Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 18-05-2011 01.22.10

Matthias fissò Talia e poi la porta dalla quale Icarius era uscito.
“Sono strani gli uomini di queste terre…” disse Matthias “… sono animati da forti passioni che segnano ogni loro comportamento… per loro il mondo o bianco, o nero… mi chiedo se lui sia davvero in grado di reggere tutto questo… questi grandi valori aristocratici e cavallereschi, questa incrollabile Fede nella missione che sentono di aver intrapreso per una sorta di Grazia Divina…” si avvicinò di nuovo a Talia “… io credo che lui crollerà alla fine, se non dovesse tornare quello di prima… ma tu? Tu davvero senti di voler vivere in un mondo come questo?”

Melisendra 18-05-2011 01.30.37

Mi tirai su a sedere, ma ero talmente debole che perfino scostare le coperte mi costò fatica.
Bevvi dell'acqua e poi rimisi insieme i frammenti di ciò che era accaduto.
"Poteri? Non ricordo... devo essere certamente caduta da cavallo", sospirai quando l'aria fresca mi aiutò a respirare. Aria fresca del mattino.
"Ad ogni modo, grazie del vostro interessamento... cercherò di non consumarmi più di quanto non sarà necessario. Purtroppo ogni tanto sono richiesti alcuni sacrifici."
Provai a scendere dal letto, ma dovetti sorreggermi a una colonna del baldacchino per non crollare. A quanto pare c'erano volute pi energie del previsto.
La luce ferì i miei occhi.
"Potete dirgli che sono sveglia?"
Osservai il taglio sulla mia mano.
"Avete ragione... l'odore del sangue è davvero insopportabile." Abbassai la mano.
Il mio corpo reclamava energie. Sentii quella fame crescere e mi dovetti arrendere all'evidenza che, quella parte selvaggia e terribile della mia natura, sarebbe sempre stata fuori dal mio controllo, eppure era l'unica che poteva garantirmi di sopravvivere.
Mi trascinai fino a una poltrona e mi spazzolai i capelli, come per calmarmi.

Guisgard 18-05-2011 02.00.24

“Il mio colore preferito è il rosa!” Disse la bambina mentre Icarius la portava sulle spalle. “Sono una bambina ed il rosa è il colore delle femminucce! Ed il tuo?”
“Il mio? Il verde!” Rispose Icarius.
“Come quello dei prati?”
“Tutti i tipi di verde…” sorridendo Icarius “… quello dei prati, delle acque dei laghi, degli alberi secolari della nostra campagna, della speranza…”
“Ecco, quella è la mia casa!” Indicò la ragazzina.
“La mamma sarà preoccupata, dici?”
“No, lo sa che stavo giocando con gli altri bambini.” Rispose la bambina. “Tristano, da grande ci sposeremo!”
Icarius rise.
“Ecco…” mettendola giù “… ora è meglio che torni dalla mamma, altrimenti finirà con l’arrabbiarsi per davvero!”
La bambina sorrise e si avviò verso casa sua.
Ma, all’improvviso, si fermò e tornò indietro.
“Ciao, Tristano.” Dandogli un bacetto sulla guancia.
Poi corse verso casa.
Icarius restò a fissarla fino a quando la bambina non entrò dentro.
“Siete dei pessimi segugi, amici miei!” Disse all’improvviso. “Avete fatto più rumore voi che quei bambini durante i loro giochi!”
I due cavalieri uscirono da uno stretto passaggio tra due case.
“Suvvia, sono certo che in battaglia sarà tutta un’altra storia!” E rise. “Andiamo!”
Poco dopo i tre ritornarono al palazzo.
E Icarius restò nel giardino a fissare la meravigliosa Luna che illuminava il cielo di Capomazda.
http://scienceblogs.com/startswithab...oon-briars.jpg

Guisgard 18-05-2011 02.03.50

La vecchia si avvicinò a Melisendra e le tolse la spazzola dalle mani.
“Nessuno può imporci nulla…” disse spazzolandole i lunghi capelli “… neanche la nostra natura… sei molto bella… forse troppo e questo è un male per una come te… anche io lo ero quando avevo la tua età… e quella mia bellezza è stata la mia tragedia…”
Uscì poi dalla stanza.
Poco dopo qualcun altro bussò alla porta.
Era Nyclos.

Guisgard 18-05-2011 02.10.14

Guisgard si voltò di scatto in direzione di quel riflesso.
“Chi è la? Uscite fuori!” Disse estraendo con rapidità la sua spada.
La Luna illuminava quell’angolo del borgo avvolto nell’assoluto silenzio di quella limpida notte di Maggio.
“Chi si nasconde lì dietro? Avanzate ed annunciatevi, o vengo lì ad infilzarvi!” Minacciò il cavaliere.

Morrigan 18-05-2011 02.13.33

"Sembra proprio che stanotte voi dobbiate a tutti i costi infilzarmi e io debba continuare a chiedervi perdono..."

Mentre diceva queste parole con tono pacato, Morrigan uscì fuori dal suo nascondiglio e gli andò incontro con l'aria più tranquilla e innocente che riuscì a trovare in quel momento.

"... deve essere la luna!" sospirò.

Melisendra 18-05-2011 02.20.03

Mi strinsi nella vestaglia, scossa da un brivido.
L'illusione era perfetta.
Mi schiarii la voce.
"Credevo...", mi morsi un labbro, meditabonda. "Cosa contate di fare adesso?"
Cercai di alzarmi in piedi.
"Forse dovreste avvertire Lord Cimarow e partire..." sussurrai. "Solo così potrà tornare Gouf."
Mi appoggiai al tavolino e allungai una mano verso di lui.
Mi sembrava incredibile. Irreale. E lo era.
"A meno che non abbiate in mente qualcosa di diverso..."
Un'idea prese forma nella mia mente. Ma non ero sicura che Gouf mi avrebbe mai dato ascolto. Quindi tacqui.

Guisgard 18-05-2011 02.32.31

“Che mi prenda un colpo…” disse Guisgard “… perché ve ne state nascosta nell’ombra? Ah, immagino attendevate il vostro innamorato! Già, che sciocco sono a fare domande così scontate!” E sorrise. “Ma vi consiglio di mettere da parte la spada quando vi recate a questo genere di appuntamenti…” rimettendo a posto la sua di spada “… altrimenti correrete il duplice rischio di farvi infilzare da qualcuno e di spaventare a morte il povero spasimante di turno! La Luna, come si sa, aiuta chi sospira, non chi porta armi! Beh, forse ora è meglio che vi lasci da sola ad attendere il fortunato innamorato, altrimenti, giungendo e trovandomi qui, sarò io a correre il rischio di essere infilzato da lui!” E rise di gusto.

Guisgard 18-05-2011 02.35.43

Melisendra avanzò verso di lui, ma poi, per la troppa debolezza, fu sul punto di cadere.
“Forse ho trovato il modo di volgere il tutto a nostro favore…” disse prendendola e sostenendola “… ho nascosto in un luogo asciutto il cadavere di quel verme… si conserverà per un po’… a seppellirlo ci penseranno quelli di Capomazda…” ed un ghigno apparve sul suo volto. “Se il mio piano riuscirà, prenderemo due piccioni con una fava…” aggiunse prendendo Melisendra in braccio e riportandola a letto.

Talia 18-05-2011 02.37.50

Gli sorrisi...
“Questo è il mio posto, Matthias!” dissi tranquillamente “Non ne sono mai stata tanto sicura come adesso! Quanto a lui... non sottovalutarlo, ti prego! E’ forte e il suo cuore è saldo... e sono più che certa che potrebbe affrontare qualsiasi cosa, se solo lo volesse davvero!”
Lui non commentò le mie parole e io non glielo feci notare, e così uno vicino all’altra restammo ad osservare dalla finestra il paesaggio imbrunirsi.
Finché Matthias, come destandosi dai suoi cupi pensieri, si congedò da me e uscì dalla stanza.
Restare sola, infine, ruppe l’argine della mia mente... le parole di Izar tornarono quindi a galla, poi il comportamento di Icarius, il suo sorriso della sera precedente e la freddezza riservatami poi... Tutto in un unico, confuso insieme di sensazioni!
Sospirai e appoggiai la fronte contro il vetro freddo, osservando la meravigliosa luna che illuminava il Cielo di Capomazda.


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