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Indossava un abito scuro, con fantasie floreali stilizzate che verso le maniche sembravano mutarsi in uccelli spiccanti il volo.
Arrivò in mezzo a loro e restò a guardare il fondo della galleria semibuio. “Questo castello cela segreti secolari” disse Phoemnisk a Gwen “costruiti per ingannare la crudeltà dei carcerieri e per ignorare la disperazione dei loro prigionieri. Si potrebbe cercare per anni senza riuscire a trovare nulla.” “Cosa possiamo fare allora?” Chef. “Tra i visitatori della mostra” mormorò Phoemnisk “c'era un certo Hiss.. è il nome con cui firma i suoi romanzi. Si tratta di uno scrittore che rappresenta in campo medioevale un vero esperto. Ha viaggiato molto, visitando castelli e fortezze in tutto il mondo. Potrebbe essere l'uomo che fa per noi. Lo rintracci Gwen, per favore, pregandolo di offrirci la sua competenza. Le offra qualunque compenso necessario a convincerlo.” |
Quelle parole di Dacey ebbero il potere di lasciare Set imbarazzato ed ammutolito.
Il giovane rimbrottò nella sua mente se stesso per il modo impacciato in cui era giunto ad una simile figura. Dacey scese e si guardò intorno. “Siamo nel centro storico...” disse Set dopo aver parcheggiato “... è la celebre Piazza della Libertà, detta anche degli Agnostici... qui furono arrestati alcuni missionari Domenicani giunti per convertire la città... fecero però l'errore di intentare un processo ad alcune donne accusandole di stregoneria... il popolo si ribellò e la folla catturò i fanatici chierici...” avvicinandosi a lei, cercando di ignorare la figuraccia di poco prima “... vieni, passeggiamo fra gli stretti vicoletti del centro...” offrendole il braccio. |
“ Sai sempre così tanti aneddoti, mi piace ascoltarti.”
Ammirando la piazza con occhi nuovi dopo quella spiegazione. “ Sei diventato ufficialmente il mio Cicerone personale , per questa sera e non solo. La città mi è estranea e poterla scoprire insieme a qualcuno che invece la conosce in ogni suo angolo è davvero un privilegio.” Accettando il braccio di Set, camminandogli a fianco, forse anche più vicino del necessario. “ Devo ancora dirti grazie per esserti preso cura di me quando mi stava salendo il panico, alla mostra. Per il buio.” |
Ascoltai la sua spiegazione e di fatti aveva senso.
Poi fece un nome, Hiss. Non mi era nuovo, infatti disse che era uno scrittore. "Certo, signore, vado subito" dissi, efficiente, annuendo. Infatti mi misi subito all'opera per rintracciare l'uomo che poteva esserci di grande aiuto in questo difficile momento. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Set sorrise.
“Beh, devo pur prendermi cura della nostra futura star.” Disse divertito a Dacey, camminando stretto a lei per quei vicoletti addossati tra leggette e bancarelle. “Il tuo Cicerone? Ora esageri dai.” Ridendo. “Stasera sei ancora più bella, sai?” Fissandola e guardando prima i suoi occhi, poi le sue labbra rosse. Ad un tratto, svoltando, si ritrovarono davanti ad un vecchio emporio dall'aspetto caratteristico ed il nome alquanto singolare, se non addirittura inquietante: “Belfagor Arcidiavolo” |
Gwen si mise subito all'opera.
Nello schedario in cui erano segnati i nomi di tutti i visitatori giunti alla mostra, la ragazza rintracciò ciò che cercava. Hiss infatti era in città, alloggiando all'Hotel Erasmus. |
Cercai e cercai nello schedario.
Alla fine scoprii che alloggiava all'Hotel Erasmus. Cercai il numero dell'hotel e chiamai, per tentare di rintracciarlo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Qui è l'Hotel Erasmus, mi dica." Disse una voce femminile ed efficiente al telefono. "In cosa posso aiutarla?" A Gwen.
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Era caratteristico, piccolo ma pieno di oggettini che spuntavano da una bancarella e l’altra e io lo adoravo.
Set aveva scelto di passare in quei vicoletti così particolari e piacevoli che neanche mi sembrava di stare in una grande città. “ Una star, più bella... sei sempre lì a farmi complimenti! E come mi guardi... ci sono donne che ucciderebbero per essere guardate allo stesso modo.” Sempre stando al suo braccio e passeggiando. “ Arcidiavolo, e meno male che non c’era superstizione qui.” Osservando quella particolare scritta ora che avevamo svoltato l’angolo. |
“Mi piace guardarti...” disse Set fissando Dacey “... mi piace da morire, Dacey...” con la voce carica di desiderio e cercando di vincere la soggezione che lei gli trasmetteva “... non... non smetterei mai...”
Poi le parole di lei sul nome della bottega. “In effetti è strano un simile nome qui in città...” guardando lui l'insegna “... forse lì non sanno che la legge di Uaarania nega ogni riferimento religioso, soprattutto Cristiano e Cattolico. Vieni, voglio vedere chi è il proprietario prima di denunciarlo.” |
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