![]() |
Trovai un uomo sulla soglia, che ovviamente cercava me.
Herbert. Era così che si chiamava, allora. Ero ancora più emozionata. "Sì, infatti sono proprio io, attendevo il vostro arrivo" sorridendo entusiasta. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ah, bene." disse sorridendo Ergos. "Immagino allora che voi sappiate già tutto." Guardando poi la casa della ragazza. "Beh, credo che il generale vorrà verdervi quanto prima, stasera stessa. Anzi, in verità la volontà del generale sia quella di incontrarvi subito. Sono qui per accompagnarvi da lui." Annuendo.
|
"Il Borgomastro mi ha già informata di tutto oggi pomeriggio e ho già pronto tutto. Possiamo andare anche subito. Non vedo l'ora, in realtà..." ridacchiai appena, pronta a seguirlo.
Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ergos annuì e poco dopo lui e Gwen viaggiavano in carrozza verso la parte più alta di Monsearcl, dove sorgeva la rocca.
Nel fantastico mistero della notte quella fortezza emergeva dal chiaroscuro con i suoi imponenti bastioni e la poderosa torre. Solo poche finestre erano illuminate e un che di sinistro avvolgeva quel luogo. Ergos condusse la ragazza all'interno della vecchia costruzione attraverso il ponte levatoio e trovandosi in un ampio androne, dal quale si giungeva in una corte interna dalla forma circolare. Qui vi era un robusto servitore. "Questi è Facio." Disse Ergos a Gwen indicando il servitore. "Andate con lui, signorina e vi mostrerà la vostra camera." |
Salii sulla carrozza e quella partì subito, alla volta del palazzo.
La zona più alta di Monsearcl era misteriosa, forse un po' inquietante di notte, quando le ombre proiettavano strane figure sulle rocce, grottesche e spaventose, ma era in un certo senso affascinante. La rocca, dominava la cittadina dall'altura, imponente e maestosa, terrificante ma magnificente. Arrivammo ed entrammo all'interno della corte circolare, dove aspettava un servitore, di nome Facio. "Vi ringrazio" ad Ergos. Poi, feci un cenno del capo al servitore e lo seguii nella mia nuova stanza. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il servitore condusse Gwen attraverso una lunga scala, fino a salire al secondo piano della torre. Percorsero un breve corridoio e l'uomo aprì una delle porte chiuse, mostrando a Gwen una camera abbastanza ampia ed arredata in modo confortevole, con alcuni mobili di pregevole aspetto, qualche bel dipinto alle pareti ed un grosso letto a baldacchino.
"Se vi occorre qualcosa vi basterà suonare quel campanellino." Disse il servitore indicando il campanellino su un tavolino. "La cena sarà srvita fra un'ora." Ed uscì. |
Salimmo attraverso una scala tortuosa, fino al secondo piano della Torre, dove c'era la mia stanza.
"Ottimo, grazie" sorridendo. Entrai, le mie cose sistemate in un angolo e mi guardai intorno. La stanza era bellissima, grande, arredata con eleganza e gusto e mi piaceva da impazzire. La cena sarebbe stata pronta in un'ora, dunque andai subito a fare un bel bagno caldo, per sciogliere un po' l'ansia che mi attanagliava. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen si sistemò nella sua camera e si concesse un bagno caldo.
Infatti da una porticina laterale si accedeva ad un piccolo bagno, munito di vasca e diversi sali e saponi profumati. Tutto era stato preparato con cura. Il castello era grande, imponente, ma avvolto da un'atmosfera misteriosa, persino sinistra. Dalla finestra della camera Gwen poteva gettare uno sguardo su un ampio scorcio di Monsearcl, ma soprattutto, di giorno, dominare con un solo sguardo i verdi boschi fino alle pendici del Taburn. |
Il profumo dei sali invase il bagno, che era improvvisamente diventato caldo e vaporoso.
Passai infatti minuti interminabili nella vasca, ad occhi chiusi, in silenzio, sentendo solo la temperatura perfetta e quelle essenze preziose e meravigliose. Alla fine, a malincuore mi decisi ad uscire, pensando fosse meglio prepararmi in vista della cena. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il profumo di quel bagno, il vapore avvolgente, il caldo rassicurante e Gwen si sentì rinata.
Ma tornando nella camera da letto, dalla finestra che dava sui boschi sentì giungere qualcosa. Un lungo e lento latrato, dal suono grottesco e mostruoso. Nessun animale conosciuto aveva un verso simile. https://img.fotocommunity.com/brughi...jpg?width=1000 |
Mi aveva davvero rimessa al mondo quel bagno profumato e avvolgente.
Ma mentre tornavo in camera, avvolta in una vestaglia, sentii uno strano verso, molto grottesco, venire da fiori, tanto che mi affacciai dalla finestra. La vista era inquietante di sera, abbracciava tutta la città, ma facendola sembrare uscita da qualche strano e oscuro romanzo. Non avevo mai sentito un verso simile a quello udito poco fa, ma immaginavo ci fosse una spiegazione. Probabilmente, si trattava di un animale notturno che dimorava esclusivamente nei boschi e non ero possibile udirlo in città. Doveva sicuramente essere così. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Normalmente restavo in silenzio durante il viaggio, non era affar mio chiaccherare o altro.
Ma alle parole di Odigel sorrisi appena. "Senza una scorta armata, guarda che potrei offendermi!" ridacchiai. A me piaceva viaggiare di notte, cacciare di notte. Ma avendo il fardello della sicurezza del dottore, forse era davvero meglio fermarsi alla locanda. Non sembrava poi così male. "Siamo arrivati!" dissi, smontando per prima dalla vettura per controllare che non ci fossero pericoli attorno a noi, cosicchè potesse scendere anche Odigel. |
Mentre Gwen era preda dei pensieri in seguito all'aver sentito quel misterioso latrato, qualcuno bussò alla porta.
Era il servitore per portarla nel salone al pianterreno, dove la cena stava per essere servita. Nel frattempo Destresya e Odigel erano arivati alla locanda. "Intendevo un robusto drappello di dragoni ben armati" disse lui a lei divertito "perchè non possiamo permetterci di perdere troppo tempo in queste lande e neanche di finire feriti o peggio, ragazza mia." Ridendo piano. |
Rimanendo ancora ad ascoltare quel verso così strano, bussò il servitore per portarmi a cena nel salone.
Diventai ancora più nervosa, la tranquillità del bagno totalmente svanita. Avevo paura di non essere all'altezza, avevo paura di deluderlo e non sapevo cosa fare e come comportarmi. A quel punto, finii di prepararmi e seguii in silenzio Facio giù in salone.https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...e3e9a7652d.jpg Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Facio condusse Gwen in un ampio salone al pianterreno, di forma rettangolare ed illuminato da 2 grossi lampadari, ciascuno con una dozzina di candele che ardevano.
Le pareti erano adornate da quadri ed arazzi, armi e stemmi nobiliari dei vari signori proprietari nei secoli della rocca. Una lunga tavola stava al centro, già imbandita riccamente. Davanti alla finestra la ragazza vide un uomo di spalle che guardava fuori. Era slanciato, asciutto, bruno e di costituzione ben fatta. "Lasciaci." Disse a Facio, il quale uscì, lasciando Gwen sola con quell'uomo. "Immagino ci toccherà fare reciproca conoscenza." Lui voltandosi e fissando la giovane. https://img2.looper.com/img/gallery/...hakespeare.jpg |
Il salone era enorme, proprio come i racconti che mia madre usava per conciliarmi il sonno, facendomi sognare ad occhi aperti ed immaginando di essere chissà quale principessa che volteggiava in quelle grandi stanze, indossando crinoline e sorseggiando vini pregiati.
Ed ora che ci ero dentro veramente, toglievo il fiato, impedendomi di pensare lucidamente. Un uomo era voltato di spalle, mentre io avevo letteralmente il cuore in gola che batteva e batteva scalpitando, congedò Facio e poi si voltò. Quasi trattenni il fiato, o forse lo feci davvero, in quel momento non riuscivo a rendermi conto di nulla. Sforzai la mia voce ad uscire. "Beh, pare che voi conosciate già il mio nome... Ed io il vostro..." iniziai, con un vago sorriso ironico "Perdonate, non so bene cosa dire, mi sento ancora abbastanza confusa riguardo alle circostanze..." con lieve imbarazzo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Prego, la tavola è imbandita e le sedie servono a questo." Disse lui alla ragazza indicando la tavola. "Potremmo cominciare a parlare di ciò che abbiamo in comune, ossia tua madre." Riempiendo 2 bicchieri di vino, per poi offrirne uno a Gwen. "Tenevo molto a tua madre... era una donna straordinaria... forse la persona più generosa che io abbia mai incontrato."
|
Annuii quasi riscuotendomi, mentre prendevo posto e accettavo il calice di vino.
La tavola era riccamente imbandita di ogni prelibatezza e il gusto del vino era dolce, morbido e avvolgente. Sorrisi ed annuii quando mi parlò di mia madre. "Sì, lo era davvero, una persona fantastica..." commentai, non senza malinconia. Mi mancava tremendamente, soprattutto quando mi lasciavo sopraffare dalla nostalgia. "Mi ha raccontato qualcosa, a volte, della sua vita prima di arrivare qui... Anche se non so quante delle cose che mi raccontava facessero parte del misticismo di corte che infarciva le sue storie... Ero pur sempre una bambina..." con sorriso divertito. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Allora approfitta di stasera" disse lui a Gwen "e chiedimi ciò che vuoi sui racconti di tua madre, così da scoprire cosa era vero e cosa invece no." Sorseggiando dal suo bicchiere.
|
Già.
Era la cosa più ovvia da fare, ma per uno strano motivo adesso avevo timore, anche se non sapevo di cosa, esattamente. "Beh, non so bene da dove iniziare..." rigirando a caso la forchetta nel piatto. "Certamente, la vostra descrizione corrisponde, anche se non so bene se corrispondiate all'idea che mi ero fatta di voi..." ridacchiando. "Qual era esattamente la natura del vostro rapporto? Voglio dire... Quanto tenevate davvero a lei?" Gli chiesi, guardandolo. "E come mai parlate proprio della sua generosità? C'è qualcosa in particolare che ha fatto per voi?"https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...4646728035.gif Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Quante domande..." disse accennando un sorriso lui "... non sono come mi immaginavi? Ora sono curioso." Finendo il suo bicchiere. "Come mi avevi immaginato?" Ignorando le altre domande di Gwen.
|
Rimasi un po' interdetta quando si concentrò sulla mia considerazione, ignorando le altre mie domande.
"No, beh... Ho solo detto che non so se vi immaginavo così... Ci si fa sempre un'idea personale delle cose e delle persone, ma esse non sono mai come le immaginiamo..." risposi. "E dunque..." aggiunsi, schiarendomi appena la gola "Riguardo ciò che vi ho domandato riguardo mia madre?" chiesi di nuovo, sperando che stavolta avrebbe risposto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Oh beh, un drappello di dragoni ben armati sai che boriosi e noiosi che sono?" ridacchiai, divertita, mentre gli aprivo la porta della carrozza.
"Beh, sembra accogliente!" guardando la porta rurale della locanda. "Speriamo abbiano qualcosa di decente da mangiare, muoio di fame!" sospirai, aprendo la porta della Tana della Volpe, per poi far entrare il mio padrone. Mi divertiva sempre provocare in quel modo la gente semplice dei villaggi. Se ne usciva una rissa perchè qualcuno commentava il mio aspetto o il mio ruolo, il padrone mi dava il permesso di tagliare qualche testa e io non aspettavo di meglio! "Locandiere!" lo chiamai "Io e il mio padrone cerchiamo cena e alloggio!" con tono rispettoso ma con l'autorità di chi è abituato a parlare per qualcuno di alto lingnaggio. |
"Io e tua madre eravamo amanti." Disse lui senza giri di parole, ma con un tono schietto e sincero. "Ci siamo frequentati per alcune settimane, durante il mio soggiorno al castello nel quale lei prestava servizio. Poi fui richiamato al fonte. Per un pò ci scrivemmo... fino a quando il nuovo signore presso cui lei prestava servizio non volle impedirle questa corrispondenza. Tornai al castello dopo circa 2 anni. Lei però era partita per ritornare al suo paesello... essendo rimasta incinta." Fissando Gwen con i suoi enigmatici occhi neri.
|
Lo ascoltai nella sua schiettezza, ma ovviamente sapevo fosse andata in quel modo, solo che volevo sentirglielo raccontare.
E continuai ad ascoltarlo senza interromperlo. Annuii lentamente. "Sì, beh... È più o meno ciò che mi ha detto quando ero piccola, solo ha sempre evitato di entrare in dettagli, ma per quella che era la mia età andava bene così..." ridacchiai. "Certo deve sapere stato brutto per voi separarvi..." commentai, con tono retorico. "Come avete fatto a rintracciarmi? Insomma, sembra siate andato sul sicuro..." con un vago sorriso curioso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Un ometto corpulento subito si avvicinò alla carrozza con modi che volevano essere cortesi, ma che invece risultavano solo grezzi e spartani.
"Certo, signora." Disse annuendo a Destresya, per poi prendere i pochi bagagli di Odigel. "Oggi è una giornata perfetta per soggiornare da noi, signori." Ai 2 viaggiatori. "Mia moglie ha preparato le braciole di maiale. Le serviamo solo ai messi di sua grazia il vescovo di Monsearcl, sapete? O a qualche nobile ufficiale che attraversa queste lande. Ma stasera saremo lieti di apparecchiare per 2 importanti ospiti quali voi siete." Ridendo. "Oh, ma siete molto più che importanti!" Notando poi la cappa monacale che Odigel indossava sopra il mantello. "Siete un reverendo chierico, monsignore." Con un inchino allo scienziato. "Allora di certo vi accomoderemo nella nostra migliore camera, monsignore. Munita di porta laterale..." divertito dopo aver lanciato un'occhiata maliziosa a Destresya "... e non temete, monsignore... qui non abbiamo l'abitudine di giodicare o chiacchierare con pii uomini quale voi siete." |
"Il denaro, ragazza mia." Disse con naturalezza lui a Gwen. "Il denaro è la sola chiave che apre ogni porta o portone." Mangiando. "Avanti... puoi farmi ogni genere di domanda, non bado ai formalismi e non ci tengo alle inutili etichette di sorta." Fissandola, per poi versare altro vino nei loro bicchieri.
|
Accennai un sorriso divertito, continuando a mangiare.
Riflettei sul fare o meno quella domanda. Da un lato volevo saperlo, dell'altro... Non sapevo bene. Alla fine, comunque, mi decisi. "Come mai avete deciso di cercarmi?" chiesi infine, guardandolo stavolta con più schiettezza nello sguardo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Forse perchè non sono mai riuscito a mantenere nessuna delle promesse fatte a tua madre..." disse lui a Gwen, stavolta con un velo cupo sul suo sguardo scuro "... e forse, almeno questa, gliela devo..." bevendo poi un lungo e profondo sorso di vino, quasi volesse far annegare un ricordo antico.
|
Ascoltai la risposta e cogliendo quel velo cupo, nella voce e nello sguardo, un peso gravò improvvisamente sul mio petto, all'improvviso.
Non avevo il coraggio di chiedere a cosa si riferisse, non era detto che avesse voglia di dirmelo, visto da quanto poco tempo ci conoscevamo. Magari avrei aspettato un po', giusto il tempo di stabilire un buon legame. "Beh... Non so se mi sovvengono altre domande, al momento... Ma vorrei cogliere l'occasione per dirvi che sono felice di aver avuto vostre notizie..." iniziai "Ho parecchi pensieri, adesso, nella mente, tutti affollati fra loro, ho il timore di deludere le vostre aspettative, quali esse siano, il timore di deludervi... Ma ciò non toglie che sono comunque molto felice..." conclusi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lui rise piano.
Non sembrava un uomo che sorrideva spesso, anzi pareva essere un tipo piuttosto ombroso, inquieto. "Tranquilla, non ho aspettative o chissà quali idee su di te." Disse a Gwen. "Sono venuto qui proprio per conoscerti, per scoprire come sei. Di certo somigli molto a tua madre. In certi momenti sei incredibilmente identica a lei. Quindi mi scuserai se in certi momenti il mio sguardo resterà ad indugiare più del dovuto." Alzando il bicchiere. "Quindi, ti chiedo, sii solo e sempre te stessa, Gwen." |
Non sembrava un tipo che sorridesse spesso, tutto il contrario, per quello quando rise mi sembrò ancora più bello e le sue parole mi rincuorarono, scacciando il peso che un attimo prima si era impossessato del mio animo.
Sorrisi con una sfumatura diversa quando disse che somigliavo molto a lei, perchè credevo anch'io che fosse vero. A quel punto, alzai anch'io il bicchiere al suo stesso modo. "Lo farò" risposi, sorridendo felice. Mi sentivo bene dopo tanto tempo, mi sentivo accolta e avrei voluto avere mia madre accanto, in questo istante. "Avrei voluto che mia madre fosse qui, adesso, ma sono certa che anche la mia presenza presso di voi l'abbia resa felice..." sorridendo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Anche io lo vorrei." Disse lui a Gwen. "Ma, in tutta sincerità, sin dal tuo arrivo qui alla rocca ho avuto la sensazione che tua madre fosse qui." Finendo il suo bicchiere. "Mi sono sempre chiesto come fosse stata tua madre da giovane... ora vedendo te in parte ho avuto quella risposta." Fissandola.
|
Lo ascoltai, scoprendo che mi piaceva sentirlo parlare e ancora sorrisi incantata.
Mi piaceva quando mi parlava della mamma, era un modo per conoscerla sotto un altro punto di vista rispetto a quello usuale. "Cos'è che vi ha fatto innamorare di lei?" chiesi curiosa, sperando di distoglierlo dai brutti ricordi che la mia precedente domanda aveva riportato a galla nel suo cuore. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"E' difficile a dirsi..." disse lui a Gwen "... forse i suoi occhi verdi come i prati d'Irlanda... o forse i suoi capelli simili al grano rossastro di certi tramonti... o magari il modo che aveva di sorridere quando senza badarci filava la lana... non so cosa mi abbia fatto innamorare di lei... forse è stato il primo sguardo, o quando ho sentito per la prima volta la sua voce..." versando altro vino nei loro bicchieri.
|
L'oste sembrava davvero simpatico e bendisposto, anche se più parlava, più ero sicura che il mio padrone non la pensava allo stesso modo.
Anche se si portava dietro quella cappa da chierico, lui odiava tutto ciò che era anche lontanamente sacro, e dunque quella venerazione le dava sicuramente fastidio. Finchè non fece quella battuta allusiva su di noi. Oh non c'era niente del genere tra me e il padrone, ma il solo fatto che l'oste pensasse a un chierico che aveva una relazione peccaminosa con la sua assistente ero sicura che avrebbe divertito Odigel. Lui adorava quel genere di cose, tutto quello che poteva screditare gli uomini di chiesa. Sarbbe anche stato capace di chiamarmi nella sua camera per giocare a carte, tanto per scandalizzare un po' l'oste, o meglio, per supportare i suoi sospetti. Io mi limitai a un lieve sorrisetto, senza dire altro. "Le braciole di maiale sembrano un'ottima cena!" dissi soltanto, con deferenza. Era vero, adoravo la carne, specie quella cotta a lungo sul fuoco, le restava attaccato il sapore di selvatico, di affumicato, che mi ricordava i miei safari. |
Restai ad ascoltarlo praticamente rapita, sentendo gli occhi umidi alla sua risposta.
Non avevo mai realmente realizzato che qualcuno potesse amare mia madre così immensamente. A parte me, ovviamente. Mi aveva sempre raccontato che si erano amati, ma sentirlo dire adesso, da lui, smuoveva così tante emozioni nel mio animo ché era difficile poterle contenere in petto tutte quante. Sentivo una tale felicità gonfiarmi il cuore, pensavo che tutto questo fosse un miracolo, tanto era perfetto. "Sì, era proprio così..." annuii, celando il viso nel bicchiere di vino. "Sapete, io vi ammiro... Molti altri, al vostro posto, dato il vostro rango, avrebbero cercato di sopire questo sentimento, di celarlo, o magari sarebbero ricorsi a misure più drastiche, ma voi avete avuto coraggio e non è un gesto che passa inosservato... La mia stessa presenza qui, stasera, lo dimostra..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Odigel rise a quelle parole del locandiere, per poi fargli segno di mostrare loro l'alloggio.
Così il locandiere accompagnò dentro Destresya e lo scienziato, portandoli al primo piano dove c'erano 2 camere libere, abbastanza confortevoli nonostante il posto di non pimissimo livello. La ragazza e Odigel ebbero così una camera a testa, ma comunicanti come aveva detto il locandiere. |
"Non ho rango o lignaggio." Disse lui a Gwen. "Ciò che ho guadagnato lo devo al mio valore sul campo di battaglia, dopo anni di accademia militare. Perciò non ho da preoccuparmi del parere altrui, nè agli usi ed i costumi dell'alta società." Finendo di cenare. "Domani discuteremo di un precettore, in modo che tu possa studiare."
|
Era sempre più sorprendente, scoprivo a poco a poco un diverso lato di lui e se pensavo a quanto tempo avevo ancora a disposizione per conoscerlo e quante cose mi sarebbero state più chiare, quasi non stavo più nella pelle.
"Vi ringrazio immensamente, sua che lo facciate per mia madre, sia che lo facciate per me, vi ringrazio" conclusi, con tono sincero. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 16.11.17. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli