"Mi scusi dottore, ha mancato di specificarlo..." dissi, guardandolo, anche se ero certa che stesse omettendo parecchie cose.
Erecit aveva ragione, ma di certo non avrebbero parlato con noi, dunque era del tutto inutile chiedere spiegazioni.
Tuttavia, anche se avrei voluto rispondere in questo senso, non potevo espormi, visto il piano di fuga che volevamo mettere in atto.

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"Forse l'hanno già fatto." Disse Rafarcan ad Erecit. "Avranno testato l'arma, raccolto informazioni e dati, per poi cercare di nascondere il tutto.
"Che idiozie..." sottovoce Elv a Gwen.
"Per me ci troverete un disco volante in quella voragine." Mangiando Goz.

L'ipotesi di Rafarcan non mi convinceva ed infatti annuii ad Elv.
Probabilmente era una versione di comodo che avevano inventato per tenerci buoni e non mi fidavo chissà quanto di ciò che dicevano.
Er più propensa a pensare che fossero invece loro quelli che oltre a studiare stavano anche conducendo Dio solo sapeva quale esperimento.

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Il dottor Flaming ci condusse a cena con lui e con i suoi ospiti, alcuni uomini bizzarri che sembravano molto affiatati, tra cui spiccavano una bella ragazza dai capelli rossi.
Mi sedetti accanto a Fleming e mi accorsi in quel momento di essere affamata.
Da quanto tempo non mangiavo?
Beh, non che fosse importante, ma già che c'ero.
Scoprii così il motivo per cui ero lì.
Studiare quello che poteva essere caduto nel cratere.
"Forse vi servirebbe più una geologa di un'archeologa..." ribattei perplessa "Mi avevate parlato di un manufatto molto antico...".
Cosa poteva c'entrare quel cratere con la tavoletta?
Poi sentii i discorsi su corpi celesti e... alieni.
Oh ci mancava solo quello.
Collegai subito le due cose.
"Mi state dicendo che credete che il cratere possa c'entrare qualcosa con la civiltà scomparsa? Interessante..." pensierosa, mentre sfioravo appena la mano di Erecit accanto a me.
"Sì, l'ipotesi del meteorite sembra la più probabile!" mi ritrovai a dire, pensandoci.
Anche se quella non era la mia area di competenza.
Poi parlarono di un'arma, effettivamente anche a me sembrava esagerato, decisamente.
Il mio capitano era davvero in gamba, lo guardavo con ammirazione.

"Esatto, dottoressa." Disse Flemig a Destresya. "Abbiamo delle antichissime tavolette risalenti a più di 4.500 anni fa. Prodotte dagi antichi abitanti dell'isola. Pensiamo che possano darci delle informazioni, ma solo lei può decifrarle, dottoressa."
Elv guardò Gwen perplesso.

Ascoltai Flemig, ma ero perplessa quanto Elv.
"Dottore, come potrebbero le tavolette darvi informazioni sul cratere?" chiesi a quel punto, perchè doveva di sicuro essermi sfuggito un passaggio.

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"Perchè gli antichi abitanti dell'isola" disse Flemig a Gwen "erano astronomi, conoscendo le costellazioni. Vogliamo escludere diverse possibili ipotesi, tra cui qualche fenomeno celeste che magari loro avevano previsto e calcolato secoli fa."

"Capisco" risposi, anche se parecchie cose ancora mi sfuggivano.
"Beh, certo è che si tratta di una delle più grandi scoperte degli ultimi anni" convenni poi, con tono ovvio.

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Ho girovagato un po poi mi sono ritrovato qui signore che bello rivedervi tutti e vedere che siete tutti vivi dove ci troviamo che cosa è questa struttura voi che ci fate qui? domandai tutto contento di aver ritrovato i miei amici

Ora erano tutti rinuniti: Gwen, Elv, la banda di Goz e Cavaliere25.
"Stiamo bene" disse Lion a quest'ultimo "e siamo lieti di rivederti sano e salvo."
"Sicuramente è una scoperta fuori dal comune." Flemig a Gwen.
"Io direi..." Goz "... fuori dal mondo!" E scoppiò a ridere.
"Che ridi, capitano?" Lion a lui.
"Non l'avete capita?" Divertito Goz. "Fuori dal mondo! Perchè parlo degli alieni!" Continuando a ridere forte.
"Lei è quale altro scienziato lavorate in questo campo base, professore?" Chiese Elv.
"Io ed il professor Barber." Rispose Flemig.

Evitai debitamente la battuta di Goz e mi concentrai sulle parole di Flemig.
"Dov'è ora? Come mai non si è unito a noi, stasera?" chiesi con curiosità.

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"Il professor Barber" disse Flemig a Gwen "lavora praticamente a ridosso del cratere. Il suo alloggio è il più vicino alla voragine. E' lui che raccoglie dati ed informazioni, passandole poi a noi."
"Lui che ipotesi avanza sull'origine del cratere, professore?" Chiese Elv.
"E' il solo gra noi che esclude un origine terrestre del cratere." Rispose Flemig.

Ah, ecco.
Questo era interessante.
Avevo idea che il professore non fosse presente in quanto sostenitore di una teoria poco considerata qui.
"In base a cosa stabilisce questa ipotesi extraterrestre?"

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"Il professor Barber" disse mangiando Flemig "è convinto, attraverso uno studio sui resideui geologici e sedimentari scoperti nella stratigrafia dei primi metri del cratere, che vi siano minerali cristallizzati di origine non terrestre." A Gwen.
"Ecco, lo dicevo io!" Esclamò Goz, con l'aria però di chi non aveva capito nulla.

La mia fronte si aggrottò.
"Certo, è una prova inconfutabile, un ritrovamento simile" convenni.
"Ed è un lavoro molto molto interessante quello che state facendo. Facessi il vostro mestiere, spererei di lavorarci anch'io" sorridendo.

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"Speriamo di raccoglierne i frutti." Disse Flemig a Gwen.
La cena continuò e quando terminò Gwen e gli altri furono liberi di uscire dall'alloggio.
Sotto un cielo trapunto di stelle tropicali passeggiarono tra gli alloggi e le strutture del campo base, con Elv che prese Gwen per mano e con lei si allontanò appena dagli altri.

Accennai un sorriso ed annuii a Flemig.
Poi, la cena terminò ed io mi lasciai condurre da Elv dovunque stesse andando, prendendomi per mano sotto quel cielo meraviglioso che sembrava avere infinite stelle più di tutti gli altri luoghi del mondo.
Era davvero uno spettacolo che toglieva il fiato e rimasi in silenzio, stretta al braccio di Elv mano nella mano, a camminare.

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Guardai Elv e dissi ora che siamo tutti qui riuniti cosa dobbiamo fare cosa quando torneremo a casa continuai a dire e mi guardai intorno e guardavo i miei amici ritrovati

"Dovremo restare qui in quarantena...." disse Elv a Cavaliere25 mentre, finita la cena, tutti loro uscivano dall'alloggio "... pare che questo campo possa essere soggetto a radiazioni o a qualche attività chmica in grado di contaminare l'organismo umano... quindi bisognerà per forza restare qui il tempo necessario..." seccato.
C'erano anche gli altri e tutti passeggiavano in quello spiazzo tra scavatrici, camion, trivelle, gru e varie antenne poste per captare ogni tipo di fenomeno elettromagnetico generato dal cratere.
Lasciato Cavaliere25 in compagnia di Lion e Stian che erano accanto a lui, Elv prese per mano Gwen e con lei si allontanò dal gruppo.
"Le sere in quest'angolo di mondo sono mozzafiato..." lui a lei fissando l'incredibile firmamento che sovrastava l'isola "... se ci fossimo solo io e te quest'isola sarebbe il posto più bello al mondo..." fissando la ragazza negli occhi.
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Elv spiegò al ragazzo la situazione circa il nostro blocco, non senza parecchio fastidio e poi ci allontanammo di nuovo dal resto del gruppo, passeggiando da soli.
Sorrisi ed annuii, per comunicargli che per me era esattamente lo stesso, mentre vedevo le infinite stelle riflettersi nei suoi occhi neri, prima di sporgermi verso di lui per un bacio, le mani affondate nei suoi capelli.
La paura di ciò che era successo con gli indigeni non mi aveva ancora del tutto abbandonata e non avrei potuto essere più felice di averlo ancora tutto per me.

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Passeggiavano mano nella mano, tra gli alti bambù, i folti tamarindi, le sinuose palme e i cespugli giganti dalle bacche grosse come cocomeri.
Gwen ed Elv si erano allontanati dal gruppo, camminando tra le trivelle e le gru, in un campo base che andava facendosi deserto a parte loro.
Lui la guardò e le sorrise.
Ad un tratto i fari e le luci del campo cominciarono a lampeggiare e poi a spegnersi del tutto, facendo piombare ovunque un'oscurità fitta ed impenetrabile.

Eravamo lì, fra quella vegetazione tropicale così sinuosa, accattivante, mentre il leggero vento mi riempiva del suo profumo ed io continuavo a tenere il mio viso accanto al suo.
Improvvisamente, però, il sito piombò nel buio, i fari si spensero e tutte le luci cessarono di illuminare il campo.
"Ma... Cosa succede?" chiesi stranita, stringendomi subito al braccio di Elv per evitare di perderlo nell'oscurità.

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"Beh, è vero che volevo un'atmosfera romantica, ma così si esagera..." disse Elv sarcastico a Gwen.
Ad un tratto si udirono le voci dei militari e di qualche operaio, mentre si cercava di attivare le luci di emergenza, ma senza successo.
Poco distanti Goz, Cavaliere25 e gli altri cercavano di capire cosa fosse successo, ma inutilmente.

Pur in quel momento di incertezza, mi fece ridere spontaneamente, dandogli un bacio sulla guancia, intenerita da quella sua frase.
Nel frattempo, cercavo di sentire a cosa fosse dovuto quel problema
"Mi sembra molto strano che un posto come questo subisca un danno in blocco a tutta l'illuminazione..." dissi dubbiosa.

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La cena proseguì, tra discorsi e ipotesi su quella voragine.
Più parlavano, più la mia curiosità cresceva, non vedevo l'ora che venisse il giorno per poter andare sul posto.
Manifestai al dottor Fleming il mio vivo interesse a voler studiare le tavolette rinvenute e ad andare direttamente sul posto.
Non partecipai molto alla discussione sulle varie ipotesi extraterrestre perchè il mio pensiero era rivolto alle tavolette.
Senza quelle non avremmo saputo come regolarci e capire di che cosa si trattava veramente.
Certo che se una tavoletta di migliaia di anni fa parlava di una pioggia di meteoriti, la teoria dell'arma contemporanea veniva immediatamente distrutta.
Ma capivo l'entusiasmo di fare gli ipotesi, anche assurde, davanti a una tale visione.
Dopo cena mi alzai e andai a passeggiare con Erecit per il campo, prendendolo per mano nel buio sognante della sera.
"Che cosa pensi di tutta questa storia?" chiesi al mio bel capitano, andando a cercare i suoi occhi azzurri.

"Non ne ho idea..." disse Elv a Gwen "... immagino che un campo base così ben allestito abbia generatori in quantità per far fronte alla mancanza di energia elettrica..." tenendola per mano "... beh, aspetteremo che torni la luce... tu stammi vicina, così non ti perderai..." divertito.
Intanto, a poca distanza da loro, anche Destresya ed Erecit passeggiando erano stati colti dall'oscurità improvvisa.
Le luci si erano spente quasi simultaneamente e le tenebre erano calate rapide sul campo.
"Non mi piace questa cosa... mormorò il bel capitano, cercando la mano della bella dottoressa per tenerla al sicuro accanto a sè.

D'un tratto, tutto intorno a noi si fece buio.
Le tantissime luci del forte si erano spente contemporaneamente.
Sobbalzai, incredula.
Che cosa stava succedendo?
Avevo gli occhi sbarrati e istintivamente mi strinsi al mio bel capitano.
"No nemmeno a me piace per niente, dovremmo trovare un posto dove stare al sicuro, non so perchè ma ho una brutta sensazione riguardo questo posto.." era vero, mi guardavo in giro e c'era come qualcosa che non quadrava.
Alzai gli occhi su di lui e gli sfiorai le labbra con un bacio.
"Grazie di essere qui con me..." sorrisi, guardandolo negli occhi.
Era vero, ero immensamente grata di averlo accanto, e che quella strana avventura ci avesse fatto incontrare.

Il capitano sorrise e strinse a sè Destresya, baciandola nel buio di quella notte tropicale.
Dopo qualche istante gli operai del campo riuscirono ad attivare alcuni generatori che azionarono delle luci di emergenza.
Buona parte della notte trascorse al buio e solo poco prima dell'alba si riuscì a ripristinare l'elettricità sull'intero campo base.

Quell'abbraccio era così rassicurante, mi ci abbandonai dolcemente, e in quel momento mi sentivo invincibile, mi sentivo al sicuro.
Una sensazione strana, che non mi era mai capitato di provare, strana ma bellissima.
La notte trascorse quasi al buio, e solo all'alba riuscirono a ripristinare l'energia elettrica.
Allora sorrisi ad Erecit: "Cosa dici, andiamo a farci un giretto nel campo ora che si può vedere qualcosa?" con aria complice.

"Ma certo, dottoressa." Disse Erecit facendo l'occhiolino a Destresya.
Ma in quel momento Philos con un paio di militari arrivarono e chiesero alla dottoressa di seguirla.
Così lei ed il capitano furono condotti dai militari poco vicino alla zona del cratere, dove c'era un alloggio più isolato rispetto agli altri.
Qui Destresya ed Erecit si trovarono al cospetto di uno scienziato intento a lavorare su alcuni fogli e grafici della zona.
"Grazie, potete andare." Lo scienziato a Phlios ed agli altri 2 militari. "Prego, dottoressa Destreya... si accomudi pure... io sono il professor Barber." Stringendole la mano.
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"Sì, immagino anch'io che abbiano qualcosa in sostituzione..." annuii.
Poi ridacchiai.
"Tranquillo, di sicuro non me ne vado..." dissi, con una punta di malizia.

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Quell'occhiolino mi fece scorrere un lungo fremito in tutto il corpo.
Era così bello e così eccitante stare con lui, mi faceva sentire così viva.
Perchè la notte era passata troppo in fretta ma l'avrei passata volentieri a perdere il controllo con il mio capitano.
Ma ci sarebbe stato il tempo per il piacere, ora era il tempo per il dovere.
Vennero a chiamarci e ci portarono nell'alloggio di quello che doveva essere qualcuno di importante.
E infatti era così.
Strinsi la mano allo scienziato e gli presentai il capitano, prima di sedermi di fronte a lui.
"È un piacere conoscerla professore..." sorrisi, aspettando che fosse lui a parlarmi e spiegarmi il motivo per cui mi aveva convocata lì.

La luce tornò sul campo base, illuminando l'ultima parte di quella notte tropicale.
"Ed ecco di nuovo la luce." Disse Elv guardandosi intorno, per poi sorridere a Gwen. "Tu cosa preferivi? Le luminarie o la romantica oscurità di poco fa?" Facendole l'occhiolino.
Intanto Destresya era col capitano nell'alloggio di Barber.
"Pare che l'inconveniente della mancanza di elettricità sia risolta..." fece lo scienziato "... gradite del caffè?" Ai 2 ospiti.
"Per me si, grazie." Annuì Erecit. "Lei cosa crede abbia causato il balckout, professore?"
"Uno sbalzo elettromagnetico." Barber. "Proveniente dal fondo del cratere."

Oh, del caffè, si si mi ci voleva proprio!
"Anche per me, grazie!" sorrisi, studiando attentamente le mosse del professore.
"Interessante..." mormorai poi mentre mi spiegò dell'interferenza magnetica.
"Sono ansiosa di studiare le tavolette e scoprire di più su questo mistero, lei che idea ha in proposito? Ne abbiamo sentite di molto diverse!" incuriosita.

Alla fine, dopo ore interminabili, la luce arrivò, insieme all'alba.
"Chissà... Forse era meglio rimanere al buio ancora per un po'..." risposi divertita alla sua domanda ammiccante.
Era vero, mi faceva ripensare a quella notte in cabina, in cui lui mi aveva fotografata tutto il tempo, solo noi due, solo per lui e nessun altro, nella penombra intima della stanza.

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"Già, lo penso anche io..." disse Elv fissando Gwen.
In quel momento arrivarono Goz, Cavaliere25 e gli altri.
"Abbiamo visto la tipa bionda e il capitano" Goz parlando di Destresya ed Erecit "che seguivano un militare... non so, ma credo sia interessante scoprire cosa si dicono... noi andiamo a vedere."
"Veniamo anche noi." Annuì Elv.
Così tutti andarono verso l'ultimo alloggio prima della zona del cratere, dove Destresya ed il capitano erano con Barber.
"Io credo che siamo davanti ad un qualcosa di epocale..." questi a Destresya "... qualcosa che possa cambiare la storia... e proprio per questo la scienza deve arrivare prima che lo facciano altri, generando caos..."

Sorrisi divertita, prima che arrivasse il gruppo.
Ci disse che la dottoressa aveva raggiunto l'altro membro della troupe e a quel punto lì raggiungemmo.
Era l'unico che non avevamo ancora incontrato, dunque ero curiosa, oltretutto volevo davvero sapere cosa ne pensasse riguardo alla faccenda.

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Ascoltai attentamente il professore parlare e non potevo che dirmi d'accordo.
"È vero, professore, se è una scoperta epocale saranno in molti a volersene appropriare e non certo per scopi etici!" sospirai.
"Ma mi spieghi meglio che cosa c'è secondo lei infondo a quel cratere, al di là della su incredibile importanza come scoperta scientifica!".
Era quella la vera cosa che mi incuriosiva.

"Traduca queste tavolette, dottoressa." Disse Barber mostrando alcune antichissime tavolette di argilla a Destresya. "Sono in una lingua ancora sconosciuta per il mondo accademico. Io ho cercato di decifrarla e ora voglio lo faccia anche lei, così da avere 2 pareri."
Da fuori Gwen e gli altri avevano ascoltato ogni parola.

"Non chiedo di meglio, professore!" sorrisi, impaziente, mentre mi porgeva le tavolette "come saprà ho studiato molto antichi linguaggi perduti a cui potrebbero appartenere queste tavolette, trovo che sia molto affascinante poter scoprire che cosa avevano da dirci antiche civiltà sconoscute.
Così, mi avvicinai alle tavolette e iniziai ad analizzarle, a cercare di comprenderle e tradurle.
Dovevo sembrare come una bambina in un enorme negozio di giocattoli!