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Prendemmo il necessario e ci mettemmo in cammino, muovendoci verso Nord.
Al pomeriggio, dopo aver girato parecchio, non avevamo ancora visto anima viva, letteralmente, finché non arrivammo alle pendici di una montagna. Sotto di essa, un emporio ed una locanda. "Il nome è un po' inquietante, ma magari potremmo mangiare qualcosa e chissà, forse troviamo anche ciò che serve per riparare il carro" proposi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si, vero." Disse Elv annuendo a Gwen.
Così raggiunsero l'emporio, dove trovarono oggetti meccanici ed elettrici di ogni tipo, armi varie, strumenti dei più disparati, oltre a mappe e cartine più o meno attendibili. Dentro vi era un vecchietto minuto e dall'aspetto sveglio. "Benvenuti, signori." Allegro, visto non passavano molti clienti da quelle parti. "In cosa posso servirvi?" |
Annuii ad Elv ed entrammo per prima cosa nell'emporio.
Lì, in mezzo a cianfrusaglie ed oggetti di ogni tipo, c'era un vecchio dall'aria simpatica e disponibile. Immaginavo che fosse soprattutto perchè non passava molta gente da qui. "Buongiorno" lo salutai, con un sorriso cortese "Cerchiamo dei pezzi per un carro cingolato" dissi, per poi lasciare la parola ad Elv, il quale di sicuro ne sapeva più di me. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Oh, qui troverete di tutto." Disse il vecchio a Gwen. "Qualunque pezzo di ricambio per far muovereogni genere di veicolo. Servitevi pure." Ridacchiando.
Elv annuì e si mise a guardare i vari pezzi elettronici per trovare quelli adatti a riparare il cingolato. Alla fine trovò un vecchio propulsore integrato ad effusione solare, accoppiandolo ad un erogatore al neplax. "Non sono il massimo ma almeno lo faranno ripartire." Commentò Elv, per poi pagare il vecchio. "Vedrete che saranno una bomba questi ricambi." Ridendo il vecchio. "Si può mangiare e bere qualcosa nella locanda?" Chiese poi Elv. "Certo, dentro troverete ottima cucina tipica della tradizione nativa" Esclamò il vecchio. |
Lasciai Elv alla sua ricerca, la quale produsse dei risultati ottimi.
Almeno, eravamo certi di poter tornare alla base. L'uomo poi ci confermò che avremmo potuto mangiare qualcosa e avremmo trovato dell'ottima cucina nativa. "Adoro i piatti dei nativi, ho assaggiato qualcosa, qualche volta" dissi sorridendo, entusiasta. "Se non li hai ancora assaggiati, ti piaceranno!" assicurai ad Elv. Inoltre, avrei potuto anche capire se qualcuno qui poteva aiutarmi a decifrare le parole che quella donna mi aveva riferito, il che non era cosa da poco. |
Elv annuì a Gwen ed insieme andarono alla locanda, dove trovarono una donna dai chiari tratti nativi ad accoglierli.
"Non vedo l'ora di assaggiare allora questi piatti nativi." Disse sedendosi Elv ad uno dei tavoli con Gwen. Dopo un pò la donna portò loro alcune pietanze della tradizione culinaria nativa. |
Entrammo alla locanda e subito una donna ci accolse, servendoci poi dei piatti tipici.
"Beh, allora buon appetito" dissi sorridendo ad Elv, dandogli un bacio veloce ed iniziando poi a mangiare. Avrei atteso di finire di pranzare per poi chiedere alla donna il suo aiuto con quelle strane parole che ancora mi rimbombavano nella mente. |
Gli sorrisi, non sembrava una minaccia, anzi.Quell'uomo mi piaceve e mi chiedevo se magari non ero io la miccia che avrebbe fatto scattare la sua fuga.
Forse non aveva più una casa, ma era comunque un uomo che non poteva certo vivere chiuso in quella baracca. "Oh quando mi conoscerete meglio scoprirete quanto posso sorprendervi!" con voce calda e volutamente enigmatica. "Ma intanto posso cominciare preparandovi il pranzo!" sorridendo gaiamente, per poi sparire in cucina, dove curiosai nella dispensa per capire che cosa potevo fare da mangiare. Non c'era molto, ma quanto bastava per preparare un pranzo decisamente migliore del classico pranzo dei prigionieri. Dopo un po' tornai da lui con una focaccia, della carne cotta alla brace e un po' di lupini che avevo trovato in un barattolino della dispensa. |
Gwen ed Elv mangiarono e gustarono quei tipici piatti della tradizione nativa, fatti a base di fagioli, carne insaportita da varie salse piccanti, formaggio tradizionale e quel pane sottil e schiacciato che i nativi chiamano tortillon.
Quando i 2 ebbero finito di mangiare la dona nativa tornò per portare via i piatti. Destresya andò in cucina per preparare un buon pasto al capitano e quando tornò con i piatti pronti trovò l'uomo nel piccolo cortile interno dell'alloggio, mentre si esercitava con la pistola. Il tiro al bersaglio era uno svago che il comandante del campo aveva concesso al prigioniero. "Che buon profumo..." disse lui voltandosi verso la cameriera "... così mi vizierai e alla fine ingrasserò." Ridendo. "E quelli?" Indicando i lupini. "Siamo già nella Quaresima?" Ironico. |
Mangiammo tutto ed ogni cosa era decisamente squisita.
Quando la donna arrivò a portare via i piatti, la fermai. "Volevo dirvi, innanzitutto, che abbiamo apprezzato tutto, i vostri piatti erano ottimi" le dissi sorridendo "E voleva anche chiedervi se potevate aiutarci a tradurre delle parole che credo siano nella vostra lingua..." A quel punto, recitai a memoria le esatte parole che quella donna mi aveva rivelato, sperando di trovare loro un significato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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