Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 21-09-2013 02.09.30

Azable, invitato da Altea, si avvicinò a tutti loro.
Salutò Jacopo e Talia con un leggero inchino del capo.
“Perdonate, avete ragione...” disse poi alla moglie del capitano “... il mio nome è Lorenzo Valieri...” sorrise “... ho udito i vostri discorsi, naturalmente senza volerlo... e in effetti è vero... mia moglie” indicando Altea “è molto incuriosita dalla storia di quel quadro e si è lasciata sedurre dall'idea che possa essere rubato. Ah, le donne!” E rise.
“Nessuno riuscirà a rubarlo, statene certo.” Disse Jacopo.
“Ne sono certo, capitano.” Annuì Azable.

Eilonwy 21-09-2013 02.16.12

Ritornai cercando di essere serena e felice come prima.
Forse avrei potuto ammaliarlo con l'arpa e il canto.
Agli uomini, solitamente, gli piace una donna con una bella voce.
Il mio maestro di canto e di musica diceva che ero molto portata per questo.
Questa speranza mi fece sorridere.

Talia 21-09-2013 02.42.07

Sorrisi all’uomo di nome Lorenzo Valieri, pur continuando a scrutarlo con attenzione...
Aveva uno strano sguardo, fuggevole e quasi circospetto, del tutto insolito nella società altoborghese e aristocratica di Sygma... e questo mi colpì...
“Eh, ma forse non solo le donne sono incuriosite...” dissi con un ampio sorriso e nel tono più candido che riuscii a sfoderare “Perdonatemi, milord... ma anche voi mi sembrate... come dire... un po’ curioso, su questo argomento... o sbaglio?”
Risi lievemente, muovendo gli occhi tra Valieri e Jacopo...

Guisgard 21-09-2013 02.42.46

Eilonwy, dopo essersi allontanata, ritornò nella sala dove si stava svolgendo la festa. E subito suo zio le andò incontro.
“Cara, ho visto che ti sei allontanata...” disse “... va tutto bene? Vieni, stasera devi divertirti... la festa è in tuo onore...” si voltò poi verso Altafonte “... milord, è vero che mia nipote appare un po' malinconica stasera?”
“Oh, ma non ne vedo il motivo...” sorridendo il cavaliere “... sono certo che sarà la più ambita qui alla festa...” prese allora il suo fazzoletto di Batista e vi mise dentro alcune spezie che erano in un boccettina sulla tavola.
Ripiegò poi il fazzoletto su stesso, vi soffiò sopra e lo riaprì.
“Come avete fatto? Le spezie sono sparite!” Stupida Silvia. “Voglio conoscere il trucco!”
“Milady, un buon prestigiatore non svela mai i suoi trucchi.” Replicò il cavaliere.
Prese poi uno dei fiori che ornavano la tavola, lo strinse nel pugno, vi soffiò sopra e nel riaprire la mano esso era svanito.
Si avvicinò allora alle maniche del vestito di Eilonwy e tirò fuori il fiore da lì.
“Questo fiore è per voi, damigella...” donandolo alla fanciulla “... per scacciare la vostra tristezza.”
E tutti applaudirono a quel piccolo gioco di prestigio.

Guisgard 21-09-2013 03.10.36

“Oh, siete arguta, milady.” Disse Azable a Talia. “In effetti non vi ingannate... ma in realtà il mio interesse per quel quadro è solo economico, diciamo così.”
“Cosa intendete?” Chiese Jacopo.
“Vedete, sono un assicuratore” spiegò Azable “e ho intenzione di chiedere al vostro stato di assicurare il quadro. Naturalmente mi rendo conto che una simile opera d'arte debba essere stimata molto. E per questo che mi fido ciecamente di voi e della forza che il vostro stato avrà nel proteggere quel quadro. Un quadro senza dubbio di inestimabile valore. Attorno al quale ruotano leggende assai improbabili, certo, ma intrise di notevole fascino.”
“Romantica visione” replicò Jacopo “ma del tutto fantasiosa. Quel quadro ha solo un volare artistico e niente più.”

Eilonwy 21-09-2013 10.12.22

Risi di gioia.
Forse avevo ancora una speranza, non mi dovevo abbattere.
"Vi ringrazio, messere. E' una bellissima rosa gialla.....ora mi sento meglio.
Ero un po' giu' a causa di questo caldo estivo. Sapete sono sensibile alle alte temperature. Ma come avete fatto? Siete incredibile, veramente incredibile".
Ci sedemmo tutti a tavola e per mia fortuna il Cavaliere era di posto tra me e un'altro uomo.
I musicisti allora incominciarono a suonare una musica che mi rincuorò.
http://www.youtube.com/watch?v=NkVzEWWMPmQ

Altea 21-09-2013 19.30.18

Azable si avvicinò a noi..con quella faccia da commediante e furba.
Trasalii quando mi presentò come sua moglie..quasi un brivido freddo.
Fingevo sorrisi e annuivo udendo la conversazione tra lui e il Capitano dè Gufoni..ma poi fu più forte di me.
Mi congedai dalla discussione...in fondo io non volevo essere complice di quel furto...rischiare di finire pure in galera per quel furto..ne dovevo uscire fuori, ma fino ad ora non avevo conosciuto nessuno degno della mia fiducia, che avrei potuto ritenere la persona adatta a cui chiedere aiuto ma senza espormi più di tanto all'inizio...nessuno tranne...lui.
Allora il mio sguardo andò alla sua ricerca, dovevo parlargli, magari fuori sul terrazzo o in giardino..aveva salvato la vita a quei guerrieri orientali? E perchè non poteva salvare la mia?
E lo vidi tra la folla...mentre si divertiva con giochi di prestigio..incredibile, quell' uomo era un pozzo di inventive.
Ma poi vidi alcune persone raggiungere il grande tavolo per la cena e pure lui...accompagntato da damigella Eilowny...il mio piano non poteva andare a rotoli, poi la sorte poteva non farci incontrare più.
Mi affrettai e mi sedetti al grande tavolo..cercando il mio falso nome sui cartellini .
Chiamai un maggiordomo e chiesi di portarmi carta e calamaio...subito arrivò e scrissi un biglietto veloce senza farmi notare.

"Gentile Cavaliere di Altafonte,
vorrei parlarvi personalmente e in privato di un affare molto delicato.
Quando vorrete possiamo vederci fuori, nel terrazzo, ma lontani da voci e orecchie indiscrete e vi chiedo la massima riservatezza su questa mia missiva."
Firmato...baronessa lady Altea Victoria Mac Parker..che oggi porta il nome di lady Sveva Altea d'Istria.
P.S. l'uomo che mi accompagna non è mio marito, non ha legami con me se non di altri tipi che poi vi spiegherò".

Chiusi bene la missiva, il maggiordomo mi porse della ceralacca e lo pregai di consegnarla ad Altafonte, senza farsi notare da nessuno..chiedevo la massima riservatezza.
E lo vidi giungere assieme a damigella Eilowny, e versandomi del succo di frutta fresca esotica finsi indifferenza..quel biglietto, la firma apposta e gli indizi dati prima già bastavano per fargli capire che vi era qualcosa di strano nella mia vita.
Sbuffai leggermente...parlare col Cavaliere di Altafonte era veramente difficile per come era braccato da tutti.

Talia 22-09-2013 01.42.57

“Oh, davvero?” mormorai, con un vago sorriso, alle parole dell’uomo di fronte a me “Ma allora, milord, sarà con voi che dovrò adombrarmi se mio marito, anche questa sera, non farà che parlare del suo lavoro...”
Risi appena.
Nella sala intanto c’era movimento, notai che i servitori stavano iniziando ad invitare tutti gli ospiti ad andare a sedersi a tavola per la cena... vidi che qualcuno si era già accomodato: lo stesso Nicolò Accio, con lady Silvia, il Cavaliere di Altafonte e lady Eilonwy... anche lady Sveva Altea, con discrezione, si era avviata verso di loro...
E fu guardando proprio nella loro direzione che assistetti al piccolo gioco di prestigio del Cavaliere...

Mi fermai di scatto, attratta dalla cosa che avevo visto.
“Talia...” chiamò la mia amica “Talia, che cosa succede?”
“Niente...” risposi distrattamente “Niente, arrivo!”
Il capannello davanti a me, intanto, si stava disperdendo tra chiacchiere e risa... e fu così che il ragazzino al centro si accorse di me, immobile.
Mi fissò per un istante ed io fissai lui, poi lui sorrise ed io immediatamente feci dietrofront.
“Aspetta!” disse raggiungendomi.
Mi bloccai...
“Si?” dissi voltandomi di nuovo verso di lui, ostentando tutta la noncuranza di cui possedevo.
“Hai visto il mio gioco...” disse “Il mio gioco di prestigio... e ti è piaciuto, vero?”
“Non so di cosa parli!” risposi, gelida.
Lui sorrise appena, con irriverenza...
“Si, invece!” ribatté “Ti ho vista!”
“Sciocchezze!” sbottai “Cosa ti fa credere che possano interessarmi i tuoi sciocchi giochi con le monete?”
Il suo sorriso si allargò appena...
“Con le monete...” sottolineò.
Io arrossii appena per essermi tradita, e di nuovo mi voltai per andarmene...
“Aspetta...” disse di nuovo “Guarda...”
“Cosa?” domandai, vagamente risentita, lanciandogli un’occhiataccia.
Lui si avvicinò lentamente e mi sfiorò i capelli...
“Questo!” disse poi, mostrandomi il piccolo fiore giallo che sembrava avervi fatto comparire.
Sollevai gli occhi su di lui e lo fissai stupita.
Lui sorrise, mi lasciò il fiore tra le mani e si allontanò senza voltarsi indietro.


Mi riscossi.
Un servitore mi stava invitando verso il tavolo... sorrisi debolmente ed annuii...
Jacopo stava ancora parlando con quell’uomo... gli lanciai un’occhiata eloquente: ero stufa di dover sentire parlare di quello sciocco quadro, dei biglietti, dell’annunciato furto... e anche di quel Mirabole.

Eilonwy 22-09-2013 02.12.14

Ero felice di stare in compagnia del Cavaliere di Altafonte.
Forse avrei avuto un'altra possibilità con lui.
Forse Lady Sveva Altea lo aveva guardato prima perchè aveva bisogno d'aiuto.
Probabilmente a lei serviva un vero e proprio cavaliere che una donzella che voleva fare come Giovanna d'Arco.
Tutto ciò mi fece stare meglio, ma piu' guardavo il Cavaliere e piu' mi sembrava identico al mio primo amore.
Quel ragazzino dai capelli corvini e gli occhi azzurri.
Mi ricordo che per farmi sorridere faceva trucchi di magia proprio come il Cavaliere d'Altafonte.
Faceva di tutto per avere un bacio o un abbraccio da me.
Quando dovetti andarmene quell'estate, lui rincorse la carrozza che stava andando via.
Dissi a mio padre di fermare la carrozza. Scesi dalla carrozza e corsi verso il ragazzino.
Mi strinse a se piangente e mi baciò sulle labbra.
Mi disse che mi amava e mi avrebbe aspettata tutta la vita.
Mi giurò che da grande sarebbe diventato ricco e mi avrebbe sposato.
Ricambiai il bacio e gli dissi che avrei fatto lo stesso.
http://www.telefilmzone.it/imgImmagi...man/logan1.jpg
(il mio primo amore)
http://images4.fanpop.com/image/phot...69-480-720.jpg
(io da piccola)

Clio 22-09-2013 15.24.33

"Oh, vi prego di perdonare il mio atteggiamento irriverente... vi credo, non temete.. è solo che.. quando si vedono morire tante persone sul campo di battaglia, beh.. la vita di un singolo uomo diventa così insignificante e piccola.. anche se è quella di qualcuno che amiamo più di qualunque altro.." sorrisi, mantenendo il tono di pacato distacco "...ora, però mi incuriosite.. voglio dire, l'avete detto voi stesso: io non appartengo a questo mondo.. devo ancora imparare come funzionano le cose.. è davvero interessante.. volete un colpevole, non vi importa chi sia.. dovrei prendere un uomo qualunque per strada, consegnarvelo e voi mi ridarete mio fratello? " dissi, guardandolo con curiosità "... mi sembra leggermente illogico e un tantino da caccia alle streghe ma.. se è questo che volete.." alzando le spalle "...beh, a meno che non abbiate in mente una persona in particolare.. anche se non vedo perchè non possiate catturarla voi stesso..".
Restai ad osservarlo negli occhi per un lungo istante "..eppure, perdonate l'ardire ma.. voi che cosa ci guadagnate? Non mi sembra che abbiate simpatia per quelli come me, e non vedo perchè vi fareste scappare l'occasione di versare un po' di sangue reale.." sorrisi "..forse c'è qualcosa che mi sfugge, ma... insomma, nessuno sapeva del mio arrivo a Sygma.. era una città come un'altra... eppure voi arrivate a questa festa, non solo col bigliettino che mi avete mostrato, che potreste aver scritto appena mi avete visto.. ma addirittura con l'ordinanza di morte.. che fortunata coincidenza.. non trovate?" cambiai espressione per un breve istante "..se io credessi alle coincidenze..".

elisabeth 22-09-2013 19.19.42

La cosa non mi convinceva......io mi ero confessata...e lui che trovasse la strada in maniera indolore.....mica ero matta......" Padre Teodoro....io mi sono confessata...Padre Anselmo per avermi mandata a voi un motivo ce l'aveva.....e voi cosa mi chiedete ?......di suicidarmi....se io esco da quella porta e li vado a denunciare,io firmo la mia condanna...perchè se quelli evadono ancora....sapete quale sarà il loro prossimo obiettivo ? Cercare me e i miei ragazzi.......mi spiace per nostro Signore...non sarò una buona Cristiana.....ma io non ci penso proprio a denunciare quei tre.........teneteli a bada....sarà molto più semplice.....intanto io potrò andare a svolgere il mio compito....."........feci il segno della Croce al Crocifisso....mi inchinai a Fra Teodoro..ed andai a d aprire la porta, sarei voluta rimanere una notte per riposare, ma non era importante.......baci ed abbracci....un posto lo avrei trovato....sarei andata prima alla Chiesa dove veniva custodito il quadro......

Eilonwy 22-09-2013 20.40.09

Il Cavaliere d'Altafonte era tutto ciò che desideravo.
Mi sarebbe piaciuto conoscerlo meglio, passare piu' tempo con lui.
Così forse mi avrebbe ricambiata in amore e forse in un futuro ci saremmo sposati.
Aveva tutto: bellezza esteriore ed interiore, signorilità, intelligenza, simpatia, forza d'animo e probabilmente forza fisica, maturità, magia e ricchezza.
Lui cercava moglie? Ebbene lo avrei accontentato.
Gli avrei dato tutto se mi avesse ricambiato, persino la mia stessa vita.
Era deciso lo avrei conquistato in tutti i modi.
Nessuna me lo avrebbe portato via.
Per rompere il ghiaccio a tavola dissi:"Ditemi, caro Cavaliere d'Altafonte, a voi in cosa vi piace dilettarvi?" dissi in modo suadente.

Guisgard 23-09-2013 00.25.39

Simone sorrise a Clio.
“Forse non rammentate più il mio volto, milady...” disse “... eppure io sono stato un anno, presso la corte di vostro padre, in veste di ambasciatore di Sygma a Crysa... e non ho faticato molto a riconoscervi... devo dire, però, anche grazie all'allora maniscalco reale che vi ha trovata qui a Sygma... per questo vi ho mostrato quel documento. Ma, come detto, non vi chiedo di credere alle mie parole. Credete piuttosto ai vostri occhi. Infatti vi ho invitata al Castello di Sonio, dove è rinchiuso vostro fratello. Così vi renderete conto voi stessa che queste sono le sue ultime ore da uomo vivo. Se invece volete rinchiudervi nella vostra discutibile convinzione che io stia mentendo, benissimo, non vi è alcun problema. Vuol dire che andrete a pregare sulla sua fossa. E visto che questa discussione sembra lasciarvi del tutto indifferente, credo allora che tornerò a gustarmi questa festa. Naturalmente, qualora vi torni l'amore per vostro fratello, io sarò sempre disponibile a voler trattare con voi come detto in precedenza. Ma vi avverto che le condizione per un patto tra noi saranno limitate a questa sera. Approfittatene dunque, milady... perchè quando questa festa sarà terminata, ed io tornerò a casa mia, non ci saranno più possibilità di intesa tra noi. E allora” i suoi occhi si piantarono in quelli di lei “vi giuro sulla mia stessa carica che nessuno strapperà vostro fratello alla morte.” Restò a fissarla per alcuni istanti, poi le sorrise e fece per allontanarsi.

Guisgard 23-09-2013 00.32.19

“Aspettate...” disse Padre Teodoro ad Elisabeth “... è vero, nessuno vi può obbligare a denunciare quei tre... ma siete stata voi a condurli qui... avete fatto entrare tre lupi fra gli agnelli... e ora? Ora ve ne lavate le mani, pensando che una confessione possa risolvere tutto. Essere Cristiani non vuol dire solo pregare, figliola... vuol dire saper riconoscere il Bene dal male... e operare perchè il secondo non prevalga sul primo... io non posso tradire il segreto della confessione... dunque non denuncerò quei tre... voi volete andarvene ora? E sia... ma sappiate che ora siete loro complice... anche se involontariamente... ma lo siete... e forse fuggendo metterete in salvo i vostri bambini... ma lasciando in pericolo molti altri...” e restò a fissarla.

Guisgard 23-09-2013 02.25.44

Capitolo IV: Mirabole

La sola differenza era che quel giorno si sarebbe esibito col nome che meglio si addiceva al suo personaggio. E di fronte allo specchio, Scaramouche si inchinò al proprio riflesso.”

(Rafael Sabatini, Scaramouche)




Le pareti bianche, foderate con tessuti dal raro panneggio e dalle screziature auree, accoglievano, per poi frastagliare e riflette ovunque, i mille e più bagliori che dalle candele filtravano poi attraverso i cristalli di Boemia, i vetri di Murano e gli intarsi sulle specchiere, sulle sedie e lungo gli sfarzosi mobili della sala.
Le note del valzer attraversavano la sala, traendone atmosfera d'altri tempi, facendo poi volteggiare abiti, gioielli e sguardi che si perdevano in quei balli fatti di bellezza e fasto.
La tavola era imbandita a festa, con pietanze preparate con straordinaria maestria ed elisir colorati e dall'esotico aroma, il tutto servito da valletti abbigliati sfarzosamente.
Gli invitati avevano quasi tutti preso posto e ormai la cena stava per cominciare.
A quello sguardo di Talia, che non ammetteva repliche, Jacopo salutò Azable e si congedò da lui.
Con sua moglie allora raggiunsero la tavola e presero posto fra gli altri invitati.
Nel vederli arrivare e sedersi, il Cavaliere di Altafonte restò per un attimo a fissarli.
Poi, rispondendo ad un cenno col capo di Jacopo, si alzò, salutò con un lieve inchino ed attese che Talia si accomodasse.
Prese allora il suo calice e fece come a voler brindare.
“Alla bellezza” disse sorridendo “delle dame di questa terra di poeti ed artisti... e di come noi poveri mortali ne siamo affascinati...”
“Siete un adulatore nato, milord!” Esclamò divertita Silvia. “Un simulatore di galanteria da cui ogni dama dovrebbe ben guardarsi!”
“Mi ritenete così pericoloso, milady?”
“Non so...” fissandolo Silvia “... ditemelo voi... devo?”
“Oh, ma è lo schiavo” rispose Altafonte “che deve temere gli umori della sua padrona.”
“Dubito” fece Silvia “che esista una donna in grado di potersi vantare come vostra padrona, milord!”
“Mai, milady, come stasera ho più padrone di quante non ne trovò Teseo fra le Amazzoni.” Sorridendo il cavaliere. “E invero, posso dire, non rinuncerei a questa mia cattività per nulla al mondo.”
“Allora siete disposto ad esaudire ogni mia richiesta?” Chiese Silvia.
“Non potrei oppormi a questo, milady.”
“Allora rivelateci da dove nasce la vostra ricchezza, cavaliere!”
“La vostra richiesta è dunque solo questa?” Ridendo Altafonte. “Sono fortunato allora... fortunato, quasi, come il nostro capitano...” guardando prima Jacopo e poi Talia.

Il sentiero sul sonnolento colle nel Petroniano, a poche miglia dalla via per Barberio dell'Elsa, si inerpicava fin sulla vetta, sulla quale sorgeva la bella cappellina.
Quel poco di nobiltà che ora restava a quel luogo veniva ormai solo dalla caratteristica forma di quella cappellina, piuttosto che dall'austerità e dal silenzio di qualche antica muratura lasciata in balia di sterpi e rovi.
Lei aveva già montato la sua tela e sistemato i suoi pennelli.
Si chinò allora per prendere un fiore, ma quello perse subito due petali.
“Mi chiedo” disse all'improvviso lui, apparendo alle spalle di uno dei cipressi “cosa tu ci possa trovare in un posto come questo... è silenzioso, solitario... quasi malinconico...”
Lei si voltò di scatto.
“Dovevi rivelare la tua presenza...” infastidita.
“Non pensavo di spaventarti.” Sorridendo lui.
“Non mi hai spaventata.”
“Cosa stai dipingendo?”
“Il paesaggio...” rispose lei, tornando a fissare la sua tela “... adoro questo luogo...”
“Io non ci vivrei neanche da fantasma...” fece lui “... anzi, credo che qui ce ne siano già abbastanza di fantasmi...”
“Dovresti tacere” quasi sprezzante lei “su cose che non conosci...”
“Davvero, signorina so tutto io?” Sarcastico lui.
“Forse dovresti tornartene dalle tue parti” sbottò lei “visto che non apprezzi le nostre terre...”
Lui rise e si avvicinò alla ragazza.
Prese quel fiore e i suoi petali caduti per poi stringerlo nel suo pugno.
Ci soffiò sopra, le fece l'occhiolino e le mostrò allora il fiore ormai intatto.
“Magia...” mormorò e si lasciò cadere ai piedi di quel cipresso, per poi prendere la sua ocarina.
“Qui, tempo fa, sorgeva una grande e ricca città...” mormorò lei “... una città che oggi non esiste più...”
Lui smise di suonare e cominciò a fissarla.
“Venne distrutta a causa della sua ambizione” continuò lei “e da allora nessuno osa più costruire su questo colle... fatta eccezione per la piccola Cappella di San Michele...” aveva iniziato a dipingere “... la gente di quella città, però, sentendo la fine vicina e intenzionata a non lasciare le sue ricchezze al re di Sygma, decise la notte prima della distruzione di far uscire il suo immenso tesoro dalla città... nascondendolo poi da qualche parte qui intorno... nessuno però è mai riuscito a trovarlo...”
Lui ascoltò senza dire nulla e quando lei finì di raccontare solo un profondo silenzio avvolse quel luogo.
“Forse la malinconia...” quasi sussurrando lei “... è l'unica cosa che sentono i fantasmi...”
I lunghi capelli chiari scesero così sul suo volto, quasi a volerne celare lo stato d'animo.
Lui allora si alzò e si avvicinò alla tela.
Le posò sulla mano il fiore che aveva accomodato e delicatamente poi spostò quei capelli dal suo volto, restando a fissarla.
Per un istante i loro occhi si unirono.
Poi lui la baciò.
E solo quello schiaffo ruppe, per un momento, il silenzio di quel luogo.
“Perchè l'hai fatto?” Gridò lei con rabbia. “Perchè?
E corse via.
Lui allora restò a guardarla andare via, per poi tirare fuori da una tasca i petali che aveva finto di ricomporre sul fiore...

“La magia” continuò Altafone “non è differente dalla ricchezza... qualcuno afferma che entrambe hanno origini diaboliche... come ho accumulato la mia ricchezza? Semplice... come Faust ho venduto la mia anima al diavolo...”
“Oh, voi amate troppo prendervi gioco di noi, milord!” Scuotendo il capo Silvia.
Altafonte allora sorseggiò altro vino.
Un servitore del banchiere poi gli si avvicinò, porgendogli, con discrezione, il biglietto di Altea.
Lui lo aprì e vi gettò un'occhiata veloce.
Lo richiuse, lo ripose in una tasca e poi fissò Altea sorridendole.
“Brindo ora ai veri cavalieri” alzando ancora il suo calice “e alle dame in pericolo che loro amano salvare...” sorseggiò ancora “... in cosa mi piace dilettarmi, damigella?” Rivolgendosi poi a Eilonwy. “Beh, in verità, amo le cose più piacevoli della vita... adoro il gioco... il buon cibo... il vino pregiato... le arti... e naturalmente la bellezza in tutte le sue forme... e voi” sorridendo alla fanciulla “ne siete uno straordinario e vivace modello... e se dovessi paragonarvi ad un'eroina di qualche poema, non esiterei a descrivervi come la mitica principessa Arianna...” e le mostrò un lieve inchino col capo.
http://postfiles13.naver.net/2012100...F8.jpg?type=w2

Eilonwy 23-09-2013 10.17.30

"Siete un adulatore nato. Così mi fate arrossire come un papavero. Ebbene a me piace dilettarmi con la lettura, la scherma, il tiro con l'arco, il disegno, la cucina e ovviamente con il canto e la musica".
Ti prego Signore, fai in modo che mi chieda di cantare.

elisabeth 23-09-2013 10.33.53

Tornai sui miei passi.....certo non ero nobile....ne di grande cultura......ma la strada forgia in maniera diversa.....non amavo essere intimidita, fosse pure un uomo della chiesa......." Voi Padre...non avete compreso.......io non vi sto chiedendo di denunciare i Tre monaci...se ne andranno al piu' presto prendendo la loro strada..........vi ho solo avvertito di tenere a bada i tre monaci........voi...non siete delle belle donne da stuprare...siete poveri ..questa e' la vostra regola.....a voi non hanno nulla da chiedere.........e se non si insospettiscono staranno buoni buoni.............io nella mia vita ho dovuto pensare a me stessa, egoismo lo chiamereste voi...sopravvivenza la chiamerei io......quando avevo fame....mi hanno lasciato marcire sulle scale di una Chiesa dove i preti avevano mangiato a sazietà....e le donne erano sazie di tutto....quello che ho creato l'ho creato da me e grazie a Padre Anselmo......quindi non fatemi la predica......non e' affar mio..."......ero veramente furiosa...

Clio 23-09-2013 14.41.35

"Ho detto che vi credo..." Dissi con un'espressione corrucciata "..cosa vi aspettavate da me? Che mi gettassi piangendo ai vostri piedi, supplicando pietà? Sono una principessa, non una lavandaia.. Se fossi stata così debole sarei già morta.. I miei sentimenti non contano.." Sorrisi "..Dunque è lui la vostra fonte, l'uomo che, dopo avermi ospitato, ha cercato di derubarmi, ma poi non l'ha fatto sperando forse in un maggiore guadagno? Ottimo! Immagino sia venuto da voi per aiutarmi... Comunque, non temete, verrò al castello a far visita a mio fratello..".
Naturalmente non da sola, ma con una scorta adeguata...E armata...
"Tornate pure a godetevi la festa, io farò altrettanto..".
Intorno a noi, gli ospiti avevano preso posto per la cena, e cercai Selenia e Roberto con lo sguardo.
Dopo averli individuati, voltai nuovamente lo sguardo verso Simone.
"Badate, però.." Dissi alle sue spalle, in modo che mi sentisse "..che non mi è affatto sfuggito il vostro silenzio circa il vantaggio che vi porterà tutto questo..".
Detto ciò, mi diressi verso il tavolo dove si trovavano i miei ospiti.
"Perdonate la mia assenza, ma volevo scusarmi con il viceprocuratore.. E la conversazione si è fatta.. Come dire.. Interessante.." Lanciando un'occhiata a Roberto.
Dapprima pensai di sussurrargli, ma mi resi conto che sarebbe stato poco educato.
"A tal proposito, cugino.. C'è qualcosa di cui vorrei parlarti.. Stasera.. È una faccenda delicata.. Come dire.. Affari di famiglia..".
Dissi candidamente, con un sorriso.

Altea 23-09-2013 15.01.42

Fingevo indifferenza e scrutavo lentamente i passi del maggiordomo...e lo vidi..avvicinarsi al Cavaliere di Altafonte.
Mi volsi verso Mirabole, per fortuna sembrava preso altrove e poi vidi Altafonte, si girò verso di me e mi sorrise e pronunciò quella frase che mi fece capire tutto..aveva letto e mi rilassai.
Come fare ora per poter parlare con lui senza che altri ci vedessero? Forse aspettare la prossima pausa.
Continuai a mangiare la cena silenziosamente, ascoltavo le chiacchiere, vedevo la gente sorridere..ma i pensieri erano ben altrove.

Talia 23-09-2013 15.55.45

Io e Jacopo ci sedemmo a tavola proprio mentre Altafonte si alzava per quel brindisi... lo osservai mentre sollevava il calice con fare plateale, subito imitato da tutti gli uomini seduti alla tavola... tutti tranne Jacopo, che si limitò a fissarlo con uno dei suoi sguardi più indagatori, prima di sollevare compostamente anche il suo bicchiere.
Sorrisi tra me...
a Jacopo, pensai, non piaceva molto il Cavaliere di Altafonte e non faceva niente per nasconderlo...
a me invece causava una strana sensazione, quello straniero: mi irritava e mi incuriosiva allo stesso tempo, quel suo atteggiamento mi faceva sentire sempre il bisogno di stare sulla difensava, come fosse sempre in attacco... ed era curioso, dato che l’effetto che mi faceva quel cavaliere mi era stato causato solo da un’altra persona, prima... soltanto uno... un giovane sconsiderato scomparso tanti anni prima e che, mio malgrado, in particolar modo dalla mia visita a cavallo alla cappellina, continuava a tornarmi alla mente...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 57022)
“La vostra richiesta è dunque solo questa?” Ridendo Altafonte. “Sono fortunato allora... fortunato, quasi, come il nostro capitano...” guardando prima Jacopo e poi Talia.

Sollevai gli occhi di scatto e lo fissai, stupita...
incrociai i suoi e per un attimo fui certa di conoscerli, di averli già visti tanti anni prima...
proprio quegli occhi così azzurri...
fu un attimo, un momento quasi infinito, poi in fretta mi costrinsi a distogliere il mio sguardo agitato e a puntarlo in basso, davanti a me.
La cena proseguì tra risa, chiacchiere e divertimento, ma io non osai più sollevare lo sguardo verso quel cavaliere.

Guisgard 23-09-2013 16.11.10

“Il canto...” disse Altafonte fissando Eilonwy “... dite sul serio? Santa Maria!” Esclamò. “Ma la musica, madamigella, è una delle poche cose che riescono a farmi rilassare!” Si voltò verso gli altri invitati. “Pensate, una volta il mio servitore ebbe il cattivo gusto di utilizzare un balsamo sconosciuto per lavare i miei capelli e questo comportò che già mezz'ora dopo averli asciugati essi erano crespi! Naturalmente ciò mi rese alquanto indisposto per tutta la serata e solamente quando ebbi modo di restare da solo ad ascoltare il canto di una mia cameriera riuscii alla fine a rilassarmi!” Sorrise, per poi tornare a fissare Eilonwy. “Dunque, damigella... non posso non chiedervi di cantare stasera.”
Ma proprio in quel momento, accorgendosi che anche Altea si era seduta a tavola, Jacopo le chiese:
“Vostro marito non ci raggiunge, milady? Non diteci che vi ha lasciata da sola.”
“Sarebbe un imperdonabile errore...” intervenne Altafonte, sorseggiando dal suo calice...”
“Il nostro cavaliere” sorridendo Jacopo “non si lascia mai sfuggire la possibilità di fare un complimento ad una delle nostre dame.”
“Eh...” sospirò il cavaliere “... purtroppo non siamo tutti fortunati come voi, capitano... magari quando anche io troverò il Vero Amore, ammesso che esista, concentrerò su una sola dama il mio ardore ed i miei slanci... brindo al Vero Amore, quello dei romanzi, che vive in eterno e che non si dissolve mai, persino all'Inferno... come insegna il Sommo Poeta in riferimento a Paolo e Francesca...” e sorseggiò altro vino, fissando per un momento Talia “... voi cosa ne pensate, milady?” Le chiese poi all'improvviso.
“Oh, com'è romantico il nostro cavaliere!” Esclamò Silvia. “Vero, capitano?” Voltandosi poi verso Jacopo.
E questi annuì con un vago sorriso di circostanza.
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Guisgard 23-09-2013 16.21.51

Roberto annuì a quelle parole di Clio. Lasciò passare qualche istante, poi chiese alla sua falsa cugina di ballare.
“Vi devo un altro ballo, cugina...” disse alzandosi dal suo posto “... posso avere l'onore?”
In realtà ballarono molto poco, poi, approfittando delle coppie che danzavano, pian piano scivolarono fuori verso la terrazza.
“Clio...” disse appena furono soli “... di cosa volevi parlarmi?”

Talia 23-09-2013 16.26.01

A quella domanda improvvisa fui di nuovo costretta a sollevare lo sguardo...
mi sentivo molti sguardi addosso... non ultimo quello, indagatore e vagamente irritato, di Jacopo.
Inspirai e mi costrinsi a sollevare gli occhi sul cavaliere...
"Dato che lo chiedete, milord..." dissi, con gli occhi fermi nei suoi e la voce lieve ma sicura "Io credo che vi siano alcuni uomini, a questo mondo, i quali, nonostante le belle parole dietro cui sanno ripararsi, non saranno mai in grado di un amore come quello che avete appena citato. E' facile parlare di Paolo e Francesca, più difficile è comprenderne appieno il significato..."
I miei occhi, che non si erano mossi dai suoi neanche per un istante, lo scrutarono più intensamente... poi li abbassai appena e quando, un istante dopo, tornai a guardare sia lui che il resto dei commensali sorrisi appena.

Guisgard 23-09-2013 16.33.18

“E sia...” disse Padre Teodoro ad Elisabeth “... allora andate pure per la vostra strada... nessuno qui vuol farvi la predica... la porta del convento è sempre aperta... per entrare e per uscire... penseremo noi a quei tre uomini...” e senza aggiungere altro, prese allora il suo breviario e cominciò a recitare le sue preghiere.

Clio 23-09-2013 16.53.39

L'aria pura mi rinfrescò l'anima, e restai a respirare per lunghi istanti.
"È quel Missari.. Gli ho chiesto spiegazioni sul biglietto... Mi ha mostrato un'ordinanza secondo la quale Diomede verrà giustiziato tra tre giorni, per aver complottato contro Sygma.. Ti risparmio i miei commenti a riguardo perché vedo che stimi quell'uomo.. Ma ci sono troppe cose che non tornano.." Dissi, tutto d'un fiato.
Lo guardai negli occhi per un lungo momento.
"Mi ha chiesto di trovare un colpevole alternativo... Qualcuno da sostituire con Diomede, che lo sostituisca sul patibolo... Solo che non capisco.. Lui cosa ci guadagna? Mi ha fatto capire che non apprezza i nobili, e anche se non fosse... Nessuno fa niente per niente.." Sospirai "...mi ha detto di andare al castello in cui é prigioniero, ora mi sfugge il nome.. Devo andare, naturalmente.. Ma sono sicura che sia una trappola.. Io entro, mi circondano, mi legano e incassano la taglia.. Non posso andare da sola, ma non ho certo uomini di scorta... Che poi, perché non lo consegnano agli Uguali al posto che ammazzarlo loro? Chissà che taglia hanno messo sulla testa dell'erede al trono.." Sbuffai "..e poi vorrei sapere cosa diavolo ci fa quell'incosciente di mio fratello qui a Sygma.. Dovrebbe essere a Crysa, a difendere il palazzo reale... Cosa gli interessa Sygma? Guarda, vorrei vederlo solo per dirgliene quattro.. Se ha lasciato il palazzo senza guida lo strozzo con le mie mani, altro che esecuzione... Non è da lui... Nell'ultimo anno non abbiamo avuto un attimo di pace, dove l'ha trovato il tempo per complottare contro Sygma?".
Scossi la testa "...che rabbia, che rabbia..".
Presi un lungo respiro e mi avvicinai a Roberto, e alzai lo sguardo a cercare i suoi occhi.
"Mi dispiace di aver turbato la tua vita tranquilla... Partirò se vuoi, ma prima devo capire qualcosa di questa storia.. Mi occorre il tuo aiuto.. Non riesco a pensare lucidamente, tutto questo per me non ha alcun senso.. Dammi il tuo parere, per favore.. Vorrei un consiglio esterno..." Dissi piano, sorridendo speranzosa "...sei l'unico di cui mi fidi..".

Altea 23-09-2013 17.00.52

Fissai il Capitano dè Gufoni e poi Altafonte a quella domanda inaspettata..non vedevo più Azable..e non sapevano quanto era un sollievo per me.
"Non saprei dove si trovi...mio marito" e fissai Altafonte in modo enigmatico.."mi sembra però sia rimasto sul terrazzo, con il vostro permesso vado a controllare, sapete mio marito soffre..di attacchi di asma"...e con quel falso pretesto mi alzai e dando una occhiata al Cavaliere di Altafonte uscii nel terrazzo.
Afferrai il parapetto, il cuore mi batteva forte..Altea coraggio..se non avesse funzionato tutto al più ti prendi il fresco di questa bella serata.

Guisgard 23-09-2013 17.09.05

“Ora cerchiamo di non perdere la calma, Clio...” disse Roberto, prendendo le mani di lei nelle sue “... io onestamente non credo che il viceprocuratore abbia inscenato tutto questo col solo scopo di farti cadere in trappola... perchè poi? Ragiona... ha l'autorità per arrestarti anche qui se volesse... no, io non credo che sia un tranello... però ora cercheremo di accertarcene... alla festa vi è anche messer Pietro dell'Ugaccione, ex magistrato del regno... lui ha le conoscenze giuste per chiarirci questa storia... se davvero tuo fratello è qui a Sygma, l'unico luogo che ospita i prigionieri politici è il Castello di Sonio... e il figlio di messer Pietro è il direttore delle prigioni... aspettami qui... farò presto...” le sorrise e si allontanò. E mentre rimase ad aspettarlo, ad un tratto Clio udì delle voci che provenivano dal pianterreno, sotto la terrazza.
“Devo vedere messer Accio vi ho detto!” Gridò il giovane al servitore. “E' un affare urgente!”
“Mi spiace” fece il servitore “ma messer Accio ora è con i suoi ospiti. E poi non riceve nessuno qui per questioni di lavoro. Lo troverete domani in banca.”
“Ma non vuole ricevermi nella sua banca!” Urlò il giovane. “Per questo sono qui! Ditegli che messer Francesco de' Binardi vuole parlargli! Altrimenti non me ne andrò da qui!”
“Ed io chiamerò le guardie!” Minacciò il servitore.

Clio 23-09-2013 17.29.42

Restai sola coi miei pensieri.
Roberto era pratico, come sempre, avrebbe di certo capito.
A quanto pare Missari era un uomo conosciuto e stimato.
Era la seconda volta che Roberto parlava di farmi arrestare, eppure, da dove venivo io, occorreva commettere un crimine per essere arrestati.
Prima della guerra, naturalmente, ma Sygma non era in guerra.
Alzai le spalle.
Doveva esserci qualcosa che mi sfuggiva, qualcosa che non riuscivo a vedere.
Delle strane voci attirarono la mia attenzione.
Sorrisi, divertita, nel vedere che il mercante con cui ero giunta a Sygma stava tentando disperatamente di entrare. Mi chiesi cosa ci fosse di tanto urgente.
Poi, però, la porta si spalancò e una dama uscì a passo svelto, aggrappandosi al parapetto.
Le sorrisi e la salutai con un cenno del capo.

Guisgard 23-09-2013 17.38.27

A quelle parole di Altea, Altafonte la fissò e con gli occhi annuì in maniera impercettibile.
La nobile dama allora uscì sulla terrazza, all'aria fresca e sognante della sera.
La terrazza di Palazzo Accio era ampia, con una forma di L, che permetteva perciò di potersi appartare, soprattutto al buio della sera, senza essere visti da chi era invece dentro le due sale sulle quali era aperta.
E appena raggiunto il parapetto, Altea udì le grida che provenivano dal pianterreno.
“Devo vedere messer Accio vi ho detto!” Gridò il giovane al servitore. “E' un affare urgente!”
“Mi spiace” fece il servitore “ma messer Accio ora è con i suoi ospiti. E poi non riceve nessuno qui per questioni di lavoro. Lo troverete domani in banca.”
“Ma non vuole ricevermi nella sua banca!” Disse il giovane. “Per questo sono qui! Ditegli che messer Francesco de' Binardi vuole parlargli! Altrimenti non me ne andrò da qui!”
“Ed io chiamerò le guardie!” Minacciò il servitore.
Ma proprio in quel momento una figura le si avvicinò.
“Allora?” Fissandola Azable. “Avete scoperto qualche altra cosa sul capitano e sul nostro quadro, milady?”

Altea 23-09-2013 17.49.01

Sussultai a quelle grida...vi era un uomo che voleva a ogni costo vedere Milord Accio, ma perchè non farlo entrare?
Quando arrivò alle mie orecchie una voce conosciuta..era Azable...il mio piano era stato rovinato.
Alzai lo sguardo al cielo fissando le stelle...non era serata benevola.
Quando riabbassai i miei occhi vidi passare una bella dama, non la avevo vista fino a quel momento...mi sorrise e mi salutò e io ricambiai il saluto con lo stesso sorriso.
"Ma siete impazzito?" risposi ad Azable "arrivare cosi in terrazzo, è appena passata quella dama e poteva sentirvi..piuttosto...sono tutti seduti al tavolo e chiedono di Voi..poichè ero sola. Non ho saputo nulla di più, fareste meglio a raggiungerli..io ho bisogno di respirare della aria fresca, tutta quella confusione mi ha messo un forte mal di testa" dissi sperando di avere ancora una speranza.

Guisgard 23-09-2013 17.58.06

Il cavaliere, ad udire quelle parole di Talia, restò a fissarla a lungo.
“Oh, ma ora sono curioso però...” disse sorridendo, come se si fosse destato da ciò a cui stava pensando “... infatti non faccio che indagare, ricercare qualsiasi cosa sull'Amore Vero... e dunque sono alquanto incuriosito dal vostro parere in merito, milady... un parere di certo autorevole, diciamo così, poiché è dato da una donna che senza dubbio ha trovato il Vero Amore... quello eterno, che rende belle tutte le altre cose...”

Guisgard 23-09-2013 18.09.13

Mentre continuavano ad udirsi le urla del mercante e del servitore, Cilo attendeva sempre il ritorno di Roberto.
Tuttavia Francesco de' Binardi non voleva desistere, rischiando concretamente che il servo chiamasse le guardie.
“Allora entrerò con la forza...” disse infine Francesco, spingendo via il servitore.
Ma proprio in quel momento, Clio sentì qualcuno avvicinarsi.
“Clio...” fece Roberto “... ho parlato con messer Pietro... è così, purtroppo... Diomede è prigioniero al Castello di Sonio... reo di un qualche reato politico molto grave... pare che in seguito agli ultimi scontri a Crysa, dopo che gli Uguali instaurarono la Repubblica, sia giunto qui a Sygma, legandosi poi ad ambienti filo nobiliari... e così, alla fine, è stato arrestato... domani sarà giustiziato...” e abbracciò forte la ragazza.

Eilonwy 23-09-2013 18.11.07

Evvai.
"Certamente che canterò stasera per voi Cavaliere. Vi canterò una canzone inventata da me quando ero una fanciullina. Mi ricordo che la cantavo a un ragazzino dai capelli neri e gli occhi blu che per molti aspetti vi assomigliava. Infatti si dilettava nella magia e diceva che il mio canto lo rilassava molto, proprio come voi. Egli fu il mio primo amore..." dissi con vivacità.
"Però canterò per voi solo se mi concederete un ballo" gli dissi a bassa voce sempre in tono sensuale.

Guisgard 23-09-2013 18.17.54

“Tranquilla...” disse Azable ad Altea “... il mio piano è tanto semplice, quanto ingegnoso...” sorrise “... forse vi interesserà sapere che ho raccolto varie informazioni sulla chiesa di Santa Felicita... e domani ci recheremo là... naturalmente in incognito... così mi renderò conto di quanti soldati ci sono, quali turni di guardia osservano e magari traccerò una piantina della Cappella della Deposizione, ossia il luogo in cui è custodito il quadro...” fece con tono trionfale “... e voi? Avete cominciato a stringere amicizia col capitano e sua moglie? Magari possono darci informazioni utili... allora?”

elisabeth 23-09-2013 18.18.04

Vidi il prete voltarsi......pregava...gia' pregava, non sapeva fare di meglio ..se non accusare " Vi auguro una buona serata Padre"...aprii la porta ed uscii nel chiostro....c'era un bellissimo profumo di fiori...la luna era alta....ed arrivai al portone...vi era un prete seduto con il capo chino....." Padre perdonate ....ma dovrei uscire potreste aprire il portone ?...."......speravo faceste in fretta l'aria era rinfrescata......e io dovevo arrivare al centro.....

Altea 23-09-2013 18.31.34

Ascoltai le parole di Azable...tutta questa storia mi stava sfinendo..non mi interessava nulla di quel quadro e per un attimo giurai a me stessa che se non avessi parlato con quel Cavaliere sarei fuggita quella sera stessa verso meta sconosciuta...e lo avrei fatto.
"Si...ho fatto amicizia..ora state calmo e andate a sedervi, i commensali e soprattutto il Capitano dè Gufoni ha chiesto di Voi, forse vorrebbe finire la conversazione che avevate iniziato prima, vi conviene avviarvi." dissi rimanendo ferma al parapetto.
Non avevo minimamente intenzione di rientrare...era deciso..se non avessi parlato col Cavaliere di Altafonte, dopo il ballo complice il buio sarei scappata..non volevo essere complice di tutto questo, le cose stavano diventando troppo complicate e non volevo finire in galera per un quadro e rovinare il buon nome della mia famiglia...forse sarebbe stato preferibile sposare quell'anziano conte ma non avrei umiliato cosi i miei genitori.

Talia 23-09-2013 19.01.34

Vidi lady Sveva Altea alzarsi... Jacopo, che le sedeva accanto, si alzò con lei e si inchinò appena mentre se ne andava...
La osservai per un momento, poi le parole di Altafonte mi indussero a riportare i miei occhi su di lui...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 57063)
“Oh, ma ora sono curioso però...” disse sorridendo, come se si fosse destato da ciò a cui stava pensando “... infatti non faccio che indagare, ricercare qualsiasi cosa sull'Amore Vero... e dunque sono alquanto incuriosito dal vostro parere in merito, milady... un parere di certo autorevole, diciamo così, poiché è dato da una donna che senza dubbio ha trovato il Vero Amore... quello eterno, che rende belle tutte le altre cose...”

lo fissai...
“Il mio parere...” mormorai poi, con un vago sorriso appena pungente “Davvero desiderate avere il mio parere, milord?”
Gli riservai un’occhiata scettica...
“Oh, suvvia... volete davvero farci credere che siete uomo capace di accogliere un parere che non sia il vostro...”
Di nuovo sorrisi...

Mi tenevo alla sua camicia, stringendola sui fianchi con entrambe le mani per non cadere, ma stavo indietro con il busto, attenta a non sfiorarlo in altro modo... cosa che mi era permessa anche dalla bassa andatura del cavallo.
“Ecco...” dissi appena le mura della città comparvero oltre la curva della strada “Ecco, lasciami qui!”
Lui si voltò appena e mi lanciò un’occhiata...
“Perché?” chiese.
“Perché si...”
“Ah...” mormorò il ragazzino, con aria vagamente canzonatoria “Non vuoi farti vedere in città con me, eh? Il tuo fidanzato potrebbe...”
Si interruppe quando lo colpii con forza con il pugno sulla spalla...
“Jacopo non è il mio fidanzato!” sbottai.
Lui sorrise e sollevò le spalle, con noncuranza...
“Comunque non c’è niente di male... ti ho solo dato un passaggio visto che il tuo cavallo è scappato...” specificò “Anzi, direi che è stata una fortuna per te che io passassi di lì... non so come saresti tornata, altrimenti!”
“Lo so benissimo che non c’è niente di male!” ribattei, scendendo però da cavallo.
Lui, rimasto in sella, mi fissò...
“Allora, me lo dici?”
“Cosa?” sbottai.
“Quello che pensi di...”
“Oh, smettila!” lo zittii “Lo sappiamo benissimo che non ti importa niente del mio parere!”
“Certo che si!” si difese lui, quasi risentito.
“No, invece! Li conosco quelli come te: sei così presuntuoso e così pieno di te che non ti importa niente di ciò che pensano gli altri, ti importa solo di ciò che pensi tu! Il mio parere non conta niente per te e lo useresti solo per prendermi in giro, domani...”
La mia voce si era alzata esponenzialmente.
Lui mi fissò, io lo guardai con le guance arrossate.
Poi corsi via.


Quel pensiero scivolò via dalla mia mente e gli occhi di quel ragazzino si confusero con quelli del Cavaliere davanti a me... così simili... spaventosamente simili, nella mia mente.
“Sono certa che non è così... anzi, temo addirittura che potreste usare le mie stesse parole contro di me, un domani!”
La dissi fissandolo, quest’ultima cosa... come indagando in quel suo sguardo cristallino, eppure così enigmatico...
quello sguardo...
era possibile ingannarsi a quel modo?
Possibile che la mia mante prendesse un tale abbaglio?
Un’altra voce interruppe il filo dei miei pensieri...

Citazione:

Originalmente inviato da Eilonwy (Messaggio 57065)
"Certamente che canterò stasera per voi Cavaliere. Vi canterò un acanzone inventata da me quando ero una fanciullina. Mi ricordo che la cantavo a un ragazzino dai capelli neri e gli occhi blu che per molti aspetti vi assomigliava. Infatti si dilettava nella magia e diceva che il mio canto lo rilassava molto, proprio come voi. Egli fu il mio primo amore..." dissi con vivacità.

Sorrisi appena a quelle parole...
la freschezza e la vivacità di lady Eilonwy alleviarono un po’ la sofferenza della mia mente...
“Ma che graziosa idea, milady...” mormorai “Vi prego... sono certa che la vostra voce ci diletterà tutti...”

Guisgard 23-09-2013 19.41.31

A quelle parole di Talia, Altafonte restò a fissarla.
Dal suo volto, per un momento, svanirono l'irriverenza, l'insofferenza e quel fare superficiale che pareva accompagnare ogni suo gesto.
“Cavaliere...” disse Silvia accorgendosi di quella improvvisa metamorfosi “... cos'avete?”
“Oh, nulla...” destandosi subito lui e sorridendo “... perdonatemi, ma questa discussione, sorta di certo per gioco e diletto, mi ha fatto tornare alla mente una parte della mia vita che ormai credevo di aver dimenticato...” sorseggiò del vino.
“Suvvia, ora però siamo tutti curiosi!” Esclamò Silvia. “Non potete nasconderci adesso questo vostro segreto, milord!”
“Demo vi deluderà, milady...” mormorò lui “... nulla che non appartenga alle esperienze di tutti o quasi... è una storia vecchia come il mondo... fui marinaio in giovanissima età e salpai la prima volta con una nave che batteva bandiera marsigliese... conobbi una ragazza... ebbi la stolta idea di confessarle il mio amore, ma fui sfortunato, oltre che sciocco... ella non credeva a queste cose e mi derise... i nobili Taddei, signori di Capomazda e, a loro dire, anche di Sygma se Dio vorrà, non esiterebbero a definire questa come una maledizione... io invece, che ormai conosco le miserie umane, sono più propenso a giudicare tutto ciò come cinismo... l'uomo, ahimè, mira più alla serenità che alla Gioia... forse per paura, o chissà, solo per stoltezza... non certo per pazzia, poiché essa, secondo i poeti antichi, appartiene agli innamorati...” tornò a fissare Talia “... vi invidio, milady... voi neanche contemplate tutto ciò, poiché, invero, a voi messer Amore si è mostrato...” e sorrise nuovamente.
“Oh, allora esiste una donna che vi ha fatto soffrire!” Fece Silvia.
“Affatto, milady...” con noncuranza il cavaliere “... si soffre per altro... poiché solo dall'Amore Vero non si guarisce mai... per mia fortuna...” si voltò verso Eilonwy “... damigella, anche la nostra lady Talia vi ha chiesto di cantare... ci accontenterete ora?”

Eilonwy 23-09-2013 19.47.48

"Per me sarà un onore cantare per voi, ma avrei bisogno di un' arpa. C'è l'abbiamo caro zio?".
Forse se avessi cantato la canzone che ascoltava sempre quel mio piccolo marinaio dagli occhi di mare e i capelli corvini, avrei scoperto se era il Cavaliere quel ragazzino che mi faceva sempre la corte.

Guisgard 23-09-2013 20.06.04

Nicolò fece portare un'arpa per Eilonwy e tutti attesero di sentirla cantare.
Altafonte si voltò verso di lei e sorrise, ansioso di udire quel canto.


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 11.15.02.

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