Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 30-07-2014 20.06.30

E proprio mentre Altea parlava alle altre due donne, all'improvviso arrivò qualcuno.
“Devono essere discorsi interessanti” disse Izzar, il Ciambellano “se vi hanno preso a tal punto da impedirvi di sentire il mio arrivo.”
“Discorsi da dame.” Salutandolo con un cenno del capo Petronilla. “Dunque futili ed inconcludenti.”
“La parola ci differenzia dagli animali, dunque va usata con parsimonia.” Fece l'uomo.
Petronilla sorrise.
“Comunque” continuò il Ciambellano “Sua Signoria è molto impaziente oggi, ma fortunatamente non di cattivo umore. Andate a fargli compagnia. Conversare lo renderà più sereno.” Rivolgendosi ad Altea e a Costanza.

Guisgard 30-07-2014 20.14.12

“Quest'isola” disse Pileo ad Elisabeth “resterà sempre libera. La preserveremo come tale.”
I due ritornarono nel palazzo, dove la principessa insieme alle sue ancelle svolse i rituali richiesti ad ogni fine giornata.
Prepararono poi il tempio per il giorno successivo, qiando l'oracolo attendeva di svelare il suo responso.
La sera scese così serena sull'isola, tra i canti e le danze delle vergini ancelle.
La notte invece attendeva Elisabeth per un altro lungo rituale.
Quello di preparazione all'oracolo.
E così fu, fino all'albeggiare.
Era il giorno dell'oracolo.

Guisgard 30-07-2014 20.18.45

L'Hydra avvistò Portuga e poi raggiunse il suo porto.
Da poco aveva smesso di abbattersi su quei lidi un violento acquazzone ed ora tutto appariva forse fin troppo tranquillo.
La nave di Clio approdò in una stretta insenatura, a riparo da venti improvvisi e da intempestivi transiti di velieri troppo curiosi.
L'equipaggio poi scese a terra e si recò alla locanda del Guercio, affollato raduno della peggior feccia di quei mari.
Qui, in un ambiente saturo di odore di rum, stavano diversi tipi di individui, tutti loschi e poco raccomandabili, intenti a bere, ridere, mangiare, bestemmiare e dividersi le gentili donzelle che per professione offrivano compagnia a quel genere di uomini.
E nella locanda i discorsi che Clio ed i suoi udirono non erano poi tanto sconosciuti alle loro orecchie.
“Per me sono tutte idiozie...” disse uno di quei filibustieri “... non mi stupirei se fosse tutta un'invenzione dei Capomazdesi per seminare il terrore in mare...”
“Già, dove non riescono con le loro lerce navi ammiraglie” ridendo un altro “ci provano inventandosi storie di mostri e draghi!”
Tutti risero.
“Io l'ho visto...” all'improvviso una voce “... l'ho visto davvero...”
“Ma cosa ti inventi, Petan!” Lo riprese un altro di quei pirati. “Sei guercio!”
“E pazzo!” Aggiunse un altro.
“L'ho visto...” ripetè il vecchio Petan “... anche se ho un solo occhio mi è bastato per vederlo...” scosse il capo, per poi fissare il vuoto “... esiste davvero quel mostro...”

elisabeth 30-07-2014 20.39.43

" Lo so.... quest'isola fosse profanata........ognuno di noi perderà la vita.....fosse solo la perdita della libertà....." Entrai a Palazzo....e quel giorno ....il mio corpo fu depurato da un lungo digiuno e da tisane di erbe rinfrescanti.......feci il bagno...in una vasca di marmo rosa..........Armida preparò con le sue Sorelle il Tempio.......ogni cosa era fatta senza che nessuno ordinasse nulla tutto era perfetto........La sera era fresca...odore di pioggia in lontananza......ero nella mia camera...e da lì sarei scesa da sola.......per andare al Tempio........delle scale scavate nella roccia scendevano verso il centro della terra......e lì..il mio amico Drago..mi attendeva....gli andai vicino....e docile come sempre.....mi lasciò libero il passaggio........ancora giù sino ad una stanza rotonda..........12 colonne quanto erano i segni zodiacali....il sole e la luna......e la Dea Diana al centro...su un ara....coperta da velluto rosso...tre scranni e accanto ad ognuno una candela..le tre luci........e la candela sacra per l'accensione.......avevo una clamide.......nera..........presi la candela ed accesi i tre ceri...Saggezza...Forza e Bellezza.......tre giri per aprire alle forze...il Sacro Tempio.......

la notte...passo per me in silenzio e meditazione.....il mondo degli uomini, una volta all'anno si apriva al volere degli Dei........la pota del Tempio si apriva su uno spazio fuori nella radura....che non portava in alcun modo....lì dove vivevamo io e le mie Sorelle......".......Chiedo all'Oracolo...di parlare al mio cuore......dove non alberga alcuna malizia...e dove conserverà il destino degli uomini......per un altro anno....solare......".....mi inginocchiai dinanzi alla Dea ed attesi......la notte sarebbe passata....e speravo in un altro anno di vita serena...per tutta la comunità.....

Altea 30-07-2014 21.49.02

"I miei omaggi, milord Izzar...a dire il vero si parlava di Amore..e quando si parla di Amore, quello vero intendo, le parole non sono mai sprecate" e sorrisi con un leggero inchino.
Il Ciambellano di Corte ci comunicò che Sua Signoria era malinconico ma il suo umore non era inquieto per fortuna..."Oh, davvero..vuole parlare con me e Costanza? Sarà un onore, prego accompagnateci voi milord Izzar".
Rientrammo nel grande Palazzo, ma prima Petronilla mi fece un cenno...piano Altea e niente irruenze.
"Chissà cosa rende Sua Signoria di animo angustio oggi...spero non sia successo nulla di grave".
Imboccammo un ampio corridoio, attorno a noi a renderci omaggio vi stavano statue classicheggianti e ammiravo i dipinti di svariati episodi di vita sui muri e sulla volta.
Ci fermammo davanti a una grande porta e il Ciambellano mi fece cenno di farmi avanti...bussai a quella porta intarsiata finemente e dissi con un leggero e soave cenno di voce..."Sua Signoria ci ha mandato a chiamare, sono milady Altea, posso avere, come sempre, l' onore di entrare? Vi è pure mia sorella Costanza".

Clio 30-07-2014 22.07.56

Prendemmo posto al Guercio, non era poi così diversa da come la ricordavo.
Guardai istintivamente verso quel piccolo tavolino appartato, quasi mi aspettassi di vedere la piccola Clio nascosta dal cappuccio.
Allora ero un po' intimidita dalla feccia che popolava la locanda, oggi ero una di loro.
Sorrisi nel vedere il buonumore riaffiorare nei miei uomini.
Ridemmo e scherzammo, brindammo e bevemmo per molto tempo.
Anche lì, tutti parlavano del mostro.
"Oh, andiamo.. Credo che siano molto più pericolose le maledette ammiraglie Capomazdesi.." risi, scuotendo la testa "Un mostro.." finendo il mio vino, per poi versarne dell'altro "E anche se fosse, che dovremmo fare? Starcene rintanati come topi? Ah, al diavolo.. Una sola cosa è certa.. vero o no, quel mostro è una gran scocciatura, ecco cos'è...".
Alzai leggermente la mano "No.. è troppo tardi.. parleremo della rotta domattina.." alzando il mio boccale "Stasera festeggiamo il lungo viaggio...".

Guisgard 31-07-2014 00.10.56

“Ah, venite pure avanti, cara lady Altea...” disse sorridendo e palesemente entusiasta l'Arciduca Dominus “... ed anche voi, lady Costanza...” rise e con un cenno della mano invitò le due nobili dame a sedersi su due sfarzose poltrone di raso rosso ed intarsiate con maestria. “Porta ancora di quel dolce nettare.” Ordinò poi ad uno dei servitori. “Sono lieto di vedervi così meravigliose, care dame. La vostra presenza allieta sovente questo palazzo.”
Dominus de' Taddei, figlio di Taddeo l'Austero, era il duca di Capomazda.
Il servitore portò una bottiglietta di cristallo contenente un liquore di un rosso vivo e due bicchieri anch'essi di cristallo.
Il duca annuì ed il servo riempì i due bicchieri, per poi offrirne uno a ciascuna delle due dame.
“Oggi è un gran giorno, mie signore!” Esclamò il duca.

Altea 31-07-2014 00.20.45

Il Duca di Capomazda, Dominus, ci fece entrare e nel vederci mostrò un sorriso, il suo animo sembrava allietato e pure io e Costanza ricambiammo il sorriso con un vistoso inchino.
Egli ci fece accomodare in due sfarzose poltrone rosso e io quasi sprofondai, osservando lo sguardo severo della sorella verso me, e mi riassestai.
"L'onore è nostro, Duca Dominus..che riponete in noi tanta fiducia che è ricambiata con grande onore.." dissi sorseggiando quel liquore dolciastro rosso.."Oh, una grande giornata dite..per questo ci avete fatto chiamare? Vorremmo condividere con Sua Signoria la sua felicità"...sono curiosissima di sapere la novità..ma devo ricamare pomposamente le parole.

Guisgard 31-07-2014 00.35.59

“Oggi è un gran giorno...” disse il duca ad Altea “... si, poiché attendo una mia ambasciata, ormai prossima a ritornare qui a Capomazda...” annuì “... è partita circa tre settimane e fa e mi è stato riferito che è stata vista lungo il Calars un giorno fa...”
“Possiamo conoscere perchè Sua Signoria è così ansioso di rivedere la sua delegazione?” Chiese Costanza. “Reca forse notizie importanti?”
“Certo, milady.” Rispose raggiante il duca. “Importantissime. Per tutto il ducato. Un grande cambiamento sta per sorgere, amiche mie. Un cambiamento positivo, naturalmente. Diciamo un'età dell'oro.”

Guisgard 31-07-2014 00.51.18

“Un tempo” disse ad un tratto una voce tra il chiasso generale della locanda “qui dentro le donne parlavano unicamente per dire quanto costasse una notte nel loro letto... ora invece pare che usino vestirsi da corsaro, bere con gli uomini e addirittura governare una nave...”
“Chi ha parlato?” Alzandosi Yanos.
“Io...” alzandosi a sua volta uno di quei filibustieri “... sono Tesuan de Misson e dico sempre ciò che penso...”
“Allora” fissandolo Zarat “hai perso un'occasione per stare zitto.” Riempì il suo boccale e poi lo alzò in alto. “Propongo un brindisi... al più grande ed abile capitano di tutto il Flegeerico... viva Capitan Clio!”
“Viva Capitan Clio!” In coro tutti gli altri della ciurma.
“Ma come...” avvicinandosi una donna a Clio “... sei... sei una donna? Che spreco... ti vedevo così bello!” Rise. “Però se vuoi, bella capitana, a me le donne comunque non dispiacciono... ce ne andiamo di sopra solo io e te?”
“Io non ho mai visto una donna pirata...” mormorò Tesuan “... come si chiama la vostra nave?”
“L'Hydra, il terrore delle Flegee!” Rispose Zarat.
“L'Hydra?” Ripetè Tesuan. “Possibile? Ho sentito che è la migliore e più temibile nave corsara di questi mari... davvero la governa una donna dunque?”
“Amico mio...” sorridendo Luis “... il nostro capitano non è una donna comune... anzi... non è né una donna, né un uomo... è un Angelo! E gli Angeli non hanno sesso!” Rise.
“Già...” ordinando altro vino Abriz “... hai mai sentito parlare dell'Angelo Volante? Ebbene, mio buon filibustiere, hai l'onore di averla davanti...” indicando Clio seduta accanto a loro.


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