Il turbinio di spade andava di pari passo col battito affannoso del mio cuore, volevo solo che quel duello finisse.

Ma poi riconobbi un volto tra i due contendenti.

Il volto dell'uomo che amavo, nonostante ciò che avevo recentemente appreso.

E fu allora che quello scontro divenne come una tortura da guardare, tutte le mie paure e le mie speranze erano raccolte in quei secondi di battaglia.

E poi il vuoto, Misk cadde ma fu lesto ad aggrapparsi alle lancette.

Per un istante credetti che potesse ancora salvarsi ma poi compresi.

Vidi le lancette muoversi.

Chiusi gli occhi mentre l'urlo riecheggiava nell'alba. Ancora una volta vidi il rosso avvolgere la mia vita.

Ancora un uomo morto ed io ero presente.

Ancora sangue, ancora morte.

Quando riaprii gli occhi il Narciso Nero era già scomparso.

Inveii contro di lui e il destino fino a non avere più fiato in gola, fino a non avere più lacrime o forze.

Fino a non avere più cuore, al suo posto un enorme vuoto, freddo e oscuro, che si nutriva con la tristezza, con la rabbia e il risentimento.



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E'hiss, Gaynor, Altea e Nyoko si lasciarono alle spalle ciò che i topi divoravano ancora del corpo di Seth e finalmente raggiunsero l'uscita.
Ma prima che potessero varcarla uno sparo echeggiò attorno a loro.
Un attimo dopo E'hiss si accasciò tra la melma.
“Ora morirai, lurido porco.” Puntando la pistola Wolfetta. “E dopo di te farò crepare anche voi tre, sporche sgualdrine.” Alle tre donne.

Theris seguì Gwen con lo sguardo, vedendola triste alla finestra.
“Eh, vorrei sapere...” disse “... quando imparerai a conoscere tuo marito ed il suo spiccato senso dell'umorismo.” Sorridendole.

Finalmente raggiungemmo l'uscita ma, prima di essere fuori, udimmo uno sparo. D'improvviso E'hiss si accasciò tra la melma delle fogne ed io capii con orrore che era stato colpito. Mi girai e vidi una donna.
"Maledetta cagna!" urlai scagliandomi contro quella lurida assassina, incurante della sua pistola.

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Rimasi impietrita..Non fu facile all' uscita, una nuova sorpresa ci aspetto'.. odiai Trevor per aver tradito non me ma Antone e pensai al cocchiere Louis..Pure lui un traditore e quanti altri? Non ci pensai due volte, misi la mano sulla gamba e sfilai di nascosto la pistola..da ottima arciera avevo una buona mira e puntai la pistola sparando al centro della fronte.."Squaldrina sarai tu" con tutto il mio odio.

Un sonno inquieto e sogni tormentati.
Volti, voci, immagini, giunte da un passato oscuro ed ignote ad un futuro che invece voleva essere luminoso.
Ma in questa agitata veglia, Vivian sentì stretta la sua mano ad una forte e calda.
Una mano che riconobbe essere quella di Guisgard.
Ed udì la sua voce più volte.
Poi, verso Mezzogiorno riaprì gli occhi.
Era in un profumato e morbido letto, nel Palazzo dei Gigli.
Accanto a lei c'erano Ernot e Bafon.
“Eccovi sveglia...” disse Bafon “... come state?”

Eravamo giunti quasi alla fine, finché uno sparo non ci fermò. Era troppo bello per essere vero. Mi voltai e vidi quella donna che avevo considerato una buona persona, dolce e gentile.
Puntò la pistola verso di noi e ci ringhió contro. In quel momento anche la donna che era in cella con noi estrasse una pistola e la puntò sulla fronte di Wolfetta. In quel istante, come un fulmine, Filax si lanciò dalle mie braccia e corse fino alle caviglie della donna, mordendola senza alcuna pietà. In quel momento, la mia compagna di cella premette il grilletto e sparò, dritto in fronte.

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A quelle parole, avvertii solo un attimo il sollievo per ciò che stava dicendo.
Ma fu un'istante.
Sentii una rabbia tale, che gli avrei lanciato i peggiori improperi esistenti.
Così feci tutto con calma.
Asciugai le lacrime, regolarizzai il respiro e poi mi voltai verso di lui.
A quel punto, con gli occhi fissi nei suoi, mi avvicinai al lettino e gli diedi uno schiaffo in pieno viso, colpendolo così forte e con così tanta rabbia che il segno rosso della mia mano rimase impresso sulla sua guancia.
"E a me sembra invece che tu non abbia imparato a conoscere tua moglie e i suoi scatti d'ira" dissi seria, profondamente seccata per ciò che aveva fatto.

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Vagavo nell'oscurità, tra le ombre e i fantasmi del passato.
C'era una luce lontana, una luce di ciò che sarebbe potuto essere.
Eppure ero vigile, sveglia, come intrappolata in quel mondo fatto di ombre.
Era quella la morte?
Un oblio totale e oscuro in cui perdersi per l'eternità.
Poi la sentii.
La sua mano, la sua voce.
Mi aggrappai a quella voce con tutta la forza che avevo.
E alla fine, quando la luce ormai inondava l'aria, aprii gli occhi.
Mi guardai attorno, stranita.
Ero viva.
Ero a casa.
Sorrisi a Ernot e Bafon.
"Sono viva.." sorrisi, annuendo "Direi che è un successo.." sorridendo "Mi dispiace per stanotte, avevo un piano, ma è andato tutto a rotoli.." mestamente.
Poi mi accorsi che era ormai giorno, e mi chiedevo se avessi sognato la sua voce o se fosse realmente accanto a me.
"Il capo è tornato?" chiesi ai due, preoccupata.

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Dacey sentiva la rabbia, l'odio crescere in lei.
“Dacey...” disse d un tratto una voce dal vuoto della stanza “... Dacey...” era quella di Ordifren “... hai visto? Era come ti dicevo? Il Narciso Nero è un assassino... ma io ti aiuterò a vendicarti... aspettami... aspetta il mio ritorno...” c'era la voce, ma non si vedeva nessuno.
Come se a parlare fosse un fantasma.
Poi dei passi dal corridoio e la pota si aprì.
Entrarono i poliziotti.
“Milady...” il tenente Lion a Dacey “... state bene? E' tutto finito... la banda degli Illuministici è stata sgominata... è tutto finito.”
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Tutto accadde velocemente.
Gaynor, disperata si lanciò su Wolfetta incurante della sua pistola, mentre lei la puntava contro la fioraia.
Ma Filax, rapido, si lanciò dalle braccia di Nyoko ed aggredì la donna alle caviglie, facendole mancare il colpo.
Più abile di Wolfetta si dimostrò Altea, che estrasse la pistola nascosta e freddò l'Illuministica, che cadde morta nella melma.

Mi tappai le orecchie, quella voce che si insinuava nella mia testa.

Cedere alla vendetta... Pareva così allettante ma sarei caduta in una spirale di sangue senza fine.

Non era ciò che volevo.

E in ogni caso non volevo l'aiuto di Ordifren.

Mi voltai per dirglielo ma non vidi nessuno.

Stavo impazzendo. Quella dannata casa mi stava facendo impazzire.



Entrarono dei poliziotti e riconobbi un uomo che avevo già intravisto a Palazzo dei Gigli.

" Si... Si lo so... Uno di loro é lì..." Indicai l'orologio senza guardare, " lo ha ucciso il Narciso Nero... Vorrei...vorrei poter seppellire il corpo, non appena la vostra indagine sarà terminata. Era perdonatemi ma non voglio stare qui, se avrete bisogno di me sarò a questo indirizzo" fornendogli quello di Ottan. Non sapevo dove altro andare e poi non avevo dimenticato la promessa, avrebbe avuto un articolo da prima pagina.

Theris si toccò il volto colpito da Gwen, per poi ridere.
“Dai...” disse “... non mi merito un bacio? Dopotutto voglio festeggiare. Sono sano e salvo.” Facendole l'occhiolino.

Mentre mi scagliavo contro quella maledetta illuministica, la donna che era con me estrasse una pistola e le sparò in fronte.
La vidi accasciarsi davanti a me, morta stecchita.
"Complimenti milady, anche se dieci centimetri più in basso e sarei morta io..." dissi ancora intontita dallo sparo. Corsi allora da E'hiss e mi inginocchiai accanto a lui.
"Apri gli occhi, E'hiss... apri gli occhi, per l'amor di Dio..."

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Sospirai..ma la presa non lascio il grilletto mentre mi guardavo attorno.."State attente..qualcuno veda dell' uomo..dovremmo portarlo da qualche parte ma in ospedale ci farebbero domande..forse Palazzo dei Gigli ma come arrivarci". Mi poggiai al muro di una chiesetta..ecco dove eravamo..così nessuno poteva spararmi da dietro e scrutavo attorno armata.
"Milady .. avete rischiato contro la donna ma sapevo dove mirare e non vi avrei ferita" sorridendole sicura.

Guardai le due donne, una di fronte a me e l'altra alle mie spalle. Filax, dopo aver compiuto il suo volere, corse nuovamente da me ed io lo presi in braccio elogiandolo. Poi mi voltai verso l'uomo ferito. L'uscita era vicina e se era vivo potevamo prenderlo in braccio e uscire di lì, prima che altri ci venissero incontoro.

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Gaynor corse da E'hiss, che era seduto su un basso muretto, con la mano sulla ferita sanguinante.
“Fortuna che voi donne avete una pessima mira...” disse sarcastico, nonostante il dolore “... ascolta, piccola... prendi il coltellino che ho nella tasca... infilalo nella ferita e cerca di cavare fuori il proiettile... fallo prima che si infetti tutto...” e strinse i pugni per resistere al dolore.
Altea e Nyoko erano anch'esse giunte vicine all'uomo ferito.
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Sorrisi sotto i baffi. Gli avrei dato dieci, cento, mille baci in quel momento.
Mi sedetti sul lettino e mi avvicinai al suo viso, iniziando a giocare sulle sue labbra, invitandole a inseguire le mie, senza baciarlo e facendolo impazzire; dopotutto, mi ci sarebbe voluto ancora un po' prima di sbollire e non mi dispiaceva fargli scontare la cosa per qualche altro minuto.
"Tu giurami che non lo farai più..." sussurrai pianissimo.

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Sorrisi alle parole dell' uomo..capii i due erano innamorati forse, lasciai la donna lo curasse mentre controllano la situazione..era meglio non rischiare..pensai a Guisgard...già solo lui non aveva pensato a me e cercai di scacciare quel malinconico pensiero.

“Lo giuro...” disse Theris a Gwen, fissando le labbra di lei “... ma tu ora baciami, o mi farai morire davvero...”

Bafon ed Ernot furono felici di vedere Vivian sveglia.
“Il Capo” disse Bafon “è stato qui fino a poco fa... fino a quando il dottore ha detto che non correvate più rischi e che la ferita era ormai a posto... poi è dovuto partire... aveva un treno che lo attendeva... ha lasciato questo per voi...” dandole un biglietto.

Sorrisi e concessi le mie labbra alle sue, baciandolo con foga, trasporto, Amore.
Un bacio che racchiudeva in sè tutto il terrore di poterlo perdere e la gioia nel vederlo e sentirlo ancora vicino a me.

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E'hiss aprì gli occhi e se ne uscì con una delle sue battute. Un sorriso mi si allargò sul viso, per poi morire subito dopo, quando udii ciò che avrei dovuto fare.
Presi il coltello dalla sua tasca e mi apprestai a cavare il proiettile dalla ferita, pregando che tutto andasse per il meglio.
"Posso farcela... posso farcela... devo farcela..." mormorai mentre il coltellino entrava nella ferita. E'hiss stringeva i denti ed era tutto sudato, ma non emise un fiato. Pochi secondi dopo, il proiettile era fuori.
"Oh caro, ci sono riuscita!" esclamai stampandogli un bacio sulla bocca. Lì vicino vidi una fontanina... rapida strappai un pezzo di stoffa dalla mia gonna e lo misi sotto l'acqua per pulirlo un po', dopodiché lo appallottolai e lo ficcai nella ferita, con la speranza che riuscisse a fermare il sangue.
"Ce l'abbiamo fatta..." dissi accarezzandogli i capelli. "Adesso non resta che andare via di qui... riesci a camminare?"

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Lion annuì a Dacey e diede ordine ad uno dei suoi poliziotti di accompagnare la ragazza all'indirizzo desiderato, ossia quello di Ottan.

Dapprima sospirai di sollievo, era vivo, era stato davvero accanto a me.
Poi il mio sorriso si spense.
Era andato via?
Come poteva essersene andato?
Guardai Ernot e Bafon con un'espressione delusa e ferita.
"Non.." sussurrai "Non può essersene andato.." scuotendo la testa.
"Senza salutarmi?" non riuscivo a crederci.
Poi ricordai le sue parole nella stanza.
Ma io non ero pronta a sopportare la sua assenza.
Come poteva non avermi potuto salutare?
Sentivo le lacrime affiorare ma mi feci forza e presi il biglietto.
Lo tenni tra le mani un lungo istante, quasi sperassi avesse tutte le risposte.
Ed era quello che speravo.
Ma sapevo anche che un biglietto, anche il migliore del mondo, non sarebbe mai valso un bacio.
Infine lo aprii, e lessi, con il cuore che batteva di speranza.

Non volevo avere il poliziotto tra i piedi ma non volevo neanche contrarlo quindi lasciaci che mi scortasse fino in città, fino alla porta di una casa che mi fu facile riconoscere.

Bussai con forza.

" Ottan... Aprite... Sono Dacey"

Gaynor ci riuscì.
Estrasse il proiettile e poi tamponò la ferita.
E'hiss era vivo, sebbene quasi svenuto per il forte dolore.
Altea e Nyoko erano lì con loro.
Ad un tratto dei passi e poi delle voci.
“Fermi tutti.” Disse Ozillon, seguito dai suoi poliziotti. “E' arrivata la legge.” Guardò i quattro. “Tranquilli, ci siamo noi ora qui. Abbiamo sgominato gli Illuministici, la città è salva.” Soddisfatto, mentre fumava il suo sigaro.

Gwen baciò Theris e i due giovani ancora una volta furono una cosa sola.
Un bacio che coronò la loro avventura ed il loro Amore.
Un bacio come promessa di una vita nuova, felice.
Un bacio che rendeva i loro cuori un unico cuore.
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Udii un fruscio e mi misi in guardia poi vidi Ozillon, nascosi la pistola per ridere..Ovvio era arrivata la legge e lui soprattutto ma alle sue ultime parole sorrisi.."Davvero? È fantastico.." un senso di libertà mi pervase e pure tristezza.

Mentre ero china su E'hiss, arrivò l'ispettore Ozzillon, seguito dai suoi gendarmi.
"Alla buon'ora!" esclamai "Qualcosina abbiamo fatto anche noi..." dissi indicando il canale di scolo. "Ci sono due cadaveri lì dentro, due di quella maledetta banda... Il mio compagno è rimasto ferito, ha bisogno di cure..."

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Quel bacio fu la sintesi di tutto quello che era successo, e che si era risolto, un bacio che confermava la nostra vita felice, la continuazione della nostra esistenza insieme, l'uno al fianco dell'altra.
Un bacio che da solo riuscì a renderci una sola cosa, un unico cuore, un'unica anima.

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Vivian aprì il biglietto:

“Ora che hai quasi recuperato il tuo passato, non dimenticare il presente.
So che sei tornata ad essere Clio, ma non abbandonare Vivian.
La Vivian che ho imparato a conoscere, che mi sono abituato ad incontrare al mattino e ad accompagnare di notte.
Perdonami se non ho atteso il tuo risveglio, ma anche io ho un passato con cui fare i conti.
E sto andando a regolare quei conti.
Solo così potrò tornare, se mi aspetterai.
Affido a te la Taddeus.
So che saprai guidarla con amore.
Al mio ritorno ti svelerò ogni cosa.
Come ti ho promesso.
Solo la verità.
Solo per te.
Nell'andare via ti lascio un fiore.
E' un tulipano blu.
Nel linguaggio dei fiori simboleggia il mistero, il segreto, l'ignoto.
Tutto ciò che attende assopito l'arrivo della verità per sbocciare.
Conserva questo fiore ed al mio ritorno sboccerà.
E con esso anche tutte le parole del mondo.”

E col biglietto Vivian trovò quel fiore.
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Avvenne tutto in un attimo. La ragazza che si prendeva cura di quel uomo tanto coragioso e poi la polizia. Finalemente tutto sembra stesse per finire.

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Ottan aprì e trovò Dacey sulla soglia.
“Dacey...” disse piacevolmente sorpreso “... che sorpresa! Entrate, vi prego!”

Feci segno al poliziotto che poteva andare ed entrai.

Senza troppi con il mi sedetti su una sedia.

Osservai il giornalista per qualche secondo e poi iniziai.

E raccontai ogni cosa, di Ordifren, del Narciso, degli Illuministici, di Misk. Ogni cosa che sapevo o che sospettavo.

Alla fine mi sentii come sollevata, per aver parlato, per essermi confidata con qualcuno.

Sperando di non sbagliarmi ancora, di far bene a fidarmi di lui

Ottan ascoltò ogni parola di Dacey e le strinse la mano.
“La mia casa non è un palazzo ed io sono solo un cronista squattrinato...” disse “... ma tutta l'ospitalità del mondo è racchiusa nelle mie parole... restate qui, quanto volete... io ne sarò felice...” sorrise “... e poi abbiamo un patto noi due, no? Una storia da prima pagina.” Facendole l'occhiolino.

Lessi quelle parole tutte d'un fiato.
Le rilessi più volte, incredula, come se potessero cambiare come per magia.
E poi piansi, stringendo la carta tra le dita.
Non erano le parole che sognavo di leggere.
Nemmeno una parola d'Amore, dopotutto.
Ma forse era pretendere troppo, pensai tra le lacrime.
Piansi fino a non avere più lacrime.
Poi rilessi quelle parole, ancora una volta.
Ma erano sempre le stesse.
No, non c'erano parole d'Amore.
Soltanto una speranza, della verità.
Una promessa, un ritorno.
E un fiore.
Forse non potevo davvero sperare di più.
Forse era più di quanto avesse avuto chiunque altro.
Sospirai, guardando la finestra.
"Ti aspetterò..." sussurrai pianissimo, come se potesse sentirmi, portando poi il tulipano blu alle labbra.

Ozillon annuì e fece portare E'hiss, Gaynor, Altea e Nyoko in città, dove lui avrebbe potuto ricevere le cure del caso.
Ormai per lui non c'era più l'onta del sospetto, ora che gli Illuministici erano stati sgominati.
E Viola aveva avuto giustizia.
Ora per loro cominciava una nuova vita.

" Vi ringrazio.. Si la storia" cercando di sorridere, nonostante tutto.

" Direi che vi ho già dato un bel po' di materiale su cui lavorare o siete ancora così ostinato a voler scrivere su di me?"

Alzandomi per preparare il thè.

Anche se era una casa piccola e modesta racchiudeva in se ospitalità e calore. Tutto ciò che potevo chiedere in quel momento.

Avevo compreso da tempo che non era il denaro a rendere felici e mi ero rassegnata a non trovare l'Amore, avendo perduto quel briciolo di felicità proprio quella notte stessa.

Tuttavia non potevo arrendermi all'oscurità. Non dopo ciò che avevo vissuto, ciò che avevo fatto per cercare una vita migliore.

Portai una tazza fumante ad Ottan e compresi che mi sarebbe bastata l'amicizia dell'uomo per non cadere nel buio dell tristezza e dell'odio.



" Vorrei fare qualcosa di buono sapete.. Con tutti i miei soldi...forse una scuola" alzai appena le spalle, " voglio che la mia vita abbia uno scopo"

Il poliziotto condusse me e gli altri fuori da quel fardello e ci portò in città, dove il nostro eroe poté ricevere degne cure.

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