Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 24-01-2017 04.41.04

Cristiano e Clio raggiunsero l'albero, riparati dalla pioggia sotto ai suoi rami e dagli sguardi degli altri dietro quel cespuglio.
“Hai tutti i capelli bagnati...” disse lui fissandola “... senti freddo?” Fissandola e togliendo i capelli bagnati dal volto di lei.

Clio 24-01-2017 04.42.40

Sorrisi a Cristiano, lieta che la pioggia si fosse mescolata alle mie lacrime, rendendole meno evidenti.
"No io.." sorrisi "Io amo il freddo, sto bene..." annuii.

Guisgard 24-01-2017 04.50.25

Le gocce cadevano ovunque.
Fra i suoi biondi capelli, sul viso, sulle labbra, bagnando tutti i suoi abiti e rendendo la sua pelle umida e fredda.
“Sei tutta bagnata...” disse Cristiano, strofinando con le mani le spalle ed i fianchi di Clio “... ho cominciato a scrivere un nuovo copione... per ora sono all'antefatto...” sorridendole “... e tu sei la protagonista... e in questa mia storia il buon Lelandro cascherà male... sarà Tafferuille a godere dei frutti dell'Amore...”

Clio 24-01-2017 04.56.54

Gli sorrisi.
"Non importa, davvero.." portando il viso verso l'alto per un momento.
Magari quella pioggia potesse lavare via ogni inquietudine.
Quelle parole sul copione, sospirai.
Non mi avrebbe risposto nemmeno ora, compresi, anche se avevo sperato che servisse a quello allontanarci da tutti.
Sospirai, allontanando la punta di delusione, probabilmente era colpa mia, non avrei dovuto parlargli in quel modo.
Infondo ognuno era fatto a suo modo.
Cercai di concentrarmi su quello che mi stava dicendo.
"Vuoi raccontarmela?" gli sorrisi.

Guisgard 24-01-2017 04.59.51

“Prima rifammi la domanda a cui non ho risposto...” disse Cristiano a Clio, mentre il cielo intorno a loro pioveva sulla campagna e con in lontananza le voci dei loro compagni impegnati a sistemare il carrozzone.

Guisgard 24-01-2017 05.05.11

Altea si avvicinò alla porta di ferro, cominciando poi a cantare.
Cantò per alcuni istanti, fin quando udii dei passi provenire dalla cella.

Clio 24-01-2017 05.05.19

Abbassai lo sguardo a quelle parole, mentre le lacrime ricominciarono a scendere copiose.
"Quella che hai dimenticato?" con gli occhi rossi "Quella a cui non hai dato importanza?" sospirando, malinconica.
Quella che per me invece valeva più della stessa esistenza.
Mi avvicinai a lui, sostenendo il suo sguardo con il mio arrossato.
"Ti avevo chiesto cosa provi.." avvicinandomi a lui "Cosa provi mentre mi baci..." con il cuore che batteva sempre più forte.
"Perché mi sembra di impazzire..." sussurrai poi.

Guisgard 24-01-2017 05.14.08

Cristiano guardò Clio, per poi posare la mano sulla sua bocca, quasi ad impedirle di parlare ancora.
La guardò negli occhi e poi, togliendo la mano, in risposta a tutto ciò che lei aveva detto, si avvicinò alla sua bocca e la baciò.
Le labbra di lei erano bagnate per la pioggia e salate per le lacrime, ma poi divennero ben preso calde, accoglienti, appaganti, avvolgenti.
E quel baciò durò a lungo, con enfasi, trasporto, passione.
Un bacio che portò le mani di lui a cingere il corpo di lei ed a percorrerlo ancora in ogni sua forma e grazia, quasi disegnando il bel corpo dell'attrice.
Si baciarono come due amanti, sotto quell'albero, dietro quel cespuglio, bagnati dalle goccioline di pioggia che schizzavano sulle foglie.
Un bacio che non era stato rubato da nessun copione.

Guisgard 24-01-2017 05.15.24

“Forse...” disse Altafonte a Dacey “... dopotutto chi può dirsi davvero immune alla pazzia?” La guardò. “Quanto al vostro ruolo, siate voi stessa. Qui nessuno ha mai visto una principessa orientale e quelle sono diverse dalle nobili delle nostre terre. La vostra bellezza e lo sfarzo in cui vi farò vivere getteranno abbastanza fumo negli occhi di chi vi avvicinerà. Purtroppo viviamo in tempi tristi, dove i nostri simili sono più vicini alle bestie.”

Clio 24-01-2017 05.33.58

La sua mano sulla mia bocca, e i miei occhi si spalancarono improvvisamente.
Avevo parlato troppo, lo sapevo.
Sentivo il cuore battere sempre più forte, sempre più intensamente.
Poi nulla ebbe più importanza, perchè le sue labbra toccarono le mie, e il mondo intorno a noi scomparve.
Mi lasciai trasportare da quel bacio, intensamente , appassionatamente.
Mi abbandonai come se fosse l'unica cosa che contava.
Non erano le parole che avevo sognato, ma chissà, magari un giorno lo avrei saputo.
Ora non mi importava.
Ora tutto quello che volevo erano le sue labbra sulle mie, era stringerlo a me con tutta la forza che avevo, accarezzare il suo corpo fradicio come il mio.
Quel bacio totalizzò ogni mia energia, ogni fibra del mio essere.
Quel bacio così vero, così nostro, senza una scena, un motivo, un pretesto.
Solo l'impossibilità di stare lontano l'uno dall'altra.

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