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preparavo il pane...quando Flo' entro' dalla finestra e si poggiò sulla mia mano.....il battito di ali fece volare in aria tutta la farina che avevo sparso sul tavolo, mi ritrovai inbiancata dalla testa ai piedi.........da qualcuno ricevetti un mazzo di fiori profumato, accolsi Llamrei in cucina e dopo esserci abbracciate le offri della torta di mele...........ero felice di poterle raccontare cio' che mi era successo negli ultimi mesi , le voci correvano a Camelot, ma non importava........le raccontai di cosa era successo mentre si tentava di salvare Perry di come ci ritrovammo tutti ad affrontare cavalieri armati sino ai denti, e di come lacrime di gioia invasero gli occhi di tutti per averli sconfitti. La guerra porta con sè la gioia dell' amore, e come per Lady Perry, anche io avevo provato la gioia di quei sentimenti. Le raccontai la tristezza nell' aver ucciso un uomo e lo sguardo di chi mi aveva tolto le guardie di dosso........il bacio che mi sentii di dargli e non era gratitudine cio' che provai.......la strada percorsa accanto a lui sino a Camelot, i momenti felici passati insieme e la pena nel cuore quando lui decise di partire..........isolata da tutti ogni giorno aspettavo il suo ritorno, tenevo le mie pietre in mano, avevo fatto un viaggio a ritroso di mille anni per trovare un amore puro..........una mattina, il cuore riprese a battermi in petto dalla gioia , da lontano vidi Flo' che volava nella mia direzione e dietro il suo padrone, Sir Morris era tornato, speravo che nulla fosse cambiato e corsi per andargli incontro. Cara e dolce amica, le strinsi le mani e proseguii nel mio racconto, "il mio cavaliere scese da cavallo si tolse l'elmo e quando mi prese tra le braccia" (post 274), nei suoi occhi lessi tutto l' amore del mondo, mi rinfrancai di quello sguardo, era come dissetarsi ad una fresca fonte, le sue braccia erano forti e sicure il completamento l'uno dell' altra........calo' il silenzio nella stanza.........un ultima cosa amica mia, lui non sa' che vengo dal futuro ............
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Il racconto proseguiva tra un momento di gioia e uno di ilarità, dovute alla voglia di rendermi partecipe di tale immensa felicità. A volte riuscivo a malapena a far collimare i vari racconti narrati dalla mia amica, perchè tanta era la premura di farmi conoscere subito tutto e tutto nei minimi particolari. E' come si fosse regalato un gioco speciale ad una bimba e questo dono era il centro della totale attenzione della fanciulla. Tutta quell'energia che sprizzava da Elisabeth avrebbe illuminato Camelot per una notte intera!
Io pendevo dalle sue labbra ascoltando felice i suoi vari racconti, le sue emozioni e i suoi pensieri, nonchè il volere della realizzazione dei suoi sogni. Tra me e me pensavo: quanta emozione porta un sentimento grande come l'amore per una persona come quello tra Elisabeth e Morris e Perry con Dunmer? E mentre fantasticavo sulla potenza di esso...la realtà mi riportò di botto nella cucina di Elisabeth: una torta di mele soffice, profumata, dorata, si materializzò davanti a me! Che cosa vi è di meglio che assaporare una torta appena sfornata? |
Giungo lesto e ..scorgo Elisabeth.. in dolce compagnia: è lady Llamrei..."Che gentildonna, è venuta a farle visita"...penso tra me.
Vado incontro loro..ed esordisco: "Quale onore e quale piacere..le più belle dame di Camelot..in un sol tentativo"! M'inchino al loro cospetto..e sfioro con le mie labbra ..le mani di entrambe...poi...sorrido a Llamrei..chiedendo il suo tacito assenso..e bacio sulla guancia.. Elisabeth..in un abbraccio colmo di felicità e amore. "Luce dei miei occhi..sono contento che la nostra cara amica..si trovi qui con noi...e vi esorto ad invitarla a restare a pranzo"! Sir Morris |
preparai la tavola felice che con noi rimanesse a pranzo anche ledy llamrei, misi a tavola il pollo arrosto con salsa di mele e chiodi di garofano.........patate con pancetta e uova di quaglia...........e la mia torta di mele posata sul davanzale dove flo' faceva buona guardia o almeno cosi' speravo.................andai nella mia camera per cambiarmi ero tutta sporca di farina........e mi avvicinai al catino e spechiandomi vidi il mio volto.......avevo tutti i capelli bianchi infarinati e una buona parte del viso.........dovevo essere davvero buffa.........misi il vestito migliore era un'occasione speciale............adesso il volto che vedevo nel catino era quello di una donna felice........ma un' ombra vidi passare nei miei occhi........quella sera avrei raccontato la mia verita' ...il luogo da cui provenivo.....
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Accolsi con piacere l'invito a cenare con loro. Elisabeth sembrava ancora più radiosa: la presenza del cavaliere le colorava il viso e sprizzava gioia da tutti i pori.
Mentre la tavola fu apparecchiata notai Elisabeth discostarsi da noi, come se volesse cercare rifugio presso l'angolo buio della cucina. Notai che la sua espressione gioiosa si era tramutata in una sorta di maschera tesa. Pensai subito che qualcosa l'avesse turbata. Ripensai allora ai discorsi che stavamo facendo, ma non notai nulla di così preoccupante da farle cambiare espressione... Aspettai che le emozioni fossero esternate da ella stessa |
Serenamente, m'accomodo di fronte alle mie cortesi e contente dame:
"Sono felice di onorare questa ricca tavola con voi..oh importanti creature della mia vita"! Rivolgo lo sguardo ad Elisabeth e alzando il calice:"Brindo all'amore"! Poi..riverso l'attenzione su Llamrei.. e ripetendo il gesto: "All'amicizia"! Consumo i pasti ..come e quanto le parole, rallegrando bocca e orecchie in modo speciale. Soddisfatto..anche della sua abilità ai fornelli..bacio i palmi delle mani di Elisabeth..e a quel punto..scorgo un dubbio nelle sue pupille. Sir Morris |
La cena prosegui', nel migliore dei modi, tutto era cosi' come desideravo, quando mi resi conto che era giunto il momento che tanto temevo, desideravo ardentemente che l' amore che provavo per Morris e l' amicizia per llamrei, non fosse mai oscurato da nessuna bugia, qualsiasi verita' doveva essere udita perche' veniva fuori dalle mie labbra..........mi alzai e andai a prendere le tre pietre, che nascondevo ormai da alcuni mesi, e le poggiai sul tavolo, il tremore delle mie mani a stento non le fecero cadere a terra, presi fiato e la prima cose che dissi fu: " queste pietre, mi hanno aiutata ad oltrepassare la porta che divide il tempo..........oltre mille anni mi dividono dal tempo di Camelot......".......il silenzio calo' come una coltre di neve......tutto divento' immobile.....rimasi con gli occhi bassi .......fissavo quelle pietre come se fossero la mia unica ancora di salvataggio....chissa' se mi avrebbero dato la possibilita' di spiegare le cose meravigliose che avevo conosciuto nel loro tempo ..........e se lui avesse mai compreso l'amore che avevo trovato cosi' lontana da ogni immaginazione...........tremavo a sol pensiero di perderlo......in passato l'unico timore era quello di essere considerata una strega...........ma vedere la sua delusione negli occhi sarebbe stata peggio del rogo........attesi cosi' come si attende l' ultimo giudizio......
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La serata stava scorrendo piacevolmente, senza problemi di sorta. Anzi.
Ma ad un certo punto l'atmosfera si stava facendo più pesante. Notai le tre pietre strano appoggiate sul tavolo. Non notai una particolare differenza dalle comuni pietre, ma non essendo io una esperta in materia non focalizzai l'interesse su di esse. Ci facemmo seri tutti e tre. Io non proferii parola in quanto ero consapevole che era il momento di ascoltare e non chiedere. Cosi feci. Ascoltai quello strano racconto magico come se fosse una semplice favola per far addormentare i bimbi. Non sapevo se credere a quelle parole. Mi presi il mio tempo per valutare la storia narrata...possibile tutto ciò? La razionalità mi suggeriva che non era possibile, l'amicizia che invece lo era. |
Quel dubbio..trova il coraggio di rivelarsi..ed io.. lo invito a farsi ascoltare con dissolutà serenità.
Concluso il racconto, sorrido...e rimango impassibile...poi...accarezzo il volto di Elisabeth: "Voi non mi conoscete ancora bene, di fronte a questo sentimento che nutro per voi...non v'è nulla ..nel passato..nel presente.. nel futuro..ne. in qualsiasi altra dimensione od Universo....che possa offuscarne od intaccarne la sua mera essenza..Amor mio! Non m'importa ne chi siete ..ne da dove venite...per me ...è importante solo ciò che io ..per Voi..provo! Sir Morris |
Mentre quella confidenza stava coinvolgendo tutti noi, udii provenire dalla strada un vociare piuttosto allegro e un calpestio di zoccoli sul ciotolato.
Pensai che qualcuno di importante stesse percorrendo per le vie di Camelot. Mi alzai e mi avvicinai alle imposte che davano sulla strada principale. Fermai un passante e chiesi il motivo di tanta agitazione. La risposta mi colpì in modo assolutamente positivo e soprattutto improvviso: Sir Guisgard, ospite di Camelot!! |
Al calpestio del quel cavallo, si riversarono tutti sulla strada fatta di ciotoli consumati.
Un disordinato vocio si alzò e subito il suo cavallo fu circondato dalla curiosità di quella gente. Egli aveva allentato le redini, come spesso fanno i cavalieri erranti, lasciando il cavallo libero di seguire la via che il suo istinto gli indicava. Ed eccolo ora giunto, come guidato dal destino, a Camelot. Forse fu il caso, forse l'istinto o forse il profumo che da quella casa fuoriusciva, ma l'attenzione del cavaliere si posò proprio in quella direzione. E smontato dal poderoso destriero, che pur senza esserne condotto lo seguiva fedele, si avvicinò alla porta e bussò tre volte. "In nome di San Raffaele, guida dei viaggiatori" disse il cavaliere "potreste dare ospitalità ad un cavaliere stanco ed affamato?" |
Lo abbracciai senza riuscire a proferire parola..........non credo che ce ne fosse bisogno......sentivo solo i nostri cuori battere all' unisono, e l' amicizia che mi legava ad llameri non l' avrei piu' persa. Il caos nel piazzare mi fece ritornare alla realta'.........alla nostra mensa si sarebbe unito un'altro cavaliere, la nostra casa era di colpo diventata un oasi di pace e di amore, speravo solo che tutto non fosse un bellissimo sogno.....tolsi le pietre dal tavolo e le misi in una sacca.........non le avrei piu' dovute usare........
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Camelot, la sua casa! Il giorno delle nozze era alle porte, l'aveva dovuto posticipare a causa di varie pratiche per il suo vecchio castello e prima voleva che la costruzione della sua casetta fosse ultimata!
Aspettava solo il suo amato, quel 5 settembre sarebbe arrivato presto!! |
Odo.. un vivace trambusto nel mio cuore...poi.. un altro ancora.più lieve..al di fuori di me..lì ..sul viale.
Un cavaliere.. si avvicina alla nostra dimora.. e chiede garbatamente di rifocillarsi...ed io rispondo: "Prego..entrate pure messere...è un onore..potervi ospitare... accomodatevi pure...in tavola ..v'è il vostro meritato pasto...e qualcosa di più". Sir Morris |
si continuo' a pasteggiare mentre ascoltavamo i racconti del nostro ospite........quando mi ricordai che di li' a breve ci sarebbe stato un matrimonio.....e che ancora non avevo pensato a nulla compreso il regalo agli sposi......avrei avuto bisogno di llamrei, non ero pratica di come ci si vestisse in certe circostanze........mi sarei lasciata guidare da lei.....non volevo fare una cattiva figura
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Perry aveva già scelto il suo abito nunziale; era quasi tutto pronto, ma aveva bisogno di rivedere i suoi compagni di avventura e così decise di andare al castello.
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Bussarono alla porta, e adesso chi sara'.......andai ad aprire e il frutto dei miei pensieri si materializzo sull' uscio, Lady Perry era li' in tutto il suo splendore solo come lo potrebbero essere le future spose, l'abbraccia felice era tanto che mancava dal Castello. Aggiunsi un'altro posto a tavola, e mi resi conto che in quella stanza c'era aria di spensieratezza, amore ed amicizia.........sorrisi.......chi avrebbe bussato ancora alla mia porta ?
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Il cavaliere, piacevolmente colpito dall'ospitalità di ser Morris, entrò in casa.
Chiese acqua fresca per lavarsi il viso dal sudore e riacquistare quella freschezza che un lungo viaggio affievolisce. Poi domandò un pò di biada per il suo destriero. La casa era accogliente e l'atmosfera lieta e cortese. Tuttavia il nuovo arrivato fù subito colpito da uno strano monile, singolare ed enigmatico, appeso ad una delle pareti. L'oggetto, che sembrava un medaglione, ricordò a quel cavaliere un manufatto simile visto tempo prima nella città di Benevento. E subito rammentò il racconto del gastaldo longobardo che ne era il proprietario: "Questo curioso monile, ser Guisgard, non è un semplice oggetto! No, non lo è affatto! Questo medaglione fu strappato ad una donna, bruciata sul rogo come strega!" Il ricordo di quelle parole lo inquietarono, ma per educazione e rispetto evitò di fare domande a coloro che tanto gentilmente lo avevano ospitato... |
Il matrimonio!!! I mille impegni che dovevano essere sbrigati durante tutta l'estate mi avevano portata lontano dal pensiero della preparazione del matrimonio...
Fu Elisabeth a rammentarmi che dovevo riprendere in mano tale piacevole impegno Citazione:
Non potevo arrivare seconda!!! In fondo: sono o non sono la dama di Camelot? Presi la mano di Elisabeth e me la trascinai per le vie di Camelot fino a raggiungere la bottega di Tecla. |
stavo cominciando a sgomberare il tavolo da piatti e scodelle, quando mi sentii osservata, un brivido mi passo' lungo la schiena e mi voltai di scatto, il medaglione appeso alla parete era diventato oggetto di curiosita' da parte del cavaliere, era l'unica cosa che mi ero portata dal salto nel tempo,me lo diede mia nonna prima di morire mi racconto' che la sua storia di quel medaglione si perdeva nella notte dei tempi, m spiego' che fu tolto ad una sua lontanissima parente prima di essere bruciata con l' accusa di stregonerie, ne' torno' in possesso la nostra famiglia ma non ricordava come, lo aveva gelosamente conservato per me, sin da quando ero nata aveva deciso che dovevo essere io la persona che dopo di lei avrebbe dovuto conservarlo. Lo portavo sempre con me era il mio portafortuna, ma da dove venivo nessuno lo avrebbe trovato strano o motivo di condanna a morte............ero stata una stupida a metterlo in bella mostra.........Mi riporto' alla realta' Lady Llamerei che mi trascino' fuori di casa dovevo pensare al matrimonio............cosa sarebbe successo a casa senza la mia presenza?
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Intrattengo Sir Guisgard e lady Perry.. vista la premura delle nostre dame..a lasciarci all'improvviso: "Sono felice che codesto matrimonio si svolga giusto il giorno del mio compleanno...ne sarò doppiamente onorato"!
Sorrido ai miei amici ... e li invito a consumare i pasti.. serenamente. Sir Morris |
Guisgard, affamato dal lungo viaggio, cominciò a mangiare e a bere.
Erano mesi che non cenava in un luogo sicuro ed asciutto, senza doversi guardare le spalle o preoccupare ad ogni eco e sibilo del vento. Ad un tratto però, sul suo viso, scese un velo di malinconia, come se un ombra, in quel momento, si fosse posata sul suo cuore... |
Perry non si voleva abbuffare sennò non sarebbe potuta più entrare nel suo abito!!
Si accorse dell'espressione quasi triste di Sir Guisgard e disse: -Sir! ovviamente siete invitato anche voi alle nozze, spero che conoscerete presto il mio sposo! ma ditemi, da dove venite? ^^-. Perry gli sorrise e attese la sua risposta. |
La cosa più emozionante è immaginare come sarà un bellissimo abito da indossare! E poi era "il mio meraviglioso abito per una meravigliosa occasione"!
Quel giorno Elisabeth ed io mettemmo sotto-sopra il negozio della povera Tecla: alla fine entrambe scegliemmo il tessuto che più ci avrebbe reso merito ;) Ci son voluti alcuni giorni e mani abili per creare tale bellezza, ma il risultato è spettacolare! http://farm3.static.flickr.com/2654/...f20577b1_o.jpg (foto:http://www.medievalbridalfashions.co...ndforever1.jpg ) Per prima cosa volli mostrarlo a Sir Hastatus... |
Dopo aver svaligiato un negozio di stoffe e monili, mi ritrovai vestita di un meraviglioso vestito color verde smeraldo, esaltava la mia carnagione, mi guardai allo specchio e ........caspita non ero niente male......anche le mie scarpette non erano male, Lady Llamrei aveva compiuto il prodigio, adesso anche se il bustino mi toglieva l'aria ero veramentge felice. E adesso pensiamo al regalo..........se riuscissi a parlare con la sposa magari potrei regalarle qualcosa di utile..........
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Quel sorriso, candido e luminoso, della giovane e bella Perry per un momento spazzò via quell'ombra dal cuore di Guisgard.
La ragazza lo fissava con un'espressione che tradiva la gioia che Amore aveva fatto scendere su di lei, con il dono di quell'amore in fiore che illumina la vita come nessun'altra cosa. "Mille grazie, damigella" rispose alla ragazza "sarò felice di essere presente nel giorno più bello della vostra vita!" Poi tirò fuori dalla sua borsa un ciondolo. Era di giada purissima, incastonata in un cammeo d'avorio. "Vengo da molto lontano, damigella" continuò a dire Guisgard "ma questo ciondolo viene da un luogo ancor più lontano. Mi fu donato dall'imperatrice di Bisanzio, per essere stato il suo campione. Si dice che chi lo possiede vedrà esaudirsi un suo desiderio." Lo pose nelle delicate mani di Perry e disse: "E' vostro. E che Dio vi benedica." http://blog.thaisoriente.com/wp-cont...6/gp08jade.jpg |
Sorrido ai due.. per compiacermi di quel generosissimo dono...poi ..il mio pensiero va alle mie dame:"Chissà se hanno trovato degli abiti di loro gradimento"!?
Ascolto.. l'interessante racconto di Sir Guisgard ..e ...osservo...cautamente l'espressione di lady Perry: quanta innocenza nel suo giovane volto! Sir Morris |
Ritornai verso casa, e quando entrai i due gentiluomini si alzarono, abbracciai lady Perry, salutai Sir Guisgard e finalmente abbracciai Sir Morris il quale poso' le sue labbra sulla mia fronte, risi per l' imbarazzo e voltandomi verso i miei ospiti, raccontai della scelta dell' abito, delle scarpine e di tutte quelle meravigliose stoffe il cui tessuto avevo accarezzato e......del colore.......verde....gia' verde...come il colore della pietra che Lady perry aveva tra le mani, meravigliosa pietra il cui colore era limpido come l' acqua di un lago......bellissimo regalo da fare a una sposa, guardai Sir Morris negli occhi ...gli sorrisi.....andai nella mia camera e da uno scrigno di legno presi una catena in argento al cui gancio c'era un piccolo scrigno, la donai alla sposa " mettete la vostra pietra in questo scrigno ed indossate la collana, vi proteggera' "
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Perry non sapeva come meglio ringraziare delle preziosità a lei donate, solo sorrise e abbracciò entrambi i compagni.
Perry aspettava solo l'arrivo del suo sposo che non vedeva da settimane. |
Sir Dunmer arrivò alle stalle del castello e lasciò il cavallo allo stalliere, lasciandogli anche qualche moneta di mancia.
Poi si salì velocemente le scale e si diresse verso la stanza della sua amata. Rallentò il passo e fece un ampio sorriso quando vide lei e tutta la gente che era venuta a far visita, conscia della bella notizia. |
-Amore mio!- urlò Perry voltandosi verso il suo futuro sposo, poi gli andò incontro e lo baciò.
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Sir Dunmer strinsè forte a sè e baciò la sua amata, poi fece un cenno si saluto e riconoscenza verso tutti.
Il giorno del suo matrimonio si stava avvicinando, una nuova sensazione, qualcosa di mai provato prima si faceva strada nell'animo del cavaliere che ormai viveva unicamente per Lei. |
-Scusate- disse Perry rivolgendosi ai suoi compagni -devo parlare con Dunmer nelle mie stanze! a dopo!-.
Prese per mano il suo fidanzato e lo portò nella stanza che le avevano assegnato per qualche tempo, almeno finchè non si fosse sposata. |
I preparativi per la festa erano in pieno svolgimento, e sembrava che tutti gli invitati o i più importanti forsse comunque già li nel castello... ma ne mancava uno.
Un uomo alto e robusto dalla carnagione chiara e i capelli lunghi e biondi si stava avvicinando al castello, avvolto in leggeri abiti di cuoio e tenendo nella cintola solo un coltellaccio. Aveva un barile sulla spalla, che portava con disarmante naturalezza e con l'altra mano trainava un cavallo, che con andatura lenta e quasi sorniona trasportava due bisacce che unite avrebbero raggiunto di sicuro la capienza della botte portata da Eldred. Giunto alle porte del grande castello, il Nordico si asciugò il sudore... e squadro la porta. Chiusa. Posò il barile e si avvicinò al portone... e in men che non si dica cominciò a bussare rumorosamente con il suo possente pugno. "C'E' NESSUNO?" |
Qualcuno bussava ininterrottamente alle porte ci Camelot, e si urlava pure, mi voltai verso Sir Morris " Ma non e' la voce del Vichingo?"
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Riconosco l'inconfondibile tono di voce, sollecitato da Elisabeth...e grido ai soldati: "Aprite ..là di guardia!!..Ritirate archi e spade...è un valoroso amico..è Sir Eldred!!!!
Il portone si apre velocemente..dopo il giustificato indugio: eccolo lì (penso)...il poderoso vichingo ..è tornato tra noi! Sorrido e gli vado incontro, felice di rivederlo. Sir Morris |
Finalmente le porte si aprirono... ma la gioia della schiusura di esse, fu subito sormontata dalla gran seccatura di ricominciare a trasportare il barile e a trainare il suo cavallo. Che da cavallo di battaglia era stato temporaneamente regredito a cavallo da soma e i suoi sbuffi annoiati erano in linea con quelli del padrone.
"Su è un regalo dovuto! E' la prima volta che ci invitano ad un matrimonio che non sia nel cuore della foresta!" Neanche il tempo di entrare, ed un vecchio compagno d'arme fa la sua entrata... Sir Morris. "Sir Morris: non vi è festa senza sidro e idromele!" |
Guisgard guardò incuriosito quel poderoso guerriero dagli inconfondibili lineamenti nordici.
"Per la barba di Belzebù!" Esclamò Guisgard. "Ho combattuto contro Alamanni, Burgundi e Goti, senza dimenticare i colossali Mamelucchi al servizio del sultano d'Egitto! Ma voi" riferendosi al nuovo arrivato "potreste batterli tutti con un solo braccio!" Poi avvicinatosi al vichingo aggiunse: "Dalla vostra stanza si direbbe non ne abbiate bisogno, ma lasciate che vi dia una mano con questo barile. E' sciocco far da soli, quando si può essere aiutati." |
Il giorno delle nozze era ormai giunto e Perry era emozionata e ansiosa, aveva bisogno delle sue compagne pe prepararsi...chissà dov'erano?.
Uscì dalla sua stanza facendo meno rumore possibile, appoggiò quasi la porta e andò in cerca di Llamrei ed Elisabeth!! |
Sir Dunmer accolse anch'egli il caro amico vichingo e, dopo averlo aiutato a trasportare i suoi doni, gli strinse la mano con forza.
-E' un onore per me avere un così valoroso guerriero tra gli invitati alla mia cerimonia... dopotutto è anche grazie a voi se adesso io sono qui tutto intero! |
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