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“Beh, hai appena detto che volevi andartene con quella nave...” disse Lyon ad Altea “... tanto sei nobile, il problema è mio se mi beccano... dunque ti lascio qui... addio, nobile dama...” e corse via.
Intanto la nave stava raggiungendo il porto dell'isolotto. |
Osservai Runka.
Dopo tutto quello che avevo fatto mi diceva che si erano fidati troppo? "O forse ero io che pensavo che la mia disponibilità potesse essere riconosciuta, e invece mi si dice che ci si è fidati troppo, come se io vi avessi illusi e abbandonati all'ultimo momento..." con un leggero sorriso fra il sarcastico e il rassegnato "Ho imparato comunque a fare del bene perchè la mia coscienza me lo suggeriva e non perchè volevo qualcosa in cambio e questo mi basta" conclusi con un sorriso, ma fissandola dritto negli occhi. Bella riconoscenza, dopo tutto quello che avevo fatto, ero pure andata contro lord Rovolin. |
Ebbi solo il tempo di dirgli.."Ti avevo detto eri il miglior amico che avessi trovato in questo posto, e mi fidavo di te...ma probabilmente il tuo era solo un interesse personale" una lacrima scese dal volto. Non mi importava perdere un amante ma una persona che avevo ritenuto il mio miglior amico si.
Dopo averlo guardato tornai dalla nave e feci loro cenno. |
“Non temete.” Disse Runka. “Presto vi dimenticherete di questa storia e tornerete ai vostri salotti.” Con un sorriso forzato. “Ora direi di andare, ragazzi.” A Go e a Nyccio. “Andiamo a cercare il capo.”
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La nave entrò nel porto dell'isolotto, ma essendo piccolo, una scialuppa fu calata che in breve raggiunse la spiaggia.
Da essa scesero due soldati della Marina Ducale. “Salute, milady...” disse uno dei due militari ad Altea “... siete qui da sola?” |
Una scialuppa arrivò sulla riva, sperai a bordo di quella nave vi fosse mio fratello Geremia.
I soldati vennero in mio aiuto.."Eh.."perplessa "Si, sono sola..ora si e ho bisogno mi riportiate in porto gentilmente" con la tristezza nel cuore..anche il tradimento di una amicizia sapeva far male. |
Non risposi nulla a Runka, perchè la mia intelligenza mi diceva di ignorare questa stupida, insolente e irriverente provocazione.
Decisero poi di andare via per cercare Velvot. "Non so se andrete via adesso, ma in ogni caso spero di vedervi di nuovo qui a Capomazda. Le porte del mio palazzo e del cottage sono sempre aperte" dissi con un sorriso sincero a Go, tenendo le sue mani nelle mie ''E mandate i miei saluti al vostro capo." Ecco la nota dolente; avrei voluto rivederlo un'ultima volta, avrei voluto che non andasse via, ma chi ero io per pretendere tutto questo? Nessuno. Una semplice contessa che si era svenata per aiutare qualcuno che non voleva essere aiutato e non avrebbe mai più rivisto l'unica persona che con delle semplici parole su un bigliettino era riuscito a sconvolgere tutto il suo mondo. |
“Siete sola...” disse il soldato ad Altea “... e come siete giunta su quest'isolotto, milady?”
“Io credo che non stiate dicendo tutta la verità, milady.” L'altro soldato. “Forse volete proteggere qualcuno?” |
Il cuore iniziava ad accellerare il battito...ovvio qualcuno mi avesse portato..d' altronde lui mi aveva lasciata qui. "Si ovvio" risposi "ma perchè dovrei proteggere qualcuno? Mi ha accompagnato un pescatore tutto qui..volevo vedere questa isola e ho pensato un pescatore normale non mi avesse messo in pericolo dai pirati..non ero una preda. Sono la duchessa Altea Aleinor de Chermount, forse vi è mio fratello sulla nave, è l' ufficiale Geremia de Chermount" era una vaga speranza di sviarli.
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Go sorrise a Gwen e poi i tre andarono via per cercare il loro capo.
Risalirono sul carrozzone e ripartirono, tra scoppi e nuvole di fumo. Così il grosso e curioso mezzo svanì tra la vegetazione. Gwen restò allora da sola. Ma poco dopo accadde qualcosa. Un uccello si appollaiò su una delle finestre del cottage. E non un uccello normale. Era infatti il pappagallo visto nel carrozzone. |
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