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Quelle parole...
Mi fecero pensare... No, sicuramente non era lui. "Dai, andiamo" sussurrai ad Emon, voltando il suo viso verso il mio con la mano. Mi voltai poi verso l'uomo. "Va bene, andremo via. Ma non certo per la durezza delle vostre parole. Esse vi fanno apparire come un cardo mariano. Un fiore spinoso, dall'aspetto poco invitante, nonostante il colore acceso, ma che possiede un significato positivo, di luce e ciò mi fa sperare che dietro la vostra corazza batta un cuore tenero e meno ruvido di come vuole apparire. Addio, milord." |
Altea ed Alvaro smontarono dalle loro cavalcature per soccorrere il misterioso uomo trovato nella vegetazione.
Si trattava di un uomo dai capelli di un castano chiaro, mossi e lunghi appena più della media del tempo. Indossava una giubba verde, con una cintura di peli di cinghiale, attillati calzoni color mogano e bassi stivali di pelle consumata. Sul viso aveva dei piccoli tagli ed una ferita ancora fresca sul braccio destro. "Sembra abbia perso conoscenza..." disse Alvaro. |
Osservai la sartoria con un sorrisetto divertito.
Effettivamente faceva al caso mio. Così entrai, e mi guardai intorno. "Buongiorno signora.." Con un cortese sorriso. "Mi servirebbero un paio di abiti nuovi, potreste aiutarmi?" Gentilmente, guardandomi attorno. |
Ser Alvaro si avvicinò a me...guardai quell' uomo "Si, si spera abbia perso conoscenza" misi un dito sul collo "Il cuore batte..non è morto, ma chi lo ha ridotto così...non deve essere un uomo del barone, penso..cosa facciamo?" guardando il nobile "Potremmo portarlo da frate Roberto, ma ieri vi erano le guardie, se fosse un ricercato..più avanti vi è un rivolo del fiume Helsa" e indicai un punto nella vegetazione "Magari possiamo rinfrescarlo e pure pulire le ferite..sperando nessuno ci scopra, che ne pensate?O lo portiamo alla rocca?" riguardando l' uomo.
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Adespos, steso col suo corpo virile su quello ormai nudo e caldo di Gaynor, non accennava a smettere, a rallentare il vigore con cui possedeva la bella dama.
I suoi muscoli erano tesi, vibranti di venature, sudati, pulsanti e resi ardenti dalla passione. Quello bianco e morbido di Gaynor, invece, si muoveva sotto la vigoria del misterioso brigante, mentre la bocca e le mani di lui assaporavano e stringevano ogni forma, ogni tratto del corpo di lei. E più volte lei sussurrò e gridò il nome di lui, al culmine di un piacere senza fine. Alla fine, verso Mezzogiorno, dopo ore di amore, godimento ed estasi, i due restarono l'una nelle braccia dell'altro. Gaynor, stremata ed appagata, cadde infine addormentata sul petto del suo brigante, mentre la natura lussureggiante intorno a loro li proteggeva con i suoi suoni ed i suoi profumi. |
"Aspettate." Disse il misterioso uomo a Gwen. "Conoscete bene i fiori... come mai questo? Come mai mostrate questa conoscenza dei fiori?"
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Sorrisi sotto i baffi.
Avevo fatto centro. Mi voltai verso di lui, guardandolo fisso. "Educazione familiare. Ma comunque, se proprio volete saperlo, gestisco un'erboristeria ben fornita in città." Volevo vedere come avrebbe reagito ora a questo. A quel punto, avrei avuto la conferma se era lui o meno. |
"Salute a voi." Disse la donna della sartoria a Clio. "Qui abbiamo le più belle e raffinate stoffe dell'intera regione. Tanto che non tutti sono in grado di apprezzarli." Sorridendo. "Ditemi, per quale occasione vi occorrono i vestiti? Lavorate presso qualche nobile signore? O forse siete una maestrina e vi servono abiti per dare lezioni? O magari dovete apparire bella per il vostro innamorato?"
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Dopo quelle intense ore d'amore e di passione, mi addormentai con la testa poggiata sul petto di Adespos, con le sue mani che mi accarezzavano la schiena. Quando mi svegliai, ancora nuda sotto il mantello appoggiato su di me come una coperta, mi strinsi di più a lui, stiracchiandomi come una voluttuosa gatta. "Ciao..." gli dissi sorridendo "Devo essermi addormentata..." Lo guardai con amore, accarezzandogli il bel viso.
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"L'idea mi garba parecchio." Disse Alvaro ad Altea. "Portiamolo al fiume per lavare la ferita. Da lì poi torneremo alla vostra rocca per curarlo."
Il cavaliere prese così il ferito in spalla e lo portò sul margine del fiume. |
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