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Ormai aveva albeggiato completamente, ma ancora nessun segno.
Allora mi decisi ad alzarmi, mi vestii e, avvolta in uno scialle, uscii fuori in giardino, cercando di capire cosa stesse succedendo. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...7a1161cdd7.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Guardavo ed ascoltavo tutto con la massima attenzione, cercando di non farmi scoprire. Di chi parlava quell'uomo? Laboratorio? Che cosa sarà mai un "laboratorio"? E cosa ci faranno dentro? La mia attenzione ricadde poi sul proprietario della reggia, mi ricordò tanto Scokijis, un ragazzo del mio zoo con le sembianze simili e mi fece sorridere. Scokijis era somatico, lo sarebbe stato anche lui? Scossi la testa, non era importante. Dovevo capire cosa se ne facevano di quelle bare. Avanzai ancora un po', silenziosa e attenta a dove mettevo i piedi, cercando di non farmi scoprire e di ascoltare più informazioni possibili.
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Hiss mi strinse forte a sè e ricambiò quel bacio con focoso impeto, lo sentivo mio e io ero sua...un darsi a vicenda.
La sua bocca divorava la mia avidamente e la mia corrispondeva in modo passionale, un desiderio ardente di possedere tutto di lui fino all' ultima essenza in quella passione di labbra e lingue che si intrecciavano. Poi sentii il contatto delle sue mani sulla mia pelle...il fuoco, che di per sè ardeva in me per il mio spirito, iniziò ad avvampare sempre di più. Era una sensazione meravigliosa, quel contatto forte e sensuale capace di mandarmi in estasi fino a quando arrivò ai miei seni bianchi e lo guardai con desiderio..mai nessuno era arrivato a tutto questo, ma lui poteva.."Fammi vedere se sei bravo ad incantarmi come faccio io..Hiss voglio essere tua e tu sei mio..completamente mio" dissi con voce ansimante mentre lasciavo scivolare le spalline di quella sottoveste oro. |
Quelle carezze volevano farmi cedere, impazzire, fremere.
Lo sapevo, sentivo l'eccitazione del suo respiro. E la cosa mi faceva impazzire, sentirlo voglioso e smanioso in quel modo, era davvero meraviglioso. Le sue mani su di me, così abili, così capaci di farmi perdere il controllo definitivamente. Inarcai la schiena, arrivando a toccare il suo petto con la mia testa. Un gemito, un respiro. Poi quel bisogno irrefrenabile di un bacio, un bisogno che accarezzava tutto il mio corpo. Allora serrai forte le cosce piegate davanti a me, come a cercare sollievo da tutto quello. Aprii gli occhi, gustandomi e beandomi della vista del suo bellissimo viso. Finché poi non scese su di me, cercando la mia bocca con la sua. Allora allungai una mano a cercare il suo collo, stringendolo a me con foga, passione, amore. La mia lingua famelica affondò nella sua bocca, cercando la sua, assaporando il suo sapore, come se volesse rubargli il respiro. C'era qualcosa in me in quel momento, come un bisogno assoluto di fondermi con lui. Lo stringevo a me, lo baciavo con infinita passione e amore assoluto, mentre le sue mani su di me mi facevano impazzire e le mie cosce si chiudevano sempre di più per sopportare quell'eccitazione incredibile. Ancora e ancora, ogni istante era speciale, ogni momento necessario. Un'intesa così forte così intensa, che avevo bisogno di respirarla, di sentirla, di assaporarla. Perché non c'era cosa più bella, più emozionante, più incredibile del nostro Amore. |
Cassandra si rivestì ed uscì fuori.
Ormai il Sole stava sorgendo e sulla brughiera una vaga foschia andava sciogliendosi lentamente, liberando le forme del mondo dopo quella notte senza fine. Di Elv però nessuna traccia. Sembrava essere svanito, proprio come le ombre. Ad un tratto vide due uomini a cavallo. |
Astral, attenta a non farsi vedere, si avvicinò ancor più alla casa.
Vide così l'uomo col cappello e quello deforme che portavano le pesanti bare all'interno dell'abitazione, scendendo poi in una umida e fetida cantina. Qui scoprì cosa contenevano le due bare, poiché vennero subito aperte. In esse vi erano membra sia di uomini, che di animali. |
Li seguì anche all'interno dell'abitazione, scendono fino ad un posto puzzolente. Dovetti coprirmi il naso con un lembo del mio abito, continuando a seguirli. Giunti a destinazione, i due uomini aprirono le bare mostrando il loro contenuto. Sapevo che le bare venivano utilizzate per metterci dentro i morti, ma uno per bara. Invece, lì dentro ce n'era più di uno, ed io rimasi allibita. Che diavolo se ne facevano di quelle carcasse? Che cosa inquietante.
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Eeila fece scivolare via la spallina del suo abito, ma Hiss non attese oltre.
Rinvigorito dalla bellezza di lei e dalle sue parole simili ad una seducente ed erotica sfida, lui cominciò a spogliarla. In un attimo la sacerdotessa sentì la stoffa sfilare via sulla sua bianca pelle, restando così nuda davanti a lui. E lui la guardò. Tutta ed ovunque, quasi contemplandone la bellezza. Allora si chinò sul petto di lei e cominciò a baciarle i seni. Come un mortale farebbe con una dea. E poi a giocarci con la lingua. Baciava e leccava, senza sosta, con impeto e ritmo, rendendo subito turgidi i capezzoli della bella Eeila. http://thumb-v-ec.xhcdn.com/t/531/640/5_4704531.jpg |
Fu un bacio profondo, con Aegos che accolse la lingua calda di Elyse nella sua bocca, per poi avvolgerla con la sua.
E fu un continuo ed infaticabile assaporare, succhiare, leccare. Un gioco peccaminoso e sconvolgente, mentre la mano del cavaliere teneva stretto il seno della regina, strizzandone il capezzolo turgido fra le dita. E con l'altra mano raggiunse le cosce di lei, che strette dovevano dare sollievo alla sovrana. Ma quella mano penetrò fra le gambe, allentandone subito la morsa, giungendo subito a dare sollievo alla sensuale regina. |
Quel bacio, così intenso, intimo e caldo.
Quel bacio che sfogava tutta la mia eccitazione, tutta la mia passione, tutto il mio amore per quell'uomo meraviglioso. Quel bacio unico, custode di sospiri passati e che ancora devono nascere e morire sulle nostre labbra. Quel bacio capace di unirci in una notte che poteva valere una vita intera. Niente era più forte di quell'amore, di quella passione incontrollata che ci divorava, uccideva, sosteneva. Più lo stringevo a me, più lo sentivo invadere la mia bocca con quella meravigliosa lingua peccaminosa e abile, più mi rendevo conto di quanto fossi persa, di quanto ormai non potessi più fare a meno di quell'uomo, di quel respiro, di quelle mani su di me, di quel corpo contro il mio, di quegli occhi intensi, di quell'intesa meravigliosa, di quell'amore folle. Nulla aveva più senso senza di lui, per quanto folle, incredibile e assurdo potesse sembrare al mondo intero. Era vero. Più vero che mai. E nient'altro mi importava, che non fosse la nostra intesa, il nostro legame, il nostro amore. Lo baciai, e lo baciai, e lo baciai ancora e ancora. Volevo morire su quelle labbra, venire uccisa da quei sospiri, donargli il mio respiro, il battito del mio cuore, l'intensa eccitazione che mi sconvolgeva. La sua mano non mi dava tregua, giocando imperterrita con il mio seno, rendendo il mio capezzolo sempre più turgido, fin quasi a far male da quanto piacere mi dava. Poi l'altra mano scese tra le mie cosce, che a stento riuscivano a contenere la mia eccitazione, la calda e umida eccitazione che mi donava quel gioco meravigliosamente eccitante. Il contatto con la sua mano mi sconvolse ancora di più, donandomi attimi di meraviglioso piacere. Avevo gli occhi chiusi, persa nell'estasi più completa. Continuavo a baciarlo, ancora e ancora, lasciando morire sulle sue labbra i sospiri e i gemiti che quel gioco sensuale e lussurioso mi rubava. Lo amavo da morire, oh, quanto lo amavo. Non riuscivo a pensare ad altro che non fosse la consapevolezza di quanto mi avesse conquistata, di quanto nonostante la mia vita fosse invidiabile oramai non potevo più fare a mano di lui. |
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