Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 10-06-2010 17.18.49

Cembelus ascoltò le parole di Hastatus, con lo sguardo basso e senza fissarlo mai negli occhi.
"Stolti..."cominciò a dire "... ho solo difeso la mia casa e la mia famiglia dalla sofferenza e dal dolore... perchè bisogna soffrire? Si dice che l'amore renda felici... a me invece ha dato solo pene..."
"Padre... intervenne Ermaus tenendo per mano la sua Talia "... io ho conosciuto il vero dolore solo quando mi era stata portata via la mia amata... il mio unico sollievo erano le lunghe notti in cui mi era concesso sognarla... ed ogni volta lei mi appariva più bella... ma quando giungeva l'alba, tutti i miei sogni svanivano, lasciandomi con un tormento ed una pena senza fine... ora Talia è qui con me, fra le mie braccia... e nessun sogno può paragonarsi a questo momento..."
"Parli così solo perchè hai ritrovato la tua amata!" Disse Heylde. "Io invece non ho più mio marito! E nessuno potrà mai restituirmelo! Ne' Amore, nè nessun altro! Non ho più nulla ormai!"
"Mamma..." la chiamò sua figlia, appena entrata nella sala.
Fissava sua madre con i suoi grandi occhioni azzurri, bagnati da lacrime di un luminoso blu.
"Non avete più nulla?" Chiese Llamrei a Heylde. "Ne siete certa? Quella bambina è il frutto dell'amore per vostro marito. Un amore che non è finito, ma solo interrotto... poichè i doni di Amore sono eterni, come eterno è il vero amore. E' questo che lo rende sacro!"
A quelle parole, il bellissimo volto di Heylde vide svanire finalmente la sua durezza e la sua fierezza, per abbandonarsi in un caldo pianto.
E corse ad abbracciare sua figlia, come se l'avesse vista per la prima volta.
"Cembelus..." aggiunse Llamrei "... avete fallito miseramente... avete negato la felicità ai vostri figli ed a vostra nipote... tutti loro sono le gioie che Amore vi ha donato..."
E Cembalus si lasciò cadere sul suo seggio, piangendo amaramente.
Ed i suoi figli e la sua nipotina si strinsero teneramente attorno a lui.
Llamrei allora guardò Raimbow e le sorrise con dolcezza.
"Il mio Shaw è appena andato via..." disse "... ma non mi ha abbandonato, no. So che un giorno ci rivedremo e saremo felici per sempre."
Poi si avvicinò all'orecchio di Raimbow ed aggiunse sottovoce:
"Mi ha anche rivelato un segreto... mi ha detto che un cavaliere è già in cerca di voi..."
E le sorrise, facendole l'occhiolino.



Intanto Elisabeth era seduta davanti alla chiesetta con quella vecchietta.
"Sono solo una vecchietta che attende l'ora in cui verrà recitata la santa messa... vengo qui ogni giorno..."
Osservò poi il cestino che aveva appena fatto ed aggiunse:
"Finalmente è finito. E' venuto davvero bene... in fondo ho pregato tanto perchè tutto finisse bene... manca solo una cosa, ma nè io, nè voi possiamo nulla. Forse ora i vostri amici attendo voi, amica mia."
E l'accarezzò, sorridendole teneramente.

lady rainbow 10-06-2010 17.26.14

Quelle scene mi riscaldavano il cuore..tutto l'amore era concentrato in una sola stanza:l'amore per i figli,l'amore per coloro che non sono più in questo mondo e quello che sta appena sbocciato...mentre mi abbandonavo a quel pensiero la mia dolce amica Llamrei mi rivelò un segreto...il mio futuro mi attendeva...sarei stata felice conoscendo l'amore sincero di un uomo, del mio uomo...la guardai incredula:"ma voi ne siete certa?...e dove si trova?potete accompagnarmi presso di lui?"...gli occhi erano pieni di calde lacrime di gioia..

Talia 10-06-2010 19.18.07

Tutto era avvenuto tanto in fretta che faticavo ancora a crederci: Amore, il Cavaliere Bianco, Ermaus salvo, le sagge parole del cavaliere di nome Hastatus e di dama Llamrei, la resa di Heylde, la lacrime di Cembelus…
Tutto quello che sapevo è che adesso ero avvolta dalle braccia del mio amato, chiusi gli occhi e respirai il suo profumo… fu come immergersi in uno splendido antico ricordo.
Quando, finalmente felici che tutto fosse finito, Ermaus e Heylde si strinsero al loro padre, io rimasi un poco indietro: dovevo fare un’altra cosa. Mi avvicinai allora alla dama di nome Rainbow e le sorrisi: “Vi devo molto, milady!” dissi “Voi mi avete mostrato amicizia in un momento in cui stavo affondando nel buio della disperazione, siete stata la luce che mi ha tenuta in superficie. Per questo vi ringrazio!”
Stavo per aggiungere qualcos’altro ma ciò che vidi distrasse la mia attenzione: Cembelus era ancora stretto nell’avvolgente abbraccio dei suoi figli e di sua nipote, ma i suoi occhi non mi parvero più pieni di lacrime come un istante prima. Al contrario, mi sembrarono di nuovo freddi e calcolatori. Che fosse soltanto una mia illusione? Che il rancore che in quelle ore avevo provato per Cembelus mi stesse giocando un brutto scherzo, unito alla tensione di quei ultimi momenti? Fu solo per un istante, ma mi sembrò che l’uomo lanciasse un’occhiata carica di rancore e disprezzo a sir Hastatus…
Convulsamente afferrai la mano di lady Rainbow e trattenni il respiro, sperando si trattasse null’altro che di una mia suggestione.

polgara 11-06-2010 14.41.43

"Messere!" esclamai vedendo cavalier25 e quella buffa figura. "Sono lieta di vedere che state bene! Mi stavate cercando? Perchè?"

cavaliere25 11-06-2010 14.48.24

Mylady Polgara dissi, Sir Guisgard ci ha affidato una missione,quella di scortarvi fino al castello vorreste venire con noi dissi sorridendole e aspettando una sua risposta.

Guisgard 11-06-2010 14.49.21

Il silenzio.
Forse era la prigione per i peccati peggiori, recitava un antico Lai.
Il non sentire il calore della voce di chi si ama, il non udire l'eco delle parole che accompagnano i sogni.
Il silenzio, profondo ed immutabile, ti abbandona ai tuoi pensieri, pensieri che non trovano risposte, consolazione, sollievo.
E la cupa oscurità dell'oblio ti avvolge, trascinandoti all'Inferno.
Guisgard, quasi a volersi scrollare di dosso quell'insopportabile silenzio, si alzò, destandosi dai racconti del vecchio.
"Ditemi... dove si trova la Cappella dell'Arcangelo?"
"E' alla fine di quel sentiero, cavaliere." Rispose il vecchio. "Restate qui. Ripartirete domani."
"No, devo andare ora." Rispose Guisgard. "Grazie di tutto."
E salutato il vecchio, Guisgard partì.
Il sentiero era avvolto da una fitta nebbia e talora da essa giungevano dei suoni.
Al cavaliere parve di riconoscere in quei suoni la voce di Polgara. Il suo sorriso, le sue parole.
"Cuore, sono io!" Sentiva Guisgard. "Amore mio, mi manchi!"
Ma quando si voltava non vedeva niente, se non l'infinita e silenziosa nebbia.
Ancora quel silenzio. Ed era sempre più insopportabile.
Riprese allora il suo cammino.
Giunse così davanti ad una piccola bottega, piena di lastroni di marmo.
Un vecchietto stava scolpendo.
"Salute..." disse Guisgard "... potete indicarmi la Cappella dell'Arcangelo?"
"E' poco più avanti, cavaliere." Rispose il vecchio. Poi, mostrando il suo lavoro, aggiunse:
"E' il mito di Dioniso ed Arianna. Lei fu abbandonata e soffrì molto... ma il dio, vedendola sola sull'isola di Nasso, se ne innamorò, conducendola con sè in una felicità senza fine."
"Come fece Dioniso a farsì che Arianna credesse in lui?" Chiese Guisgard.
"Le parlò col cuore, cavaliere."
Guisgard ringraziò il vecchio artista e riprese la strada verso la cappella.
Vi giunse poco dopo.
Entrato nella cappella, Guisgard accese due ceri davanti alla statua dell'Arcangelo e si inginocchiò a pregare.
In quel momento entrò un vecchio monaco.
"Potreste confessarmi?" Chiese Guisgard.
Il monaco annuì e fece segno al cavaliere di inginocchiarsi nel confessionale.
"Ho peccato..." Cominciò a dire Guisgard.
"Siamo tutti peccatori, figlio mio."
"Ho perso tutto... l'amore, la gioia e presto perderò anche la vita..."
"La vita non si perde mai. E neanche l'amore. Siamo noi che ci smarriamo."
"Padre, non ho più niente... solo l'onore... ed è per questo che sono qui... ho troppe colpe per pregare..."
"Nella colpa la preghiera vale di più."
"Quando si fanno errori... è giusto attendersi una punizione... lo dice la Fede..."
"La Fede è perdono, gioia e salvezza. Nessuno qui ti giudicherà, figlio mio."
"Fino a ieri ero l'uomo più ricco del mondo... oggi sono l'ultimo..."
"Cosa ti affligge?"
"Amavo la vita e non temerò la morte... ma ho paura... e la paura non è degna di un cavaliere..."
"Tutti hanno paura, figlio mio." Rispose il monaco. "Anche Cristo ebbe paura. Cosa ti fa tanta paura?"
"Non la morte... che è anzi, un sollievo... ma il morire senza poter rivedere più uno sguardo... uno sguardo in cui c'erano tutti i miei sogni..."
Il monaco prese fra le sue la mano di Guisgard, che si lasciò in un amaro pianto.
"Possa colui che perdonò le colpe di Davide, della Maddalena e di Pietro, donarti la stessa Luce con cui salvò Lazzaro dalla morte." Disse il monaco, segnandolo tre volte.
Guisgard si segnò e si alzò.
Ad un tratto si udirono dei passi provenire da fuori.
E dalla nebbia emerse sul suo fiero cavallo, il Cavaliere Bianco, che come un supremo giudice veniva ad eseguire la sua fatale condanna.
"E' un cavaliere..." disse il monaco "... e giunge solo..."
"Non è solo... vi è con lui una donna..." rispose Guisgard.
"Che donna?" Io non vedo nessuna donna."
"La vedo benissimo... è proprio accanto a lui... è madonna Morte... e viene per me..."
Rispose Guisgard con lo sguardo di ghiaccio, di chi affronta le sue colpe ed i suoi demoni...
http://www.supershadow.com/starwars/...kywalker_2.jpg

polgara 11-06-2010 15.14.09

"No Messere, non andremo al castello, ma andremo a cercare Guisgard. Seguitemi. Rufus portaci da lui."
Ed avanzai nel sentiero seguendo quell'adorabile cane bianco.

cavaliere25 11-06-2010 15.26.45

Mylady voi sapete dove è Sir Guisgard? io e il qui presente menestrello abbiamo un compito preciso portarvi al castello, non è affidabile continuare mylady la selva non è un posto sicuro dissi, però se voi vorrete continuare non posso che seguirvi e mi incamminai lungo il sentiero guardandomi intorno e sperando che non ci sarebbe accaduto nulla di male.

Guisgard 11-06-2010 20.22.45

Al Castello tutto sembrava essersi risolto.
Llamrei guardò Raimbow e sorrise.
"Sarà lui a trovarvi, dolce amica." Disse a Raimbow. "Egli vi sta già cercando... forse saranno già i sogni di stanotte ad annunciarvelo."
Talia però aveva visto qualcosa nello sguardo di Cembelus.
Qualcosa di indefinito, arcano, che contrastava con la tenera felicità dei suoi familiari.
L'uomo all'improvviso si alzò di scatto e si lanciò verso la finestra.
Fu quasi lì lì per saltare giù, quando Llamrei gridò a Hastatus:
"Fermatelo! Vuole uccidersi!"



Rufus avanzava sicuro nella selva, mentre Polgara, Cavaliere25 ed il menestrello lo seguivano a passo svelto.
Ad un tratto, alla fine del sentiero, si ritrovarono davanti al luogo conosciuto come la Cappella dell'Arcangelo.

lady rainbow 11-06-2010 20.32.55

guardai la mia amica..allora qualcuno attendeva anche me?avrei sognato di questo nobile cavaliere...un urlo mi scosse..."Cembelus"gridai"cosa vi accade?"era in preda ad un misto di rabbia e angoscia...si lanciò verso la finestra,compresi..."nooooooo"..mi lanciai cercando di trattenerlo per la veste.."cosa avete intenzione di fare?e perchè?non vedete che avete intorno a voi tante persone che vi amano?"


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