"Sì, decisamente" con tono incuriosito.
"Oh... Okay" dissi, sorpresa, mentre lo seguivo al bar fino ad un tavolino.
Mi aveva sorpresa, ma forse non era nulla di che ed era solo colpa dell'effetto che mi faceva.
"Come mai siete venuti proprio qui?"

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Destresya aprì la porta e senza bussare entrò nella camera di Garion.
Il ragazzo, impegnato a guardare il suo pc portatile sul letto, nel vedere entrare la bella zia chiuse di colpo il monitor ed apparve imbarazzato e sorpreso.

Minsk entrò e si presentò, lo salutai e lo osservai, ascoltai ogni particolare.
Non sarebbe stato facile per Swan...due uomini determinati che volevano la stessa cosa e sinceramente nemmeno Swan era superstizioso.
"Hominculus?" dissi curiosa "Ovvero? Ma nemmeno io sono superstiziosa, ci mancherebbe" osservando Swan e sorridendogli per rassicurarlo, immaginai lo volesse insultare forse. Però diffondeva davvero un carisma particolare questo Minsk e pensai a Colette.

"Io e mio zio" disse Elv a Gwen "siamo venuti qui per studiare alcune capacità degli oranghi del Borneo. Li abbiamo portati in queste campagne per metterli a contatto con un ambiente libero, ampio ed adatto per ricostruire lo scenario a cui sono abituati. Peccato che uno dei nostri oranghi è stato rubato per essere probabilmente ucciso."

"Capisco" annuendo.
"Mi dispiace davvero tantissimo, è assolutamente ingiusto..." sospirando.
"Anche se forse è una speranza un po' vana, spero che possiate ritrovarlo sano e salvo..." accennando un sorriso.
"Cosa bevi?"

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"L'Homunculus" disse Minsk ad Altea "è un antico mito. Da sempre l'uomo sogna di generare la vita. Il Romanzo di Frankenstein è una testimonianza. Gli antichi alchimisti ambivano a far nascere un uomo chimicamente, insomme sostituendosi a Dio. Pracelso ci ha lasciato anche la ricetta per costruire questo piccolo uomo... lui suggeriva di utilizzare seme umano in sterco di cavallo, il tutto tenuto sotto vuoto." Divertito. "Ovviamente il buon Paracelso non si è mai cimentato con questa poco invitante ricetta." Sarcastico.

"Ma volete dirmi qualcuno qui a Casarignone pensa tutto questo sia possibile? E lei sceriffo Swan cosa ne pensa?" osservandolo, non gli diedi del tu per forma di rispetto davanti a Minsk ma posi una mano sulla sua gamba, forse in segno di consenso verso lui o forse di più...non lo sapevo nemmeno io.

“Non credo...” disse Elv a Gwen “... un orango tango non può vivere da solo in una campagna come questa senza lasciare tracce e senza rispondere ai vari richiami che abbiamo diffuso dopo la sua scomparsa. E' stato portato via e presumibilmente ucciso.” Fissandola. “Prendo un aperitivo... tu?” Chiamando il cameriere.

Sospirai.
"È terribile..." scuotendo il capo.
"Prenderò un aperitivo anche io" annuii sorridendogli.

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Swan guardò la mano di Altea che da sotto la scrivania scivolò sulla sua gamba.
Poi guardò lei negli occhi, con un vago sorriso.
"Beh, io penso..." disse "... che sono tutte sciocchezze. Credo che la fuori ci sia un maniaco, un assassino seriale."
"Concordo." Annuì Minsk. "Ed infatti, col suo permesso, sceriffo, ho buttato giù alcuni appunti, in cui ho notato particolari molto interessanti sui due omicidi..."

Guardai Swan negli occhi e poi ascoltai la sua risposta e quella di Minsk, in pratica tutti e tre eravamo della stessa idea.
Lasciai decidere a Swan se sentire o meno quegli appunti, l' ufficio era suo ma forse più dettagli si aveva meglio era, non togliendo però la mano che lentamente sfiorava la sua gamba sovrappensiero mentre l' altra stava sotto il mento ascoltando e guardando.

Elv ordinò due aperitivi.
“Si, un vero peccato...” disse a Gwen “... sono degli esemplari straordinari... Spun... era un maschio dominante... il migliore del gruppo... non mi sorprendo che fra i dieci oranghi abbiano preso proprio quello...”

Ascoltai quello che disse.
Molto attentamente.
"E se, per l'appunto, non fosse stato casuale? Voglio dire, se l'avessero preso non per ucciderlo semplicemente, ma per studiarlo?" ipotizzai.

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Swan lasciò che Altea continuasse ad accarezzare con la mano la sua gamba.
"Prego, siamo tutti curiosi..." disse lo sceriffo a Minsk, con tono ironico.
"Perfetto..." sorridendo il divulgatore "... allora..." tirando fuori il suo tablet per leggere "... ho notato alcuni fatti in comune tra i due omicidi... in entrambi i casi l'assassino ha dimostrato di possedere una forza fuori dal comune... per le ferite inferte e per il modo in cui ha usato il rasoio... infatti la perizia medica conferma che in entrambi gli omicidi il taglio lungo e profondo alla gola delle vittime è stato dato con un colpo solo di rasoio... e non è facile decapitare quasi una persona adulta con un solo taglio di rasoio... altro particolare importante ed aggiungo insolito... entrambe le vittime sono state appese a testa in giù... il vecchio sui rami di un albero, la donna alla sua finestra... quindi immagino che l'assassino agisca come in una sorta di rituale, non escludo quindi che possa trattarsi di un fanatico religioso... senza offesa, sceriffo, da queste parti la Religione per molti è un'ossessione..." divertito.

"Per studiarlo..." disse Elv bevendo "... quindi altri studiosi? Beh, potrebbe essere. E' un'ipotesi sensata. A questo punto però, se fosse stato portato via per essere studiato, la sua sparizione non sarebbe collegata in nessun modo con le morti degli animali in queste campagne..." a Gwen.

Ascoltai Minsk attentamente mentre mi rilassavo con quelle carezze perché i particolari narrati erano raccapriccianti.
"Io ho pure detto appena vista la donna, che sembrava un rituale...ma lei sceriffo che dice, vi è una ossessione religiosa? Ad esempio vi è un pub col nome di una antica leggenda "Il monachello" se non erro, parla del figlio di un barone nato in cattive condizioni a cui la gente si rivolge ma il ragazzo che ci lavora ha detto lui non crede a queste storie antiche" con tono serio, però era una idea da non escludere.

Fui contenta che trovò plausibile la mia opinione.
"Forse perché l'uomo ha più cose in comune con le scimmie, che non con le pecore, no? Magari è questo il genere di esperimenti che conducono" dissi, poi presi un sorso di aperitivo.

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Entrai e trovai il ragazzo sul letto con il monitor davanti, che subito chiuse imbarazzato.
Sorrisi.
Chissà cosa stava guardando!
Mi sedetti sul letto accanto a lui.
"Allora, campione, come ti senti?" Sorridendogli dolce..
Sempre interpretando la zia premurosa

"Questo posto" disse Swan ad Altea "è pieno di antiche tradizioni e leggende. Più che altro è folklore." Annuendo.
"Già, questo è il problema." Fece Minsk. "Per questo tutti in giro sono convinti ci sia un moderno mostro di Frankestein che si aggira per la campagna in cerca di vittime. Io però scoprirò la verità." Sicuro di sè.

"Va meglio..." disse Garion con tono incerto "... il piede sta meglio... fa ancora un pò male, ma va meglio..." annuendo e sorridendo a Destresya "... mi... mi spiace se ti ho rovinato la cavalcata con la tua guardia del corpo..." guardandola negli occhi con un tono vago, imbarazzato, ma anche con un accento allusivo.
A cosa?
Chissà.

Annui a Swan sorridendo, quindi la mia ipotesi era giusta.
Poi udii le parole di Minsk "Lo fa per dovere o per successo dottor Minsk?" osservandolo. Mi sembrava una gara per avere la meglio per il successo e questo fatto non era per nulla positivo.
Salendo lentamente con la mano sulla gamba di Swan, come fosse un gesto normale, mi fermai e lo guardai. Non sapevo nemmeno se era sposato, o avesse una fidanzata..non sapevo nulla di questo uomo..non era da me, non perché fossi una perbenista ma non ero una rovina famiglie ma tornai ad osservare Minsk.

"Beh, in entrambi i casi..." disse Elv a Gwen "... sia in caso di uccisione, sia in caso di rapimento... ahimè non credo lo troveremo mai..." finendo il suo aperitivo "... ora stiamo studiando il comportamente degli altri 9 oranghi, che naturalmente teniamo sotto stretta sorveglianza..."

Swan guardò Altea che continuava a muovere la mano sulla sua gamba.
"Lo faccio" disse Minsk "perchè sono uno scienziato. Amo quindi la verità e credo che l'intelletto umano debba dominare sull'ignoranza in ogni sua forma." Sorridendo.

Alzai le spalle sconsolata.
"Sì, posso immaginare che starete molto più attenti adesso" annuii, bevendo.
"Quanto pensi vi fermerete qui?"

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Annuii "Bene ed è giusto, ma pure lo sceriffo Swan si sta facendo in quattro per questa faccenda, quindi? Lei vorrebbe collaborare con lui o agire solo?" osservando Swan con aria complice andando più su con la mano, sapendo benissimo dopo avrei dovuto lasciarlo.
Sentii i suoi muscoli ben definiti e tesi, era una tentazione troppo forte..chissà lui cosa pensava e questa faccenda era davvero intrigante e stuzzicante.

Sorrisi appena a quelle parole, un sorriso pieno di rammarico, che poi si tramutò in un sospiro e si sforzò di sembrare più allegro.
"Che vuoi farci, oggi proprio non è la mia giornata!" alzando gli occhi al cielo sforzandomi di sembrare allegra.
Non lo ero, per niente, avevo perso il momento di pace con Aegos e Swan ancora non si vedeva.
"Non ti preoccupare piccolo, mica è colpa tua!" Sporgendomi a dargli un bacetto.
Poi mi resi conto di una cosa.
Aveva detto cavalcata davvero?
Che ne sapeva lui avevamo iniziato a parlarne solo in macchina.
Guardai il ragazzino con aria sospettosa.
"Oh io fossi in te non farei arrabbiare la zia, lo sai vero?" Con tono fintamente rassicurante.
Bambino insolente, dovevo muovermi a farlo fuori, altroché!

“Credo un mesetto...” disse Elv a Gwen “... il periodo entro il quale gli oranghi dovrebbero reagire agli impulsi a cui li stiamo sottoponendo. Tu invece di cosa ti occupi? Sei studentessa?” Fissandola.

“No, io lavoro da solo con i miei collaboratori.” Disse sorridendo Minsk.
“Si, ma badi di non intralciare le mie indagini.” Fece lo sceriffo.
“Il leone che marca il suo territorio.” Divertito Minsk.
“Esatto.” Swan.
Intanto Altea, seduta accanto a lui, continuava a muovere la mano sulla gamba dello sceriffo.
Sentiva i suoi muscoli tesi e forti e lui non faceva nulla per fermarla.
Anzi sembrava gli piacesse parecchio quella carezza sulla gamba.

"Capisco. Sembra un lavoro interessante il tuo" sorridendo curiosa.
"Oh... No, io... Lavoro nel negozio di mia zia..." risposi, con un po' di rimorso.
Certamente non era l'accademia, ma quella non potevo permettermela.

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"Ma..." disse imbarazzato e sorpreso Garion a Destresya "... ma io non ti faccio arrabbiare, zia..." scuotendo il capo con un vago rossore sul viso.
Guardava la bella zia e nella sua mente ardenti fantasie si facevano strada, in cui lui e lei erano protagonisti di scene più adatte ad un film per adulti, che all'immaginazione di un nipote.

Trattenni una risata, sebbene il caso fosse drammatico.
A questo punto si erano formate due fazioni...quella di Minsk e quella di Swan, il quale ben determinato, come immaginavo, non aveva ceduto a collaborare con il dottor Minsk. Ma io ero un' attrice e per me l' importante era si sapesse la verità per il bene di tutto, ma questo non mi impediva di entrare in questa faccenda.
Mi piaceva Minsk, era in gamba...aveva buone possibilità, ma non volevo fare un torto a Swan pure. La mia mano salì di più fino alla cintola e mi poggiai stavolta sulla sua spalla mentre una delle mie gambe si poggiava sopra la sua, sotto quel tavolo.

E se questo mi aveva messo un cimice addosso?
Con i miei piani non poteva proprio collimare.
Ero furibonda.
"Ah si? Credi che sia scema, ragazzino?" ora più severa "Com'è che hai parlato di cavalcata allora? Siamo usciti in macchina, no?" fissandolo intensamente.

"Interessante." Disse Elv a Gwen. "E di cosa tratta quel tuo negozio?" Chiese. "Devo dire che le pittoresche abitutini delle cittadine come queste mi hanno sempre affascinato... così come le ragazze che vi abitano." fissandola con una certa malizia.

Swan lasciò che Altea si appoggiasse alla sua spalla, con la gamba di lei che si mise su quella di lui sotto il tavolo.
Intanto la mano della bell'attrice dalla gamba dello sceriffo era risalita fino alla sua cintola.
"E mi dica, sceriffo..." disse Minsk "... ci sono già dei sospettati?"
"Solo spettri, spiritelli e fantasmi per ora." Sarcastico Swan.

Lo sguardo ed il tono di Destresya spaventarono Garion.
"Ecco io..." disse lui imbarazzato "... io... io, zia... l'ho sentito da Stewart..." annuendo e cominciando a sudare.

"Beh, sempre meno interessante dell'accademia..." con una smorfia.
Poi, stavo per rispondere, ma mi fermai ad ascoltarlo.
Feci uno sforzo immane per non arrossire alle sue parole.
"È un negozio di oggetti tipici, folklore locale, oltre al mio personalissimo angolo New Age" divertita "E anche noi apprezziamo i forestieri" accennando un sorriso enigmatico.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...c4787392e6.jpg

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Lo guardai intensamente negli occhi.
"No!" dissi, decisa "Nemmeno Stewart poteva sapere quello che ci siamo detti in macchina mentre eravamo da soli!" con aria sempre più minacciosa.
"Dimmi la verità, subito... fidati che è meglio che non la scopra da me!" decisa.

Sentii il corpo caldo e muscoloso di Swan vicino al mio, mi faceva stare bene. E sbottonai il pantalone portando la mano sotto la zip ma mi fermai...se mi voleva, doveva cacciarmi come un criminale.
Lo osservavo e pensai però a Minsk che se ne stava tranquillo.
"Effettivamente non è avvenuto molto, non si è iniziato ad indagare ancora" sorridendo e strusciando la mia gamba su quella di Swan.

Elv guardò Gwen negli occhi.
"Dimmi..." disse "... ti ho imbarazzata? Forse qui in campagna siete tutte ragazze ingenue e scrupolose?" Fissandola con i suoi occhi scuri e profondi.

"No, zia..." disse imbarazzato e rosso in viso Garion "... io... io..." sudando e non riuscendo a dire altro, fermo com'era su quel letto, visto non poteva muovere il piede "... io... non mi ricordo dove l'ho sentito, zia..." a Destresya.