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Lui guardò Gwen negli occhi ed annuì con un lieve sorriso.
"Era un soldato..." disse dopo aver di nuovo abbassato gli occhi sulla mano di lei "... si, il vostro tragico amore era un soldato." |
Non replicai subito, perchè temevo che pronunciando una sillaba sarei crollata, ma mi imposi di mantenere un certo decoro.
"Per l'amor del cielo, dottore, avete sbagliato mestiere" le mie parole ironiche in contrasto col tono della voce che non avrebbe potuto essere più serio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lui guardò Gwen negli occhi per un lungo istante.
"Si, dite il vero, lo ammetto." Disse lasciando la mano di lei e sorridendo. "Invece del chirurgo avrei dovuto fare lo psicologo." Con tono leggero. "Beh, vi avrò annoiato abbastanza, madama. Credo mi ritirerò, col vostro permesso." |
Mi guardò a lungo, poi mi fece sorridere appena, ma senza troppa ironia.
"Voi gli somigliate, sapete?" dissi, mentre stava per ritirarsi. "Il vostro viso, il vostro sguardo, la vostra postura, i vostri modi" proseguii "Il vostro modo di guardarmi, perfino" aggiunsi, osservandolo attentamente e ricordando tutte le sensazioni che mi avevano assalita una sera fa, non appena l'avevo visto in casa. Era stato uno sconvolgimento totale e straniante, troppo, perché me lo tenessi dentro. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lui si fermò a quelle parole di Gwen, per poi voltarsi a guardarla con un sorriso che non aveva nulla di malizioso o di insolente.
"Se avessi avuto vent'anni di meno vi avrei di certo corteggiata, madama." Disse con un tono gentile, ma sicuro, fermo. "Grazie per la cena e la compagnia. Buonanotte." E si ritirò in camera sua. |
Le sue parole, prima che andasse in camera, fecero nascere un breve sorriso sul mio volto, che sparì subito dopo.
Probabilmente, se avesse conosciuto il turbamento provocatomi dalla sua apparenza, ventiquattro ore prima, avrebbe compreso. Mi sforzai di non pensarci e anch'io andai a letto, per la notte, in attesa di un nuovo giorno. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Infatti..scusa nonno Mandus ma il maltempo di ieri sera ci ha bloccate a Suession". Ci fu un silenzio e poi interventi "Il borgomastro ci ha gentilmente ospitato, ho sentito di una felce nera, pure lui ha ricevuto tempo fa un biglietto uguale". Mi sedetti on una poltroncina vicino mio nonno.
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Dopo una notte tranquilla e senza sogni, Gwen si svegliò al pallido Sole settembrino, figlio di un cielo velato da sottili nuvole di bianco cangiante.
L'odore di focacce calde avvolse il suo risveglio, accogliendola in quel nuovo giorno. Il religioso Tommaso scoltò Altea ed annuì. "Si, alcuni parrocchiani mi hanno parlato di questi strani biglietti, ma non ho dato loro molto peso." "Anche io credo siano le solite fandonie del popolino." Fece il visconte. "La voglia di romanzi e fatti straordinari sembra solleciti parecchio le menti più semplici ed infantili." |
Ascoltai sia il religioso che il visconte per poi dare lo scoop "Si, può essere come dite, che il popolo ci creda e ho notato a Suession si viva la superstizione in modo eccessivo. Orbene, ieri stavano mandando giustiziando un' eretico, uno zingaro" osservai mio nonno in un lungo attimo "Poichè accusato di essere una specie di veggente".
Presi una pausa e ripresi "Poi è scomparso nel nulla, era vicino ai soldati, so solo che lo sceriffo, messer Goz, ha trovato un biglietto bianco con una felce nera". Non aggiunsi altro, io ero convinta dietro vi fosse qualcosa "Potrebbe essere qualcuno che salva i condannati a morte, ma sinceramente il tutto è avvenuto nell' assoluto silenzio...hanno o ha agito indisturbato per farlo fuggire". |
"Io credo" disse il visconte annusando il suo tabacco "che quei prigionieri siano fuggiti punto. Magari aiutati dall'incompetenza dello sceriffo. Chi potrebbe altrimenti aiutare un condannato a fuggire?" Fissando Alta con sufficienza.
"Magari un altro criminale." Intervenne la contessina. "E chissà, magari è un vendicatore affiascinante e coraggioso." Cinguettò. "Damigella, vi prego..." sbuffò il visconte. "Al mondo ci sono un mare di gaglioffi" mormorò il maresciallo Van Zupp "e sono tutti in combutta fra loro." |
La notte fu nuovamente tranquilla, senza sogni, per fortuna.
Negli anni avevo sopportato fin troppi incubi, per poterne tollerare altri. Sentii subito l'odore di focacce provenire dalle cucine, infatti mi preparai e poco dopo ero già scesa per la colazione. La gironata sembrava buona, sebbene un po' velata, dunque poteva essere davvero un'ottima occasione per uscire a cavalcare in compagnia di Lucidor. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen si preparò, per poi scendere di sotto per la colazione.
Le vennero servite le focacce calde, accompagnate da confetture varie, miele e latte caldo. Nel cortile si sentiva la voce diMatt che canticchiava mentre puliva le scuderie. |
La colazione fu particolarmente abbondate, quel giorno e ne approfittai.
Quando finii, sentii Matt che canticchiava nelle scuderie, così lo raggiunsi, sperando di trovare Lucidor lì con lui, o almeno nei paraggi. Mi sarebbe dispiaciuto se per la seconda mattina di seguito avessi mancato di incrociarlo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Quella contessina mi era sempre stata antipatica eppure la pensava come me, la guardai da capo a piedi ed asserii "La contessina potrebbe avere ragione, lo avevo pensato pure io ma non come Lei che sogna magari di essere rapita da un gaglioffo o un pirata, avete la fantasia che vola troppo, a volte dovreste contenervi".
Per voltarmi verso il maresciallo "Si, potrebbe essere una banda ben organizzata" ma mai avrei parlato del cavaliere misterioso. https://i.pinimg.com/564x/50/f8/c9/5...c42282fec0.jpg |
Gwe terminò la colazione e poi uscì nel cortile, dove si trava un Matt particolarmente canterino.
"Buongiorno, padrona." Disse lo stalliere. "Ben svegliata." Sorridendo. "Nelle scuderie c'è il dottor Lucidor Pare voglia di nuovo uscire a cavallo stamani." "Be, amica cara, io credo che di fronte ad un simile criminale, così coraggioso, audace e spietato, una docile fanciulla come me potrebbe ben poco." Disse la contessina ad Altea. "Non trovate?" Agitando il suo prezioso ventagli ornato con piume vermiglie. "Sono in realtà incline ad essere d'accordo col nostro visconte, madama." Il maresciallo ad Altea. "I briganti amano agire nell'ombra, muovendosi indistubati e puntando alla sorpesa. Non avrebbe senso da parte loro tradire la loro esistenza con biglietti firmati." |
Ultimamente, Matt era spesso di buon umore e non era certo una cosa negativa, solo che raramente l'avevo visto così.
"Buongiorno" risposi "Ottimo, allora vedrò se è ancora dell'idea di fare un giro insieme nei dintorni" risposi, andando a cercare il dottore. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Oh contessina mi lusingate per la vostra amicizia, non pensavo fossimo amiche" con sorriso ironico "Sapete, non vorrei imbattermi con un malvivente, anzi a dire il vero temo potrebbero derubarvi e pure ammazzarvi per avere i gioielli sulle piume del vostro ventaglio" sorridendo.
Annuii al maresciallo "Infatti...rimarrà un mistero, ma a quanto pare se fosse così il nostro sceriffo non è affidabile e sarebbe pure un pericolo per noi se tutti i malviventi dovessero fuggire e magari potremmo trovarceli a palazzo". "Ah caro nonno Mandus, lo zingaro mi disse prima di andare al patibolo...che il ragazzo è vivo, ma deve trovare una famiglia che lo educhi prima" con aria innocente ma di chi sapeva dove andare a parare "Non ho compreso cosa significasse". |
Gwen andò nelle scuderie, trovando i cavalli particolarmente nervosi che scalciavano fra il fieno.
Il tempo andava mutando e un cielo più nuvoloso si affacciava sulla brughiera. Ad un tratto la ragazza sentì dei passi dietro di lei. La contessina rise frivola, non cogliendo l'ironia tagliente di Altea. "Ma..." disse ad un tratto il maresciallo dopo le ultime parole di questa "... per la barba del diavolo!" Esclamò. "Chi diavolo sarebbe questo ragazzo vivi da educare?" |
Pensai a come nonno Mandus avesse potuto circondarsi di tali personaggi ma rimasi stupita dalle parole del maresciallo "Maresciallo Van Zupp" fingendo di non sapere nulla del taddeide perchè questa era la domanda che feci allo zingaro "La mia era una domanda".
Inventai un pretesto visto l' uomo era veramente stupito "Avevo acquistato da un rinomato gioielliere questo cameo" e lo mostrai "Guardate, un lupo ed una civetta che combattano, mi piace molto come è stato intarsiato, certo non è un cameo da indossare per una ragazza da marito" osservando tutti "E lo zingaro vide questo mio cameo in mano e proferì queste parole" ecco....una bugia in fin di bene per testare la reazione degli uomini...tralasciando la contessina ovviamente. |
Raggiungendo la zona di permanenza dei cavalli, lì trovai parecchio nervosi e notai che il tempo sulla brughiera stava cambiando.
Forse non sarebbe stato saggio uscire, quella mattina. Mi voltai, poi, sentendo dei passi dietro di me ed immaginando che si trattasse del mio ospite. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Tutti sembrarono non cogliere il senso della domanda di Altea, nè comprenderne il significato.
Solo Mandus, guardando la nipote, mostrò uno sguardo pensieroso, persino cupo. "Io credo di dover andare, miei signori." Disse il visconte. "Mi attende una battuta di caccia." |
Nessuno comprese ma vidi il volto di mio nonno, cupo e pensieroso.
Misi il cameo nella borsetta e gli sorrisi "Nonno, qualcosa vi preoccupa?". Poi guardai il visconte "Andate a caccia? Qui nel bosco nei dintorni, potrei venire con voi? No, non amo cacciare ma mi piace la natura, non vi sarò di disturbo ma non lontano, sono stata già oltre il dovuto oggi fuori casa". |
Gwen si voltò e vide la figura alta e robusta di Lucidor.
"Buongiorno, damigella." Disse sorridendole. "Naturalmente, milady." Disse il visconte ad Altea. ""Sarà un piacere, oltre che un onore avervi come compagna oggi." Con un lieve inchino. |
Gli sorrisi, vedendo che era proprio lui.
"Buonf" lo salutai a mia volta. "Notavo che il tempo non sembra essere dei migliori ed i cavalli paiono nervosi. Forse non è la giornata più adatta..." gli feci notare, con tono incerto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Annuii al visconte ma senza sorriso, non avrei voluto si facesse strane idee "Vado a cambiarmi, potete dire allo stalliere di preparmi Cruz, io porterò l' arco, non si sa mai".
Guardai mio nonno e gli presi le mani "A dopo caro nonno, torno presto lo prometto". Mi preparai in modo elegante, visto uscivo con un nobile e comunque una de Bastian doveva sempre essere impeccabile. Uscii nel giardino e Cruz era già pronto e sellato e guardai il visconte "Possiamo andare, ma quindi voi siete ospiti a palazzo?". https://64.media.tumblr.com/3061b353...z9oo3_400.gifv |
Poco dopo altea, elegante come si addiceva al suo ceto, raggiunse il nobile visconte alle scuderie, dove iloro vacalli erano stati già sellati dagli stallieri.
Uscirono così per il bosco di Suession, dove il visconte amava dedicarsi alla caccia alla volpe. Insieme a loro vi erano un paio di valletti con diversi cani, il baronetto di Musson e il cacciatore Stell, entrambi amici del visconte. Arrivati in un pianoro erboso i cani furono lasciati liberi per fiutare la preda di quella battuta. "Se tutto andrà come io credo" disse il visconte ad Altea con una certa boria "la volpe che finirà oggi davanti al mio fucile sarà portata in dono al Granduca. E sarò io stesso a presentare la mia preda. Volete accompagnarmi quando andrò a corte, milady?" Fissando la bella De Bastian. "Invece si, damigella." Disse il dottore fissando Gwen. "Non sentiremo la calura di fine Settembre e i nostri cavalli non si stancheranno. Cavalcare in queste giornate è l'ideale, credetemi." Sorridendole. Poco dopo uscirono per la brughiera in sella ai loro cavalli. |
Annuii lentamente, sperando avesse ragione.
Infatti, poco dopo eravamo già fuori per la brughiera, mentre io quasi tentavo di influenzare mentalmente il tempo, affinché non rovesciasse una tempesta su di noi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
A dire il vero avrei fatto il possibile per far fuggire la volpe "Oh!" esclamai sempre fingendo "Il Granduca ne sarà contento, andare a Corte? Sapete bene il mio casato possiede degli appartamenti a corte, quindi tornerei dal resto della mia famiglia" ridendo "Sono qui da mio nonno per una vacanza, in veste di cosa dovrei venire dal Duca? E' molto schivo noto".
L' idea non mi piaceva affatto, farmi vedere col visconte a corte e portare il regalo significava essere stretta a lui. |
La brughiera alternava ampi pianori e zone frammiste di faggi, castagni, noci e cespugli di bacche di ogni genere e specie, mentre le brevi ombre del mattino, smarrendosi fra o dossi e i sentieri, generavano ipnotici giochi di chiaroscuro.
Gwen e il dottore attraversavano quei luoghi, culla di mti dormienti, con i loro cavalli. Ad un certo punto si ritrovarono presso il vecchio cimitero sconsacrato. "In realtà sono molto amico di sua signoria, milady Altea." Disse il visconte. "Anche il duca infatti ama la caccia e non di rado ha mostrato interesse per le mie imprese, offrendomi più volte il ruolo prestigioso di Porta Archibugiere Ducale." Con mal celato orgoglio. Ad un tratto i cani cominciarono ad abbaiare e i valetti suonarono i corni di caccia. Allora tutti si lanciarono all'inseguimento della povera volpe, vittima già promessa al signore di Capomazda. |
I colori della brughiera erano senza dubbio più pulsanti, grazie alle nuvole e noi continuavamo ad attraversarla talvolta al trotto, talvolta al galoppo.
Dopo un po', giungemmo nei pressi del vecchio cimitero e i ricordi del giorno precedente tornarono. "Consiglio di tornare indietro, è meglio non indugiare in questa zona" dissi, pronta a tornare a casa, o comunque lontano da lì. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Era veramente detestabile, potevo sempre rovinare i suoi piani.
I corni di caccia suonarono, tutti corsero verso la malcapitata preda. Io invece entrai parallelamente a loro, tra gli alberi seminascosta e seguii la comitiva seminascosta. Mi fermai, presi l' arco e mirai dritta alla volpe...non volevo farlo ma la gloria non sarebbe stata del visconte e scoccai il dardo verso il povero animale. Un colpo secco per non farla soffrire. |
Il cimitero appariva silenzioso, assopito, quasi incantato, immobile con le sue lapidi consumate e tetre.
"Come volete." Disse il medico a Gwen. "In effetti non è un luogo molto allegro." Ad un tratto Gwen notò una sagoma oltre il cancello di ferro battuto. Altea si preparò a colpire l'animale inseguito dai cani del visconte, ben nascosta fra la vegetazione per non farsi vedere. Ma un attimo prima che potesse scoccare la sua freccia sentì qualcosa che fendeva l'aria a grande velocità. Un dardo infatti, lanciato da una balestra sconosciuta, sibilò fra le foglie e i rami raggiungendo la volpe e uccidedola sul colpo. Quando i cani raggiunsero il povero animale lo trovarono già morto, con il visconte seccato non poco. "Una freccia..." disse chinandosi sulla volpe "... chi l'avrà scoccata? Ci sono dei bracconieri in questa zona?" Adirato. "Trovateli! Li voglio vivi!" Ordinò, per poi inveire contro la cattiva sorte. |
Sentii un sibilo, vidi proprio la freccia vicino a me fino a colpire l'animale. Il visconte era adirato ma io di più, chi aveva osato rompere il mio piano? Mi voltai guardandomi attorno mentre riposi l'arco e le frecce. Chi poteva essere stato?
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Altea si guardò intorno, ma vide solo la fitta boscaglia, mentre le ulrla adirate del visconte riempivano l'aria.
Chiunque avesse scoccato la freccia ora sembrava sparito nel nulla. Come un fantasma. |
Il cimitero era silenzioso, cupo, ammantato di immobilità.
Mi riscossi alle parole di Lucidor ed annuii. Fu in quel momento che scorsi una figura nei pressi del cimitero ed immaginai fosse il nativo del giorno prima, infatti aguzzai la vista, mentre facevo per tornare indietro. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Nulla..non vi era nessuno ma sicuramente chi fosse stato ci conosceva.
Saltai il fossato e mi avvicinai al gruppo "Che strano, eppure non vi è nessuno. Sembra quasi un gesto fatto contro di voi" ignaro il povero visconte che pure io lo stavo facendo "Suvvia non adiratevi per così poco" sistemandomi il cappello. Inviato dal mio SM-A307FN utilizzando Tapatalk |
Gwen guardò fra le grate del cancello, mentre il Lucidor si era già avviato per andare via da quel posto.
Notò allora un uomo alto e magro, con una lunga giubba e capelli neri. Uno sguardo più attento e lei riconobbe quella figura nel cimitero: era Elv. Altea raggiunse il visconte e gli altri, ancora intorno alla volpe uccisa. "Chiunque sia stato" disse il visconte ad Altea "è fuggito via come l'aria!" "Signore..." uno dei valletti controllando la freccia che aveva colpito la volpe "... guardate, c'è un biglietto legato alla freccia..." Il visconte prese il biglietto e lo aprì. "Diavoli dell'Inferno!" Esclamò, per poi mostrare il biglietto ad Altea e agli altri. Sul foglio non c'era scritto nulla, ma vi era impresso solo il disegno di un'edera nera stilizzata. |
Lucidor si era già avviato, ma io riconobbi i contorni di quella figura.
Non era Vitag, ma sembrava in tutto e per tutto Elv. Mossa dall'istinto, mi incamminai al passo sostenuto, chiedendomi se i miei occhi non mi ingannassero. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Quando vidi il biglietto con l'idea nera stilizzata trasalii "Ordunque ci credete ora? Sembra qualcuno si diverta a farsi beffe di chi opera a nome dell' Arciduca" perplessa "Una sorta di Robin Hood? Non penso..sembrano...avvertimenti, eppure io non ho sentito nulla nella boscaglia". Guardai in giro una ultima volta per vedere se ci fosse qualche movimento ma certo chi aveva agito non si sarebbe fatto scoprire facilmente.
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Gwen si avvicinò alle grate del cancello per poter guardare meglio all'interno del cimitero sconsacrato, vedendo quella figura così simile ad Elv muoversi fra le vecchie lapidi ormai consumate e abbandonate, fino a sparire fra esse.
"Avanti..." disse il visconte ai suoi uomini "... cercate chi ha ucciso la mia volpe e si è poi divertito a inviarmi questo!" Agitando il bigliettino con l'edera nera in modo convulso. "Se si tratta di nemici del duca allora ci penserò io ad infilzarli!" Rivolto ad Altea. |
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