Oh ma dai.
Davvero?
Sul serio toccava a me tutta la decisione?
Oh cielo...
Sospirai premendo le tempie, in attesa di decidere il da farsi.
"Io propongo di restare, magari non andrà così male. Sperando che non siate la colpa a me, se dovesse succederci qualcosa..." aggiunsi poi seccamente, in uno sbuffo.

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"Ottimo, la ragazza ha parecchio sale in zucca." Disse Goz a Gwen soddisfatto. "E' deciso, si va al campo base."
"Servirà però un piano..." Lion "... non possiamo presentarci lì come turisti capitati per caso..."
"Già, serve un piano..." mormorò Goz "... qualcuno ha qualche idea?"

Speravo seriamente di non aver fatto una cavolata...
A quel punto, bisognava avere un piano, ovviamente.
Probabilmente, nemmeno io ed Elv in qualità di fotografi saremmo risultati credibili, in quanto a motivazioni per essere da queste parti, soprattutto perchè eravamo parecchio lontani dalla costa.
Tuttavia, l'equipaggio non facilitava il lavoro, poichè dubitavo che sarebbero stati credibili come studiosi.

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"Lion, sei il più intelligente del gruppo, fatti venire un'idea, stramaledizione." Disse Goz.
"Beh, non credo abbiamo molte possibilità..." Lion "... potremmo dire di essere dei cacciatori giunti sull'isola per una battuta di caccia... i nostri fucili e le loro macchine fotografiche" indicando Gwen ed Elv "sono la prova."
"Si, l'idea non è male." Annuì Stian. "Sembreremo cacciatori giunti per un safari."
"Si e credo sia l'unica possibilità per risultare credibili." Fece Elv.

Proposero l'idea dei cacciatori.
"Spero comunque che queste persone non siano a favore della fauna locale, altrimenti siamo fregati..." sarcasticamente.
"Comunque, a questo punto, andiamo. O la va o la spacca, come si dice" prendendo un respiro profondo per darmi il coraggio.

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"Andiamo." Disse Goz annuendo a Gwen.
Il gruppo così lasciò la strada sul camminamento delle mura e attraverso i gradoni sporgenti di un barbacane scesero di nuovo nella foresta, cominciando a dirigersi verso il campo base.
Attraversarono un tratto di giungla in cui la vegetazione era ancora più folta, invadendo ogni spazio, mentre il terreno, intriso pesantemente di umidità, sembrava come una grossa spugna su cui camminare e ad ogni passo getti d'acqua schizzavano letteralmente da sotto i loro piedi.
Con l'arrivo del giorno al silenzio spettrale della notte si opponevano ora un'infinità di suoni e di rumori, come un infinito e costante concerto fatto di canti, fischi, latrati e grugnuti che giungevano da ogni dove.
La variegata fauna tropicale si era destata con l'arrivo del Sole ed ogni specie di animale di quel luogo faceva sentire la sua presenza.
Dopo circa un chilometro il gruppo arrivò ad una vasta laguna tropicale.
https://www.darlin.it/wp-content/upl...18/03/763.jpeg

Scendemmo lungo quella strada Praticamente abbarbicata lungo le mura e proseguimmo per un tratto di giungla, la cui superficie era così spugnosa da rilasciare spruzzi d'acqua al nostro passaggio, come quegli strani tipi di prato artificiale da giardino.
Proseguimmo in un mix di colori e versi di tutti i generi e mi convinsi sempre più che, se non fosse stato per i maledetti indigeni che volevano ucciderci, sarebbe stato proprio un posto ideale in cui vivere.
Alla fine, arrivammo in una laguna.
"È come se qui tutto fosse verde, anche l'aria..." commentai con Elv, guardandomi intorno e scattando qualche foto.

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"Si, è una sorta di mondo primordiale e vergine." Disse Elv a Gwen.
L'aria cominciava a farsi più calda, così come l'umidità più soffocante.
"Di questo passo anche le canne dei nostri fucili si arruggineranno, satana boia!" Con rabbia Goz.
"Magari farsi un bel bagno ora sarebbe l'ideale!" Esclamò Juan.
"Io eviterei..." fece Lion "... chissà quali tipi di animali vivono lì dentro..." indicando la laguna.
"Riposiamo qualche istante e poi riprenderemo il cammino." Mormorò Goz.
In quel momento però tutti loro udirono uno sparo echeggiare fra la vegetazione tropicale.

"Sì, è vero..." annuii, guardandomi ancora intorno.
Ci fermammo un attimo per riprendere fiato, benchè l'umidità rendesse l'aria irrespirabile, quando però, ad un certo punto, sentimmo uno sparo che squarciò la beatitudine di quel luogo.
Guardai Elv.
"Mi sa che stavolta non è uno di quei frutti..." mormorai, sulle difensive.

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"Pittoreschi è dire poco!" risi, cercando di stemperare la tensione, mentre camminavo accanto a lui, fianco a fianco, cercando di sporgere la mano con noncuranza per arrivare a toccare la sua.
Mi piaceva averlo vicino, mi piaceva quel contatto.
"Eppure, non ci crederai, ma non è la cosa più strana che abbia mai visto.." divertita, mentre osservavo ogni cosa intorno a me.
Quel luogo era surreale, incontaminato, incredibilmente affascinante.
"Chissà dove ci starà portando.." mormorai, tra me e me, pensierosa.

Guardai la voragine e ciò che era intorno e dissi ma che posto è questo chi abiterà qui intorno non c'era nessuno cercai di intravedere qualche indizio ma nulla allora decisi di esplorare quella specie di campo base

"No, decisamente non è uno di quei frutti..." disse Elv a Gwen, stringendo la sua mano in segno di protezione.
"Era uno sparo!" Esclamò Goz impugnando il suo fucile.
"Poco ma sicuro!" Stian.
"Non si tratta di quei dannati indigeni!" Fece Jan.
"Magari qualcuno del campo base ha sparato proprio a quegli indigeni..." mormorò Lion.
"Seguitemi e cercate di non fare rumore..." Goz a tutti loro.
Così il gruppo si avviò verso il punto da cui si era sentoto lo sparo.
Camminarono per circa mezzo miglio, fra cespugli giganti e bambù dall'aspetto titanico, senza trovare nessuno.
"Forse la folta vegetazione" Lion "ha fatto da cassa di risonanza e quello sparo ci è parso più vicino di quanto in realtà fosse..."
Ma poi un mormorio si udì nell'aria.
"Zitti..." piano Goz "... ascoltate... sembrano delle voci... seguitemi e non fate rumore..."
Così seguirono quel mormorio.
"Qui Philos..." ad un tratto una voce più nitida dalla vegetazione "... Operazione Odissea rispondete... qui Philos... Operazione Odissea rispondete..." parlando alla radio.

Cavaliere25 percorse un tratto della strada sul camminamento delle mura, ma poi si accorse di alcuni grossi gradoni che portavano ad una sorta di muro a scarpa.
Attraverso questo il ragazzopotè scendere dall'imponente struttura e ritrovarsi nella foresta.
Cominciò a camminare e dopo circa un'ora cominciò a sentire dei rumori.
Era un calpestio poco distante da lui.

Strinsi anch'io la mano di Elv, mentre ci incamminavamo.
Vedevamo solo bamboo, nient'altro dovunque intorno a noi.
Era come se lo avessimo sognato, quello sparo, ma c'era stato, lo avevamo sentito forte e chiaro.
Molto forte.
Ci fermammo, non sapendo cosa fare, quanto sentimmo qualcuno parlare.
Rimanemmo in silenzio e sentimmo che era qualcuno relativo ad una certa operazione Odissea.
Guardai Elv strabuzzando gli occhi.
Ora le cose erano più interessanti.

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L'indigeno guidò per un tratto di foresta il bel capitano e Destresya, fino alla parete rocciosa che pareva raffigurare un volto.
Attraverso un'apertura nella pietra, ben celata da grossi cespugli, i 3 si ritrovarono dall'altra parte, con tutta la foresta vergine ed immensa davanti a loro.
"Tra poco lo sapremo." Disse il capitano a Destresya.
Pochi passi e l'indigeno li portò ad una Jeep ferma ad attenderli.
Dall'auto scesero alcuni uomini con abiti militari.
"Immagino lei sia la dottoressa Destresya..." quello che sembrava essere il capo "... molto piacere, io sono Maday e ho il compito di portarla al villaggio." Dandole la mano in segno di saluto.
https://images05.military.com/sites/...?itok=Un4XqBEV

Goz fece segno a Gwen e agli altri di stare in silenzio e non fare rumore.
"Si, abbiamo effettuato un controllo, ma senza registrare nulla di strano..." disse l'uomo di nome Philos parlando ancora alla radio "... no, per nulla... questi selvaggi sembrano in effetti agitati, ma non abbiamo visto nulla di strano... no, non sappiamo cosa li abbia inquietati... forse una delle loro cerimonie religiose... ok, Operazione Odissea... faremo ritorno al campo base... passo e chiudo."

L'uomo di nome Philos parlò degli indigeni e mi sarebbe piaciuto sapere perchè.
Poi, sbarrai gli occhi sentendolo parlare della cerimonia.
In breve, quella in cui avevamo rischiato la vita.
Cercai allora di sbirciare per capire chi fosse questo misterioso interlocutore.

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Attraverso la fitta vegetazione Gwen riuscì a vedere l'uomo che parlava.
Era un giovane militare davanti ad una camionetta verdeoliva, con altri 2 soldati all'interno.
"Parla degli indigeni..." disse sottovoce Goz.
"Si e credo che l'agitazione dei indigeni sia stata causata dalla nostra sortita, quando abbiamo ucciso alcuni di loro per salvare Gwen ed Elv..." fece Lion.
"Cosa dite?" Elv. "Ci facciamo vedere da quel militare? Dopotutto potrebbe aiutarci dagli indigeni, no?"

Vidi che era un giovane soldato e non era solo, naturalmente.
Discutemmo sul da farsi.
"Sì, direi di provare ad avvicinarci a quei militari. In fondo, credo sarebbero dalla nostra parte" annuii convinta.

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Tutti furono d'accordo con Gwen.
Goz allora annuì e fece segno al gruppo di seguirlo.
Uscirono dalla vegetazione e si presentarono ai militari.
Quelli restarono profondamente sorpresi nel vederli spuntare fuori e si scambiarono profonde occhiate dal significato tutt'altro che chiaro.
"Voi..." disse Philos "... chi siete? Come siete arrivati qui?" Parecchio stupito.

A quel punto, uscimmo dal nascondiglio e ci presentammo.
I soldati ci guardarono parecchio stupiti e avevano ragione.
A quel punto mi feci avanti e spiegai loro tutta la faccenda.

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Philos ascoltò con attenzione ogni parola di Gwen.
"Capisco." Disse infine. "Beh, è una sorpresa che siate usciti vivi dalla cerimonia degli indigeni. Sono riti molto crudeli e violenti. Ma siete stati anche imprudenti a spingervi fin qui nella foresta."
"Non immaginavamo che quest'isola fosse abitata da indigeni." Goz.
"Si, vivono rintanati nel cuore della foresta vergine." Spiegò Philos.
"Lei e gli altri militari provenite dal campo base che si vede dalle mura?" Domandò Elv.
Philos lo guardò ed esitò a rispondere per un lungo istante.
"Si..." annuì poi non senza incertezza.

Il ragazzo ascoltò le nostre parole e quando Elv gli chiese se facessero parte del campo base.
Assottigliai lo sguardo, quando notai l'incertezza del ragazzo.
Non mi fidavo e decisi che ne avrei parlato con gli altri.
"Voi, invece, siete militari. Cosa ci fate qui?" con aria curiosa, ma in realtà sotto sotto inquisitoria.

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"Ci occupiamo della sicurezza al campo base." Disse Philos a Gwen.
"Su cosa si lavoro a quel campo base?" Chiese Elv.
"Venite con noi e lo saprete." Rispose Philos.
"Possiamo quindi venire con voi?" Goz.
"Certo." Annuì Philos. "Non possiamo certo lasciarvi qui... finireste preda degli indigeni." Fissandolo. "Venite, sulla nostra camionetta c'è spazio per tutti."
E Goz fece segno al suo gruppo di salire sul mezzo militare.

Infatti, quando lui chiese a cosa si lavorasse al campo disse che lo avremmo scoperto una volta lì.
Presi in disparte Elv per parlargli.
"Secondo me il ragazzo sta bluffando" sussurrai pianissimo per non farlo udire "Quando gli hai chiesto se lavorasse al campo, si vedeva che era incerto. Anche ora, quando gli hai detto di cosa si occupassero lì dentro, è stato evasivo. Forse non sono neanche soldati" inquieta.

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"Beh, non abbiamo molta scelta..." disse sottovoce Elv a Gwen "... restare nella foresta ci faremmo incontrare di nuovo gli indigeni... tu chi preferiresti?" Fissandola.

Sospirai.
"Lo so, spero solo che non ci creino più problemi che altro..." annuii gravemente.
Se erano qui sotto mentite spoglie, di certo le loro intenzioni non erano le migliori.

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"Datevi una mossa voi 2" disse Goz a Gwen e ad Elv "e salite sulla camionetta!"
Salirono così tutti a bordo del veicolo militare e partirono.
Lungo il tragitto Philos ed i suoi apparirono silenziosi e pensierosi, mentre seduti dietro, Goz e gli altri parlottavano fra loro.
"Mi chiedo a cosa si lavori in quel campo base..." Lion.
"A breve lo sapremo." Fece Jan.
"Magari hanno trovato qualcosa nel sottosuolo di quest'isola..." mormorò Goz "... chissà, qualche struttura edificata milleni fa da antichi astronauti giunti dallo spazio..."
"E' una fissa la tua con questi alieni!" Esclamò Stian.
"Non sai che alcune costruzioni antiche hanno orgini probabilmente extraterrestri?" Lo riprese Goz. "Le piramidi e la Sfinge in Egitto, le Linee di Nazca in Perù, i Moai sull'Isola di Pasqua, tanto per fare qualche esempio!"

Salimmo sulla camionetta e lungo il tragitto tutti si interrogarono su cosa potesse esserci al campo.
Goz tornava ancora a parlare degli alieni e mi stupì che conoscesse le Linee di Nazca, ma cercai comunque di focalizzarmi sui tre presunti militari, per cercare qualsiasi possibile indizio che potesse suggerirmi chi erano davvero.

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segui il suono di quel calpestio cercando di capire cosa fosse iniziava a farmi fame e soprattutto tanta sete mi guardai in giro per vedere se trovavo un torrente ho qualcosa di simile intanto che continuavo a camminare

Cavaliere25 cominciò a muoversi in quell'Averno di verde in cerca di qualcosa da magiare.
Attorno a lui vi erano diversi tipi di frutta, alcuni dalla buccia molto spessa e dura.
Tuttavia, ad un tratto, non furono quei frutti dall'aspetto esotico ad attirare la sua attenzione, ma dei rumori metallici che cominciavano a filtrare dalla fitta vegetazione.
Ma anche rumori di motori.
Oltre quegli alberi e quelle piante tropicali, non molto lontano quindi, c'era qualcosa e qualcuno.

Mentre il gruppo continuava a farsi domande, ad un tratto la camionetta arrivò al campo base.
Vederlo ora da vicino era molto diverso.
Si trattava di uno sterminato complesso a metà tra lo scientifico ed il militare.
Una struttura fatta di elevatori, scavatori, gru, trivelle, camion e pompe che scavavano, trasportavano e pompavano quantità incalcolabili di terreno, fango e pietre intorno a quella voragine tanto ampia e profonda da poter ospitare una delle grandi città del nostro tempo.
Operai e militari affollavano il campo e la camionetta arrivò davanti ad un edificio, dove Philos ed i suoi uomini fecero scendere Gwen e gli altri del gruppo.
https://pbs.twimg.com/media/CpoB3RzUIAAi1w5.jpg

Giungemmo al campo e da vicino sembrava ancora più grande, mastodontico.
I macchinari al lavoro erano innumerevoli, impossibile contarli e davvero adesso mi chiedevo cosa accidenti stessero cercando qui, dove apparentemente non c'era nulla.
Arrivammo ed i presunti militari ci fecero scendere.
"Sono curiosa di vedere cosa si inventeranno adesso..." sussurrai ad Elv.

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"Ora lo scopriremo..." disse Elv a Gwen, mentre Philo accompagnava tutti loro all'interno di quell'edificio, dove con loro sorpresa trovarono un volto conosciuto.
"Dottore, ho trovato costoro nella foresta." Philos a Flemig.
"Devo dire di essere alquanto sorpreso." Lo scienziato guardando Gwen e gli altri. "Si, molto sorpreso."

Philos ci accompagnò al campo e stranamente, vedemmo qualcuno che conoscevamo.
"Dottor Flemig, che sorpresa" mormorai, sinceramente stupita.
"Noto che avete un bel daffare, da queste parti" guardandomi intorno.

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"Grazie, Philos." Disse Flemig al militare. "Può tornare alsuo lavoro."
L'altro annuì ed uscì.
"Si, c'è molto da fare qui..." Flemig a Gwen ed agli del suo gruppo "... molto... e cerchiamo di farlo segretamente... il mondo non è ancora pronto a ciò che è accaduto su quest'isola."
"E' molto enigmatico, dottore..." Elv.
"Si, come una sfinge!" Esclamò Goz.

Sembrava davvero si conoscessero, ma allora?
Cosa c'era sotto?
Rimanemmo soli con Flemig.
"Cosa cercate da queste parti? Per cosa state scavando? È molto grande questo posto..."

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"Si, è molto grande qui." Disse Flemig a Gwen. "Credo sia forse il campo base a scopo scientifico più grande al mondo. Peccato che il resto dell'umanità non ne sappia nulla. E così deve essere." Fissando tutti loro. "Per il bene dell'umanità. Credetemi." Annuì.

E ovviamente, non si sbottonava perchè aveva paura che, una volta andati via da qui avremmo potuto dire qualcosa.
"Immagino ci sia voluto parecchio tempo per mettere su questa struttura."

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"Si, quasi 2 anni." Disse Flemig a Gwen.
"Lei però è molto ermetico, dottore." Elv. "Immagino non si fidi di noi..."
Lo scienziato si sedette e accese una sigaretta.
"Non è questo il punto..." fuamando.
"E qual'è il punto?" Chiese Govan.
"Non so come gli altri prenderanno la vostra presenza qui..."
"Chi sarebbero gli altri, dottore?" Chiese Goz.
"Siamo un gruppo di scienziato e lavoriamo in questo campo..." spiegò Flemig "... però avrete notato la presenza dei militari... questa base è finanziata da un governo straniero... e la segretezza di questo luogo è per loro la cosa più importante..." pensieroso "... siete stati imprudenti a giungere fin qui..." apparendo quasi preoccupato per loro.
"Il segreto sta in quella gigantesca voragine, vero?" Domandò Elv. "E' così, dottore?"
"Non è una voragine." Mormorò Flemig.