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Non feci alcun rumore, non parlai, non fiatai.
Il mio cuore palpitò e temevo quasi che mi avrebbe tradita, tanto forte era il suo battito. Li sentii parlare della bestia. Poi nulla. Passarono oltre e non mi videro. Sospirai silenziosamente e mi rilassai appena. Ma non troppo. Elv non era ancora tornato. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Trascorsero altri lunghi ed estenuanti minuti, poi finalmente Gwen vide due sagome uscire dai fitti alberi.
Erano loro, Elv e Therese. Lui avanzava guardingo, tenendo la piccola in braccio. Raggiunsero la carrozza ed entrarono. Un fischio al giardiniere e la vettura partì. "Gwen..." disse quasi la piccola nel rivedere la ragazza dagli occhi verdi, per poi abbracciarla "... pensavo fossi andata via per sempre... per sempre..." |
Hiss la pensava come me, sul fatto che non ci restava che aspettare.
Poteva davvero essere la bestia? Era possibile che fossero davvero più esemplari a seminare il terrore attorno a Sant'Agata? Fissavo quella carcassa intensamente, quasi che guardandola potessi trovare tutte le risposte che cercavo. Gli uomini si mossero per la ricompensa, come naturalmente c'era da aspettarlo da qualcuno che somigliava particolarmente a un brigante. Ruspon diede ordine di imbalsamarla, e io ringraziai che gli fosse venuto in mente perchè sapevo quanto Sua Signoria ci tenesse. Poi però si accorse di me, e io sorrisi candidamente, come se non vedessi nessun problema nella mia presenza lì. "Che ne pensate, messer Ruspon?" con aria preoccupata "Può davvero essere la bestia?" chiesi, con l'aria di chi vuole essere rassicurata. |
Avvertii il calore della sua mano sulla mia spalla e fui tentata dal sollevare la mia per poggiarla sopra la mano di lui ma mi trattenni, per non apparire inopportuna.
“ Si, mi sembra un’ottima idea. E se sarà necessario saprò convincere mio zio a fare ciò che dite . Vi do una mano a portare i volumi.” Prendendo il primo che mi trovavo davanti e sistemandolo con cura in una sacca. Fu il momento di congedarsi dal gentilissimo prete che ci aveva dato accesso a informazioni tanto preziose. “ Sono fiduciosa sapete? “ Sistemando la sacca coi libroni alla sella del mio cavallo per poi salire con un abile balzo. “ Siamo davvero una bella copp— squadra, io e voi.” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Trascorse ancora tempo, interminabile.
Poi sentii altri passi ed il mio cuore si allargò di gioia e felicità. Erano Elv e Therese. Salirono e partimmo. Abbracciai e strinsi forte la piccola. "No, tesoro mio. Non potrei mai lasciarti, mai" sorridendole. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Si, una squadra formidabile.” Disse Cales a Dacey.
Aveva notato l'indecisione e la parola coppia appena sussurrata dalla ragazza, ma non ne parlò. Pensava si fosse trattato di un banale lapsus. Salutarono il curato e montarono sui loro cavalli. “Direi di farci un giretto ancora nei paraggi...” il naturalista “... magari verso quelle casupole... forse è un villaggio... chissà che non si scopra qualche altra cosa...” Si incamminarono nella boscaglia. Ad un tratto un grido. Era la voce di una ragazza, sicuramente giovanissima. Ancora un urlo, la voce rotta dalla paura, dal terrore, fiaccata dalla fatica. Di nuovo un grido. Come se corresse ed urlasse. “Viene da quella parte!” Cales alla nipote del presbitero. “Presto, Dacey!” Lanciandosi al galoppo verso le urla della ragazza. |
"Forse..." disse Ruspon a Destresya "... lo scopriremo presto."
"E' un pò paradossale, no?" Justine. "Cosa?" Fissandola Ruspon. "Fra tanti grandi cacciatori" ridendo lei "ha catturare la bestia potrebbero essere stati dei miseracci come quelli." Divertita. "Chi può dirlo." Ironico Hiss. "Io ho ben poca voglia di ridere." Fece il presbitero. "Voglio solo scoprire che questo dannato lupo sia la vera bestia." Indicando la carcassa che i soldati stavano portando via. Il giardiniere frustò i cavalli e la carrozza partì. Veloce percorreva il sentiero, con l'intezione di lasciare quei boschi e mettersi tutto alle spalle. Dopo circa un miglio qualcosa però fermò la loro corsa. Un nutrito gruppo di persone, con forconi e pale, bloccava il sentiero. Il giardiniere fermò subito, anche bruscamente, la vettura. |
Sorrisi, grata che non si fosse fermato sulla mia indecisione, cosa mi passava per la testa?!
Decisi di concentrarmi sulle redini del cavallo, tenendovi fisso lo sguardo e mi limitai ad annuire alla sua idea. Aveva senso approfittare di dove ci trovavamo per tentare di scoprire qualcosa di nuovo che avvalorasse la nostra tesi, prima di tornare in città. Direi un colpetto di tacco al cavallo, allineandomi di fianco a Cales per procedere nella direzione giusta. Un urlo mi gelò il sangue. Rimasi impietrita e furono le parole del naturalista a scuotermi, quasi senza accorgermene partii al galoppo verso l’origine delle grida. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
La carrozza procedeva spedita, ma improvvisamente, e bruscamente, si fermò.
Sentii agitazione e subito strinsi a me Teresa. "Che succede?" al giardiniere. Non poteva essere un altro impedimento e per di più avevo paura per la bambina, avevo paura che potesse accaderle qualcosa. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Dacey e Cales spronarono i loro cavalli e corsero verso il cuore della boscaglia, seguendo le urla della ragazza.
Correvano, correvano, ma quelle cominciarono a divenire più lontane, più confuse, più soffocate. Corsero ancora. “Ehi...” disse a voce alta Cales “... dove sei? Dove sei? Fatti sentire!” Urlò disperatamente. Ma poi, ad un tratto, le urla cessarono. Tutto era silenzio attorno a loro. “Dove sei?” Gridò il naturalista. “In Nome del Cielo, dove sei?” Ancora, con tutta la voce che aveva in corpo. Nulla. Più nulla. Come se il vento avesse portato via quella voce. Ma all'improvviso Cales sbiancò. “Dacey!” Alla ragazza. “Guarda! Guarda là! La vedi! La vedi anche tu?” Indicando agitato un punto del bosco. https://allthisrunningaround.co.uk/w...camouflage.jpg |
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