Camelot, la patria della cavalleria

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Dacey Starklan 09-07-2018 16.38.01

Eravamo di certo privilegiati a ricevere l’attenzione di Phoemnisk, lo capivo da come la folla tentasse di raggiungerlo, quasi venerarlo.

“ Il mio parere? Beh, per ciò che ho visto finora, confesso che è ben poco, non posso ancora dare un giudizio.
E temo che sia lo stesso per il resto della sala visto che l’attenzione di tutti è su di voi piuttosto che le opere esposte.”

Lady Gwen 09-07-2018 16.39.49

Sorrisi maliziosamente ad Elv che giocherellava coi miei capelli e liberatami del bicchiere vuoto, strinsi il suo braccio attorno ai fianchi, godendomi il robusto sostengo del suo petto e del suo corpo alle mie spalle, mentre sospiravo tranquilla e rilassata.
Anche per me era insopportabile ogni secondo di più, ma la ricompensa per l'attesa sarebbe stata decisamente appagante.

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Altea 09-07-2018 16.42.23

"Grazie mille" risposi cordialmente "Mi misi in fila e finalmente mi avviai nella galleria d' arte" ad un tratto mi bloccai.
Non era servito a nulla la terapia di Iasefol..anzi mi aveva pure eliminato il quadro...davanti a me si paravano tanti specchi e la magnificenza dell' arte.
Non sapevo dove guardare...la mia figura sullo specchio si rifletteva magnificamente...il mio volto, la mia figura tanto da non poter avanzare e guardare il resto.
Le mani sudavano freddo, cercai qualche cameriere per avere una bevanda rinfrescante non alcolica. Non mi era successo nulla del genere, tutto stava peggiorando.

Destresya 09-07-2018 16.45.26

Mentre mi vestivo potevo ancora sentire le mani di Yanox su di me, vedevo i suoi occhi pieni di desiderio, il mio corpo ormai fremeva perchè lo liberassi di quella lussuria che mi consumava.
Ma ahimè, per quanto sarebbe stato meraviglioso, non potevamo nasconderci dal resto del mondo per sempre.
Avevo delle responsabilità che il mio ruolo mi imponeva.
Ero appena uscita dalla stanza, aspettando gli altri, quando il mio telefono squillò, e notai subito che era un numero sconosciuto.
La cosa non mi sorprese, dato che capitava spesso di ricevere chiamate da giornali, enti, mecenati e cose del genere.
Dato che i ragazzi non erano ancora arrivati, ne approfittai per rispondere.
"Pronto?" con voce lievemente distratta, sperando di risolvermela in fretta.

Guisgard 09-07-2018 16.47.37

Phoeminsk guardò Dacey negli occhi e sorrise.
Fece un cenno ed uno dei camerieri giunse con un vassoio, distribuendo poi lo champagne alla ragazza, a Set ed infine anche al padrone del castello.
“Chi preferisce me a queste meraviglie artistiche” disse bevendo Phoemnisk “si auto punisce da sé. Nulla è peggio dell'ignorare l'arte e la bellezza.” Guardandola tutta, senza timore di apparire indiscreto o peggio.
“Sono molto orgoglioso di averla nel nostro spettacolo, Dacey...” mormorò “... brindo al suo fascino... per il quale, ne sono certo, Faust baratterebbe con piacere l'anima...” alzando il calice.
Intanto Gwen ed Elv continuavano a scambiarsi segnali di intima complicità, nonostante la folla che li circondava.
Ad un tratto le si avvicinò Chef.
“Gwen...” mormorò “... hai notato quello?” Indicando un tipo solitario che si aggirava con fare misterioso. “Non so, ma mi insospettisce...” preoccupato.
Anche Altea continuava ad aggirarsi per la galleria, rapita dalla magnificenza di quelle opere.
Ad un tratto però cominciò a sentirsi male.
Sudorazione, ansia e capogiri.
Gli specchi, ancora loro.
Ancora la sindrome che le aveva in un certo senso spiegato Iasefol.
Lei cercò qualcuno a cui aggrapparsi, un cameriere o uno della vigilanza.
All'improvviso una mano salda la bloccò, tenendola per un braccio.

Guisgard 09-07-2018 16.48.54

“Pronto...” disse una voce sconosciuta al telefono “... mi ascolti... se lei si esibirà all'Elyseum sarà uccisa.” A Destresya.

Dacey Starklan 09-07-2018 16.53.07

Non aveva tutti i torti, io stessa ero inclina a pensarla a quel modo.
Ma capivo la curiosità della gente verso quell’uomo che sapeva essere tanto misterioso.
Con lo champagne in mano, finsi di non accorgermi di quel guardare insistente che Phoemnisk mi rivolgeva, trovandolo però piuttosto sconveniente specie in quella situazione davanti a tutti e in un contesto in cui non mi stavo esibendo.

“ Inizio davvero a crederlo, non siete la prima persona che lo dice... “

Guardando verso Set, sentendo che era fin troppo ignorato dalla conversazione.

“ Salute.”

Brindando così prima con lui e poi con Phoemnisk.

Lady Gwen 09-07-2018 16.55.21

Non mi importava della folla.
Inizialmente, volevo prendere un po' di tempo per realizzare con calma ciò che stava accadendo fra me ed Elv, ma ora era diventato tutto troppo travolgente e non mi interessava tenerlo nascosto.
Perché farlo, dopotutto?
Il nostro idillio fu interrotto da Chef.
Guardai nella direzione che mi indicava.
"Venite" a lui ed Elv, volendo avvicinarmi.

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Altea 09-07-2018 16.56.54

Ero in preda al panico totale..la Sindrome di Stendhal..aveva ragione lo scienziato? Si, ma non capivo il motivo...tutto era partito dal quadro fatto da ragazzina.
Presi un fazzoletto dalla borsa asciugandomi prima la fronte e poi la scollatura, cercando un cameriere per rinfrescarmi, qualcuno mi indicasse un bar, mi sentivo barcollare poi una mano salda sul braccio e mi voltai istintivamente.

Guisgard 09-07-2018 17.11.17

I tre brindarono, con Phoemnisk che continuava a fissare Dacey, messa però a disagio da quelle occhiate così spudorate.
“Sono certo che Dacey sarà una degna Margherita.” Disse Set.
“Assolutamente.” Phoemnisk finendo il suo bicchiere. “Le donne hanno un grandissimo potere su noi uomini... tutte le grandi storie ruotano attorno ad una donna... la Guerra di Troia, la Tavola Rotonda, La Divina Commedia... Lord Byron soleva dire che il cuore di un uomo può conquistare il mondo intero, ma solo il cuoe di una donna può conquistare quello di un uomo.”
Dall'altra parte della galleria, Gwen, Elv e Chef raggiunsero il tipo sospetto.
Era un uomo magro, di altezza media circa, dall'espressione confusa, lo sguardo quasi preoccupato.
Si avvicinarono, guardandolo faccia a faccia.
Altea, nel frattempo, era alle prese con la sua sindrome.
Quando fu sul punto di perdere i sensi qualcuno la sostenne.
Era una mano forte, salda che la resse senza esitare.
Lei allora si voltò e vide un uomo bruno, dagli occhi chiari che la fissava.
“Sta bene?” Chiese tenendola a sé. “Le occorre un medico?”
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