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I due soldati, a quelle parole di Altea, si scambiarono una rapida occhiata.
“E sia, milady.” Disse uno dei due annuendo. “Venite, vi porteremo a bordo e ritorneremo sul continente.” Aiutarono così la dama a salire sulla scialuppa e fecero lo stesso anche loro. Poi si diressero verso la nave che attendeva all'ingresso del porto. |
Rimasi sola nel cottage silenzioso e iniziai a ripulire la tavola.
Mi accorsi poi del pappagallo appollaiato sulla finestra e con un enorme sorriso la aprii. "Allora, che notizie mi porti oggi?" chiesi dolcemente e con curiosità all'animale. |
Salii sulla scialuppa silenziosa...non aggiunsi altro ma notai lo sguardo tra i due soldati.
Non risposero su mio fratello..ma una cosa era certa..speravo di non trovare Johnata...lui sapeva tutto invece...ma perchè mai non potevo avere tranquillità? Iniziai ad innervosirmi..non avrei parlato per nulla, chi erano poi questi soldati per sapere cosa stessi facendo. |
Il pappagallo svolazzò dentro appena Gwen aprì la finestra e finì per posarsi sul tavola.
“Milady, milady...” disse gracchiando “... betulle, eriche... limoni e fragole...” continuò. Come se volesse descrivere ciò che si trovava intorno a loro là fuori. |
Enzio entrò e salutò Gaynor con un lieve inchino.
“Altezza...” disse “... ho avuto notizie circa quell'ufficiale... il capitano Johnata. Ebbene, pare che il nostro uomo abbia una pessima fama. Rozzo ed ambizioso, senza alcun senso della morale. Pur di farsi strada e di raggiungere i suoi obiettivi è capace di tutto. Insomma, è un osso duro, maestà. Difficilmente riconoscerà la vostra autorità...” |
“Ah, di sicuro avete una voce molto più bella della mia.” Disse divertito Ehiss a Dacey, per poi sedersi su una bassa pietra nel terreno, proprio accanto alla ragazza. “Sono stati qui ed abbiamo mangiato del cibo che avevano con loro. E prima di dormire mi hanno raccontato una vecchia storia, che riguarda proprio la canzone che canticchiavo poco fa.”
Intanto Sheylon oziava pigro mentre la zingara lo accarezzava. “La storia” continuò il cavaliere narra di un Fiore magico. Che sboccia in posti sempre differenti e nei suoi petali nasconde le meraviglie più grandi.” Sorrise. |
Appena aprii la finestra, il pappagallo si posò sul tavolo.
Guardai un po' confusa l'animale a quelle parole. "Cosa vuoi dire? Come mai nomini le piante che ci sono qui intorno?" chiesi perplessa. |
La scialuppa si avvicinava sempre più alla nave, un vascello della Marina Capomzdese.
Altea ed i due soldati furono poi fatti saliere a bordo e sul ponte, come temeva la dama, trovarono il capitano. Si trattava di Johnata. “Lieto di rivedervi, milady.” Disse sorridendo. |
<< Un fiore magico? Uhm interessante...>> dissi mordicchiando appena un labbro. << sembrerebbe quasi il Fiore dei Fiori. Il Re dei Fiori oserei dire, quindi anche il più bello di tutti. Potrebbe essere una sorta di Vaso di Pandora al contrario, invece che le pene del mondo vi sono le meraviglie... Oh perdonatemi, come sempre parlo a ruota libera lasciando andare l'immaginazione. Non volevo interrompere >>
Mi rimproverai mentalmente ma in maniera piuttosto bonaria, qualcosa mi diceva con una certa sicurezza che a Ser Ehiss non dispiacesse il mio parlare. << Vi prego, continuate con la vostra storia, siete riuscito a catturare la mia attenzione, cosa non molto semplice>> presi a giocherellare distrattamente con un orecchio di Sheylon, che gradiva molto le mie attenzioni. Non prestavo neanche caso a dove fosse Pepino con il suo carretto, la mia attenzione, il mio sguardo e i miei sorrisi erano tutti per il cavaliere. |
“Lui è là, lui è là...” disse gracchiando il pappagallo a Gwen “... tra betulle, eriche... tra fragole e limoni...”
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