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La brughiera era ancora dorata e riscaldata dal Sole, che illuminava ogni cosa al suo passaggio a perdita d'occhio, esaltando il colore candido della struttura al di là del parco, di fronte al palazzo.
Ero combattuta. Fortemente. Desideravo prendere nuovamente il mio cavallo e correre nella speranza di trovare quel soldato, ma dall'altro lato non volevo illudermi per soffrire ancora una volta. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il pomeriggio avanzava, nel caldo torpore del Sole settembrino, con una lieve brezza ad accarezzare i tamarindi, i castagni, gli olmi.
Un profumo di muschio attraversava l'aria, diffondendosi ovunque. Nel cuore e nell'animo di Gwen però paure e speranze si rincorrevano, come davanti ad un bivio. Un bivio che forse avrebbe segnato la sua vita. Ad un tratto un curioso suono e fischi vari interruppero i suoi pensieri. Da una delle finestre si accorse che un carrozzone, colmo di oggetti di ogni genere, drappi, bandiere, sonagli, pelli e bastoni colorati. |
Eo davvero davanti ad un bivio, che poteva rivelarsi cruciale per me.
I miei pensieri furono però disturbati da una serie di strani rumori. Come dei fischi, ma anche rumori di sonagli e quant'altro, fuori dal palazzo. Uscii e vidi che oltre le inferriate che circondavano la proprietà, c'era un carrozzone, che sembrava direttamente uscito da un libro. Era pieno di ogni genere di chincaglieria e lo osservai con curiosità. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Osservandolo meglio Gwen si accorse che a guidare il carrozzone, tenendo le brighie di due ronzini, c'era uno zingaro.
Dopo aver percorso un tratto di brughiera, il carrozzone si fermò ai piedi di un grosso noce, il cui rami ombreggiavano su un ampio pianorodi radici, muffe e bacche selvatiche. |
Avevo compreso bene che si trattasse di uno zingaro, del resto chi altri vagava con quei mezzi, se non loro?
Lo vidi proseguire e fermarsi all'ombra di un noce. Ero un po' diffidente, dovevo ammetterlo, ma rimasi comunque ad osservarlo con curiosità, aspettando di vedere cosa fosse venuto a fare da queste parti. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lo zingaro fermò il carrozzone, sciolse i due ronzini e li legò poi all'albero.
Tirò allora fuori un cartello dal carrozzone e lo inchiodò al noce. Gwen lesse il cartello, che così recitava: "La Luna nera conosce passato, presente e futuro" |
Legò gli animali all'albero e tirò fuori un cartello.
Leggendo, sembravano le classiche parole da ciarlatani, quelle parole che questa gente rivolgeva a chiunque, pur di racimolare una moneta. Ma ero curiosa. Così, mi avvicinai il più possibile alle sbarre, per potergli parlare. "Ebbene, raccontate la ventura ai passanti? O siete voi stesso a cercarla?" gli chiesi a voce alta, con vaga ironia nella voce. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Era un uomo alto, dallo sguardo severo, i lineamenti segnati da rughe profonde e la bocca perennemente a disegnare un'espressione accigliata.
Sentì la voce di Gwen e si voltò a guardarla oltre le grate del suo cancello. "Non esiste ventura, nè sventura." Disse lo zingaro riprendendo a sistemare il carrozzone. "Io racconto solo ciò che leggo nel Destino della gente, madama." https://www.rapportoconfidenziale.or...ELA_LUGOSI.jpg |
La sua espressione sembrava burbera, accigliata, ma i suoi modi non sembravano così sgradevoli, almeno non in apparenza.
Ponderai un attimo la sua risposta. Poi uscii e mi avvicinai a lui. "E cosa leggete nel mio destino?" chiesi curiosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Sedetevi, prego." Disse lo zingaro a Gwen, invitandola a sedersi su un basso sgabello, davanti al quale lui fece lo stesso sulla ruota del carrozzone. "Mostratemi la mano, madama..."
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Lanciai uno sguardo al basso sgabello e mi sedetti, accomodando l'abito e porgendogli la mano.
Non ero mai stata facilmente impressionabile né molto convinta, ma chi poteva dire che non fosse in grado di farmi cambiare idea? Pensavo, inoltre, che nulla mi avrebbe potuta sconvolgere come aveva fatto l'arrivo di Lucidor, quindi tanto valeva provare. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
L'uomo prese la mano di Gwen nella sua, guardandola per un lungo istante, senza dire nulla.
Poi ad un tratto sgranò gli occhi e lasciò lamano della giovane. "Vedo spensieratezze e felicità, come deve essere la vita di una giovane e bella donna come voi." Alzandosi e tornando a sistemare il carrozzone. |
Guardò la mia mano a lungo, poi sgranò gli occhi e la risposta di comodo che mi diede non mi piacque.
Mi alzai con espressione seria. "Voi non me la contate giusta. Ditemi cosa avete visto. Anche perchè posso assicurarvi che la mia vita, fin ora, sia stata tutt'altro che felice e spensierata" dissi, senza peli sulla lingua e tono diretto Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...3b2588044b.jpg |
Proseguii per la mia strada dopo quell'inchino "Quel cavaliere o cacciatore di taglie" a bassa voce a Costanza "Che boriosita' e a mio avviso si stava pure prendendo gioco di me. Nessun problema, dubito la mia strada si incrociera' alla sua, siamo due ceti diversi" ora con enfasi mentre arrivammo alla carrozza per rientrare nel Palazzo verso la brughiera, su quel lieve tratto del Lagno.
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Lo zingaro guardò Gwen, poi scosse il capo.
"Siete giovane e bella, non dovrste affidarvi a queste cose per essere felice." Disse. "Quindi tornatevene a casa e godetevi la vita." Con tono spiccio, quasi seccato. La carrozza delle due De Bastian avanzava lungo il profilo inquieto della brughiera. "Non so, a me non piaccono gli uomini d'armi." Disse Costanza ad Altea. "Quel cavaliere era troppo sfacciato ed impertinente a mio parere." Appena arrivarono nel cortile del loro palazzo notarono alcune carrozze. "Pare il nonno abbia degli ospiti..." mormorò Costanza. |
"Felice? Cosa ne sapete voi di come potrei essere felice? O forse, lo sapete, l'avete visto, ma non volete dirmelo" insistetti.
"Cerco risposte" dissi poi "E voi potreste essere l'unica persona in grado di darmele" dissi ancora, con tono fermo e determinato, sperando di convincerlo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lo zingaro guardò Gwen con severità.
"Non capite..." disse "... fossi in voi andrei via. Lontano da qui, da questa brughiera. Qui ci sono solo fantasmi." |
"Perchè? Di quali fantasmi parlate?" chiesi, con fervore.
Era già la seconda persona, oltre a quel nativo, ad intimarmi tali cose ed ero davvero stanca. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Mentre Gwen parlava con lo zingaro, dal carrozzone sbucò qualcun altro.
Era una zingara, anziana, magra e rugosa, dallo sguardo stretto e l'espressione cupa. "Madamigella ha pagato e merita di sapere tutto." Disse allo zingaro, per poi guardare Gwen. https://i.pinimg.com/originals/9d/76...eba0c4c4d2.jpg |
Sobbalzai vedendo una donna dall'aspetto smagrito emergere dal carrozzone.
Ma di sicuro non aveva torto. "Questa donna è più saggia ed onesta di voi, pare" dissi all'uomo, guardandolo ancora con maggiore convinzione. Volevo sapere, dovevo e non l'avrei lasciato andare senza il responso che avevo legittimamente chiesto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lo zingaro guardò la zingara ed annuì serrando la bocca, in una smorfia di rabbia.
Poi si voltò verso Gwen. "Uno spirito maligno vi perseguita." Disse con tono cupo, basso e lo sguardo sinistro in quello della ragazza. |
Aggrottai la fronte.
"Uno spirito maligno? Che spirito? Cosa intendete?" chiesi, il mio tono fattosi ora allarmato ed incredulo. Avrei davvero dovuto credere ad una superstizione nei confronti di tali credenze? Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"In passato" disse lo zingaro a Gwen "siete ricorsa ai tarocchi? O alla preveggenza, vero?" Beh, io sento una presenza ostile intorno a voi."
"Così ci prenderà per dei poveri pazzi." Mormorò la zingara. "Lo so." Annuì lo zingaro, per poi andare via. |
Sollevai le sopracciglia.
"Non che io ricordi..." mormorai, cercando di capire cosa avesse a che fare ciò. Dopo lo scambio di battute, andò via ed io guardai la donna. "Non è molto incline alla conversazione, il vostro compare" dissi, ancora ripensando alle sue parole. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Osservai Costanza "Ci sono uomini d'armi di diversi tipi, per secoli i Taddei hanno dominato città e luoghi con la loro abilità da combattenti. Non pensiamoci più " anche se in realtà non pensarci era difficile.
Arrivammo a Palazzo e Costanza mi fece notare delle carrozze "Chi mai potrebbe essere? E più di una, scendiamo e andiamo a vedere. Mi raccomando ci siamo fermate a Suession per il maltempo ". Scesi la pedana della carrozza ed entrando a Palazzo osservai se le carrozze avessero dei simboli. Inviato dal mio SM-A307FN utilizzando Tapatalk |
La zingara guardò Gwen e scosse il capo.
“Voi gente di città” disse “non potete comprendere. Voi credete nei vostri marmi, nei vostri titoli e nella sicurezza delle vostre rendite. Non avete idea di cosa sia la vita oltre le mura lucenti e sfarzose dei vostri giacigli feudali. Per secoli invece la gente delle campagne è rimasta alla mercé di credenze antiche, di forze sconosciute, di religioni antiche sorte nei boschi e nei fiumi. Ci credete pazzi, fanatici e miserevoli. Non potrete mai capire perchè la verità a voi è preclusa.” Concluse con un tono solenne e cupo. Altea e Costanza entrarono in casa, fissando le tante carrozze nel cortile, tutte munite di simboli e blasoni nobiliari. Infatti nel grande salone trovarono loro nonno impegnato a discutere con alcuni aristocratici ed importanti ospiti. C'era il visconte De Valc, il presbitero Tommaso, il maresciallo Van Zupp e la contessina De sormich. Discutevano tutti di una notizia che da Suession aveva fatto presto il giro della regione, giungendo infine a Capomazda. Il tutto ruotava intorno alle misteriose fughe di alcuni prigionieri destinati alla forza, tutti accusati di eresia o blasfemia. Ed ogni volta, alla vigilia di una di queste inspiegabili fughe, le autorità di Suession avevano ricevuto un enigmatico biglietto in bianco, con l'immagine stilizzata di una felce nere. |
La ascoltai e mi piccai abbastanza per la risposta che mi diede.
"Bene, è evidente che neanche voi siate ben disposta. Forse, dovreste pensare che se "noi gente di città" si è diffidenti è anche colpa vostra, che tenente un tale atteggiamento" ribattei, senza fronzoli. Allora andai via e tornai oltre il mio cancello, delusa dal fatto di aver perso solo tempo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Nel salotto vi erano molte nobili persone, ascoltai i loro discorsi e guardai Costanza con complicità.
Mi feci avanti ed entrai nel salone, non mi inchinai visto ero duchessa quindi di blasone alto. "I miei omaggi" dissi con un lieve sorriso ed un cenno del capo. Inviato dal mio SM-A307FN utilizzando Tapatalk |
Gwen, seccata e delusa, lasciò quel posto e sotto lo sguardo cupo della zingara che la seguiva tornò al suo palazzo.
Ma quando arrivò davanti al cancello sentì il calpestio di un cavallo. Si voltò istintivamente e vide il suo ospite in sella al suo cavallo che faceva anche lui ritorno al palazzo. "Eccovi." Disse il nonno ad Altea e a Costanza. "Vi davo ormai per disperse. Dove eravate finite?" Chiese, per poi presentare le due nipoti agli ospiti. |
Sentii su di me lo sguardo di quella donna, mentre mi allontanavo.
Non sapevo davvero cosa ero andata a cercare, lì, ma avevo perso solo tempo, questo era certo. Mentre rientravo, sentii gli zoccoli di un cavallo e capii che Lucidor era rientrato. Presi un respiro profondo, prima di rivolgermi di nuovo a lui e lo raggiunsi. "Giusto in tempo per la cena, mi complimento per il vostro tempismo" con una nota divertita nella voce. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lucidor vide Gwen e si avvicinò col suo cavallo.
"A sapere di questa vostra ucita a cavallo vi avrei invitato, madama." Disse lui fissandola. "Cavalcare da soli mette spesso malinconia, soprattutto in un luogo come la brughiera." Sorridendole. "A voi è risultata più piacevole l'uscita a cavallo, madama?" |
Ridacchiai silenziosamente.
"Se il vostro invito è ancora valido, vedrò di accettarlo domattina, a patto che non scappiate prima di colazione come stamani" divertita. Pensai a tutto quello che era successo, il cimitero, Vitag, decisamente poco rilassante. "Come detto da voi, in solitaria ci si immalinconisce" replicai, sorridendo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Allora attenderò impaziente domattina." Disse lui sorridendo a Gwen. "Quanto a stamattina e alla colazione, non mi crediate scortese. Ho solo pensato che una giovane donna come voi meritasse una compagnia più vivace e brillante. Io non solo potrei essere vostro padre, ma temo risulterei anche noioso, non frequentando più galà e ricevimenti da tempo." Con una lenta risatina.
Poi attraversarono l'ingresso e lui aiutò la ragazza a smontare da cavallo, consegnando i due destrieri a Matt che corse da loro. |
Risi stavolta più spontaneamente.
"Non mi crediate un tipo mondano, vi prego. Conduco una vita più ritirata di quanto potreste pensare e non troverei mai sgradevole o noiosa la vostra compagnia" sorridendogli. Accettai il suo aiuto per scendere nuovamente a terra e poi entrammo in casa, per disposizioni in cucina. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen e Lucidor cenarono così insieme, conversando amabilmente di libri, di arte e di storia del luogo in cui si trovavano.
"Tornando verso il palazzo" disse ad un certo punto l'uomo "ho incontrato un singolare carrozzone, dall'aspetto bizzarro e dai rumori improbabili. Credo appartenesse a degli zingari. Uno di loro si era proposto di leggermi la mano." Lui scuotendo la testa come chi è scettico. |
A cena, discorremmo di ogni ambito culturale e forse, fu una delle migliori cene da un po' di tempo a questa parte, era una compagnia piacevole.
"Sì, erano qui fuori poco prima, soggetti alquanto strani e scortesi" commentai, finendo di mangiare. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"E anche furbi." Disse Lucidor mangiando. "Vedete, con un pò di abilità, buon spirito di osservazione e la discreta dialettica, magari un pò gotica, è facile apparire come un indovno." Rise piano. "Io stesso, pur non avendo mai guardato più del dovuto il palmo di una mano altrui, nè conoscendo come si spacchi un normalissimo mazzo di tarocchi, con un pò di furbizia e di fortuna potrei sembrarvi il più abile dei veggenti, madama." Appena divertito a Gwen.
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Ridacchiai divertita, bevendo un sorso di vino.
"Certamente avreste tutta la mia curiosità e la mia attenzione" commentai, conducendo entrambi nel salotto adiacente. "Dubito avranno in città più fortuna della brughiera, lì la gente è decisamente meno superstiziosa" aggiunsi poi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Oh, non crediate, madama." Disse Lucidor sedendosi con li su un divanetto trapuntato alla moda del tempo. "La gente, infondo, ama credere in ciò che è irrazionale, dunque superstizioso o anche solo folcloristico." Prendendo la mano di Gwen con delicatezza. "Permettete?" Chiese gentile, per poi guardare il palmo della mano di lei. "Vi dimostrerò come è facile... dunque..." fissando le linee sulla mano di Gwen "... eviterò di citare la vostra passione per i libri, che ben conosco, perciò mi dedicherò, col vostro permesso, al passato..." restando per un lungo istante in silenzio, con espressione seria, quasi enigmatica "... vedo un amore infelice nel vostro passato... che non avete ancora superato."
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"Voi dite? Beh, è probabile" con aria sorniona.
Lo guardai poi ed in silenzio gli porsi la mia mano. Accennai un sorriso quando parlò dei libri, ma mi feci più seria al suo sguardo, nonché alla sua ipotesi. Che poi ipotesi non era affatto. "Proseguite" dissi solo, senza conferme. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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