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Guisgard ripensava a quello che aveva visto. A come Elisabeth si fosse tramutata in un cigno.
"Se solo potessimo sapere perchè Elisabeth è corsa qui, appena fuggita dal palazzo" disse il frate "sono sicuro che questo lago è la soluzione di tutto." "Non sarei mai dovuto arrivare qui a Camelot..." pensò ad alta voce Guisgard. "Nulla accade per caso, amico mio. Nulla..." Guisgard si alzò e si avvicinò al cigno. "Sei tu Elisabeth?" Chiese. "Dammi un segno..." Poi, sconfortato, esclamò: "Devo essere impazzito! Sto parlando con un cigno!" "La nutrice!" Esclamò all'improvviso il frate. "Lei conosce il segreto del lago. Dobbiamo chiedere a lei!" "Si, ma lei è nel palazzo!" Rispose Guisgard. "Si" disse il frate "e dobbiamo ritornare là. Solo così sapremo come agire!" "Siete folle, frate!" Rispose Guisgard. "Se ritornassimo in quella gabbia di fanatici, ci attenderebbe morte certa!" "Non abbiamo altra scelta..." |
Tornare di nuovo a palazzo.........dalla padella alla brace........ma se io li seguivo sarei diventata Elisabeth ......e questo mi spaventava.....ma almeno se il maestro avesse visto me sarebbe stato meno crudele
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Intanto, nella misteriosa grotta nascosta nella foresta, Dunmer meditava sulla sua sitiazione.
I suoi carcerieri, mentre giocavano fra loro, lo insultavano e cercavano di farlo cadere in una profonda disperazione. "Avanti, tira i dadi!" Disse uno di loro. "Si, ma qual'è la posta in palio?" Chiese l'altro. "La dama di quel cavaliere chiuso in gabbia! Tanto non la rivedrà mai più!" Rispose l'altro. E risero forte tra loro. Ad un tratto nella grotta entrò Ruknor e le guardie si zittirono. Si avvicinò alla cella ed offrì del vino al prigioniero. "Prendete" disse "anche se siete mio prigioniero, non vi tratterò come una bestia. E cercate di mangiare qualcosa." |
Guisgard era pensieroso.
"Dobbiamo essere realisti" disse al frate "non abbiamo il potere di entrare ed uscire da quel palazzo come se fossimo il vento. Ritornare in quel luogo è una pazzia!" "Avete un'idea migliore?" Chiese il chierico. In quel momento i due sentirono dei rumori provenire dall'esterno. Guisgard estrasse la spada e si mise in guardia. All'improvviso una sagoma apparve sull'entrata della grotta. Era la vecchia Caitli. "Dio sia lodato!" Esclamò "Siete vivi! Dov'è Elisabeth?" "E' salva, ma" cominciò a dire il frate "è purtoppo vittima di un sortilegio..." "Che sortilegio?" Chiese la donna. "Dov'è ora? Ditemelo!" Il frate guardò il cigno. "Non può essere..." Disse piangendo la donna "Elisabeth...cosa ti hanno fatto..." Si accasciò accanto al cigno e pianse amaramente. |
Dal mio giaciglio accolsi l'abbraccio di Caitli, mi sentivo in prigione, come avrei fatto a spiegarle chi avevo visto in fondo al lago......le sue lacrime bagnarono le mie piume
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"Appena scappata dal palazzo" cominciò a dire frate Elia "Elisabeth è giunta qui. Si è immersa nel lago, forse cercava qualcosa, attraverso questo misterioso rituale. Poi, all'improvviso, ne è emersa sottoforma di cigno. Conosco questo sortilegio...è detto Pegno d'Amore."
Caitli, dopo averlo ascoltato, si asciugò le lacrime ed accarezzò dolcemente quel cigno. "Non temere" disse con voce dolce "ci sono qua io e penserò a te come ho sempre fatto. Come quando da piccola ti ammalavi, ricordi? Ora ti canto quella vecchia canzone che tu amavi tanto..." "Caitli" disse Guisgard "devi aiutarci. Tu sai perchè Elisabeth è giunta qui e si è immersa nel lago?" La donna cantava quella vecchia canzone, senza badare, apparentemente, alle parole di Guisgard. Cantò fino a quando il ciglio si addormentò. "Nel lago, come sognò Elisabeth, è sepolta Vickyen..." Disse Caitli. "Vickyen? E chi sarebbe?" Chiede Guisgard. "La sacerdotessa che viveva in questa foresta." Rispose frate Elia. "Morì circa 40 anni fa." "In fondo al lago" disse ancora la vecchia "proprio dove giace Vickyen, vi è quel medaglione. Esso può sciogliere l'incantesimo..." "Il lago è immenso!" Esclamò Guisgard. "Non lo troveremo mai!" "C'è qualcuno che può aiutarci..." Disse Caitli. "Chi?" Chiese Guisgard. "Il vecchio nano Giupenort!" Rispose Caitli. "Egli, la mattina in cui Vickyen non tornò più dal lago, era con lei." "Dove si trova ora questo vecchio nano?" Chiese Guisgard. "Vive dall'altra parte del lago." Rispose Caitli. "Ma fate attenzione...Giupenort non si fida degli uomini. Sarà difficile ricevere il suo aiuto." "Questo lo vedremo!" Disse Guisgard. "Io ora vado da lui. Voi restate con il cigno e prendetevene cura." "Io devo tornare al palazzo" disse Caitli "se si accorgono della mia assenza potrebbero insospettirsi. Vi affido Elisabeth." "Resterò io con lei." Intervenne il frate. A quel punto, i tre si separarono. Caitli tornò al palazzo, mentre Elia restò con Elisabeth. Guisgard invece raggiunse l'altra riva del lago, diretto alla dimora di Giupenort il nano. http://gi91.photobucket.com/groups/k...03e49d0088.jpg |
Intanto, Morris ed Ammone, con una squadriglia di cavalieri di Camelot, si addentravano nella foresta.
"Tra poco farà buio" disse Ammone "conviene trovare un posto per accamparci e passare la notte. I nostri nemici conoscono meglio di noi questa foresta...meglio non dar loro anche il vantaggio delle tenebre." Poi, guardandosi attorno, concluse: "Non credo riusciremmo mai a trovare il nascondiglio in cui tengono prigioniero sir Dunmer. Meglio attendere che si facciano vivi loro...e non credo tarderanno!" http://1.bp.blogspot.com/_h5Hx3ofP80.../fantasy-5.jpg |
Dunmer aprì gli occhi quel tanto che bastava per vedere Ruknor e udire le sue parole.
-Vi ringrazio per il cibo, quantomeno, anche se mi tenete prigioniero, avete la decenza di rispettare il codice cavalleresco. Dunmer avvicinò a sè il pasto portatogli, ma ne mangiò una minima parte e tornò in una ferrea meditazione. |
Dalle mura del castello osservai uscire il gruppo di soldati guidati da Morris... era una missione troppo pericolosa.
Intanto al castello era ritornata la calma. Il corno non aveva più suonato, ma nonostante ciò, non potevamo permetterci di abbassare la guardia, quindi continuavamo a vigilare. |
La carovana composta dai mercanti, la bimba e me si stava avvicinando a Camelot. Potevamo vedere le alte mura. Un lato di me era felice di far ritorno a casa, un altro lato era preoccupato e triste per la sorte degli amici coinvolti in questo tragico destino.
I cavalli, passo dopo passo, accorciavano le distanze e in breve eravamo davanti al ponte levatoio. "Voi di Camelot" dissi "Per favore aprite: sono Llamrei" |
Sento la voce di lady Llamrei, getto un rapido sguardo dai bastioni e la riconosco subito, e sembra accompagnata da un gruppo di mercanti, quindi ordino:
"Guardie, abbassate il ponte ed aprite le porte, è lady Llamrei". Dopodiché scendo velocemente dalle mura per andare ad accogliere la mia amica, che avevo abbandonata in mano ai nostri nemici. |
Il ponte fu abbassato all'ordine di Hastatus!
Non aspettai nemmeno il tempo necessario per realizzare la mia gioia che corsi incontro al mio amico! Lo abbracciai forte tanto ero felice di vederlo sano e salvo! Lo tempestai di domande su Dunmer, Morris e gli raccontai di Guisgard e dell'uomo dal viso di giada. Sembrava preoccupato e dopo aver ascoltato le mie parole fui accompagnata presso la biblioteca del palazzo. Qualcosa mi diceva che dovevo aspettarmi notizie...e non di quelle buone. |
Ero felicissimo di rivederla, ma da quando ci eravamo ritrovati mi aveva tempestato di domande e notizie, ed io preoccupato non ero ancora riuscito a darle delle risposte... avevo paura di aver commesso qualche errore.
Comunque arrivati alla biblioteca le dissi: "Sedetevi milady, quello che ho da dirvi non sono notizie confortanti. Intanto è da un po' di tempo che si sente suonare questo corno, ma non riusciamo a determinare da dove proviene il suono, perchè continua a spostarsi... sembra ovunque! Per il momento quindi ho aumentato lo stato d'allarme e la vigilanza... ho altresì inviato alcune pattuglie di uomini in ricognizione sul territorio... purtroppo una di queste è caduta in un'imboscata e gli uomini sono tutti stati uccisi. Alla loro guida c'era sir Dunmer..." Dopo un'attimo di pausa continuai: "... sembra che il nostro amico sia stato risparmiato e sia tenuto prigioniero. Sulla sua testa pende una spada di Damocle... la sua vita dipende infatti da noi. Assime ai cadaveri dei nostri soldati, ci hanno fatto pervenire un biglietto dove chiedono la capitolazione di Camelot... ma questo non lo posso consentire." Feci un'altra breve pausa, poi: "Sir Morris ha chiesto il mio permesso per andare a liberare Dunmer... dopo averci pensato intensamente gli ho consentito di partire accompagnato da alcuni volontari e da Ammone che si è voluto unire al gruppo... Al momento queste sono le notizie poco confortanti che posso fornire... Qui nei paraggi la situazione si è momentaneamente calmata, ma forse è la calma prima della tempesta... l'ultimatum è infatti di tre giorni e la prima mezza giornata è già trascorsa." |
Hastatus era inquieto ed irrequieto dopo aver raccontato tutto ad Llamrei.
La vita dei cittadini di Camelot e l'esistenza stessa del reame dipendavano da lui. Ad un tratto una guradia giunge nella sala. "Milord "dice rivolgendosi ad Hastatus "fuori le mura vi è una donna...è solo e molto bella. Chiede di entrare. Dice di essere inseguita. Cosa facciamo?" "E' la mia mamma!" Gridò la bambina. "Fatela entrare vi prego. Se non lo fate loro la uccideranno! Vi prego! Mamma, mamma!" http://angelinajolie.celebden.com/wp...ina-jolie-.jpg |
Intanto Dunmer era sempre imprigionato in quella inarrivabile grotta.
"Anche se siamo nemici" disse Ruknor "siamo entrambi cavalieri. E finchè resterete qui, sarete trattato come tale." Poi, dopo una breve pausa, aggiunse: "Se avete un qualche credo religioso, e spero per voi che sia così, fareste bene a raccomandarvi al vostro dio. Se allo scadere dei tre giorni i vostri compagni non accetteranno le nostre condizioni, a voi spetterà una sorte che nessun uomo potrà mai invidiare!" Detto questo si allontanò. |
Intanto, al grade lago, Guisgard aveva raggiunto l'altra sponda di questo.
E tra le nebbie che avvolgevano quel luogo, riconobbe, in lontananza, una casa coperta dal muschio e quasi mimetizzata tra la vegetazione. Bussò alla porta ed attese. "Chi è?" Chiese una giovane voce dall'interno. "Sono un cavaliere" rispose Guisgard "ho bisogno di vedere Giupenort il nano!" "Non vive più qua" rispose la giovane voce "siete giunto qui per niente!" "E dove vive ora?" "Non vive più in nessun luogo!" "E' morto?" "Si, da anni ormai." "Ma tu chi sei?" "Il figlio del nuovo padrone di questa casa!" "Fammi parlare con tuo padre" disse Guisgard "forse lui conosceva il nano." "Mio padre non c'è ed io non apro agli estranei!" "Al diavolo!" Esclamò Guisgard. "Fammi entrare! non sono giunto fin qui per niente!" "Andate via!" Urlò il ragazzo. Allora Guisgard buttò giù la porta ed entrò. Vide così quel ragazzo, seduto a contare dei ceci sparsi sul tavolo. "Dov'è tuo padre, ragazzo?" "Vi ho detto che non c'è! E ora non seccatemi!" "Allora vuol dire che lo aspetterò qui!" Detto questo, Guisgard si sedette su un grosso seggio. Il ragazzo continuò a contare i ceci, senza curarsi di Guisgard. Poi si alzò e da una grossa padella di creta prese del pollo, portandolo a tavola. "Prendetene un pò" disse il ragazzo "è fresco e ruspante!" "Sei gentile ad offrirmene." Disse Guiisgard. "Tanto" rispose il ragazzo "ve lo sareste preso da solo..." "Non sono un brigante, ragazzo!" "Siete entrato con la forza in casa mia" rispose il ragazzo "vi sedete come se foste a casa vostra. Cos'altro dovrei pensare?" Guisgard lo fissò perplesso. Poi chiese: "Cosa facevi prima di apparecchiare la tavola?" "Cercavo di capire quanti ceci occorrono per poter riempire il lago." "Ma è impossibile!" Esclamò divertito Guisgard. "Davvero?" Rispose il ragazzo. "Impossibile come cercare un medaglione perso nel fondo di quello stesso lago, forse?" A quelle parole Guisgard saltò in piedi... http://www.cinekolossal.com/2/p/prin...ro/imextra.jpg |
La mia attenzione, fino a quel momento era tutta rimasta incentrata sul racconto e sulla domande di llamrei, e sui problemi che attanagliavano Camelot.
Non mi ero preoccupato di quella piccola bambina aggrappata alla sua gonna, e che ora affermava che la sua mamma era fuori dalle mura. Mi rivolsi quindi alla guardia: "Visto che la donna è sola fatela entrare e scortatela qui da sua figlia.". Poi guardai lady llamrei e le chiesi: "Ma chi è questa bambina che vi segue in ogni posto?" |
Poco dopo, due guardie condussero lì la donna.
Nel vederla, la bambina le saltò subito tra le braccia. "Mamma, mamma!" Gridava. "Sei salva! Mammina mia!" La donna strinse forte a sè la bambina per un bel pò. Poi, fissando Hastatus disse: Ho, milord...in voi la generosità è senz'altro pari alla bellezza! Avete salvato la mia bambina! Ormai disperavo di rivederla viva! Sarò eternamente in debito con voi...qualsiasi cosa mi appartiene, sappiate che è vostra..." Poi riprese tra le braccia la sua bambina. "Siamo state fortunate" le disse, stringendola forte a sè "a trovare questo bel cavaliere. Con lui, sono sicura, non avremo più nulla da temere." E mentre stringeva la piccola a sè, lanciò una rapida ed enigmatica occhiata verso Llamrei. |
"E' una bimba che si era smarrita nel bosco e non potevamo lasciarla lì, ovviamente. Era sola e spaurita" Non ha raccontato molto di lei...ma se sostiene che colei che attende di entrare è la sua mamma..sentiamo che cosa ha da dire in merito all' abbandono della piccola...tutto strano, molto molto strano".
Risposi ad Hastatus. Rimasi turbata per quanto appreso ed accaduto ai miei migliori amici. Sapevo che gli uomini posti sotto il comando di Morris sarebbero stati protetti dalla capacità strategica e combattiva del loro comandante. Mi fidavo di lui e credevo in loro. Pensai a Guisgard...lasciato lì e a Dunmer..chissà in quale situazione dopo quel macabro regalo giunto a Camelot. |
Al nostro cospetto fu accompagnata la donna, la presunta madre della piccola.
Dopo i primi convenevoli notai una certa agitazione strana nella piccina. Mi fissò con uno sguardo gelido che non apprezzai. Presi per mano Hastatus e con una scusa feci accompagnare le due ospiti presso le cucine per mangiare qualche cosa. "Non mi piace, Hastatus. Chiediti: come mai la bimba è sbucata all'improvviso nel bel mezzo del bosco? Alle mie domande non ha saputo rispondere, tegiversava, cambiava discorso o si raggomitolava in sè stessa non dando la possibilità a me di carpire qualche informazione sulla sua famiglia o sulla sua condizione. Una bimba che si perde nel bosco..la prima cosa che chiede è aiuto e che venga riaccompagnata a casa, dalla sua famiglia. Lei non lo ha fatto. Si è lasciata condurre da noi, senza chiedere nulla. Hastatus: falle controllare a vista. Non mi fido. Fallo per me. E fallo per Camelot" |
Intanto, mi svegliai dal lungo sonno, mi sentivo rattrappita, allargai le ali e ruotai un pochino il collo...Hei ma dove erano andati tutti.......in un angolo sonnecchiava frate Elia.......meno male qualcuno che mi fara' compagnia...e andai a beccare il Frate.........odiavo la solitudine.....
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Avevo implorato Flò di non venire con noi...e così fece.
Dovevo fare a meno di lui per scovare il nascondiglio di quei maledetti...ma sapevo che non erano molto lontani. Avevo i migliori uomini di Camelot con me..e poi..avevo la responsabilità di Ammone: era molto astuto..e mi aveva dato dei buoni consigli. Esclamai.. indi: "Accampiamoci qui..soldati"! "Disponetevi a cerchio per la notte... accendete un fuoco al centro..che non sia molto alto di fiamma"! Non voglio sentinelle, troppo pericoloso.. tutti all'erta e pronti ad ogni minimo spostamento dell'aria! "Domattina desidero che metà di voi salga sugli alberi più alti e attenda un avvistamento propizio...un passo falso dei nostri cari sequestratori...se torciono un solo capello a sir Dunmer..moriranno accarezzando le loro teste in mano"! http://www.felicitaabassoconsumo.net..._kochelsee.jpg Sir Morris |
A quelle parole del ragazzo, Guisgard ebbe un sussulto.
“Come hai detto?” Chiese Guisgard. Il ragazzo lo guardò stupito. “Cosa ne sai tu del medaglione?” Chiese ancora il cavaliere. “E’ per questo che siete qui, giusto?” “Chi sei tu?” Chiese Guisgard turbato. “Ve l’ho detto” rispose il ragazzo, mentre mangiava una coscia di pollo “sono il figlio di colui che vive qui.” “Cosa sai di quel medaglione?” “E’ per la vostra bella?” Chiese il ragazzo, senza smettere di mangiare “E ditemi, com’è?” “Com’è cosa?” “La vostra bella, intendo. E’ bella davvero?” “Io non ho nessuna bella!” Rispose Guisgard. “Sciocchezze” esclamò il ragazzo “solo per due cose un uomo intraprende una missione come questa…per denaro o per amore. A voi hanno promesso molto denaro?” “Hai la lingua lunga, ragazzo.” Disse Guisgard. “Ad occhio” disse il ragazzo “voi non siete il tipo venale…ergo, siete qui per amore.” Guisgard lo prese per il bavero della giacca e disse: “Secondo me tu hai bisogno di una gran bella tirata d’orecchie. Ora, basta con le chiacchiere e dimmi tutto ciò che sai sul medaglione.” “Che si trova sul fondo del lago. Al crepuscolo, da uno spuntone di roccia detto Della Sacerdotessa è possibile vederlo brillare.” “Ormai il crepuscolo è giunto” disse Guisgard “indicami da dove è possibile vederlo!” E lo portò fuori a forza. “Che maniere” protestò il ragazzo “sto mangiando!” “Mangerai dopo! Andiamo!” Giunsero così allo spuntone roccioso detto “Della Sacerdotessa”. La Luna in quel momento si affacciò dalle alte e sottili nubi del cielo e lanciò la sua scia argentea sulle acque del lago. Un attimo dopo, dal fondo di questo, uno scintillio fu visibile sulle acque. http://www.digasantarosalia.it/luna%20lago.jpg |
Intanto nella foresta, Morris, Ammone e i soldati di Camelot, si stavano preparando per la notte.
Quando all'improvviso si udì il rumore di un carro. "Arriva qualcuno, milord..." Disse Ammone a Morris. Tutti impugnarono le armi e si misero in guardia. Un attimo dopo un carro sbucò dalla fitta vegetazione. Era guidato da uno strano ometto. "Buonasera a voi, nobili cavalieri" esordì "è raro trovare qualcuno di notte in questo strano ed arcano luogo. Permettete che passi la notte con voi altri?" "Chi sei, tu?" Chiese Ammone. "Oh" rispose l'ometto "sono un povero saltimbanco vagabondo. Mi sposto da paese a paese, da feudo a feudo, per guadagnarmi da vivere. Quel fuoco da l'idea di essere molto accogliente...vi spiace se vengo a sedermici accanto?" Ammone annuì, senza però mai togliergli gli occhi di dosso. |
Guisgard vide lo scintillio ed urlò:
“Eccolo! Il medaglione è lì!” “Si” disse una voce rauca alle sue spalle “è lì da 40 anni.” Guisgard si voltò. “Chi sei tu?” Chiese stupito. “Dov’è il ragazzo?” “Sono colui che cercavate fino a poco tempo fa.” “Giupenort il nano?” “Si, sono io.” “Ma il ragazzo aveva detto…” “Siete qui per fare domande o per prendere il medaglione?” Guisgard lo fissò per un momento. Poi si tolse la giubba, gli stivali e si tuffò in acqua. Scese sul fondo, seguendo lo scintillio che da lì proveniva. Il medaglione era fra alcune piante sul fondale del lago. Lo raccolse e risalì in superficie. Il nano lo condusse nella capanna, dove Guisgard si asciugò e si riscaldò con una tisana calda ed aromatica. “Ma cosa sta succedendo qui?” Chiese Guisgard turbato. “Sempre a fare domande, voi uomini!” Rispose seccato il nano. “Avete avuto ciò che cercavate. Appena saranno pronti i vostri vestiti andatevene e dimenticatevi di questo posto.” “Grazie…” Disse Guisgard. “Non lo faccio per voi!” Rispose irato il nano. “Odio quei maledetti fanatici. Tutto qui. La foresta deve ritornare ai suoi abitanti!” Poco dopo Guisgard lasciò quella capanna e ritornò alla grotta dove aveva lasciato frate Elia ed il cigno. Questo era ancora addormentato. Guisgard si avvicinò e gli mise al collo il medaglione. In quel momento il cigno aprì gli occhi ed una luce invase la grotta. I suoi occhi cambiarono colore e divennero più limpidi. Le bianche piume si ritirarono e le ali pian piano si mutarono in braccia di donna. Avvolta da quella mistica luce l’immagine di Elisabeth si fece sempre più netta. La pelle vellutata e dorata aveva preso il posto di quelle bianche piume. I suoi capelli nerissimi avvolsero quel bellissimo volto di donna. Il suo sguardo si aprì e la donna vide quel cavaliere, sconvolto ed affascinato da quell’incredibile incantesimo. Un momento dopo quella bellissima donna era stesa nuda davanti ai suoi occhi. Con le mani cercava di coprirsi le sue nudità. Il cavaliere allora, come destatosi, si tolse la giubba e coprì il bellissimo corpo di Elisabeth. Il malefico “Pegno d’amore” si era dissolto per sempre. |
Dormivo beatamente, quando qualcosa di gelido tocco' il mio collo, avvertii una strana sensazione e comincia a trasformarmi, rividi le mie braccia, le mani, i piedi e mi ritrovai senza piume, cercai in tutti i modi di coprirmi, quando qualcuno ebbe pieta' del mio imbarazzo e mi pogio' la sua giubba sulle spalle......" Sir Guisgard, non riesco a capire come abbiate fatto, ma avete spezzato un grande incantesimo, rischiando per me l'ira di un uomo che ci perseguitera'.......credo che da quando mi avete incontrato nella foresta, la vostra vita sia diventata un incubo....voi sapete che non e' finita qui, i problemi devono ancora arrivare, se non riporto gli equilibri in questa foresta, il male dilaghera' inesorabile.......dovete aiutarmi......e Frate Elia ci aiutera' il suo spirito alchimista ci sara' utile"
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"Milady" cominciò a dire Guisgard "io non so niente di riti e di incantesimi. Questo mondo, in cui vi trovate così bene, non è il mio, non mi appartiene e non mi apparterrà mai."
Fissò poi frate Elia, che aveva osservato tutta la scena. "Io sono un cavaliere" continuò a dire Guisgard rivolgendosi di nuovo ad Elisabeth "e confidido solo nell'abilità della mia spada. Per me esistono solo i nemici che posso combattere. Se occorrerà, come è sempre stato, la mia spada sarà al vostro servizio, milady. Vostro e di tutti quelli che ne chiederanno l'aiuto. Ora però devo ritornare a Camelot. Manco da laggiù da troppo tempo ed i miei compagni potrebbero aver bisogno di me. Se voi sentite di dover restare qui, allora vi affido alle cure di Frate Elia." |
" La spada Sir Guisgard, la spada, la magia gli incantesimi gli gnomi i folletti le fate.....voi non credete, buffo veramente buffo.....eppure siete stato testimone di tutto questo, avete vissuto il mondo essoterico unito all'esoterico, ma voi non credete..........vi siete immerso nelle acque del lago per un pezzo di ferro da mettermi al collo.....al collo di un cigno....ma voi non credete.........andate dai vostri amici tornate a Camelot, vi capisco il cavaliere ha un compito da portare avanti, difendere il suo Re.......bene io ho il compito di difendere Madre natura e la povera gente, compresi i bambini che non hanno fatto ritorno.......vi saro' grata in eterno per avermi riportato ad avere spoglie umane........ma forse non credete neanche nella mia esistenza......"
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Strizzo l'occhio ad Ammone ed ai miei valorosi cavalieri...essi capiscono che non bisogna dar fiducia, per alcun motivo, a questo losco individuo.
"E' nostro dovere, simpatico signore, accoglierla attorno al nostro umile fuoco...chissà se domani la penserò allo stesso modo...se così non fosse.. voi avrete smesso di fare il saltimbanco...e quella panca di legno sarà la vostra cassa.. dalla quale non ne uscireste mai più fuori. Lo strano ometto, mentre beve un sorso di idromele offertogli da Ammone..tossisce a dir poco sospettosamente..e prosegue annuendo perchè rimasto un pò affogato...forse dall'emozione di dover fare una recondita scelta...chissà! Sir Morris |
A Camelot, la mamma della bambina ringraziava ancora Hastatus.
"Milord" disse "vi prego, sono stanca. Vorrei ritirarmi in una stanza in cui poter riposare insieme alla mia bambina. E qualsiasi cosa vorrete domandarmi, vi attenderò lì, felice di potervi offrire tutto ciò che mi chiederete..." Detto ciò, la donna e sua figlia furono condotte da una guardia negli alloggi dove erano situate le stanze per gli ospiti. Intanto, nel cuore della foresta, Morris ed i suoi erano alle prese con quel buffo e strano saltimbanco. "Mio cavaliere" disse il saltimbanco a Morris "siete un ospite assai bellicoso, ma mi piacciono gli uomini temerari come voi. E visto che siamo qui e bisogna passare la serata, direi di fare un bel giochino..." Ammone guardò Morris. "Teniamolo d'occhio, milord" disse lo scudiero "al vostro minimo cenno lo accoppo come si fa con i tacchini!" Poi, rivolto al santimbanco, chiese: "Che gioco?" "Oh" rispose il saltimbanco "un innoquo indovinello. Se lo risolverete io vi darò ciò che state cercando in questa buia notte, ma se non riuscirete a darmi la giusta risposta allora sarò io a prendere qualcosa da voi..." Rise di gusto e continuò: "È più grande di Dio e più malvagio del Diavolo. Il povero ce l'ha, il ricco non ne ha bisogno e se lo mangi muori. Cos'è?" |
Guisgard fissò per un momento Elisabeth.
"La vostra esistenza?" Ripetè Guisgard. "Già...ma chi siete veramente, milady? In questa foresta ho visto incanti e magie, è vero, ma ho visto anche cose oscure, misteriose...l'illusione ha molti volti ed io non sono abituato a confrontarmi con ciò che non conosco...Sono un cavaliere e alla fine, l'unica cosa su cui possa fare affidamento è la mia spada. So che essa non mi ingannerà mai." Il frate tentò di dirgli qualcosa, ma Guisgard lo zittì scuotendo la testa. "E ora cosa farete, cavaliere?" Chiese il frate. "Forse sono capitato in questa foresta" rispose Guisgard "per scontare qualche mio peccato, qualche mia antica colpa. Forse dietro i misteri di questa foresta, ci sono le mie inquietudini, le mie paure. Forse tutto ciò non è reale, forse questa discesa negli inferi è solo una mia illusione! E forse solo quando tutto ciò sarà finito io ritroverò la serenità e la pace da troppo tempo perdute." Intanto, nel misterioso palazzo nascosto nella foresta, Caitli, era rientrata nella sua stanza. La vecchia nutrice era stata abile e prudente e nessuna delle guardie si era accorta della sua assenza. Ma all'improvviso, nella penombra della sua stanza, intravide una sagoma scura. "Caitli, caitli" cominciò a dire questa "io ti ho tenuta con noi anche dopo la morte della tua padrona...e tu mi ricambi tradendomi...sono molto addolorato..." La sagoma avanzava nella penombra verso la vecchia donna, che a fatica indietraggiava fino a toccare la parete della stanza. Era in preda ad un intenso terrore e non riusciva a dire nulla. Quella sagoma le si avvicinava sempre più. Giunse all'altezza della finestra e la Luna ne illuminò per un momento gli occhi. L'orrore più vivo si impossessò di Caitli nel vedere quell'inumano sguardo. In quel momento, in lontananza, si udirono gli ululati dei lupi, che parvero coprire l'urlo di terrore e dolore della vecchia Caitli. Un attimo dopo, nella stanza, l'oscurità sembrava aver ricoperto ogni cosa... http://static.desktopnexus.com/wallp...gthumbnail.jpg |
"Caro il mio Saltimbanco, voi desiderate sapere se vi sia qualcosa più grande di Dio? Oppure.. volete conoscere qualcosa ancor più malvagia del diavolo stesso? "Niente" è la mia risposta... "Me" è per la seconda mia domanda"!!!
"Adesso.. se non volete essere "salato" dai miei uomini, smettete di illudervi di essere scaltro e riferitemi parole sincere ed essenziali, al prossimo quesito vi farò saltare la lingua"! http://www.italianostrabergamo.org/i...leggenda01.jpg Sir Morris |
Ormai la bambina e la sua mamma erano di nuovo insieme ed erano protette dalle mura di Camelot.
Io potei tornare finalmente presso la mia piccola casa e a dedicarmi alle composizioni dei miei profumi. La prima cosa che avrei fatto, dopo un riposo ristoratore, era quello di recuperare la lavanda di cui tanto amavo il profumo. Camelot e il suo destino ormai erano nelle mani di gente esperta ed abile. Finalmente indossai i miei comodi abiti che tanto mi mancavano e mi avventuari al mercato con la mia cesta di vinimi. Pensai ad Hastatus "Gran bel capitano...ottimo amico":smile: http://farm3.static.flickr.com/2601/...78f7de25_o.jpg (lavandia.fr) |
Quando lady llamrei se ne andò, rimasi a pensare alle sue affermazioni, forse c'era veramente qualcosa che non andava... ma io vedevo solo una donna ed una bambina. Però potevo sempre ordinare ad una guardia di sorvegliarle e a loro avrei potuto riferire che la sorveglianza era per il loro bene.
Sì, dovevo fare così... me ne uscii dalla biblioteca per cercare un soldato al quale comunicare questi ordini. |
Dalla finestra della sua stanza, la donna fissava la grande strada che dava al mercato di Camelot.
Vide Llamrei che camminava con alcune erbe comprate li vicino. Ed in quel momento un strano sorriso sorse sul suo bellissimo viso. Poi si rivolse alla bambina: "Sei stata bene con lei? Come ti ha trattata?" "Si, sono stata bene" rispose la piccola, mentre pettinava la sua bambola "mi ha trattata benissimo." Poi, posando la bambola sul letto, chiese: "Cosa le accadrà?" "Piccola mia" rispose la donna avvicinandosi a lei "il desino di ognuno di noi ci è ignoto...nessuno sa cosa potrà mai accaderci." "Posso andare da lei?" Chiese la piccola. "Devi andare!" Rispose la donna. E appena la piccola corse da Llamrei, la donna chiamò una delle guardie. "Potreste chiedere" cominciò a dire "al vostro comandante, sir Hastatus, di raggiungermi qui? Avrei una cosa urgente da dirgli..." La guardia corse a chiamare Hastatus. |
Intanto nella foresta, Morris, Ammone e gli altri cavalieri erano alle prese con quello strano saltimbanco.
"Notevole!" esclamò questo. "Davvero notevole, milord! Siete più furbo di quel che pensavo! Niente è la risposta esatta! Infatti niente è più grande di Dio, niente è più malvagio del demonio, niente hanno i poveri, niente manca ai ricchi e se non si mangia niente si muore! I miei complimenti!" "Bene" intervenne Ammone "ora che hai avuto la tua risposta, ricordati il nostro patto!" "E sia" rispose il saltimbanco "voi cercate una certa grotta ed io ve la indicherò...seguite il sentiero illuminato dalla Luna. Non abbandonatelo mai e vi ritroverete presso una grotta...lì troverete ciò che cercate!" "Già" disse Ammone "ma tu verrai con noi! Perchè se questa è una trappola tu sarai il primo a rimetterci le penne!" Poi, rivolgendosi Morris, lo scudiero aggiunse: "Appena darete il segnale, milord, partiremo verso la grotta che ci ha indicato questo giocherellone!" |
Intanto a Camelot, nel grande mercato, la bambina aveva raggiunto Llamrei, che era intenta a scegliere alcune erbe per i suoi profumi.
"Signora..." chiamò la bambina, sorridendo ad Llarei. Le restò accanto senza disturbarla, in attesa che la donna avesse completato le sue spese. |
La guardia che doveva sorvegliare la donna, mi era venuta a cercare perché ella voleva parlarmi.
Appena giunto al cospetto della donna: "Milady, spero che vi siate trovata bene qui a Camelot, nonostante il brutto periodo che stiamo passando. Ma ditemi il motivo per il quale mi avete convocato." |
Avevo quasi trovato tutto il necessario per creare una essenza molto speciale. Il mio cesto era quasi pieno. Lo avrei riempito con delle margherite fresche che avrei raccolto nel prato appena fuori le mura. Adoro le margherite: sono espressione di semplicità e se guardate bene da vicino...sorridono :smile:
Mentre ero intenta alla mia scelta, mi sento affiancare da una bimba. Era la bambina che avevo accompagnato a Camelot. "Come mai sei qui sola? Dov'è la tua mamma?" Alle mie domande, nessuna risposta. Presi per mano la bambina, la "strana" bambina, e mi avviai verso il luogo dove sapevo di trovare Hastatus. |
La luce riflessa sul sentiero era chiara come chi la emanava!
"Ammone..armate pure quest'uomo..combatterà per noi...se ci tradirà ...avremo almeno la buona creanza di ucciderlo con un arma in mano"! "Dite agli uomini di prepararsi immediatamente, ogni istante può essere fatale per il nostro caro Dunmer"! "Ci disporremo su due file di cinque, adesso siamo una splendida "sporca" decina"! http://i41.tinypic.com/2j3s0er.gif Sir Morris |
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