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Quel bacio fu intenso, caldo.
Fu semplicemente bellissimo. Stavo per rispondere alla sua domanda, quando sentimmo un pianto. "Ma... È un bambino" dissi stupita, guardando Gillen. |
Scese la notte ed una sinistra calma si diffuse tra le onde.
Le stelle, sebbene in un cielo poco limpido, cominciarono ad accendersi sull'oceano, disegnando nel firmamento eterno ed incommensurabile corsi infiniti di costellazioni e rotte senza tempo di viaggi e sogni. La scialuppa ondeggiava lieve sulle acque, tanto che in breve il suo cullare, dolce e ritmico, fece addormentare Altea. |
Annuii ad Icarius, porgendogli il braccio.
"Sì, certo.. non ci vorrà molto perché l'acqua riscaldata riempia la vasca.." sorridendo "Anche se questo bagno non viene usato da molto tempo..". Risi alle parole di Abelardo, quella terra aveva davvero un nome impronunciabile per me. Ma doveva essere molto lontana. Annuii poi al Gufo. "Sì, ne farò portare una dalle ancelle..." annuii, per poi accodarmi allo stupore di Abelardo. "Chi sono?" inclinando la testa di lato "Greci." provai a pronunciare "Questo nome è facile.." sorridendo, soddisfatta. "Ad ogni modo una tunica fino a stasera andrà benissimo.." annuii, per poi voltarmi verso Icarius "Vedrai che i tuoi vestiti saranno pronti prima di sera..". Poi mi avvicinai a lui e gli feci cenno di appoggiarsi a me. "Dai, andiamo.." sorrisi, incoraggiante. |
Le stelle nel cielo infinito quanto il mare sembravano farci da guardiane..mi persi ad osservarle e pensai in questo mare naufragar a me fosse così dolce e mi addormentai cullata dalle onde del mare.
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La vecchia sembrò non capire le parole di Dacey, o forse semplicemente non ci badò.
Il pranzo continuò ed il principe fu molto sciolto e naturale con tutti loro. Alla fine lui e Dacey risalirono sulla carrozza e tornarono verso il palazzo del governo. “Quel poco che avevano lo hanno offerto a noi...” disse Taddeus a Dacey “... io darei la vita per loro ed il mio popolo...” guardò la ragazza “... vi prego, devo distrarmi da questi miei pensieri... parlatemi, per favore... di qualunque cosa... anche del vostro lavoro...” |
“Abbiamo un solo modo per scoprirlo...” disse Erien a Nyoko, fermando poi il carro nei pressi del lago “... vado a vedere... vieni con me?” Chiese a Nyoko.
Intanto quella gente guardava fissa le acque del lago, come se attendesse di vedere qualcosa di sbalorditivo. |
Apprezzai il pranzo, soprattutto perché era stato offerto con il cuore.
Tornati alla carrozza notai che il principe era pieno di pensieri e quindi acconsentii alla sua richiesta per tentare di farlo stare meglio. " Certo maestà... Ecco io lavoro con mio padre perché beh... Ha soltanto me ma...In realtà amo scrivere, sapete...storie di fantasia per lo più. Ho sempre un taccuino con me dove annoto le idee e ... Magari non vi interessa, scusate" poggiando le mani in grembo e zittendomi per qualche secondo, guardando il principe di sottecchi. " Avete mai letto quel genere di libri?" chiesi quindi incuriosita |
Erien fermò il carro. I suoi occhi sembravano brillare di non so quale luce.
"Certo che vengo con te, Erien" dissi. Scesi dal carro e mi avvicinai a quella gente guardando un po' il lago un po' la gente lì raccolta. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Gillen si voltò di scatto.
“Hai ragione...” disse a Gwen “... l'ho sentito anche io... ma da dove proveniva?” Prima ci furono lunghi attimi di silenzio, poi di nuovo quel pianto, simile ora ad un gemito di dolore. “Dove sei?” Gridò Gillen. “Parla, grida, così potremo sentirti!” Di nuovo quel pianto debole. “Viene dalle macerie!” Indicò Gillen. “E' sotto i detriti!” |
Cercavamo di capire da dove venisse quel pianto.
Ad un certo punto ci fu silenzio, poi ricominciò simile ad un gemito di dolore. "Andiamo, presto!" a Gillen "Ragazzi, aiutateci!" ai miei amici. |
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