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"Di parlare col dottore..." quella donna era rigida come il ferro "Scusate ma perchè non potete indagare sul fatto? Voglio saperlo dal dottore..o siete come la Ateon e non fate parlare il diretto interessato. Le autorità di polizia lo hanno decretato come un normale incidente...affatto...quella auto lo aveva sfiorato cercando di portarlo fuori strada e in una chicane lo ha sorpassato mandandolo diretto in Paradiso...mi auguro" stringendo i pugni dalla rabbia pensando all' incidente.
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Nero entrò insieme a Nora nel negozio e si avvicinò subito al bancone, mostrando l'arma contraffatta al principale.
“Non sono affari miei...” disse questi “... i miei esperti hanno assicurato circa l'autenticità dell'arma, quindi il resto non mi interessa. Quella è la porta, amico... e vedi di andartene.” Con modi spicci. “Non è molto gentile da parte sua fare così...” sorridendo Nero “... dopotutto il cliente ha sempre ragione, no?” “Vuoi che ti sbatta fuori a calci?” A muso duro il principale. |
"Oh capisco" annuendo al poliziotto "Grazie, buona serata" mi congedai e sfrecciai verso casa, molto più tranquilla sapendo che non si trattava di Elv, anche se ovviamente mi dispiaceva per quel povero ragazzo.
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Ren sospirò.
“Ok, se vuoi ti riporterò a casa...” disse a Nyoko “... non voglio certo far preoccupare tuo nonno, né turbare te... però una cosa non mi è chiara... cosa significa che forse non è più un uomo?” |
Nora restò nel suo angolino a godersi la scena divertita.
Arystos sapeva essere veramente un orso quando ci si metteva. Tuttavia sembrava che non esistesse via d'uscita da quella situazione. "Calma, calma, signori" intervenne lei, sarcasticamente flemmatica, circondando le spalle del Capo vol braccio con fare compagnone "Ritengo che abbiate entrambi sia torto che ragione. Dunque? Che fare? Pagare meno quest'arma, poiché perde di valore" guardando Nero "Oppure scegliere un altro oggetto di eguale valore, così da avere noi la stessa somma di denaro?" guardando Arystos. "Ovviamente, tutto dipende da quanto sia disposto il nostro collezionista a rinunciare o meno alla pistola" con un sorriso enigmatico. |
Scena III: Macchine e uomini
"Su Marte gli era sembrato tutto perfettamente logico, ma quello era Marte." (Isaac Asimov, Sogni di robot) Il pilota ascoltò ogni parola di Clio guardandola per lunghi istanti, per poi cercare l'immensità della notte attraverso i vetri dell'auto. “Sembri una filosofa...” disse infine “... magari anche un po' romantica, persino quasi infantile...” posando la bottiglia vuota “... e comunque parli troppo... di me non sai nulla... nulla di quelli come me...” “Diglielo...” la ragazza guardandolo negli occhi “... diglielo quando tornerai da lei...” con lo sguardo nel suo “... diglielo... diglielo che per lei ha rinunciato a tutto... che stai costruendo il tuo mondo intorno a lei...” “Smettila...” mormorò lui “... non sai quel che dici...” “Allora guardami e dimmi che non è vero...” la ragazza “... che per te lei non è nulla... che non sei qui ad aspettarla... aspettare che torni, che ti chiami o che ti scriva... dimmi che non è vero nulla ed io ti crederò...” “Tornatene a casa...” il pilota alzando lo sguardo verso l'immensità della sera “... è meglio dammi retta...” La ragazza scosse il capo. “Non la sto aspettando...” fissandola lui “... non più... non tornerà stanotte... e non tornerà mai più... ha scelto lui...” scagliando un sasso nel lagno “... buffo, vero? L'idolo della folla, il campione, la superstar... rifiutato per un rappresentante di non so neanche cosa...” sorridendo beffardo “... ed ora vattene...” e si incamminò nella sera e nei suoi misteri. Quel ricordo vago gli attraversò il cuore. “Ti riporto al centro...” mormorò, per poi mettere in moto e ripartire. http://66.media.tumblr.com/41c343d57...6who5_1280.png |
Assicurai al nonno che sarei rientrata subito e riattaccai.
"Forse... Intende a livello di umanità... Non lo so... Avrà... Combinanto qualcosa di stupido... Come fare omicidi con un auto prossima al commercio..." ripensandoci... Era una mossa azzardata... Se qualcuno aveva visto l'auto, com'era capitato a me, non si sarebbe creato un sospetto generale? Quei pensieri mi fecero turbare. Non era più sicuro rimanere in giro e temevo il peggio. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Tardes uscì e lasciò Dacey da sola in casa.
Prima di andare accese la tv per tenere compagnia a sua moglie. Ed il telegiornale stava appunto parlando della tragica morte del commissario, investito da un pirata della strada forse ubriaco o sotto l'effetto di qualche droga. Intanto Tardes raggiunse il commissariato. “Allora...” disse entrando “... novità?” “Probabilmente ha avuto solo il tempo di guardare i fanali dell'auto che gli piombava addosso.” Spiegò Palos. “Credi possa essere la stessa macchina che ha ucciso quel giovane?” “Potrebbe...” annuì Tardes “... si, potrebbe essere... in entrambi i casi l'incidente sembra un'ipotesi da scartare... e comincio ad avere un altro sospetto...” “Quale?” Palos. “I due ciclisti...” mormorò Tardes “... forse anche loro hanno avuto la sfortuna di capitare a tiro di quel pazzo...” |
Abbassai lo sguardo, senza sapere che cosa stessi provando.
Perché avevo parlato in quel modo? Perchè mi ero lasciata andare senza filtri con un tizio di cui nemmeno sapevo il nome e che non era intenzionato a sapere il mio? Perché gli esseri umani erano così complicati? Perché ci stavo rimanendo così male? "Io... ecco.." balbettai "Mi sono lasciata andare, mi dispiace..." arrossii, abbassando lo sguardo. "No, io.." protestai "Come tornerai a casa?" Volgendo timidamente gli occhi su di lui "Sei tu quello a piedi.." sorrisi, spiando il suo sguardo. Poi mi lasciai cadere sul sedile e sospirai, lasciando che il profondo senso di insoddisfazione e di frustrazione mi attraversasse. "Non mi hai nemmeno detto il tuo nome..." mormorai pianissimo. "Nemmeno ti importa sapere il mio.." constatai con amarezza. Eppure non mi era sfuggito il fatto che non mi aveva risposto. Che non mi aveva detto quello che gli avevo chiesto. Quindi chissà, magari c'era una speranza. |
Dopo essermi rivestita mi sedetti a letto e avendo trovato la tv accesa rimasi a guardarla, specie perché si parlava proprio del caso per cui Tardes era dovuto uscire di casa.
Trovavo assurdo che un uomo come il commissario, dopo una carriera in cui rischiava la vita tutti i giorni, era morto per un incidente d'auto del tutto casuale. E trovavo ancora più strano che fosse successo in un tempi ravvicinato rispetto ad altri casi che riguardavano un pirata della strada e le sue vittime. Non doveva essere una coincidenza, questo pensai con un sospiro. Forse mi stavo facendo troppi giri di testa o forse avevo intuito qualcosa. Decisi che avrei chiesto a Tardes, quando sarebbe tornato, come precedevano le indagini, tanto per vedere se ci avevo visto giusto. |
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