![]() |
Ascoltai il racconto del capitno, e capii che non aveva molta voglia di parlarne.
"Non sapevo nemmeno che si combattesse una guerra da queste parti!" con un leggero sorriso ingenuo. Che non mi venne nemmeno poi così male, considerando che era vero. Le guerre tra eserciti non mi avevano mai interessato, la vita per me era fatta di espedienti, avventure, e caccia. La caccia a quelle canaglie che mi facevano guadagnare tanti soldini. "E prima di partire per la guerra? Venite da molto lontano?" chiesi, incuriosita. |
Tutto era svanito, come un sogno, una visione.
Gwen si ritrovò di nuovo con Elv. Il Sole cominciò a spuntare ed il suo chiarore tinse il cielo per il nuovo giorno sul cimitero nativo. "Gwen..." disse lui "... si può sapere cosa c'è?" Fissandola perplesso. Era il pistolero arrivato per abbeverare il cavallo, cacciato poi in malo modo da Gamino e che un attimo prima aveva forse turbato con la sua presenza gli uomini di Budmin. "Forse dovremmo invitarlo a restare per pranzo..." disse Gamino a Dacey "... per scusarci di aver pensato male di lui..." Lui finì di mangiare e si alzò, arrivando davanti alla finestra della camera. "Era in Marina..." disse a Destresya "... mi sono imbarcato su una vave da guerra... ho raggiunto il grado di capitano e così inviato qui nell'Ovest a combattere... il pianeta è diviso fra Nord e Sud e tra le fila sudiste ho cercato di farmi onore... ma poi sconfitto con i miei uomini sono finito prigioniero dei mercenari ingaggiati dai nordisti..." |
"Vedo che qualcuno si sta ammorbidendo..."
Dissi con un sorriso verso Gamino. "D'accordo. Sarà meglio che tu vada ad avvisare la nostra abile cuoca che avrà un piatto in più da preparare oggi. Io andrò a fare la brava padrona di casa con il nostro sconosciuto." Così mi avvicinai al pistolero, aprendo il cancello. "Penso che io debba ringraziarla signore e mi farebbe piacere averla per pranzo, sempre se prima si decide a dirmi il suo nome." Inviato dal mio Redmi Note 7 utilizzando Tapatalk |
Tutto era tornato normale, come se nulla fosse mai accaduto ed era strano, decisamente strano, troppo per essere reale, ma al contempo anche troppo per essere solamente un sogno.
Sul cimitero, il nuovo giorno stava per nascere. Guardai Elv, anch'io perplessa come lui. "E' successo qualcosa di strano..." Mormorai. A quel punto, gli raccontai tutto quello che avevo visto, o vissuto, non sapevo ancora dirlo con certezza. |
Lo ascoltai attentamente.
Sì, avevo sentito di quella guerra, ma nel selvaggio Ovest dove avevo vissuto io, non si sentiva più di tanto. "Io vengo da un luogo ancora più a Ovest, dove questa guerra di cui parli è solo un eco lontano e gli scontri continui sono con i nativi e i fuorilegge, un posto dove la giustizia è alla merchè di gente corrotta e ognuno calpesta il prossimo..." sospirai "Un luogo in cui la vita ha davvero pochissimo valore!" risi piano. Eppure era casa mia, e mi mancava. "Detto così sembra orribile, ma vi assicuro che ha il suo fascino per chi cerca libertà e avventura.." sospirai, lasciando lo sguardo vagare oltre la finestra. |
Dacey arrivò al cancello del ranch, aprendolo ed il cavallo del pistolero si fermò.
"Pranzo..." disse lui con un filo di ironia "... strano modo di fare inviti avete quaggiù... prima prendete la gente col fucile e poi la invitate a pranzo..." ridendo piano "... il mio nome Luc... ma potrei sapere da cosa dipende questo farevole cambiamento nei miei confronti?" Fissando Dacey negli occhi. |
"Non so..." disse Elv perplesso a Gwen "... potrei dire che è stata suggestione, visto questo posto... ma era molto dettagliato il tuo racconto... quelle parole poi... credo sia una lingua reale... un dialetto nativo... ma non so decifrarlo... ci vorrebbe qualcuno che lo conosca..."
"Allora io e te ci capiamo al volo..." disse il bel capitano, per poi accendersi un sigaro "... entrambi siamo prigionieri... entrambi sogniamo la libertà..." fissando Destresya "... beh, cerchiamo di rendere questo soggiorno forzato il più piacevole possibile, no?" Accennando un sorriso. |
"Siamo persone ospitali ma questo posto ci obbliga a prendere anche delle precauzioni.
Avete sicuramente visto gli uomini a cavallo che erano qui poco fa... Penso possiate immaginare perché le precauzioni e perché il fucile quando arriva qualcuno di non annunciato. Il pranzo, signor Luc, è per ringraziarvi di aver mandato via, in qualche modo, quei brutti ceffi." Facendogli cenno di entrare e indicandoli dove poter lasciare il cavallo. " Prego, entrate. Luc eh... Suona francese o sbaglio?" Facendogli poi strada dentro la casa. Inviato dal mio Redmi Note 7 utilizzando Tapatalk |
Il pistolero sorrise a Dacey e con un cenno del capo accettò il suo invito.
Poi portò il cavallo dove lei gli indicava. "Diciamo che potrebbe avere quell'accento, visto i miei erano di una colonia dove si parlava quella lingua..." disse lui parlando del suo nome "... però io non conosco il suo di nome..." sorridendole e lavandosi mani e viso con l'acqua in un secchio di acqua fresca presa dal pozzo. |
Sorrisi, eravamo passati al tu.
"Già... senza contare che tu sei un capitano rispettato mentre io solo una schiava che possono decidere in ogni momento di riservare a qualcosa di molto meno... onorevole!" mormorai, abbassando lo sguardo in modo pudico. Sì certo, dovevano solo provarci a toccarmi. Ma se avesse saputo chi ero davvero forse non si sarebbe aperto con me. Finora non stavo dicendo bugie, ma qualcosa mi diceva che avrei potuto fidarmi di lui, anche se non sapevo dire perchè. "E non avete mai pensato di scappare?" mormorai, arrossendo. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 16.53.37. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli