Camelot, la patria della cavalleria

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elisabeth 05-12-2011 21.26.14

Rimango.....silenziosamente perduta dalle vostre parole..... "....se un umile poeta...ohibo'...mi ritieni"....La vostra umilta'....vi rende un poeta di grande riguardo...spero che questo pensiero valga anche per la persona a cui vi rivolgete...................cosi' che io possa continuare a leggere le vostre poesie....

Morris 07-12-2011 13.57.27

http://www.youtube.com/watch?v=-lxlQITXBAQ

Shalimar, avanzava stancamente nel folto del bosco. Ormai l’imbrunire era prossimo ed evidentemente la fatica della giornata si faceva sentire. Gli ultimi raggi del sole che riuscivano a penetrare obliquamente l’intrigo di rami e foglie.. sembravano lame conficcate in una corazza. L’atmosfera era straordinariamente bella: il silenzio regnava sovrano, come se per gli animali le incombenze quotidiane fossero già terminate e i secolari alberi avessero le sembianze magiche di giganti a guardia di ancestrali misteri.
Ma il cavaliere, che in altri momenti avrebbe apprezzato questo superbo spettacolo, era assorto in altri pensieri: doveva fare attenzione, sapeva che era vulnerabile in quella condizione ad eventuali imboscate e agguati. La mano teneva saldamente l’elsa della sua spada, pronto ad ogni evenienza: ormai, oltre al suo cavallo, era la sua amica più fidata e sentire il freddo della sua impugnatura lo rassicurava.
Sperava di uscire quanto prima dagli alberi per trovare un posto tranquillo in cui accamparsi per la notte. Shalimar aveva bisogno di riposo: lo aveva spinto molto nella giornata per superare diversi punti critici e ora lo sentiva provato.
Ma anch’egli si sentiva stanco e avvertiva una certa fame. Avrebbe acceso un fuoco e al tepore della fiamma consumato qualcosa per poi finalmente riposare un po’.
Improvvisa una freccia sibilò ad un pollice dal suo viso per andare a conficcarsi nell’albero alla sua destra. Shalimar si impennò nitrendo.
“Buono bello, tranquillo.”
Tenendo saldamente le redini per calmare il cavallo, sguainò la spada e si girò verso la direzione di provenienza del dardo.
“Chi osa! Fatevi vedere se ne avete il coraggio!”
Per tutta risposta una seconda freccia sibilò vicino la sua testa
“Dannazione!”
Una risata beffarda echeggiò nel silenzio del bosco.
“Venite fuori che ve la faccio passare io la voglia di ridere!!!”
“Calma cavaliere… se avessi voluto uccidervi lo avrei già fatto.”
“Ah! State dicendo che mi lanciate due frecce tanto per passare il tempo?”
“No di certo. Ho le mie ragioni.”
Il suo aggressore che finora era stato in ginocchio al riparo di un albero si alzò e finalmente poté vederlo: indossava un completo blu con corpetto in pelle e stivali neri, e aveva biondi capelli corti e lucenti occhi azzurri.
Teneva con ambo le mani, di traverso rispetto al corpo, una balestra di pregiata fattura, segno evidente che non doveva trattarsi di uno sprovveduto qualunque.
“Si può sapere come Vi viene in mente di tirarmi due frecce? Mi avete quasi ammazzato!!!”
“Ma non l’ho fatto cavaliere. Ora permettetemi di porVi una domanda, cosa Vi porta sulle mie terre?”
“Porto a termine un incarico e sono di passaggio. Il resto non Vi è dato di sapere, visto che nemmeno Voi siete stato prodigo di troppe spiegazioni.”
“Sta bene! Avremo modo di parlarne davanti al tepore di un camino e rifocillati da un buon pasto. Vi offro la mia ospitalità messere.”
“Uhm… Vista la Vostra accoglienza devo forse aspettarmi un pasto avvelenato?”
Lo sconosciuto proruppe in una gran risata.
“Per Vostra fortuna non sono io a cucinare cavaliere! E comunque potete stare tranquillo: qui l’ospite è sacro!”
“E sia. Fate strada!”
Fu solo allora che Sir Morris vide uscire da dietro l’albero e i cespugli un magnifico sauro: la stazza dell’animale era considerevole e si chiese stupefatto come avesse potuto non notarlo. Ma si disse che sicuramente era un brutto scherzo giocatogli dalla stanchezza.
Salito in groppa con un balzo, il giovane lo raggiunse sul sentiero e proseguì al trotto.
Dopo qualche miglio qualcosa passò rapido fra le zampe dei due cavalli. Shalimar si fermò: drizzate le orecchie, le cui punte quasi si toccavano, iniziò a raspare a terra con uno degli zoccoli anteriori. La reazione era quella naturale di fronte ad un grosso lupo che li fissava dal lato della strada. Ma il sauro invece rimase impassibile come nulla fosse.
“Oh Hell, bentornato! Sei il solito gironzolone! Messere questo è il mio lupo da compagnia, quando siamo fuori usa perlustrare i dintorni per controllare non ci siano pericoli.”
Morris tirò un grosso sospiro di sollievo: affrontare anche un lupo era l’ultima cosa che avrebbe voluto fare per chiudere in bellezza la giornata.
Il cavaliere davanti svoltò improvvisamente a destra e iniziò ad inerpicarsi per una mulattiera poco più larga del normale e tutta in salita. Sembrava essere scavata nel terreno poiché gli argini laterali erano alti quasi quanto i due uomini a cavallo e la vegetazione era piuttosto rigogliosa.
Morris aveva la strana sensazione di sentirsi osservato. Tuttavia non poteva essere a causa del suo accompagnatore, in quanto questi lo precedeva e gli dava le spalle. Si guardò più volte intorno, ma la visuale era troppo limitata per riuscire a vedere qualcuno. Tuttavia, si disse fra sé, se la sua guida era così tranquilla evidentemente non potevano esserci pericoli.
Continuarono quindi a salire.
Il primo a giungere alla sommità fu il lupo, che trotterellando sulla strada principale del piccolo borgo annunciava l’arrivo del piccolo gruppo.
Terminata la salita il giovane aspettò Sir Morris e gli si affiancò.
“Il Vostro cavallo sembra essere piuttosto provato Messere.”
In effetti le frocie di Shalimar erano dilatate al massimo e vibravano rumorosamente sottolineando i respiri profondi dell’animale.
“Lo credo!!! È tutto il giorno che lo costringo a camminare e questa salita ripida e scoscesa gli ha dato la botta di grazia!!”
“Seguitemi allora. Alle stalle sapranno certo trattarlo a dovere.”
Morris notò che si trovava davanti una strada pianeggiante, lunga circa un miglio e larga, su cui si affacciavano diversi edifici e si diramavano alcuni vicoli.
Alcuni abitanti sostavano parlottando fuori dalle abitazioni, in attesa presumibilmente della cena.
Al passaggio del suo accompagnatore tutti si voltavano.
“Salute Hrist!!!” “Buonasera Hrist.”
Qualcuno chinava anche la testa in segno di rispetto, mentre i bambini con i loro cavalli di legno si posizionarono ai lati del cavallo, quasi come un drappello di guardie.
“Eccoli qui i miei prodi cavalieri!!!”
Il giovane sorrideva e i piccoli, corroborati da quella frase, si impettirono ancora di più, fieri del loro ruolo.
Era evidente che Morris non si era sbagliato: non aveva a che fare con qualcuno di poco conto e ora ne aveva la dimostrazione. Quello che gli restava da capire era invece chi fosse il suo misterioso assalitore e perché mai usasse dare un così inusuale benvenuto.
Arrivati nei pressi delle stalle, un uomo..dalla barba bianca e curata..gli andò incontro:"Salve Hrist..siete in compagnia vedo"!
"Piacere di fare la vostra conoscenza, cavaliere...io sono Stam.. qual buon vento vi porta da queste parti"?
"Sono Sir Morris, gentile signore...vi affido il mio Shalimar...mi ispirate fiducia"!
Hrist, sorrise..ma quando Morris si voltò per guardarlo..di botto.. smise.
"Son qui..grazie al vostro amico Hrist...mi ha condotto in queste terre facendomi seguire delle freccie..ma non come indicazioni.. bensì <come bersaglio>"!!!
"AHAHAHAHAHAHAHAHA"! Risero tutt'e tre di gusto.
Quella risata, cominciò a balenare nella testa di Morris..che dentro se..pensò:"Tal tono e modo di esprimere la propria ilarità..non mi suonano nuovi"!
La serata trascorse serena e felice...l'armonia regnava indisturbata in questa terra incontaminata...la cena..poi..fu una vera cerimonia..una sfavillante festa.
Hrist e Morris...si ritrovarono a scherzare e a ballare con i tanti amici..tra i due..in buona sostanza.. era nata una particolare intesa.. indi.. una fantastica amicizia.
"Sono stato molto bene con Voi..Sir Hrist, la vostra gente vi adora e vi rispetta come voi meritate...siete una persona generosa e cordiale.. meritate la mia stima e quella di ognuno che vi circonda! Adesso, però...è il momento di andare...accompagnatemi alle scuderie.. vi prego".
Ad un tratto, due menestrelli esclamarono all'unisono:"Un ultimo ballo, messere...suvvia..."!!
"D'accordo..oh miei intonatissimi musicanti..sta bene"!
Cavalieri e dame si disposero.. come al solito.. uno di fronte all'altra..ma..stavolta..qualcosa di strano accadde:
Hrist..aveva scalato una posizione e si ritrovò faccia a faccia e petto a petto con Sir Morris che..imbarazzato..non potè che percepire una morbidezza inaspettata al suo cospetto.
"Non mi hai ancora ricosciuto, guardami negli occhi attentamente..ti prego.. Morris".
In quel preciso momento..il cavaliere l'osservò con attenzione e riconobbe quella voce immediatamente..accomunandola a quello sguardo ed ai suoi colori!
"Mi sono completamente trasformata, caro Morris, sono diventata una Valchiria..ed il mio aspetto inganna tutti coloro che non mi conoscono"!
"Sono trascorsi venti anni, ti sei ben camuffata da uomo...e senza neanche perdere un filo della tua vulcanicità..sei riuscita ad ammaliare la mia sensibilità e a farmi stare bene anche in altra veste. Chi avrebbe potuto stilare un trattamento simile ..con dei dardi che..in questo preciso istante..sono finiti dritti al centro del mio cuore"!???
Abbracciami tesoro mio..trattienimi a lungo..in questa felice e calorosa terra ove regna il tuo incommensurabile amore.
"Lady Hrist, strinse forte a se il suo cavaliere; la musica continuò ad echeggiare per tutta la valle e la gente tutta..applaudì, commossa, al loro struggente reincontro.


Sir Morris

Taliesin 07-12-2011 15.17.43

Cavaliere del Creouscolo,
come un'altra volta vi ho detto, perduto tra le vostre emozioni mi rammentate quel mio amico texano, Robert H. Howard, il geniale padre di una nuova letteratura che un mondo distratto e vigliacco non comprese nella sua epoca....Attraverso i vostri scritti qualche volta rivedo il suo timido volto, ricoperto da una corazza di ferro muscolosa, attraverso la quale trasuda forza e vigore, ma che in realtà racchiude una dolcezza smisurata.....

Taliesin, il bardo

elisabeth 07-12-2011 16.42.03

Sir Morris......e' bellissimo cio' che avete scritto........i bimbi che fanno da cavalieri con i loro cavalli di legno.........:smile_clap:......lei che ritrovate...dopo tanto tempo......ma la cosa che mi fa' star bene e' che avete scritto sempre delle verita'....nei vostri scritti...c'e' solo vita vera.....e una favola e' l'incanto piu' bello.....

Morris 08-12-2011 11.57.39

http://www.youtube.com/watch?v=nHxdS...layer_embedded

Semmai..non ti dovessi più incontrare
ciò non importa..perchè in quei versi
ho impresso te ..insieme a quel mare

Tu..che hai reso quel giorno particolare
hai ispirato me..la tua anima..dipingere
e tutti i pesci di quell'acqua..danzare

Dio solo sa ciò che io per te ho provato
un improvviso fremito ha scosso il mio cuore
dalla tua pelle..la mia..non avrei più staccato

Amor mio ...c'ho ripensato
...se non ti dovessi più incontrare
..anche Dio si dovrà preoccupare

Sir Morris

elisabeth 08-12-2011 20.20.08

Bella poesia Sir......non mi stanchero' mai di dirvelo...

Morris 10-12-2011 09.42.45



http://blog.chatta.it/images/ombroma...5B74595D51.jpg

Tu ormai sei parte integrante della mia avventurosa vita
tutto è avvenuto così in fretta.. ad uno schiocco di dita

Come un spada che taglia il mondo in sì perfetti emisferi
allontanandoli per poi riavvicinarli più uniti ed intieri

Quel giorno.. non potei fare a meno di sentire il sapore
delle tue di labbra e bocca.. cotte saporose al vapore

Contare uno ad uno i tuoi denti con la mia umida punta
è stato divertentemente sensuale.. un'emozione raggiunta

Io, Sir Morris, il più spietato di tutti gl'impavidi cavalieri
mi ritrovo all'angolo.. braccato da mille Cupìdi arcieri

Sei l'uragano che ha devastato ogni falso bagliore
mai ha piovuto così tanto amore dentro il mio cuore

Sono disarmato.. un guerriero senza spada e scudo
La vera passione ho ritrovato.. altre.. io escludo

Oggi ho il dovere intrinseco di accettare e di tacere
Il mio pugno sulla terra forte sbatto.. contro volere

L'ira mia io manifesto tutt'a un tratto con stupore
la mancanza tua io sento.. più di ieri.. con clamore

Io non amo.. semplicemente.. non sono un comune mortale
forse è questo il carissimo prezzo che io dovrò pagare!

Sir Morris

ladyGonzaga 10-12-2011 11.58.17

se questo è il prezzo che dovete pagare, vi auguro almeno per un giorno di essere un comune mortale, per poter abbracciare il vostro amore.

:smile:


è sempre un piacere ritornare a Camelot e udire le vostre passioni:smile:

Chantal 10-12-2011 13.18.58

Salute a voi,sir Morris,
certe mattine accade di svegliarsi,scorgere la luce e desiderare di spegnerla,varcare la porta delle viscere della terra e lì rifugiarsi,ove la luce non può raggiungerti,non può violare gli occhi spenti e stanchi accecandoli col suo bagliore,e non può denudare i pensieri.Allora nascondi il volto dietro le mani,lo nascondi e stringi le palpebre,eppure,nel buio predono forma immagini,volti,colori,bagliori,e sai che potresti davvero rifugiarti negli inferi ma quelle immagini non ti abbandoneranno.Brami,così,di ardente desiderio di perdere il senno,e ti accorgi che l'aver perduto ciò che è importante ti ha già tolto il senno e dannato l'anima.Scorpi gli occhi,oramai con rassegnazione,e si affaccia una poesia al cuore.Quella poesia,sir Morris,spesso è la vostra.
La vostra che narra di amore con una forza tale che infonde la speranza che la luce sempre ti apparterrà,anche quando non vuoi vederla con gli occhi.
Questa forza che avete è motivo di sicurezza per me,è trainante,è rassicurante,è convincimento che Amore vince sempre,vince anche sulle tenebre,sull'abbandono,sull'incoscienza,sulla frode.
Stamane,poi,la vostra favola mi ha sfiorata come un sorriso che contagia,la vostra favola narra gli angoli più delicati del vostro cuore,quelli in cui alberga la tenerezza.
Vi rendo grazie infinite,sir Morris,perchè l'aria di Camelot è dolce soprattutto dei vostri profumi,profumi non inquinati dalla malinconia ma autentici,essenziali.
E vi auguro Amore nei vostri giorni.Sempre,sempre.

Lancelot 10-12-2011 20.44.23

Sir Morris, amico mio, voi mi rammentate quanto sia dolce la consapevolezza che dopo ogni notte arrivi il giorno... Che le tenebre cedano il passo alla luce, e i nostri dubbi a nuove certezze.
E' bello sapere che ogni volta che il tempo tiranno mi concederà il tempo di passare per questa meravigliosa città, ad accogliermi troverò la poesia delle vostre emozioni.
In voi splende con forza la gioia della vita, ci sono molti modi di emozionare, e voi avete scelto quello più difficile: la descrizione della felicità.
Sono onorato di potermi ritenere vostro amico :smile_clap:


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 14.46.45.

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