Camelot, la patria della cavalleria

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Clio 31-05-2016 13.07.12

Se quel bacio doveva essere la risposta, allora dovevo permettergli di arrivare là dove non avevo mai portato nessuno.
Mi abbandonai, totalmente a quel bacio.
Mi lasciai condurre come avevo fatto per la danza, dalle sue mani fin troppo audaci, che giocavano a scoprire il mio corpo.
Le nostre labbra si rincorrevano come avevano fatto i nostri respiri fino a poco prima, ora c'era un unico respiro, ed il confine tra le sue labbra e le mie era labile e incerto.
Ogni emozione era nuova per me, incontaminata, pericolosa.
Poteva davvero un bacio avere la risposta?
La verità era che in quel momento di passione, avevo persino dimenticato la domanda.
Era un istante, un lungo ed intenso istante cristallizzato fuori dal tempo.
Il resto del mondo, stava a guardare, ritraendosi in punta di piedi per non disturbarci.
Per non disturbare quei giochi arditi delle nostre labbra, dei nostri corpi che si cercavano, si trovavano, delle nostre mani che si inseguivano, dei nostri respiri che si univano.
Un istante così, avrebbe potuto benissimo durare in eterno.

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Altea 31-05-2016 14.51.08

La musica del pianoforte riempiva l' intera stanza, lo cercavo e udii la sua voce.
Vidi la sua figura da dietro e mi avvicinai silenziosamente...in quel momento davanti a me apparve l'immagine del quadro..lui il Dio Apollo e io la ninfa.Era l' ora del desiderato incontro.."Avrei dovuto tenere la veste sensuale della ninfa, ma magari si rovinava" con un sorriso irriverente. Mi posi di fronte al pianoforte.."Mi aspettavi Andros? E dove eri fino ora perché...mi meraviglio tu sia qui. Sei bandito dal castello in quanto diseredato da tuo padre, tanto è vero non puoi rivelare il tuo nome..nessuno può..è stato bandito" con voce sicura e presi la sua mano tra la delicatezza e la forza portandola via da quei tasti..."La verità, André...hai detto non puoi fuggire di qua mentre tu non puoi venire qua".

Guisgard 01-06-2016 00.10.15

“Dobbiamo saperne di più...” disse Zoren a Gwen “... dobbiamo scoprire cosa c'è nascosto in questa cantina...” e prese una delle pale poggiate alla parete, per poi cominciare a scavare attorno alla sporgenza di legno.

Lady Gwen 01-06-2016 00.14.30

Sospirai silenziosamente, scuotendo la testa.
Presi poi anche io una pala e lo aiutai a scavare.
Speravo di arrivate presto in fondo a questa storia, così da lasciarcela definitivamente alle spalle.

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Guisgard 01-06-2016 00.23.36

Lo sguardo di Dacey, la sua voce, le sue parole.
Tutto ciò colpì Ehiss, che restò a fissare la zingara.
E mai come in questo momento la ragazza agli occhi del cavaliere apparve come una donna.
“Devo dire” disse lui con un vago sorriso “che sin dall'inizio di questo viaggio mi siete apparsa diversa da come vi vedevo prima o come immaginavo foste... stupito dunque... meravigliato... in modo piacevole, naturalmente...” con i suoi occhi in quelli di lei.

Dacey Starklan 01-06-2016 00.28.17

" Si dice che la prima impressione è quella che conta... Ma non è sempre così. Solo con il tempo si può conoscere una persona, comprenderne le diverse sfaccettature. Non si può racchiudere un animo in una parola, in una singola definizione."

Gli sorrisi senza staccare lo sguardo, aveva due occhi magnetici nel quale amavo specchiarmi.

" E posso dire lo stesso di voi sapete? Giorno dopo giorno non fate altro che migliorare ai miei occhi... Nessun altro c'è mai riuscito" ammisi con tono soave avvicinandomi di qualche centimetro.

Guisgard 01-06-2016 00.36.49

Le labbra di Clio, leggere, calde, umide, si schiudevano per accogliere quelle di Guisgard, avvolgendole, mentre lui cercava ed assaporava la sua bocca, così ardente ed accogliente.
Labbra che sfuggivano, che si bramavano, rincorrendosi, trovandosi ed unendosi ogni volta, per poi ricominciare da capo.
Ricominciare quel gioco così bello, passionale, sensuale.
E lo snello corpo della ragazza, così abituato alla fiera battaglia ed all'orgogliosa lotta, ora invece docile si abbandonava fra le braccia del Taddeo che, intrecciando le mani con quelle di lei, lo teneva stretto a sé, contro il suo petto robusto.
Un abbraccio virile, sicuro, appassionato, il solo forse al mondo in grado di domare lo spirito libero e battagliero di Clio.
Il solo forse in grado di farla sentire finalmente donna.
Una donna unica e speciale.
E restarono stretti l'una all'altro, in un intreccio di baci, di mani, di abbracci, di giochi, guidati ed ammaliati dall'ardente desiderio di essere entrambi lì in quel momento e in nessun altro posto al mondo.

Guisgard 01-06-2016 00.43.51

Altea prese la mano di quell'uomo così impazientemente atteso, facendo sì che smettesse di suonare.
“Forse sono come un prigioniero...” disse lui sorridendole enigmatico “... un prigioniero condannato al buio ed alla notte di questo castello... o forse” alzandosi dal pianoforte “uno spettro che solo tu hai il privilegio di sognare...” e appoggiò la mano sul seno di lei, in una carezza appena accennata, eppur molto sensuale.
E la dama comprese in quel gesto che mai nessuno l'aveva mai toccata in quel modo.
“Avrei voluto vederti con quel costume da ninfa...” sussurrò con voce bassa “... però hai ragione... si sarebbe rovinato nel toglierlo...” stringendo sensualmente la mano sul seno di lei.

Guisgard 01-06-2016 00.49.57

Zoren cominciò a scavare ed infine anche Gwen si unì a lui per cercare di scoprire la verità.
I due presero così a scavare in quella cantina.
Dopo un po' liberarono dal terreno una lunga cassa chiusa, che da sola occupava uno spazio pari alla buca che era stata scavata poco prima dalle due misteriose figure incappucciate.
“E' chiusa con dei chiodi lungo tutti i bordi...” disse il mago osservando la cassa “... proviamo ad aprirla?” Guardando poi la ragazza.

Clio 01-06-2016 00.51.00

Il tempo passava veloce, o forse lento, o forse non passava affatto.
Forse il mondo intero si era fermato, per darci più tempo, perché quel bacio durasse un'eternità intera.
Era un gioco senza fine, un'intesa fatta di gemiti, sospiri, labbra e carne.
Tutto era strano e nuovo per me.
La lotta era l'unico contatto fisico a cui ero abituata, e mai mi ero abbandonata in quel modo.
Era come se il mio corpo scoprisse nuovi brividi man mano che il tempo passava, ogni istante era più bello del precedente, più intenso, più audace, più pericoloso.
Mi sembrava di giocare col fuoco, di liberare una parte di me rimasta in catene per lunghi anni, e che se avesse preso il controllo non se ne sarebbe più andata.
Quella parte nascosta, rinchiusa, messa in grado di non nuocere.
Ora era lei a dominarmi invece, lei ad avere il controllo di me in quegli attimi appassionati dove le mani si intrecciavano, si rincorrevano sui nostri corpi, dove le distanze erano infinitamente piccole eppure infinitamente grandi.
Non mi ero mai sentita così donna, così desiderata.
Era una sensazione nuova, potente, inebriante, pericolosa.
Uno di quei pericoli in cui ti ci fiondi senza pensare, in cui sai che dovresti andartene ma non lo fai perché il brivido che ti procurano è troppo grande e potente da potervi rinunciare.
E io non volevo perdermi nemmeno il più piccolo spazio di tempo di quell'istante eterno.

Altea 01-06-2016 00.51.55

La sua mano...smise di suonare quella melodia ma iniziò a far vibrare la mia anima col suo tocco deciso e leggero nel mio seno.
Sentii un brivido percorrermi, non erano sensazioni di piacere nuove ma dell' animo.
Lo presi per il braccio e lo attirai contro me...ci trovammo stretti, faccia a faccia e guardavo i suoi occhi profondi ed enigmatici bisbigliando piano.."Ma tu chi sei..uno spirito..l' ho sempre pensato..vorresti farmi del male? Farmi innamorare per poi svanire" scossi la testa.."Se tieni a me dimmi la verità..io ti aiuterò" prendendo il suo volto tra le mie mani.
Il contatto era troppo vicino..stavo rischiando troppo..e allontanai leggermente la presa e rimasi davanti a lui guardandolo.."E tu..eri bellissimo come il dio Apollo, sai Andros? Vorrei...vorrei essere libera con te...non avere paura di lasciarmi andare" sospirai.

Lady Gwen 01-06-2016 00.52.09

Scavammo a lungo, fino a riportare alla luce una cassa delle stesse dimensioni della buca.
Sospirai un po' contrariata e annuii controvoglia a Zoren.

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Guisgard 01-06-2016 00.59.58

Quello sguardo ambrato e sensuale, l'espressione sicura, i modi audaci della ragazza.
Tutto ciò si specchiava negli occhi azzurri di Ehiss, che fissi erano su Dacey.
“Dubito che altri gentiluomini” disse lui piano, quando la zingara si era avvicinata a lui di qualche centimetro “possano vantare una cameriera come voi... che gioca così pericolosamente col proprio padrone...” aggiunse con voce bassa e calda.
E anche lui si avvicinò al volto di lei ed alla sua bocca.
Così vicino ora che poteva guardare nei suoi occhi come mai prima d'ora.
Percorrere con lo sguardo ogni suo tratto, la bella pelle ambrata, i boccoli castani che scendevano leggeri sulla sua fronte e sulle sue gote ben fatte.
E poi vedere da vicino la sensuale bocca della ragazza.

Dacey Starklan 01-06-2016 01.07.31

" Dubito che molte cameriere possano vantare un padrone come voi, gentile e premuroso, rispettoso e per giunta pieno di fascino..." e dissi le ultime parole quasi in un soffio.
La sicurezza che mostravo era solo una facciata, era ciò che la gente si aspettava da una zingara.
Una donna sfacciata, dai modi spicci e senza remore, che usa la bellezza a suo vantaggio.
Io avevo tentato di apprendere quelle caratteristiche ma il mio carattere più tranquillo faticava a concepirle.
Così i tuoi aspetti in me si alternavano, a seconda delle situazioni.
Ora mi ritrovavo così vicina al cavaliere da distinguere ogni piccolo angolo del suo viso, una vicinanza di certo pericolosa ed io lottavo tra due istinti, quello di arretrare, fuggire e quello di continuare, tirare la corda per vedere come poteva finire.
" Sembra che vi stiate perdendo nei miei occhi Ser... Gli occhi delle zingare sono pericolosi, fanno innamorare chi lì fissa a lungo. Proprio come state facendo voi..."

Guisgard 01-06-2016 01.13.42

Quel bacio continuò a lungo.
Con Guisgard che, audace, appassionato ed instancabile, assaporava le labbra di Clio, godeva della loro umida morbidezza, come a volerne succhiare la loro linfa vitale, farla sua.
Per sempre.
E poi le mani, che instancabili percorrevano il corpo di lei, disegnandone ogni forma attraverso la leggera e sottile stoffa del suo vestito.
“Clio...” disse lui in un sussurro, staccandosi quasi a fatica dalla bocca di lei “... sei libera di andare se vuoi... se lo vuoi va via ora... per sempre... ma se resterai... se non andrai via... allora ti terrò qui con me... per sempre...”

Guisgard 01-06-2016 01.20.08

Zoren annuì a Gwen.
“E sia...” disse.
Con la pala cominciò allora a schiodare l'asse che copriva la cassa.
La scoperchiò e ne scoprì il contenuto.
E con stupore i due giovani trovarono un corpo in quella cassa.
“Per tutti i diavoli!” Esclamò il mago. “E'... è morto...” guardando il cadavere.

Lady Gwen 01-06-2016 01.23.30

Zoren cominciò a schiodare quella cassa, fin quando non aprì il coperchio e quello che vedemmo mi fece impallidire.
Per un attimo infatti voltai il viso dall'altra parte, tornando poi a guardare Zoren.
"Te lo avevo detto, io... Non hai voluto ascoltarmi..." scuotendo la testa "E ci conviene andarcene, prima che qualcuno ci veda qui..."

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Guisgard 01-06-2016 01.27.11

Quella vicinanza tra i due sembrava aumentare sempre più.
Annullando i pochi centimetri che ormai li separavano.
“Ho detto a tuo zio” disse Ehiss accarezzando con un dito le labbra di Dacey e rivolgendosi a lei in modo più che confidenziale “che mi sarei preso cura di te... che ti avrei protetta... e mai ti avrei costretta a fare qualcosa forzatamente...” continuando a sfiorarle le labbra con sensuale delicatezza, per poi spingere appena quel dito nella sua bocca, lambendole la lingua.

Guisgard 01-06-2016 01.32.51

“In questa casa ci sono degli assassini...” disse Zoren visibilmente agitato “... ed anche noi siamo in pericolo...” fissando quel cadavere “... presto, aiutami a richiudere la cassa...” a Gwen “... poi la sotterreremo di nuovo... presto, non abbiamo molto tempo...”

Clio 01-06-2016 01.34.54

Quel bacio, come in una dimensione diversa, eterea e infuocata.
Ma come tutti in sogni incantati, la realtà fece capolino piano piano, come svegliandomi da quel torpore appassionato.
Poi quelle parole.
Spalancai lo sguardo, incredula a quelle parole.
Icarius era ancora in cella, non potevo certo andarmene e abbandonarlo al suo destino.
Lo avrebbero ucciso e io non lo avrei mai permesso.
Ah, adesso ci pensi ad Icarius...
Abbassai lo sguardo, conscia della mia colpa.
Ed era assurdo, considerando che non c'era stato niente tra noi.
Eppure mi sentivo sporca, incredibilmente sporca, e la cosa non mi piaceva, non mi piaceva per niente.
Con che coraggio l'avrei guardato in faccia ora?
Quel bacio doveva darmi la risposta che cercavo, invece mi aveva lasciato con più domande di prima.
Di una sola cosa ero sicura, non avrei mai permesso che accadesse qualcosa a Icarius.
Ma addirittura quella scelta.
Andarmene o restare.
Per sempre.
"Io non.." sussurrai, chiudendo le palpebre per un momento "Non puoi chiedermi questo.." con gli occhi che si velavano di lacrime "Non così, non adesso.. a stento ricordo il mio nome.." sorrisi appena.
"Che senso avrebbe tenermi qui ad ogni modo?" alzando lo sguardo su di lui "Il posto di Guisgard de Taddei non è in questa casetta, è a Capomazda, sul seggio ducale... e il mio posto è al suo fianco alla testa delle truppe... altrimenti tanto vale lasciarsi tutto alle spalle e rifarsi una vita lontano da qui... ma non sarebbe degno di un Taddeo.." dissi, sostenendo il suo sguardo.
Tutto quello era assurdo, avrebbe dovuto rifuggire l'amore come fosse la peste.
C'era qualcosa di strano in tutta quella situazione.
Ero sempre stata dell'idea che nulla accada per caso, ma ora proprio non capivo che cosa fosse saltato in mente al destino.
Perché in tutto quello sapevo che in un modo o nell'altro, mi sarei fatta male.
In un modo o nell'altro avrei dovuto rinunciare a qualcosa, a qualcuno.
E questo mi faceva male.
Pregai ci fosse una spiegazione a tutto quello, che forse era invisibile ai miei occhi.

Lady Gwen 01-06-2016 01.35.34

Finalmente si era deciso ad ascoltarmi, visto che fino a quel momento aveva minimizzato.
Annuii e in breve richiudemmo la cassa, per poi iniziare a ricoprire di nuovo tutto con la terra.


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Dacey Starklan 01-06-2016 01.36.14

" E avete sempre mantenuto la parola. Mio zio ve ne sarebbe grato, e lo sono anche io, naturalmente" in un sussurro, le mie labbra preda della sua carezza.
Dolce e sensuale, un tocco che suscitò in me un turbamento mai provato prima.
Rimasi immobile, senza incoraggiarlo ma neanche respingendolo, decisa solo ad assaporare quel momento.
Le sue dita esplorarono le mie labbra che tremavano in modo quasi impercettibile.
Una voce dentro di me urlava che dovevo fermarmi ora, prima che fosse troppo tardi ma i suoi occhi, il suo sorriso, la sua voce e il suo tocco riuscivano subito dopo a zittire ogni opposizione che avevo dentro di me.
L'incontro con la mia lingua fu inaspettato per me ma piacevole e nuovo. Con la punta sfiorai il suo dito, un po' incerta se fosse la cosa giusta.
" Che cosa volete da me Ser? " gli chiesi quindi ma mi resi conto che non era ciò che volevo sapere davvero, " chi sono per te Ehiss?" Chiesi invece quando ormai la vicinanza tra le nostre bocche era nulla.

Guisgard 01-06-2016 01.47.09

“Io...” disse Guisgard ancora col respiro rotto per l'ardore di quel bacio e tenendo stretta Clio fra le braccia, come se non volesse lasciarla andare, come se avesse paura di quel distacco “... io non sono Guisgard de'Taddei... non ancora almeno... o forse non lo sarò mai... in vita mia altro non sono stato che Guisgard... e stanotte più che mai... soltanto Guisgard... non so cosa accadrà domani... non so cosa sarà del ducato e della mia vita... quali pericoli dovrò affrontare, siano essi lotte dinastiche o maledizioni... non lo so e forse stanotte neanche mi interessa... l'unica cosa che voglio ora sei tu... tu, Clio... ma ciò vale, ciò ha importanza solo se anche tu lo vuoi...”

Guisgard 01-06-2016 01.58.48

Gwen e Zoren richiusero la cassa e poi la risotterrarono.
Poi, silenziosamente, ritornarono nella loro camera.

Lady Gwen 01-06-2016 02.05.17

Per fortuna andò tutto liscio e, dopo esserci occupati della cassa, tornammo in camera.
Mi cambiai per la notte e rimasi a guardare Zoren.
Lo avevo visto molto agitato e preoccupato quando eravamo in cantina e mi aveva fatto molta tenerezza.
Così mi avvicinai silenziosamente a lui, presi le sue mani e lo feci sedere sul letto.
Poi mi posizionai alle sue spalle, gli tolsi la camicia e iniziai a massaggiare i suoi muscoli, la sua schiena poggiata contro il mio corpo.
"Va meglio?" Sussurrai dolcemente, con tenerezza, dopo un po'.

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Clio 01-06-2016 02.06.20

Quelle parole, quell'ardore, quello sguardo.
Forse parlarono più del suo bacio.
Sorrisi, un sorriso in cui nascosi molte cose.
Forse cominciavo a capire, e la cosa era terribilmente crudele.
Conoscevo i Taddei, di persona, e avevo letto molto su di loro.
E se una cosa era certa era che non si innamoravano così facilmente.
Ricordavo il profondo travaglio raccontato nel diario dell'amante di uno dei Taddei, che avevo trovato per caso, in un angolo sperduto del castello.
Quel diario era il libro che mi piaceva di più, anche se era incompleto.
Quell'Amore incondizionato di lei che lo aspettava, in silenzio nascosta, sognando invano ogni giorno che lui dichiarasse il suo amore per lei, dannandosi all'idea che qualche dama troppo audace gli stesse troppo vicino, anche se sapeva che non l'avrebbe mai tradita.
Lei non capiva, si dannava, ma lo amava troppo per andare via.
Io che avevo imparato a conoscere la Gioia, capivo fin troppo bene invece.
E quella storia diventava ancora più drammatica.
Lui di certo l'amava, ma quell'amore era così intenso da essere pericoloso, da richiamare la Gioia.
Eppure nemmeno gli stratagemmi per salvarlo erano riusciti a tenerli lontani, la mia parte preferita era vedere come si fossero innamorati di nuovo, ricominciando daccapo.
Perché si possono cancellare i ricordi di un uomo ma non lavare l'Amore dal suo cuore.
Eppure Guisgard non sembrava affatto curarsi di tutto quello.
La cosa era sospetta, sempre più sospetta.
E io non sapevo che fare.
Potevo essere così cinica da usarlo per ingannare la maledizione?
No, non dopo quel bacio.
Potevo illuderlo?
No, non dopo quel bacio.
Dovevo essere sincera con lui, anche se non era facile.
"Io non sono una che si concede con tanta facilità..." dissi, sostenendo il suo sguardo.
Pura e semplice verità.
"Se davvero mi vuoi, non mettermi davanti a inutili scelte e lasciami libera..." con gli occhi nei suoi "Altrimenti che senso avrebbe?".

Guisgard 01-06-2016 02.11.46

Quella domanda di Dacey.
E per tutta risposta Ehiss la baciò.
Un bacio prima dolce e leggero, quanto inaspettato, poi più passionale.
La baciò con vigore, per poi abbracciarla e stringerla a sé.
E quel bacio continuò.
A lungo, con trasporto.
Un bacio forse atteso e desiderato da tempo.
Da troppo tempo.

Guisgard 01-06-2016 02.16.30

“Si, grazie, piccola...” disse Zoren, sorridendo appena a Gwen che gli massaggiava i muscoli “... si, va meglio...” accarezzandole la mano, per poi stringerla “... mi spiace averti fatto vedere quel cadavere... mi spiace, non volevo spaventarti... riposa adesso... io preferisco restare sveglio... non si sa mai...”

Lady Gwen 01-06-2016 02.20.33

Sorrisi a Zoren, e sempre stringendo la sua mano, circondai il suo collo con le braccia.
"Sei sicuro?" Dissi piano, baciando la spalla di lui "Zoren, non farti sopraffare da questa storia..."

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Guisgard 01-06-2016 02.21.03

Guisgard annuì appena, senza però lasciarla andare.
Senza allentare quell'abbraccio che la teneva incatenata a lui.
“Si, forse hai ragione...” disse fissando Clio “... e poi che potere ho su di te? Per farti decidere di andare o restare?” Sorrise malinconico, accarezzandole una ciocca bionda. “E' tardi...” sussurrò “... se vuoi, torna pure nella tua stanza per riposare...”

Dacey Starklan 01-06-2016 02.25.11

Attendevo tanto una risposta che sulle prime non reagii al bacio.
Impreparata, immobile e sorpresa.
Forse, o forse era in realtà un sollievo ricevere quel bacio che in cuor mio sognavo da tempo.
Quel bacio che mi fece sentire viva e desiderata come mai nulla prima.
Un bacio che si faceva più ardito e passionale mentre lui mi stringeva a se con fare sicuro.
Mi lasciai andare per quei lunghi e dolci istanti, ricambiando il bacio o meglio i baci che uno dopo l'altro presero a susseguirsi.
Con le mani accarezzai la sua schiena risalendo poi lungo il collo, la nuca fino a intrecciare le dita nei suoi capelli.
Mi sentivo viva, libera e donna.
Era tutto così bello e coinvolgente. Troppo coinvolgente.
Con quei baci però si accompagnò in me una sottile amarezza, creata da una consapevolezza, o meglio un dubbio che nasceva da una consapevolezza.
Io sapevo della maledizione dei Taddei, non potevano amore come tutti gli altri.
Da questa consapevolezza venne il mio dubbio.
A cosa avrebbe portato quell'impeto di passione tra noi? Sarei divenuta nulla più che la sua amante, come quelle donne che in passato aveva usato per soddisfare la carne e il suo desiderio? Era questo ciò che volevo? Il meglio che la Vita e l'Amore potessero offrirmi?
Perché io si, lo amavo. Da tempo e per lungo tempo avevo soppresso quei sentimenti proprio perché a conoscenza della maledizione, perché convinta che per Ehiss non fossi altro che una cameriera.
E ora quel bacio mi stava domando più dubbi che certezze.
Mi sottrassi al suo calore dopo l'ennesimo bacio coinvolgente.
" Ho bisogno di saperlo..." quasi disperata, temendo una certa risposta e sperando in un'altra, " cosa sono ora per voi? Che cosa volete che io sia in futuro?"

Clio 01-06-2016 02.32.51

Sorrisi a Guisgard, senza divincolarmi da quell'abbraccio.
Lasciai che mi stringesse ancora, perché anche per me quell'atmosfera era ancora intensa sulla mia pelle, anche se quelle sue parole mi avevano riportato bruscamente alla realtà.
Quello che mi colpì fu il suo sguardo malinconico.
Non volevo ferirlo, non dopo quel bacio, ma avevo detto la verità.
La Virtù e l'Onore prima di qualunque altra cosa.
Certo non sia aspettava che sarebbe stato così semplice?
Sfiorai a mia volta il suo viso, in una dolce carezza.
"Non me ne andrò stanotte..." sussurrai, con gli occhi nei suoi "E nemmeno domani...".
Non ho ancora un piano...
"Ogni giorno sarà una mia scelta se andare o restare, e penso che solo questo conti no?" sorridendo "Che soddisfazione avresti di sapermi costretta?".
Poi quelle ultime parole, chinai il capo.
"Immagino che sia meglio, sì..." sussurrai, per poi alzare lo sguardo su di lui.
Nonostante tutto non volevo fargli del male, dunque forse era meglio che lo lasciassi stare, dato che già quel bacio immaginai l'avesse acceso non poco.
"Buonanotte, dunque.." sussurrai, accarezzandogli dolcemente la guancia, con un sorriso malinconico a mia volta.

Guisgard 01-06-2016 02.34.03

“Non ti preoccupare, piccola...” disse Zoren sorridendo “... preferisco restare sveglio e sorvegliare la camera... tu riposa... domattina decideremo il da farsi...” si voltò e la baciò dolcemente “... buonanotte, piccola...” fissando teneramente Gwen.

Guisgard 01-06-2016 02.39.14

Quel bacio.
Così coinvolgente, ardente e fatto di infiniti altri baci, come tante carezze, dolci e sensuali.
Poi Dacey si fermò e si sottrasse a quel bacio.
Ed Ehiss restò a fissarla, nonostante la voglia di baciarla ancora fosse forte, quasi insopportabile.
“Avete ragione...” disse, tornando ad adottare di nuovo il voi per rivolgersi a lei “... perdonatemi, sono stato uno sciocco...” alzandosi dal letto “... perdonatemi... vi prometto che non accadrà mai più...”

Lady Gwen 01-06-2016 02.40.36

Lo guardai comprensiva, anche se ciò di cui avevo bisogno era che lui mi stringesse per rassicurarmi e confortarmi, ma non insistetti.
"Buonanotte..." baciandolo di nuovo, per poi accarezzargli una guancia e mettermi sotto le coperte.

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Guisgard 01-06-2016 02.45.06

Quella carezza e poi Clio fece per andar via, ma Guisgard le prese la mano, quasi a volerle impedire di andare.
E restò così, per un lungo ed indefinito istante, con i suoi occhi in quelli di lei.
Poi lasciò la sua mano.
“Buonanotte, Clio...” disse piano.

Dacey Starklan 01-06-2016 02.48.05

Vederlo alzarsi ed allontanarsi da me fu un dolore profondo quasi lacerante.
Quel momento così magico e per me carico di promesse era scomparso.
Non volevo rinunciarci, non volevo rinunciare ad Ehiss ma c'era sempre la mia coscienza, che mi diceva di stare attenta, di avere una sorta di sicurezza prima di andare avanti.
" No" mormorai piano, ancora in forte contrasto interiore e afferrai la sua mano impedendogli di andare lontano.
" Io..." lo guardai sperando che capisse un po' perché ero sfuggente sebbene lo desiderassi tanto.
" So che non potete amare" dissi senza riuscire a guardandolo, perché quella consapevolezza mi faceva male, " non è ciò che vi chiedo... Voglio solo sapere se non sono altro che un capriccio , l'ennesima donna di cui poi scorderete il nome o se posso osare sperare di aver conquistato un posto nel vostro cuore... Se ci sono io...e nessun altra. Non vi chiedo di amarmi, perché so che non potete. Forse il mio amore potrà essere sufficiente per entrambi"

Clio 01-06-2016 02.50.03

Quella presa, decisa e dolce insieme.
Quello sguardo, intenso e profondo nel mio.
Un altro lungo istante ci tenne vicini, troppo vicini.
Finchè non mi lasciò andare, e io sorrisi piano, quasi timidamente.
"Buonanotte.." dissi soltanto.
Raggiunsi la porta e mi diressi verso la mia stanza.
Volevo restare sola e cercare di capirci qualcosa, ma volevo anche vedere Icarius e cercare di capirci qualcosa, anche se poteva essere pericoloso.
Così camminai piano nel tragitto, guardandomi intorno per vedere se fosse ancora tutto deserto, e per capire se Guisgard mi avesse seguito.
Forse sarà stata troppa prudenza, ma le buoni abitudini erano dure a morire.

Guisgard 01-06-2016 02.51.28

Gwen si coricò e Zoren la coprì ben bene con le lenzuola.
Poi si avvicinò alla finestra e restò a fissare il buio che circondava la casa.
Era inquieto e preoccupato.
Mille pensieri gli attraversavano la mente ed erano tutti agitati.
“Vorrei solo che questa notte passasse in fretta...” disse quasi rivolto a se stesso.

Lady Gwen 01-06-2016 02.56.11

Zoren mi rimboccò le coperte, per poi avvicinarsi alla finestra.
Era preoccupato, agitato, io lo sentivo e ci stavo troppo male.
Mi distruggeva vederlo così, soprattutto perché ero totalmente impotente riguardo quella situazione e avrei solo voluto svegliarmi da quell'incubo nel nostro scoppiettante carrozzone, mentre ci dirigevano verso una città sconosciuta per allestire il nostro spettacolo.

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