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Baci su baci, corpi su corpi, cuori che battevano all'unisono.
Una perfetta armonia di passione, amore, desiderio, intesa. Lo sentii entrare in me, e come sempre mi sentii completa, come se non fossi vissuta che per quel momento, per quell'essere tutt'uno con lui. Iniziò a muoversi, e io assecondai quel movimento, ancora e ancora. Era una danza d'amore e passione, talmente intensa da sopraffarmi. E quei baci. Quei baci, mentre affondava in me erano così meravigliosi, così intensi. La mia lingua giocava con la sua, ancora e ancora. Un rincorrersi, un trovarsi, un gioco incredibile e unico, un gioco solo nostro. Un gioco che ci rendeva... noi. |
Cassandra montò in sella ad un cavallo ed uscì in cerca di Elv.
La brughiera con le luci del giorno era molto diversa. Verde, screziata di infiniti colori di fiori e bacche selvatiche, tra alberi secolari e rami frondosi carichi di frutti variopinti. Cassandra vagò a lungo, ma senza trovare tracce di Elv. |
Nonostante di giorno la brughiera fosse ben diversa lontana dalle cupe ombre della notte, non riuscivo a godere di quella gradevole vista.
Intanto continuavo a girare, ma di Elv nessuna traccia. Sospirai disperata, ma non avrei desistito, sarei riuscita a trovarlo. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...2501110972.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Cassandra continuò a cercare, ma senza trovare nessuna traccia di Elv.
Poi, ad un tratto, sentì una carrozza che proseguiva rapida. |
Niente tracce, niente piste possibili, niente Elv.
Mi sembrava di impazzire, senza di lui, sapendolo soprattutto da qualche parte forse in pericolo... Ad un certo punto, udii una carrozza avanzare abbastanza veloce, così mi nascosi tra alcuni alberi più fitti per osservare. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quella danza sfrenata, quell'impetuosa cavalcata.
Sotto il peso dei loro corpo che sussultavano il lettino cominciò a cigolare con insistenza. Aegos sfogava la sua eccitazione, la sua passione sulla bella regina, facendola gemere, urlare e godere. Elyse era bloccata sotto di lui e non poteva fare altro che abbandonarsi a quel profondo piacere. |
Cassandra si nascose e guardò la carrozza.
Arrivava veloce e si fermò di colpo proprio lì vicino. Il cocchiere si voltò e dalla vettura si affacciò un uomo che la ragazza ben conosceva. “Allora...” disse Ennius al cocchiere “... perchè i siamo fermati?” “Un tronco si è spezzato, signore...” il cocchiere “... mi sa dobbiamo cambiare strada...” “E facciamolo alla svelta!” Seccato Ennius. “Dobbiamo arrivare presto alla Casa Bianca!” |
Vedendo che la carrozza si era fermata non distante da me, arretrai un po', ma ciò non mi impedì di riconoscerne il proprietario.
Ennius Il solo vederlo mi provocava un odio viscerale. A quanto pareva, il loro percorso era interdetto e dovevano cambiare strada. Non avevo idea di cosa fosse questa Casa Bianca, ma doveva essere importante se aveva così tanta fretta di arrivarci. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Sentivo il lettino cigolare ancora e ancora.
Non lo ascoltavo, non mi importava. Mi importava solo dell'impeto sfrenato con cui lui mi prendeva, con cui mi faceva sua in quella notte che andava morendo. L'ultima notte che avrei passato nella mia città, nel mio regno. Ma il mio mondo, quello vero, lo avrei portato con me. Lui era lì, sopra di me, dentro di me, contro di me. Lo sentivo in ogni cosa, nel respiro rotto, nel cuore che batteva, nel mio corpo che urlava di piacere. Mi abbandonai a quel piacere senza pari. Mi abbandonai all'amore di quell'uomo così meraviglioso. Mi abbandonai alla passione che mi sconvolgeva, mi rapiva. Mi abbandonai a lui, che ora era tutto il mio mondo. |
“Avanti, imbocchiamo l'altra direzione e riprendiamo il cammino.” Disse Ennius con rabbia al cocchiere. “Dobbiamo portare questo ficcanaso alla Casa Bianca. Lì avrà ciò che si merita.” Indicando qualcuno con lui nella carrozza.
Tutto ciò udito da Cassandra. La carrozza ripartì. |
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