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“Cosa...” disse stupito il capo a Nyoko “... cosa dici? Come sarebbe a dire? Che significa? Ti sei forse giocata il cervello? Quell'uomo vuole un dipinto ed è deciso a spendere una grossa cifra!” Urlò.
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Mi urlò così forte che quasi gli caddi davanti. Cosa potevo fare? Era il mio sogno che parlava non il mio volere e quasi dovetti chiedere grazie se aveva avuto la clemenza di non avermi alzato le mani. Provai allora a spiegare le mie motivazioni:
"Capo, non è per mio volere. È che ho sognato la sua morte se viene qui. Certo, finché non lo dipingo non posso essere sicura che si avveri, però..." |
Gwen lasciò il salone, dietro il disappunto della zia.
Poco dopo la ragazza avvertì una presenza alle sue spalle. “Dai, sai com'è fatta mia zia...” disse Theris abbracciandola “... ci farai l'abitudine...” |
"La mia teoria è che il ladro, nonché assassino, abbia fatto sparire il corpo del custode per far si che i sospetti ricadessero su di lui, come poi è effettivamente avvenuto..." sostenni lo sguardo di Ozzillon con sicurezza. "Adesso potrete dirmi che devo farmi gli affari miei e non entrare nei vostri, ma di certo non potete affermare che la mia supposizione non sia plausibile..."
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“Certo, madamigella.” Disse l'uomo a Vivian, con un tono mutato repentinamente appena lei aveva accennato al prezzo intenzionata a spendere.
L'uomo allora chiamò tre dei suoi collaboratori e subito cominciarono a lavorare a quell'abito. “In un paio d'ore” l'uomo alla ragazza “l'abito sarà pronto. Madamigella attende, oppure preferisce lasciare un indirizzo per la consegna?” |
“Ma, madama...” disse stupita Petronilla ad Altea “... non è educato aprire le valigie altrui... io direi di farle portare nei suoi alloggi ed attendere che arrivi...”
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Rimasi sola lì a lungo, finché non avvertii la sua presenza dietro di me e le sue braccia attorno ai miei fianchi.
Gli lanciai un'occhiata seria, per poi tornare a guardare il parco, senza dire nulla. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Sospirai ed annuii..."Si facciamole portare nei suoi alloggi, vado io personalmente con la servitù".
Uscimmo dal salottino e indicai dove metterle...eppure la tentazione era troppo forte..lo sapevo non era educato ma cosa potevo farci. Feci uscire la servitù e chiusi la porta a chiave...guardai bene le valige, i biglietti indicati col nostro indirizzo..qualcosa mi riportasse a lui. Ad un tratto cadde una valigia, provai ad aprirla, a far scattare la serratura con una forcina dei capelli..magari avrei trovato solo vestiti ma almeno avrei tentato..e mi venne da ridere..Altea, sembri una moglie gelosa che controlla le valige del marito tornato dal viaggio. Dovevo essere veloce come un felino, il lucchetto scattò e lentamente la aprii. |
“In verità” disse Ottan a Dacey “ho scelto questo mestiere perchè amo scrivere. Tutto qui. Però devo correggervi... il governo imperiale non censura, né limita. Ognuno può scrivere liberamente, purchè documenti le notizie. Ad Afragolignone i giornali non possono riempire pagine di inchiostro senza dar conto della veridicità di ciò che riportano.” Rise. “Il patto non era che vi avrei portata con me all'inaugurazione? E comunque non dimenticate che grazie a me avrete buone possibilità di incontrare il misterioso capo della Taddeus. Ma vi avverto... sarà sicuramente uno di quei ricconi burberi e vecchi.” Divertito.
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Il Narciso Nero e la nascita degli Illuministici
"Benissimo..." annuii all'ometto, nascondendo ancora il sorrisetto divertito nel vedere la sua espressione mutare radicalmente.
"Oh no, tornerò io tra un paio d'ore, non occorre che vi scomodiate..." gentilmente "Ne approfitterò per andare a mangiare qualcosa.." sorridendo. Poi qualcosa catturò la mia attenzione, un abito in vetrina. Allora un'idea attraversò la mia mente. "Anzi, ascolti..." Voltandomi nuovamente verso il negoziante. Così, gli dissi le nuove idee che avevo per l'abito, cambiando un po' i programmi. Dopodiché sorrisi, soddisfatta. Detto questo uscii, e mi guardai attorno in cerca di una caffetteria, o di un ristorantino dove poter mangiare qualcosa nell'attesa dell'abito. |
“Allora dipingi e non dire più simili sciocchezze.” Disse il capo a Nyoko. “Non ho intenzione di perdere del denaro solo per le tue follie, chiaro?”
Ad un tratto qualcuno bussò. “Forse sarà lui...” mormorò il capo. |
“In effetti, ispettore, ciò che dice la ragazza è plausibile...” disse Lion.
“Si, ma non dimostrabile.” Fece Ozzillon. “Forse dovremmo cercare meglio alla cattedrale...” Lion. “Cercare cosa?” Fissandolo Ozzillon. “Non so... possibili tracce che ci sono sfuggite...” mormorò Lion. “Sarà una perdita di tempo...” seccato l'ispettore “... ma se proprio ci tieni allora controlleremo ancora... beh, ora sarà meglio andare...” rivolto poi a Gaynor. |
" Voi mi portate si ma io posso farvi parlare con lui... E poi vi ho anche offerto il caffè... Dunque siete in debito .>>
Agitando le dita per illustrare il mio ragionamento. " Vi fa onore. Essere riuscito a fare ciò che vi piace nella vita. Non è da tutti. Vediamo se ho compreso. Riportare i fatti senza darne una chiave di lettura. Questo vuole il vostro governo...>> stropicciando appena il naso, " parlando di cose frivole invece. Come dovrò vestirmi questa sera, sicuramente voi conoscete meglio i dettami della moda di qui". |
Come mi aspettavo, si infurió alla mia affermazione. Mi venne da piangere ma dovevo essere forte e trattenere.
"Mi metto subito al lavoro, capo" dissi inchinandomi. Ad un certo punto qualcuno bussó alla porta. Per poco non svenni alla vista dell'ospite... |
Come avevo già intuito, il tenente era una persona ragionevole e scrupolosa. Con il mio intervento, forse ero riuscita a smuovere un po' le acque. Ero soddisfatta, poiché conoscevo il povero custode e la sua scomparsa aveva addolorato me e soprattutto mia nonna, che era una sua vecchia amica.
L'ispettore si stava adesso congedando, quindi decisi di tentare un'ultima mossa. "Chiedo scusa, ispettore carissimo... vi seccherebbe molto se venissi con voi? Ovviamente mi terrei a debita distanza senza intralciare il vostro brillante operato..." chiesi ad Ozzillon, sfoggiando il mio miglior sorriso. http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...044dbb22b6.jpg Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
“Allora...” disse Theris stringendo da dietro Gwen “... sei in collera anche con me? Rischio di essere morso?” Divertito.
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La via del corso, ricca di negozi, vetrine, botteghe, traverse e stradine secondarie.
Da qui si poteva salire fin verso la Città Vecchia, il cuore antico e nobile della capitale. Vivian lasciò il negozio di abiti e si incamminò fin verso il Ponte di San Marco, dove si potevano ammirare alcune delle caffetterie storiche della città, oltre a ristorantini e pasticcerie varie. |
“Volete dirmi che una dama come voi” disse Ottan a Dacey “non sa come vestirsi per un evento mondano? Su, non ci credo.” Divertito. “Secondo me volete prendervi gioco di me.” Ridendo. “E sia, starò al gioco... direi...” fissandola “... un abito che metta in risalto il vostro fascino esotico e quell'alone di mistero che vi portate dietro. Si, qualcosa del genere. Dopotutto ad una nobildonna come voi basta poco per essere affascinante.”
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Più mi guardavo intorno, più quella città mi affascinava.
Giunsi fino ad un ponte, estremamente bello e particolare, doveva essere uno dei luoghi più importanti della città. Ed ero fortunata perché vidi un sacco di locali dove mangiare. Così, ne scelsi uno a caso, quello che mi sembrava più carino, ed entrai. Non avevo fretta, un paio d'ore mi sarebbero bastate e avanzate, dopotutto. |
" Non state esagerando con i complimenti?" senza accennare alla minima variazione di voce, come se i complimenti non avessero fatto centro.
" So come vestire ma...vesto alla moda del mio paese e non vorrei sconvolgere le teste ben pensanti della città. Ma farò ciò che dite, so esattamente come risaltare la mia figura" Terminai la tazza di thè lasciando qualche spicciolo in più come mancia al cameriere dopo aver pagato il conto. " Posso sperare in un gesto cavalleresco da parte vostra? Sarebbe gradito che mi veniate a prendere in carrozza" |
Sorrisi mentre mi stringeva.
"Non te l'hanno insegnato? Can che abbaia non morde... Forse" voltando la testa e cercando i suoi occhi, con un sorrisetto. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Il capo annuì a Nyoko ed aprì la porta.
Videro così sulla soglia un uomo vestito di nero, dallo sguardo cupo ed oscuro, l'espressione impenetrabile che li fissava standosene in silenzio. “Prego...” disse titubante il capo “... desiderate?” Ma quello continuava a guardarli senza dire nulla. http://i.telegraph.co.uk/multimedia/...n_1866440c.jpg |
Ozzillon non era solo un uomo dal grande appetito.
In lui era viva e forte una passione verso il gentil sesso e quel sorriso di Gaynor ammorbidì ancor più l'umore dell'ispettore, già abbondantemente addolcito dalla colazione. “E sia...” disse sbuffando “... ma ricordate che non vi voglio tra i piedi, chiaro? Verrete solo come spettatrice.” E i tre partirono verso la cattedrale. |
Evidentemente il mio sorriso colse nel segno, visto che Ozzillon acconsentì alla mia richiesta.
"State tranquillo, ispettore... sarò trasparente come un fantasma..." Il tempo di avvertire nonna e lasciarle la custodia della bottega, che partimmo alla volta della cattedrale. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Vivian scelse il luogo in cui mangiare e si sedette ad uno dei suoi tavoli.
La giornata era calda e molti dei clienti avevano scelto di sedersi sotto un ampio bazar, dove musicisti di strada li intrattenevano con le loro note. Ed uno di questi si avvicinò al tavolo di Vivian, sorridendole. “Un po' di musica per la bella signorina...” disse quello suonando il suo violino. “Una serenata?” Ridendo lui. “Potrei anche fartela una di queste sere...” fissandola nei suoi occhi chiari “... altrimenti potrei cavarmela con un mazzo di gigli, no?” Fu un attimo. Un frammento di ricordo, una visione accennata, un soffio. Poi più nulla. E Vivian tornò con la mente a quel musicista ed al bazar affollato del ristorante. |
“Eh, madama...” disse Ottan alzandosi e spostando con gentilezza la sedia di Dacey “... posso tranquillamente venire a prendervi, ma essendo ahimè squattrinato dubito di poter disporre di una carrozza... magari potremmo utilizzare la vostra?” Ridendo imbarazzato.
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Osservai la porta aprirsi e la sagoma alle sue spalle. Ci apparve un uomo vestito di nero e con lo sguardo cupo. Il modo in cui mi guardò mi fece tremare e indietreggiai un po' , tentando di non entrare nel panico. Chi diavolo era quel uomo?
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“Mi sento più sollevato ora...” disse Theris sorridendo a Gwen “... su, va a prepararti... ammesso tu voglia ancora venire con me in quel certo posto...” facendole l'occhiolino.
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" Un giornalista squattrinato.. Perchè non sono sorpresa?" con una non lieve ironia mentre mi alzavo, " e sia. Posso sapere dove farvi venire a prendere allora?"
Intanto avevamo lasciato il tavolino tornando in strada. |
Quel vivace bazar metteva allegria, pensavo, guardandomi intorno.
Addirittura dei musicisti intrattenevano gli ospiti. Quello, più la giornata di sole, più l'idea dell'inaugurazione con il bellissimo abito che avevo immaginato, mi mettevano decisamente di buon umore. Così sorrisi volentieri al musicista che mi si avvicinò. Chiusi gli occhi, solo per un attimo, e per un attimo fui catapultata lontano, o forse vicino, in un passato che poteva essere anch'esso vicino o lontano. Quella voce, quello sguardo. Solo un istante, solo un momento. Allora una lieve malinconia attraversò il mio sguardo. Magari mi starà cercando.. Magari no. Chinai il capo, respirando piano. Non so nemmeno il suo nome... Non sai nemmeno il tuo di nome, guarda un po'. Quando rialzai lo sguardo, mi ricordai del musicista e gli sorrisi, donandogli una piccola mancia. Mi guardai intorno, c'erano dei fiori. Mi piacevano i gigli? Di che colore? Perché? Perché ogni momento che passava aumentavano le domande e diminuivano le risposte? Ad ogni modo, non dovevo lasciare che il mio passato mi rattristasse così, in pubblico. Dovevo cercare di pensare un pezzo alla volta, un respiro alla volta. Ora dovevo concentrarmi sul pranzo. |
“Si, ma non voglio sentire più parlare di fantasmi.” Disse con tono burbero Ozzillon a Gaynor.
La ragazza avvertì sua nonna e poi i tre lasciarono la bottega. Raggiunsero in carrozza la cattedrale e qui l'ispettore lasciò Gaynor libera di vagare, mentre lui e Lion cercarono i custodi in Sacrestia. |
Nyoko restò turbata da quella strana apparizione ed anche il capo fu turbato da quell'uomo.
“Prego...” disse “... cosa vi occorre?” “E' qui che dipingete?” Chiese l'uomo dai lunghi capelli scuri e la barba folta. “Si...” annuì incerto il capo “... vi... vi occorre un dipinto?” “Si, un dipinto.” Rispose l'altro. “Prego...” sorridendo il capo, cercando di nascondere l'inquietudine che quell'uomo procurava “... avete già un'idea? Il soggetto intendo...” “Non era già stato pattuito?” Il misterioso uomo. “Vengo a nome di colui che vi ha commissionato il quadro.” |
Sorrisi contenta voltandomi completamente verso di lui.
Strinsi il colletto della sua camicia, avvicinandolo a me e lo baciai lentamente e intensamente; ad un certo punto per tutta risposta lambii con i denti il suo labbro per un istante e mi fece sorridere divertita quando sussultò appena. Andai poi via, in camera, per prepararmi e dopo un po' scesi di nuovo. http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...abe8e1e6bf.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Beh, presumo a casa vostra...” disse Ottan a Dacey, mentre i due camminavano in strada dopo aver lasciato il locale “... dico bene? Dunque mi fornirete il vostro indirizzo, madama? E naturalmente ditemi anche a che ora potrò passare...”
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Mentre Vivian cercava di scacciare inquietudini e paure, uno dei camerieri si avvicinò al suo tavolo.
“Madama...” disse “... vuole ordinare?” in quel momento nel locale entrò una vecchia che vendeva fiori. |
" Quando avrò una casa ve lo farò sapere, chissà magari sarà uno scoop anche quello" con un sorrisetto, " al momento sto in albergo."
Gli fornii l'indirizzo esatto anche se supponevo lo conoscesse bene. " A che ora? Vediamo, dipende da quando inizia questa famosa inaugurazione. Diciamo mezz'ora prima? É sufficiente?" |
Sorrisi al cameriere.
"Sì, grazie.." sorridendo. Così ordinai un piatto a base di carne e verdure, e del vino rosso di Solpacus. Come facessi a conoscere il miglior vino e i miei gusti era un mistero, ad ogni modo, sicuramente avrei pranzato bene. E come se mi leggesse nel pensiero arrivò una donna che vendeva fiori. Dovevo seguire ogni pista. Dopotutto i fiori hanno un significato, no? "Buongiorno madama.." le sorrisi "Posso farvi una domanda?" gentilmente "Vedete mi hanno regalato dei gigli, e non so bene cosa possa significare.." sempre sorridendo. Poi magari mi piacevano senza un vero motivo, ma sicuramente quella donna non era entrata per caso. E anche se sapevo poche cose della mia vita, di una cosa ero certa: nulla accade per caso. |
Quel bacio carico di impeto, poi quel morso malizioso ed irriverente.
Theris sussultò e ne fu sorpreso e la strinse ancor più a lui, ma Gwen invece trovò il modo di sfuggirgli e corse via a prepararsi. Il giovane restò ad aspettarla, standosene seduto sul bordo di una fontana zampillante, fino a quando la ragazza ritornò, pronta per uscire. “Cosa...” disse lui sorridendo “... prima mi provochi, poi arrivi vestita di tutto punto?” Divertito. “Stasera torneremo e magari quel tuo vestito lo strapperò via...” facendole l'occhiolino. Presero la carrozza ed uscirono. |
L'uomo entrò in camera fissandomi e, con fare freddo e feroce, domandò di un dipinto. Era stato mandato dal cliente del capo e domandava del dipinto. Allora mi azzardai a rispondere:
"Perdonate la mia insolenza, purtroppo non ho ancora avuto modo di dipingerlo. Se mi da due ore, renderò voi il dipinto tanto atteso" dissi cercando di sorrodere cortese. |
“Si, lo conosco...” disse Ottan sentendo l'indirizzo dell'albergo di Dacey “... l'inaugurazione comincerà alle ventuno, dunque passerò a prendervi verso le venti e trenta...” sorridendo “... sarò di certo il più invidiato della festa, avendovi al mio fianco... a stasera allora.” Salutandola togliendosi appena il cappello, per poi andare via.
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