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Vagavo lungo la locanda, deserta e silenziosa. La notte ha sempre avuto il suo fascino, ed io amavo ammirarla. Ad un certo punto, udì un rumore proveniente dalla strada. Guardai l'ingresso stranita e mi ci avvicinai, aprendo piano la porta per sbirciare fuori.
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Ad un tratto la porta si aprì e vidi una figura e presi la piccola lampada ad olio che rischiarava la stanza assieme al braciere.
Poi sentii la sua voce e sorrisi..."E se mi riferivo a te? Dovresti stare attento.." ridendo "No, mi riferivo al mio nemico e magari pure il tuo" rischiarando il suo bel viso e la fiamma rendeva vividi i suoi occhi magnetici azzurri.."Hai visto?" sottovoce "Mi hai seguita..a dire il vero pensavo non ti interessasse nulla di me..però sei qui ora e non voglio pensare ad altro..ora dedichiamoci a noi". Poggiai la lampada e gli mostrai la bella camera orientale che mi avevano dotato e misi dei cuscini a terra e della frutta, aprii l' armadio e tolsi i miei abiti e indossai una camicia da notte, la scelsi oro come i miei veri capelli..che speravo presto tornassero tali presto poichè significava avrei sconfitto il male. Feci segno lui di sedersi assieme a me sui cuscini ricordando quella immagine ancora vivida di noi due e provando una strana emozione, ma in quel momento mi sentivo naturale, senza paura di ciò che a Serenica potessero dire..d' altronde io non ero come le altre, io ero una mezza dea. "Mettiti comodo e rilassati, stenditi" e lo aiutai a sistemarsi accarezzando le sue ciocche brune.."A Serenica le mie ancelle usano farmi un massaggio particolare per rilassarsi, ora sarò io la tua ancella" sorridendo e poggiando sul braciere una ciotola con delle essenze orientali..sandalo, mirra e gelsomino che riempirono la stanza del loro profumo. Ne presi un poco e formai una miscela particolare e iniziai a togliere l' armatura di Hiss dal petto.."Chiudi gli occhi, rilassati" mentre con quel unguento profumato di aromi speciali accarezzavo la sua pelle, le sue spalle per risalire al suo collo..quel contatto era speciale..ora in quel posto eravamo solo noi due, il mondo e la brutalità di quei fatti era svaniti. http://www.natalie-dormer.org/galler...promos2/08.jpg |
Aegos sorrise.
“La regina merita dolcezza...” disse ad Elyse, continuando ad accarezzarle i seni “... no?” Per poi aumentare il movimento delle sue mani, che da delicato si fece più intenso. Le sue dita stringevano con leggero vigore quei seni sodi e regali, toccandoli e tastandoli con sensuale dedizione. E nel farlo strizzava i rosati capezzoli della regina con decisa insistenza, portandoli all'estremo, irrigidendoli sempre più. I seni di lei erano ben stretti nelle virili mani di lei. “Sono abbastanza dolce, milady?” Con malizia. |
A lungo si amarono Cassandra ed Elv.
Fra le sue braccia, la ragazza si scoprì donna, travolta dall'ardore del suo amante. Per tutta la notte lui la fece sua, con impeto e passione senza fine, spingendola oltre confini mai neanche concepiti, mai conosciuti. E tutto ciò travolse Cassandra. E quando insieme raggiunsero l'unione più forte ed alta, tutto quel momento toccò l'apice. Infine stravolti si abbandonarono in un dolce abbraccio fra le lenzuola. |
Quel rumore attirò l'attenzione di Astral.
La ragazza sbirciò dalla porta che racchiudeva lo spiazzo della locanda, vedendo un carretto che procedeva lungo la strada. Lo conduceva un uomo con un largo cappello in testa e trasportava due grosse bare. Sembrava essere un carico molto pesante. |
Quelle carezze, sempre più ardite e intense.
Lo lasciai fare, prendendomele, gustandomele, mentre le sue mani instancabili e abili giocavano coi miei seni, ancora e ancora. Poi quelle parole, così maliziose e ardite. "Troppo..." sospirai, quasi, insofferente. |
Notai una strana persona (sì, va bene, per me erano tutti strani) che trascinava un carretto con sopra due bare. Dava l'aria di essere pesante. Una parte di me voleva andare lì ad aiutarlo, ma l'altra mi consigliò di essere discreta. Aspettai che fosse abbastanza lontano per non sentirmi e per non vedermi, mi gettai fuori dalla locanda a punta di piedi e lo seguì.
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Non credevo potesse esistere qualcosa di così travolgente, assoluto e totale.
Non ero più io, non era più lui, eravamo noi. Un'unione nel senso più alto e sublime del termine. Quel culmine, l'apice della nostra danza, tutto assunse finalmente senso, come il compimento di qualcosa di unico e indescrivibile. Dopo quel momento, seguì un silenzio lungo e satollo, appagato, sereno, durante il quale io mi accoccolai sul suo petto, stringendomi a lui. Rimasi per un po' ad occhi chiusi, cercando di regolarizzare il battito e la respirazione, sentendomi avvolta dal sottile e umido velo del calore di quell'amplesso sotto forma di piccole goccioline di sudore, poi alzai gli occhi su di lui, rimanendo ad osservarlo. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...d59fed876b.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Aegos sorrise a quelle parole sofferte di Elyse.
“Troppo...” disse stringendo ancora quei bellissimi seni, tormentando i capezzoli ormai turgidi da far male “... davvero, altezza?” Il tono era falsamente servile, ma i modi invece tradivano l'opposto. |
Il carretto passò ed Astral decise di seguirlo, attenta a non farsi scoprire.
Uscirono dal paese e dopo un paio di miglia il carretto giunse ad un'abitazione nel bel mezzo della selvaggia brughiera. |
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