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Elv sorrise appena e continuò a giocare sulla pelle di Cassandra.
“Hai un buon profumo...” disse, mentre lei suonava ancora “... la tua pelle ha un buon profumo...” rise piano “... non tutti i gran signori possono vantarsi di una cameriera così profumata... si, sono proprio fortunato...” sfiorando sensualmente il suo collo. Poi, lentamente, cominciò ad allentare l'austera scollatura dell'abito di lei. |
Feci un respiro profondo. In effetti non ero di grande aiuto... Che qualità avevo? Avevo "imparato a combattere" guardando i miei amici allo zoo, e di magia me ne intendevo ancora meno. Ma avevo coraggio... Così tanto che avrei dato la vita per combattere con loro. "Non... Non ho ancora ucciso nessuno... E non... Non ho esperienza... Ma ho coraggio... E voglio essere utile, in qualche modo..." dissi stringendo i pugni e guardandolo con determinazione e audacia.
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Il terrazzo sembrava sospeso su Beltas e sul mondo intero.
Tutto appariva lontano, sfocato, sognante. I bagliori della sera, lo scintillio delle stelle e lo splendore delle luci cittadine sembravano un trionfo di gentile e romantico balenio intorno a loro. Un fresco e profumato vento di terra accarezzava il parapetto marmoreo, con Aegos che vi era appoggiato. Fra le braccia aveva la bellissima regina e la baciava piano, dolcemente, assaporandone le labbra. “Io sono più fortunato di te...” disse sulla bocca di Elyse “... io tutto il mio mondo davvero posso portarmelo dietro... stringerlo fra le braccia... tu sei tutto il mio mondo...” baciandola ancora. |
Portarono via il cadavere e sul posto restarono solo Hiss ed Eeila, stretti in un abbraccio sempre più caldo.
“Così mi tenti, mi provochi...” disse lui sorridendo con malizia “... prima la ciliegia... poi il ruscello... la sacerdotessa vuol fare un bagno? Per l'aria calda della brughiera?” Fissandola negli occhi. “O tornare al paese? Io sono al tuo servizio, no? Dunque sta a te decidere...” ridendo appena. |
Risi piano scuotendo la testa.
"Tecnicamente, lo saresti se io fossi davvero la tua cameriera, dunque, in questo caso, potremmo dire che la tua fortuna venga resa vana" replicai, con un divertito tono fintamente saccente. Repressi un fremito quando iniziai a sentire il mio abito allentarsi; chiusi un attimo gli occhi, presi un respiro profondo e mi imposi di continuare a suonare. La melodia, adesso, aveva assunto toni più morbidi, ma non languidi, bensì quasi maliziosi e appena frizzanti, come l'atmosfera che si respirava nella stanza. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...6a2fac58cb.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Tentare? Non so cosa significa questo termine..."pensierosa "Magari un bel bagno me lo farei per rinfrescarmi...sento il rumore di un ruscello e di una cascatella qui vicino" affinendo l' udito "Se a te non va a genio però possiamo tornare al paese non voglio certo far saltare il tuo piano..forse dovresti essere presente...se vuoi puoi andare, il bagno lo faccio io" gli feci cenno di seguirmi e infatti vidi una piccola radura e vi erano degli alti alberi e un ruscello e una cascata che scendeva da un lieve pendio. Attorno vi erano dei bellissimi fiori e rimasi estasiata.."Mi sembra di essere a Serenica" dissi guardando nell' azzurro simile a quell' acqua cristallina.."Sei libero di fare ciò che vuoi...no? Non sono nessuna io per importi cosa dover fare".
Detto questo mi posi tolsi i calzari oro e salii su una rupe e mi lasciai scivolare nell' acqua, lasciando ovviamente i vestiti addosso e mi gettai sotto la cascata. |
La fresca aria della sera, le sue braccia che mi stringevano dolcemente, che mi avvolgevano in quel dolce abbraccio, e le sue labbra che cercavano le mie, che le assaporavano mentre le mie giocavano felici con le sue.
Poi quelle parole così dolci, appassionate, innamorate. Lo guardai con due occhi luminosi e chiari. "È quello che intendevo..." sussurrai "Tu sei tutto il mio mondo ora..." dolcemente. Era vero, non avevo mai provato nulla di simile. "Mangiamo?" sorridendo, dolcemente. |
Lavaros guardò Astral negli occhi.
“Di coraggio ne hai davvero tanto, lo ammetto...” disse “... non sappiamo cosa troveremo... e neanche se qualcuno dei nostri ci lascerà la pelle... e sia, verrai con noi... ma ad una condizione...” |
La mano di Elv non si fermò.
Allentò la scollatura e scivolò sotto la stoffa, mentre Cassandra suonava note più basse e calde. “Dimmi tu se e quando deve fermarmi...” disse lui piano. |
Eeila scivolò nell'acqua e poi sotto quella fresca cascata, lasciando rinfrescare da quel getto cristallino.
In breve i suoi abiti si inzupparono, modellando tutto il suo corpo. E Hiss sul margine del ruscello restò a guardare la sacerdotessa che si lavava. Incapace di andare via. Ma poi guardò il cielo ormai scuro. Era sera e restare lì poteva non essere prudente. |
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