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Avvertivo il contatto ma niente, vi era qualcosa che mi stava impedendo di sentire il responso, molto probabilmente le Forze del Male stavano agendo per impedirmi di mettermi in contatto..ecco le parole misteriose di Parvia, dovevo però ancora capire il fatto di stare attenta alle seduzioni.
Rodolfo mi destò e mi alzai "Effettivamente è sconfinata questa brughiera.." poi vidi un' ombra..ma era un fantasma o cosa..una cosa indefinita e mi guardava con disprezzo,ma non capivo il motivo.. ma non credevo alle favole, di certo mi ero sbagliata ed era solo foschia. "Si avete ragione, torniamo in paese, questa ragazza deve essere restituita a sua madre e dobbiamo avvertire monsignor Kimsy pure" girando i tacchi con aria di indifferenza e proseguimmo e guardai Rodolfo.."Voi di che vi occupate e chi è il barone presso il quale dovrei dimorare?" |
Quell'uomo aveva ragione in tutto, ma Elv, come detto da lui stesso, non sarebbe certo uscito per la brughiera di notte.
Ciò che lui disse però, riguardo la sua permanenza qui mi turbò. Ognuno sarebbe andato per la propria strada... E poi? E poi nulla... Nulla di nulla... Cercai di allontanare quei pensieri e nel frattempo guardai quegli uomini andare via. Quando furono abbastanza lontani, tornai di nuovo visibile. "È davvero una brutta situazione..." Mormorai cupamente, riferendomi a quella ragazza uccisa. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Il gruppo lasciò la magione e riprese il cammino verso il paese.
“Io sono il Maresciallo di Contrada” disse Rodolfo ad Eeila “e mi occupo della sicurezza delle terre del barone. Egli è Beomundus d'Altavilla, vassallo dei Taddei e signore di questa contrada. Dimorerete presso il suo palazzo.” Annuendo. Arrivarono in paese e mostrarono il cadavere alla madre della ragazza che per il dolore perse i sensi. Il corpo della vittima fu però portato al palazzo baronale per essere mostrato al barone. Anche Eeila e Jaime furono condotte là. Intanto alla magione, Cassandra era tornata visibile ed Elv appariva molto turbato per l'accaduto. “Mi chiedo che razza di animale si aggiri in queste lande...” mormorò. |
Chrienz sorrise ad Astral ed entrambi fissavano gli occhi dell'altro.
Il giovane medico aveva uno sguardo pulito, luminoso, che sembrava riflettere alla perfezione i suoi modi ed anche il suo animo. “Torniamo a casa...” disse piano. Intanto in paese erano tornati Rodolfo ed i suoi uomini, col corpo della ragazza trovata morta. |
Elv era turbato, lo vedevo, sicuramente era per quella ragazza.
Allora mi avvicinai a lui e gli sfiorai dolcemente il viso. Avevo ormai capito che quel gesto lo rassicurava e lo faceva sentire meglio. "Tutto bene?" chiesi piano. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Capii Rodolfo era al servizio del suo signore e garantiva la sicurezza ma per me erano nomi strani..vassallo..Taddei e molto altro ma avrei compreso lentamente.
Come immaginato la madre era disperata e il corpo della fanciulla portato proprio a Palazzo e guardandola ancora promisi di nuovo di vendicarla. Mi guardavo attorno...era tutto sontuoso, uno stile diverso dal Palazzo di Serenica e guardai Jaime.."Ecco la nostra dimora, per ora..ma abbiamo ancora molto da fare". Forse sarebbe arrivato il barone e lo avrei visto..un Altavilla, vassallo di certi Taddei..dovevo ricordarlo mentre guardavo attorno la gente vestita in modo elegante e raffinato. |
Sorrisi ancora al dottore ed annuì alla sua proposta. Non staccai la mano dalla sua e mi lasciai accompagnare, quando poi vidi tornare alcune persone in paese, e le scrutai curiosa.
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Accadde tutto come in un sogno.
Un meraviglioso sogno divenuto realtà. Quella stretta virile, intensa, capace di farmi sentire viva, donna, desiderata. Mi abbandonai completamente all'ardore di quell'uomo. E ci amammo con passione incontrollata, mentre il mondo intero mi sembrava concentrato in quella stanza, nei suoi baci infuocati, nelle sue carezze appassionate. Scoprii così l'amore, il piacere, la passione. Divenni donna tra le sue braccia. Come se fossi sbocciata in quel momento, solo per lui. Lui che era entrato nella mia vita, aveva sconvolto ogni fibra del mio essere, e mi aveva mostrato le meraviglie dell'amore. Quando crollai con lui, soddisfatta e appagata, mi resi conto di aver vissuto veramente tutto in un sogno, ma ora che era l'alba lui era ancora accanto a me. Allora mi abbandonai su di lui, stretta a lui, come se tenessi di aprire gli occhi da un momento all'altro e scoprire che era stato solo un sogno. |
“Si, certo...” disse Elv sorridendo a Cassandra “... ripensavo a ciò che hanno raccontato quegli uomini... a quella povera ragazza...” pensieroso “... in effetti questa brughiera in certi momenti mette inquietudine... ha qualcosa di sinistro...” guardando l'immensa e selvaggia macchia verde davanti a loro “... su... abbiamo una ricerca da compiere, ricordi?” Allo spettro della ragazza. “Il tuo corpo... su, mettiamoci al lavoro...”
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Sospirai annuendo.
Era veramente una storia tremenda. Mi riscossi e annuii con più convinzione stavolta. "Già, dobbiamo iniziare. Io direi di cominciare dal piano superiore. Ci sono delle stanze che non venivano mai utilizzate, potremmo andare lì" alzando le spalle Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Rodolfo ed i suoi giunsero in paese, proprio mentre Astral e Chreizer si avviavano a tornare a casa.
Videro così ogni cosa. Il cadavere della fanciulla, lo strazio di sua madre e poi Rodolfo che accompagnava al palazzo baronale Eeila e Jaime, insieme a ciò che restava della vittima sbranata. “Anche quella ragazza...” disse il giovane medico, per poi Segnarsi “... che il Cielo abbia pietà di tutti noi...” |
Elyse restò a lungo sul petto di Aegos, quasi sonnecchiando dopo la notte di passione.
Dopo un po' aprì gli occhi, forse accarezzata dal rosato candore dell'alba nascente, trovando l'avventuriero sveglio, che pensieroso fissava la finestra. |
La gente che venne in paese portava con se una ragazza che, in un primo momento, mi parve stesse dormendo. Quando poi vidi com'era conciata, portai una mano sulla bocca e la guarda stupefatta. Il dottore fece uno strano segno con le mani ed io rimasi scioccata. Era un rito di scongiura? Una specie di "scaccia sfortuna"? Gliel'avrei chiesto dopo. Guardai ancora quelle persone, vidi quelle due donne che erano apparse prima, con quegli strani abiti che da vicino mi parvero ancora più inadatti. Ma vabbeh, erano "nobildonne". Mi concentrai poi sulla ragazza. "Perché l'hanno... Uccisa?" chiesi riconoscendo che quello era il mio primo impatto con la morte. Non avevo mai visto una persona morta, nonostante sapessi come funzionava la vita. Babaluci ci aveva minacciato molte volte di ammazzarci, ma mai una volta aveva osato alzare anche solo un dito.
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Aprii gli occhi, e lo trovai lì accanto a me, che guardava la finestra.
"Buongiorno..." con un timido sorriso. |
“Si, cominciamo subito.” Disse Elv a Cassandra. “Su, la ricerca ci aspetta.”
Cominciarono così a cercare nella magione, partendo dal piano superiore, proprio in quelle stanze indicate dalla ragazza. Cercarono a lungo e con attenzione, senza però trovare nulla. “Niente...” sbuffò lui “... ma fammi capire... il tuo corpo in che condizioni si trova? Come se dormisse? Di morte apparente? Voglio dire... in che modo la strega lo tiene in vita? Non staremo cercando un cadavere spero...” |
“Non si sa chi o cosa sia il responsabile...” disse Chreizer ad Astral “... probabilmente qualche animale che vive nella brughiera... su, vieni... torniamo a casa... riposare ci farà bene...” invitandola a seguirlo a casa sua.
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Alla voce di Elyse, Aegos si voltò verso di lei, sorridendo.
“Buongiorno a te.” Disse sorridendo. “Albeggia...” |
Ci avviammo verso casa, ma avevo una curiosità infinita di sapere cosa le fosse accaduto. Guardai Chreizer come supplichevole, volevo delle risposte plausibili. Un animale era davvero capace di fare quelle cose? Quanto doveva essere affamato? "Quante creature possono ridurre un corpo in quel modo?" chiesi in fine.
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Iniziammo di gran lena a cercare, lungo tutto il piano superiore.
Lo ispezionammo in ogni angolo, ogni stanza, ma niente. Sospirai sconsolata. Ma dove poteva essere? Guardai Elv. "Sì beh, dovrebbe simulare una sorta di sonno eterno, molto diverso dalla morte" risposi "Ora che ci penso, ricordo che lei disse qualcosa riguardo una chiave, quando lanciò l'incantesimo..." pensierosa. Mi misi d'impegno e cercai di ricordare quelle parole. Poi guardai Elv come in preda ad un pensiero improvviso. " ' Se una chiave giungerà, Una porta aprirà Ed un cuore scalderà.' Dovrebbe essere così, credo" annuendo "Pensi possa esserci d'aiuto?" chiesi, speranzosa. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Non lo so...” disse Chreizer ad Astral “... non so che dirti, neanche a che pensare... bisognerebbe esaminare quel cadavere, studiare le ferite e tutto il resto... così si possono fare infinite ipotesi, tutte plausibili e allo stesso tempo tutte fantasiose...”
Un attimo dopo qualcuno bussò alla porta. |
“Detta così” disse Elv a Cassandra “può significare tutto o nulla... una chiave... beh, se c'è una chiave allora deve per forza esserci anche una porta chiusa, no? Forse è più semplice trovare quest'ultima rispetto alla chiave, non credi?”
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"Tu sei un dottore!" dissi alle sue parole. "Perché non lo esami? Sono sicura che troveresti degli indizi" dissi portando le mani sui fianchi con fare sicuro. Poi qualcuno bussò alla porta.
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"È quello che ho pensato anch'io. A questo punto, non resta che continuare a cercare nel resto della casa..." Con un lungo sospiro.
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“Per esaminare il cadavere di quella poveretta occorre il permesso del barone...” disse Chreizer ad Astral “... scusami, vado ad aprire...”
Aprì e si ritrovò davanti un soldato. “Dottore...” mormorò questi “... il barone richiede la vostra presenza al palazzo.” “Al palazzo?” Ripetè il giovane medico. “Si... certo... prendo la mia borsa e vi seguo...” |
Elv annuì a Cassandra e ripresero a cercare.
Rovistarono ovunque il piano superiore, in cerca di una porta chiusa a chiave. Poi scesero al pianterreno, cercando anche lì ma con gli stessi risultati. “Nulla di nulla...” disse sconfortato Elv “... ci restano solo le cantine...” |
Come se lo avesse chiamato, un soldato spuntò alla sua porta, richiedendolo al palazzo. Tutto questo mi incuriosiva terribilmente e non sarei rimasta a casa a dormire. "Posso venire anche io? Voglio rendermi utile" dissi sentendomi un po' inutile dato che non avevo alcuna conoscenza a riguardo. Ma sarebbe stata una buona occasione per imparare qualcosa.
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Niente.
Non c'era assolutamente niente. Ma era possibile? Iniziavo davvero a sospettare che il mio corpo non fosse da nessuna parte... "Le cantine, hai detto? Beh, andiamoci" dissi, risoluta e con una nuova speranza. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Guardai il chiarore del sole far capolino dalla finestra, e inondarci tutti e due con il suo tepore.
Restai lì a guardarlo per un lungo e intenso instante, contemplando ogni lineamento del suo viso, faceva quasi male guardarlo, non riuscivo a crederci che fosse lì con me. A dirla tutta, avevo un po' paura del risveglio. Cosa avrebbe pensato di me, che mi ero lasciata così andare alla passione che lui mi trasmetteva. Allungai timidamente una mano a cercare il suo viso, accarezzandolo dolcemente. Forse non avevo mai avuto un'espressione dolce come in quel momento, un'espressione tenera e vagamente impaurita. Non sapevo bene che cosa dire o fare, ora che ero lì tra le sue braccia, che la passione travolgente era mutata in un tenero abbraccio, mi sentivo fragile. Sapevo che aveva un potere immenso su di me ora, sapevo che poteva spezzarmi e rompermi come un ramoscello di primavera con lo stessa facilità con cui mi aveva portato sulle vette più alte in quei giochi d'amore che ci avevano uniti. Avevo davvero consegnato così la mia vita nelle mani di un uomo che poteva farci quello che voleva. E se mi avesse distrutto? E se avesse preso il mio cuore e lo avesse fatto a pezzettini? Lo guardai con gli occhioni tristi e malinconici per un momento, stringendomi a lui. "Ho paura.." ammisi, in un sussurro, mentre le lacrime, senza che avessi alcun controllo, cercarono gli angoli degli occhi "Ti prego, non farmi del male..." rintanandomi tra le sue braccia. "Mi sento come se ti avessi consegnato il mio cuore, e tu ora potessi distruggerlo o portarlo in paradiso a tuo piacimento.." guardandolo con gli occhi spaventati. Perché sapevo che da quel momento, la mia vita non sarebbe stata più la stessa. |
“Non è un gioco...” disse Chreizer ad Astral “... però, se vuoi... ti spaccerò per la mia infermiera, intesi?” Fissandola. “In quell'armadio c'è un camice... indossalo e verrai con me al palazzo baronale...”
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Sorrisi pienamente alla sua proposta. Non avevo idea di cosa fosse un'infermiera, ma non avrei avuto problemi a recitare. Presi quello che mi parve un camice bianco, lo indossai come meglio potevo e raccolsi i lunghi capelli bianchi in una treccia. Poco dopo tornai in stanza "possiamo andare, dottore" dissi sorridendo emozionata.
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Elv annuì e con Cassandra scesero nelle cantine.
Erano buie ed umide, ma i due non si scoraggiarono. Cercarono così anche lì, senza però riuscire a trovare nulla. “Nulla...” disse sconfortato Elv “... nulla di nulla... comincio a credere che il tuo corpo non sia qui... in questa magione...” |
Scendemmo nelle cantine umide e buie, pieni di speranza, ma neanche lì trovammo nulla.
Mi accucciai a terra, sul pavimento, affondando le mani nei capelli. Come poteva essere possibile? Ero certa che fosse lì, sicura al massimo. Perché non riuscivamo a trovare nulla? Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Aegos strinse a sé Elyse, avvertendo il corpo nudo di lei contro il suo.
“Come sei diversa...” disse fissandola negli occhi “... prima eri fredda, quasi crudele... ora intimorita... chi è la vera regina?” |
Astral si preparò e raggiunse Chrienz che la stava aspettando davanti all'ingresso della casa.
“Stai molto bene...” disse lui vedendola arrivare “... quel camice ti dona molto...” sorridendo ed offrendole il braccio. Partirono così col soldato verso il palazzo. |
Abbassai lo sguardo a quelle parole, arrossendo.
"Non sono mai stata così..." nascondendo il viso contro il suo petto "Non mi sono mai sentita così fragile in vita mia..." ammisi, con lo sguardo spaventato. "Potrei dirti che ti ucciderò se mi farai del male..." con uno sguardo tenero che mal si conciliava con la minaccia delle parole "Ma so che morirei con te..." sussurrai, sfiorandogli di nuovo il viso. "Ti sto dando il mio cuore tra le mani..." con gli occhioni intimoriti "Abbine cura..." sussurrai piano, con il cuore che batteva forte. |
“Forse la strega l'ha nascosto in un luogo sicuro...” disse Elv a Cassandra “... dopotutto è logico... non poteva lasciarlo in un luogo facilmente accessibile, no? Non hai un altro indizio?”
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Arrossì leggermente alle sue parole. Ero abituata ai complimenti, me ne facevano molti durante gli spettacoli, ma quello era diverso. La mia immagine non era annebbiata da un incantesimo. Quella ero io. La vera me. Sorrisi e fissai il suo braccio. Mi tornarono in mente alcune donne che stavano a braccetto con degli uomini e pensai che anche io dovevo fare così. Allora lo afferrai dolcemente. "Vogliamo andare, dottore?" dissi avviandoci alla porta. Così partimmo verso il palazzo insieme al soldato.
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Logico, logico...
Niente in quel momento mi appariva logico. Intanto le lacrime avevano cominciato a scorrere, copiosamente. La mia speranza ormai si stava completamente affievolendo... Scossi la testa alla sua domanda: l'unico che avevo era quella frase. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Aegos guardò la regina che solo fino a poco prima sembrava fiera, superba e persino cattiva ed ora divenuta fragile ed indifesa fra le sue braccia.
Allora baciò Elyse. Con dolcezza, ma anche con passione. A lungo, assaporando le sue labbra. E quel bacio fu la risposta ad ogni sua paura. |
Mi abbandonai a quel bacio, lasciando che si portasse via tutte le paure.
Era difficile, ma ci provai. Le lacrime iniziarono a scendere copiose, inarrestabili, mentre lo stringevo a me e lo baciavo. Lo baciavo con passione disperata, folle, quasi temendo che sarebbe scappato via. Lo stringevo a me, con tutta la forza che avevo, quasi volessi fargli sentire il battito impazzito del mio cuore. |
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