. come puoi fidarti di lui.. non lo conosci nemmeno!
Scacciai quei pensieri, chiudendo e riaprendo gli occhi.
Alzai, nuovamente lo sguardo a cercare gli occhi di Mamyon.
"..Bene, nobile cavaliere.. vi concederò di mostrarmi gli splendidi angoli che possiede questa città che non conosco.. come, d'altro canto, non conosco voi..".
Poi, una luce mi attraversò la mente.
"..Ho trovato.. Stasera mi racconterete di voi, della vostra terra e delle vostre imprese..e se vi giudicherò abbastanza valoroso avrete un nuovo bacio, nella cornice da voi scelta.." sorrisi nuovamente.
"...Che ve ne pare?" restai con lo sguardo fisso nel suo per un momento poi, aggrottai la fronte come se avessi dimenticato di dire una cosa importantissima.
"..Naturalmente non verrò sola.. Lucius ha il compito di vegliare su di me e io non ho alcuna intenzione di fare a meno di lui..".

Talia 05-03-2013 00.50.50

Fissavo in silenzio la mia immagine riflessa nello specchio, riflettendo...
l’ombra...
che cosa significava?
perché non proiettavo più alcuna ombra?
quell’immagine di stregoneria...
rividi le due donne nella mia mente e sentii le loro parole...
stregoneria...
Inspirai, e quasi mi costrinsi a chiudere gli occhi e a distogliere la mente a quei pensieri...
c’era una spiegazione, mi dissi ad un tratto.
C’era una spiegazione perfettamente logica per quella particolarità, mi ripetei
fermamente.
Mi osservai ancora nello specchio, in silenzio, ma quella spiegazione non venne alla mia mente.
Infine, quasi spazientita, volsi le spalle allo specchio e mi allontanai di qualche passo, evitando caparbiamente di guardare il muro alla mia sinistra, del tutto orfano della mia ombra.
Mi accostai alla chaise longue e qui mi rifugiai, allungando le gambe e sforzandomi di rilassarmi...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 52805)
“Altezza...” inchinandosi a Talia “... il cavaliere ha ripreso conoscenza... ora si stanno occupando di lui i medici di corte...”

“Benissimo Marijeta...” mormorai, piuttosto distrattamente “Benissimo...”
Il mio sguardo era lontano, tuttavia... perso ormai in quei pensieri che mi tormentavano la mente con mille e più domande senza soluzione...
Fu l’incertezza nella donna di fronte a me a destarmi di nuovo...
“Benissimo, Marijeta...” ripetei lentamente “E’ molto tardi, adesso, e credo che sia bene che tu vada a riposare un po’... va’ pure nella tua stanza, non necessito di altro.”
Neanche la vidi inchinarsi ed uscire, tanto la mia mente era lontana...
e vagò per un po’, la mia mente...
vagò rincorrendo sensazioni antiche e ricordi d’infanzia così vaghi da risultare quasi inafferrabili...
vagò... finché, stanca, si ridestò e tornò presente.
Doveva essere molto tardi, ormai, ed intorno a me era il silenzio più totale...
ogni suono e rumore si era spento nel castello, completamente addormentato.
Fui colta, allora, da un acuto senso di irrequietezza, quasi da una iperattività... la mia mente aveva vagato così lontano che il mio corpo, adesso, esigeva il suo tributo...
mi alzai, dunque, e mi aggirai per qualche tempo per la stanza, senza che i miei piedi nudi producessero alcun rumore sul pavimento, quasi fossi solo un fantasma...
mi accostai alla finestra, poi tornai verso il letto, raggiunsi lo specchio, poi l’ampio tavolo in fondo...
infine...
sentendo che, se non fossi uscita da lì e non avessi camminato un po’ per il castello per schiarirmi le idee, sarei impazzita...
afferrai un piccolo candelabro ed uscii silenziosamente dalle mie stanze.

Guisgard 05-03-2013 01.25.01

Quel vecchio sorrise a Parsifal e con un cenno del capo lo salutò. “Salute a voi, messere.” Disse. “In verità questo carro mi da abbastanza noie. Devo portarlo fino alla cripta laggiù. Un tempo non richiedeva molto sforzo, ma ora la mia età avanzata rende più difficoltoso il tutto. E vi sarei grato per il vostro aiuto.”
Così, il vecchio e Parsifal spinsero il carro fino alla cripta.
Ma un dosso nel terreno fece sussultare il carretto e scivolare via il telo che lo copriva.
Allora si mostrò il contenuto agli occhi di Parsifal.
Erano tantissimi crani ammassati l'uno sull'altro.
Il vecchio lasciò infine il carro nella cripta e lo ricoprì di nuovo col telone.
“Per ringraziarvi dell'aiuto” fissando Parsifal “permettetemi di invitarvi a mangiare con me. E badate che non accetto rifiuti.”
Così lo fece entrare nella sua piccola dimora, che si trovava alle spalle della cappella del cimitero.
I due mangiarono del pane con del formaggio e sorseggiarono un buon vino.
Infine si scaldarono accanto ad un braciere ardente.
“Sono il custode di questo cimitero” fece il vecchio “e ormai sono anni che faccio questo mestiere. Sono abituato al silenzio e all'oblio. E forse per questo non mi spaventa la morte. Voi perchè siete in viaggio, amico mio?”
Quella stanza era particolare.
Era un ambiente rettangolare, ricavato da una parete divisoria dell'adiacente cappella.
E sulla parete grande vi erano ancora strani affreschi, forse di un'epoca precedente.
Vi erano strane ed inquietanti immagini.
E molte di essere sembravano raffigurazioni ed allegorie della morte, del peccato e della caduta nell'abisso.
http://www.infofazana.hr/fazana/3/1/356/Files/beram.jpg

Guisgard 05-03-2013 01.34.26

La zingara prese così la mano di Elisabeth e cominciò a leggere il futuro della donna.
“Vedo molta nebbia...” disse “... nebbia che non si scioglie al Sole... nebbia densa che avvolge e confonde... e vedo strane forze attorno a voi... forze che assumono volti umani... anzi, no... quasi... quasi bestiali... e poi ancora... vedo... vedo un viaggio... un viaggio lontano... un castello imprendibile... le cui vette svettano al di là dell'orizzonte... e vedo... vedo anche delle figure... sono fatte d'ombra... ombre che nascono lontano dalla luce... e... e... una di essa mi ha visto...” e lanciò un grido, lasciando di colpo la mano di Elisabeth.
“Tornate a casa, milady...” mormorò visibilmente impressionata “... tornate a casa e riposatevi... dimenticando ciò che ho detto...”
“Cosa avete visto?” Chiese Elina alla zingara.
“Nulla...” scuotendo il capo questa “... nulla... andate a casa e dimenticate questo incontro...”
“Ecco il vostro mezzo Taddeo...” mostrandole la moneta Elina.
“Non voglio niente...” fissandola la zingara “... andate a casa...” e andò via.

Guisgard 05-03-2013 01.52.08

La servitrice annuì a quelle parole di Altea. “Si, milady...” disse “... appena giungeranno notizie su vostro cugino vi informerò.”
Lei e Vivian furono poi condotte nel piccolo teatro del castello, per assistere allo spettacolo offerto dall'Arconte Meccanico ai suoi ospiti.
Altea e Vivian presero così posto in una piccola saletta, davanti ad un palco racchiuso da una grossa tenda color porpora.
E iniziò lo spettacolo.
Sulla scena apparve un ballerino, col volto dipinto ed una calzamaglia aderente e variegata di più colori.
Un attimo dopo sul palco si mostrò un musico.
Suonava una cetra e cominciò così a recitare:
“Questa è la cupa storia dei nobili Taddei e della terribile maledizione che da secoli li tormenta. Le maledizioni hanno molte origini... possono nascere da una colpa... possono essere imposte da una strega o da un mago... possono essere il tormento di uno spettro o la persecuzione di un demone... ma qualunque sia l'origine di quella maledizione, essa toglie agli aristocratici signori di Capomazda la cosa più bella, ciò che spinge gli uomini a vivere... la Gioia.”
Il ballerino continuava con le sue malinconiche movenze, sempre al suono della cetra.
Quella rappresentazione era infatti una sorta di pantomima.
“E il nome di quella maledizione” continuò il musico “nasce da ciò che essa nega... ed è chiamata così la Gioia dei Taddei...”
Sul palco, allora, alle spalle del musico e del ballerino, cominciarono ad uscire strani personaggi.
Attraversavano la scena ed uscivano dall'altra parte.
Senza dire e fare nulla.
Sembravano figure allegoriche e ciascuno aveva in mano un fiore.
La Purezza un giglio, la Costanza un'orchidea, la Predestinazione una rosa, la Realizzazione una margherita.
Infine apparve un'altra figura.
Il suo abito però non permetteva di riconoscere l'allegoria che interpretava.
Ed in mano non recava alcun fiore.
Ma solo un piccolo vassoio d'oro, sul quale era raccolto un mucchietto di terra.

Guisgard 05-03-2013 02.19.30

Mamyon sorrise a Clio.
“Beh...” disse mentre continuava quel loro giro nello spiazzo festante “... pur di meritare un altro bacio da voi potrei persino iscrivermi ad un nuovo torneo.” E le fece l'occhiolino. “Quanto a scenari più degni, vi dirò... in verità non riesco ad immaginare un luogo degno della vostra bellezza... o forse si...” mise una mano in tasca e poi estrasse qualcosa “... la vedete questa? E' una chiave... l'ho comprata al mio arrivo a Sant'Agata di Gothia... a dire il vero mi è stata donata da un uomo che non aveva altro... a suo dire vale una fortuna... infatti pare che apra un cancelletto... e non un semplice cancelletto...” sorrise “... secondo una leggenda quel cancelletto, celato da qualche parte nella selva che circonda questa città, permette di scendere nelle segrete di quella che un tempo era una torre. E sempre secondo quella leggenda dalla torre si gettò per amore una dama. Ed ora, ogni notte, in quelle segrete avviene il suo straziante funerale. Questo fino a quando qualcuno non giungerà ad aprire quel cancelletto, permettendo così al suo fantasma di poter tornare nel regno dei morti.” Rise. “Come vedete è una giusta causa. Verrete con me a cercare quel cancelletto?” La fissò. “E sia... ho capito... verrà anche il vostro amico... così non morirà d'infarto.”
Terminò così il loro giro e Mamyon riportò Clio nel padiglione, dove si trovava ancora Lucius.
“Allora ci ritroveremo stasera nella piazza principale, milady.” Fece Mamyon. “E ricordate... è una giusta causa...” sorrise e galoppò via.
“Stasera?” Ripetè Lucius. “Cosa intendeva dire?” Chiese a Clio.


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