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Iasevol sorrise a Clio ed annuì.
La ragazza uscì e raggiunse il cortile, dove l'irriverente pilota si trovava, diretto verso l'uscita del centro. Oltrepassò il cancello e si guardò intorno. “Bene, sono nel bel mezzo di un luogo isolato...” disse sbuffando “... mi chiedo come potrò tornarmene in città...” scuotendo il capo “... che giornata del cavolo...” |
“Certo...” disse Elv sorridendo a Gwen, per poi baciarla.
Si rivestì ed uscì. Dopo circa cinque minuti qualcuno bussò al campanello. |
Avvisai i tecnici di preparare l'auto, in modo che potessi portarla in città.
Uscii nel cortile e trovai lì il pilota che sbuffava. Sorrisi nell'osservarlo alle sue spalle, senza che lui potesse vedermi. Poi quelle parole, che mi strapparono un lungo sorriso. "Bene bene..." dissi, avvicinandomi "Il nostro pilota appiedato, eh?" guardandolo con un sorrisetto divertito. Poi il mio sorriso cambiò, divenne più rilassato e disteso. "Dai, io per oggi ho finito.." mentii "Sto per tornare in città... vuoi un passaggio?" con un sorriso rassicurante che ora non era né ironico né irriverente, come se mi fossi lasciata il lavoro e tutto quello che lo riguardava alle spalle. |
Elv mi baciò e uscì.
"Ehi aspetta, ti accompagno giù..." dissi ad alta voce, ma era già andato via. Un attimo dopo sentii qualcuno alla porta. Speravo che Elv non fosse stato beccato dalla portiera o da qualcun altro appena uscito dall'ascensore. Così, in ansia, andai ad aprire. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Nora seguì l'anziano uomo in giardino.
E posizionò alcune carte da gioco fra i rami di un albero e ad una distanza di circa cento passi cominciò a sparare, centrandole tutte. “Ottimo centro, signore.” Disse ad un tratto una voce. Era un giovane uomo dai capelli scuri, i modi cortesi e gli abiti alla moda. “Chi non muore si rivede...” il vecchio a lui. http://www.paulzeye.com/wp-content/u...ic-620x300.png |
Il pilota si voltò.
“Io non sono un pilota...” disse a Clio “... non più... un passaggio? Perchè no...” sorridendo “... che sia una scusa per girarmi intorno o comunque una buona azione quotidiana, beh, mi farebbe proprio comodo un passaggio... andiamo...” fissandola. Dopo qualche istante uno degli hangar si aprì ed alcuni meccanici fecero uscire l'auto bianca. |
"Beh non conosco il tuo nome.." risposi, semplicemente "Capisci che chiamarti diventa problematico.." facendogli l'occhiolino.
"Girarti intorno?" risi "Non ne abbiamo già parlato?" con un sorrisetto enigmatico. "Ad ogni modo non montarti la testa, sono di strada.." annuendo, e facendogli segno di seguirmi. In breve tempo raggiungemmo gli hangar e la macchina bianca uscì in tutto il suo splendore. "Eccoci.." sorridendo, per poi salire dalla parte del guidatore. |
Gwen andò ad aprire e sulla soglia trovò la portiera.
“Buonasera.” Disse fissandola. “Ero uscita per dar da mangiare ad alcuni gatti che gironzolano nel cortile, io preferisco gli animali alle persone il più delle volte, quando ho intravisto un bellimbusto uscire da qui... cos'è, frequentiamo quel tipo di persona? Si vedeva lontano un miglio che era un poco di buono. Non ho avvertito la polizia perchè sono una persona discreta, ma simili tipi in questo palazzo non devono entrarci, chiaro?” |
Nora osservò l'uomo posizionare delle carte da gioco fra i rami di un albero e le ricordò i lunghi pomeriggi in palestra ad allenarsi con Dukos, il suo mentore.
A pensarci bene, erano quasi due settimane che non si faceva viva e l'allenamento le mancava. Ad una prima impressione, l'eta dell'uomo sembrava essere tale solo all'anagrafe; era riuscito a colpire tutte le carte a quella distanza e non era andato affatto male. Fu qualcun altro però ad esprimere i suoi pensieri. Un giovane, dai capelli scuri e vestito bene. Nora tuttavia lo ignorò. "Già, complimenti. Ora però devo tornare al negozio, ho da lavorare. Buona giornata" all'uomo anziano, guardando per uattimo i due e andando verso il cancello. |
“Wow...” disse il pilota guardando l'auto bianca “... vuoi dirmi che questo bolide è tuo?” Salendo a bordo e fissando Clio. “Sicura di saperla guidare? Sai, in tanti anni di gare non sono mai morto e non vorrei che accada ora.” Sarcastico.
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