Camelot, la patria della cavalleria

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Dacey Starklan 28-01-2016 00.32.01

Mi avvicinai a Jean, nell'angolo della sala, dal quale potevo osservare lo sviluppo dei combattimenti.

Il caos era arrivato nella sala, quasi tutti i commensali si erano buttati nella mischia.

Eppure, ancora una volta, Guisgard riuscì a fuggire, in un modo rocambolesco, degno di un libro d'avventure.

<< Riportatemi nella mia stanza>> dissi a Jean prendendo la sua mano.

Ora che Guisgard era fuggito non volevo restare nel raggio d'azione del barone e subirmi la sua frustrazione

Lady Gwen 28-01-2016 00.34.13

La cittadina si animò a poco a poco e capii che ormai era tempo di uscire.
Presi quindi il cesto, il mantello sottobraccio e uscii di casa.
Mi piaceva uscire a quell'ora, sentire i raggi del Sole ancora tiepidi e vedere le stradine animarsi sempre di più.
In breve raggiunsi il cimitero e attesi con trepidazione l'arrivo di Emon.

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Lady Gaynor 28-01-2016 17.06.28

La vicinanza del Capo era inebriante. Sotto il mantello le sue braccia cingevano le mie spalle, eravamo stretti l'uno all'altra infondendoci calore a vicenda, e non solo.
"Non avete bisogno di alcuna scusa per rivedermi..." gli risposi con un tono di voce così basso che temetti non mi avesse sentito.
Tirò poi fuori dalla sua sacca una bottiglia di vino e me la porse spiegandomi che si trattava di tutto ciò che si era salvato dell'incendio che gli aveva distrutto la casa e la cantina. Presi la bottiglia e bevvi qualche sorso, trovando quel vino assolutamente perfetto. "Questo non è vino, milord... è nettare degli dei..." gli dissi "Mentre beviamo raccontatemi di voi, della vostra casa... cosa vi è successo? E ditemi, qual'è il vostro nome... desidererei tanto pronunciarlo..." terminai, stringendomi di più a lui.

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Guisgard 28-01-2016 17.10.24

Altea in breve si addormentò, ma poco dopo fu svegliata da qualcosa.
Era una lieve melodia, frutto di una lenta ballata che qualcuno stava intonando in quella tarda ora notturna.
Si trattava di Alvaro, che dal suo letto, o meglio da quello di Tomas, stava strimpellando con la sua grotta.
E la canzone così recitava:

"Ogni giorno provo sulla mia pelle
cose ingiuste e ahimè solo quelle.
Del nobile Gobbo mio gran casato,
son si nemico di chi ha imbrogliato.
Ladri e furfanti caduti in prescrizione,
presto conoscerete degna punizione!"

Guisgard 28-01-2016 17.15.00

Il Sole era ormai alto nel cielo ed illuminava la campagna.
Gwen giunse al vecchio cimitero che si trovava appena fuori Monsperon, dove la campagna si accingeva a cedere il posto alla boscaglia.
E la giovane si accorse di una figura che se ne stava sotto ad un cipresso, col cappello a coprirgli il volto e la braccia incrociate dietro la testa, come se si ripossasse.

Altea 28-01-2016 17.17.25

Finalmente stavo dormendo..un sonno ristoratore quando...nel buio della notte..fui svegliata di soprassaldo da qualcuno che cantava e strimpellava la sua rotta...udii le parole e capii immediamente chi fosse.
Sospirai...certo in quelle frasi vi era la sua inquietudine su ciò che era successo.
Presi il mio scialle e scesi le scale fredde di pietra..."Ser Alvaro" dissi mantenendo una certa distanza.."Io capisco il vostro disagio ma siamo in piena notte...e poi state cantando troppo forte, qualcuno potrebbe sentire e capire questa rocca è abitata. Eh..mi spiace non troviate qualcuno di importante da salvare...voi siete qui per questo...e domani dovrò vedermela con quegli uomini...e purtroppo dovrò dare loro dei soldi..non ho mai pagato il dazio io..dare soldi a quell' inutile uomo del barone".

Lady Gwen 28-01-2016 17.22.05

Il Sole era ormai alto e illuminava la campagna.
Mentre mi guardavo intorno, scorsi una figura sotto un cipresso, che sembrava stesse riposando.
Non riuscivo a vedere il volto, a causa del cappello, così mi avvicinai piano per capire chi fosse.

Guisgard 28-01-2016 17.37.43

Il misterioso bandito sorrise a Gaynor, per poi sorseggiare anch'egli un po' di quel pregiato vino.
"Volete" disse stringendo con più cura il mantello attorno a lui ed alla dama "che vi parli di me? Ma in verità io sono un tutt'uno con questi luoghi e non saprei dividere la loro storia ed il loro Fato da me..." guardandosi intorno "... assaporate dunque questo vino ed esso vi narrerra' di codesti luoghi... e dunque anche di me..." guardò la giovane donna "... chiudete gli occhi dunque è concentratevi sul sapore e sul profumo di ciò che avete bevuto... sgombrate la mente ed il cuore da ogni altro pensiero e lasciate che questo vino vi conduca per mano tra questo bosco e queste colline... e vedrete che Sygma si aprirà a voi come un libro dalle mille poesie... ecco... udite e vedete le meraviglie racchiuse nell'una, nelle spezie del mosto e nel profumo del timo... vieni, fanciulla... vieni nel paese dei cipressi e dei poggi, col fuoco e la voluttà sulle labbra... segui quel sentiero dove lieta trascorre la danza di foglie ingiallite e cadute e di petali di girasole... chi sono? Sono un misero e solitario sognatore nel limitare, tra la boscaglia e i dolci pendii... si, ma potrei cantare di tutti i giorni dinnanzi allo splendore dei tuoi occhi sognanti di Amore acerbo, in quest'oscuro tratto di vita, di giochi e di misteri...lo senti?" Stringendo la mano di lei nella sua. "Lieve e gentile spira il vento dell'Ovest... e col suo soffiare infonde frammenti di sogni di Primavera in ogni cespuglio... e la bella signora del fiume Helsa si adorna le chiome di fiori d'avellano... si dice che ella lasci il suo palazzo in cerca di tracce fresche di antichi e lontani cavalieri sull'ultima neve scesa sul sentiero... sono un umile e solitario sognatore tra i ridenti pendii di Luna e di stelle... tra il soffio di mille venti e l'errare di fanciulle di cui mai chiederò di sapere il nome... poiché il tuo solo può aprire la porta dei miei sogni di poggi, cipressi, pendii e segreti..." e guardò Gaynor negli occhi "... è la magia di questa terra, racchiusa nel suo rosso sangue... nel suo vino..."

Lady Gaynor 28-01-2016 17.51.35

E osavano chiamarlo fuorilegge. Quei miserabili esseri, la cui ignoranza era pari soltanto alla grettezza, non sarebbero stati degni neppure di alzare gli occhi al suo passare. Quelle parole potevano provenire soltanto da un animo nobile e sensibile, quel poetare romantico e così evocativo... Seppi in quel momento di essere irrimediabilmente persa. Quell'uomo si era impossessato di me, quasi come un'entità astratta che penetra attraverso la pelle e si irradia nelle vene... Il trovarsi così vicino, avere il viso a pochi centimetri dal suo, il calore del fuoco, quel vino e soprattutto quelle parole inebrianti, tutto contribuì a quel gesto che mai avrei creduto di poter fare... gli presi infatti il viso tra le mani e lo baciai, a lungo e con passione.

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Guisgard 28-01-2016 17.57.37

Jean prese per mano Dacey ed annuì.
"Venite..." disse poi alla principessa, mentre nella sala, nonostante la fuga di Guisgard, il caos regnava ancora sovrano.
Il cortigiano condusse così la dama d'Oriente nei suoi alloggi.
"Ecco..." Jean una volta giunti nella stanza di Dacey "... qui sarete tranquilla, milady... ma non temete, ora tutto tornerà normale nel castello... vedrete che quel traditore non osera' più avvicinarsi a questo maniero e presto sarà catturato e giustiziato."
Nel frattempo, Clio ed i suoi mercenari erano andati nei loro alloggi per discutere sulla faccenda che li aveva portati a Monsperon.
"E se ci fosse" disse Elas "qualche collegamento fra il tipo che ha messo in agitazione il castello poco fa e quei briganti?"
"Che vuoi dire?" Fissandolo Sullor.
"Che hanno entrambi motivi per odiare il barone..." rispose Elas.


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