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Ammone annuì a Clio e i due, insieme ad Afel, seguirono il cane attraverso la brughiera.
Camminarono per un bel tratto, nell'oscurità e nei misteri di quelle lande, fino a quando videro un chiarore poco distante ed udirono delle voci. Il cane si fermò a pochi metri e dietro di lui fecero lo stesso i tre. Videro allora alcuni uomini attorno ad un fuoco acceso che parlavano fra loro. E Clio riconobbe la voce di uno di quelli. Era Rodolfo, il capo del Patto delle Civette. |
Nessun segno.
Nulla di nulla. Quella prigione era impetrabile, come un confine tra il mondo dei liberi e quello dei non liberi. Era un luogo remoto che per la legge degli uomini rendeva impossibile ogni contatto con i condannati. E più passava il tempo, più Altea era sempre più sola nella brughiera. Intanto Bensuon, non vedendola tornare, cominciò a spazientirsi. “Ma dove sarà finita...” disse fra se e se. |
Cosa dovevo rischiare.. nulla..Cassaluia disse ero un vulcano..ma tanto io cosa valevo? Nulla..meno di questi uomini rinchiusi...ogni cosa facessi andava storta e male.
E iniziai davanti alla prigione a parlare quasi urlando...magari lui mi avrebbe sentito..o come mi potevano portare in prigione.."Bene, arrestatemi...voi che siete qui dentro, sappiate ho portato un fiore...a un nobile uomo che forse si trova qui dentro..ho solo chiesto se era qua dentro e mi ha detto questa guardia potrei essere arrestata...allora sono pronta..carcerieri portatemi dentro se portare un fiore al proprio amato è un reato...e ve lo dice Altea" dissi tutto d'un fiato urlando quasi...tanto non avevo nulla da temere..tutto ciò che facevo era storto..era meglio rimanere reclusi ma lasciai il fiore davanti alla entrata della prigione col bracciale legato. E corsi via...fuggivo piangendo...e iniziai a incamminarmi..ora dovevo andare nella brughiera, e tornai nella strada di prima..sentivo rumori di animali notturni ma non temevo..ormai non temevo neppure più la morte, avrebbe posto fine alle mie sciocchezze ed eresie..forse ero veramente pazza...forse era meglio rinchiudermi a Las Baias sola e avrei finito la mia vita in solitudine. .il destino se avesse voluto mi avrebbe unita a Guisgard se era vivo..ma era vero io non meritavo quell'uomo. |
Sbiancai nel vederli.
Maledizione, Icarius... perché non mi hai ascoltato? E se l'avessero preso? Se fossero andati a prendere Giovanni? Dannazione, ce ne dovevamo andare di lì. Lanciai un'occhiata ad Ammone, sperando che anche lui l'avesse riconosciuto. Erano più di noi, ma forse potevamo cavarcela. Ammone valeva minimo per due, dopotutto. Certo, ma Afel? Ci fermammo, in silenzio, sperando di sentire qualcosa. Il cuore batteva sempre più forte. E se l'avevano già preso? |
Quelle ali di ghiaccio sembravano non avermi non lasciarmi.....De Gur era dietro di me.....mi accarezzo' i capelli......un lieve gesto........in certi momenti non ci sono parole......ci sono gesti che prendono il posto di mille domande......gia' le mie mille domande e le sue non risposte.........mi prese per mano come si fa con una bambina .....a cui in fondo si vuol bene.......mi fece alzare dalla sedia e mi porto' dinanzi al caminetto.......osservavo la fiamma......mentre le sue mani sapienti scioglievano i lacci del corpetto........le fiamme.....sembravano riflettersi sulla pietra del camino...come i miei pensieri.....come le sue mani su di me...docili......tenui come i colori di un pittore saggio.........ci ritrovammo nudi..distesi...sul tappeto dai mille toni del blu e del rosso.........il calore della fiamma sembrava non aver sciolto il gelo che ancora mi possedeva....ma le labbra di De Gur erano avide.......impazienti.....sembravano voler far volare via ogni nube dalla mia mente.......diventammo un unica cosa.....ci unimmo in unico spasmo...realizzando che il respiro diventava affanno.....che la voce diveniva gemito.......realizzando che la sua foga si era unita al mio essere......Amata.....Ero sua moglie........chiusi gli occhi.......e compresi che la mia era una prigione da cui pochi potevano fuggire.........il suo capo si poggio' sul mio seno...esausti....guardavo il soffitto......gli accarezzai i capelli......" Non ci sarà piu' bisogno di ricordarmi di essere tua moglie..........ti prometto che sarà l'ultima volta........"..........Il suo corpo era diventato pesante ...sul mio ......." Dovrai spostarti....o non respirero' piu'.....vuoi diventare vedovo ?...."risi spensierata.........fare l'amore con lui era per me una cosa importante...fondamentale...ma quella volta....sembrava cosi' strana......." Di pigrone........mi e' venuta una fame ?......dovremo andare a rubare qualcosa in cucina...che ne dici ti va ?......"...........Mentre gli porgevo le mani per aiutarmi ad alzare.......
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La figura restava li`, immobile, mostrando la sua maschera e i suoi grandi occhi verdi.
Ozzillon gli chiese incuriosito chi fosse. Del resto, chi di noi non era curioso di sapere chi si celasse sotto la maschera e il mantello? La figura pero`, con una certa arroganza e impertinenza nella voce calma, fredda e lineare, non volle rivelare la sua identita`. Subito dopo, prese un sacchetto di monete, lo porse ad Ozzillon e gli disse che avrebbe dovuto mettere in scena la sua opera se avesse voluto altri soldi. Tutto cio` sotto i nostri sguardi allibiti. |
Alle parole del sacerdote, mi segnai, poi, dopo aver sguainato la spada, usandola a guisa di croce, mi inginocchiai e ringraziai l'Onnipotente......Almeno per il momento, il Nemico era stato sconfitto.....Sicuramente, fino al Giorno del Giudizio, ci sarebbero state altre battaglie, ma fu confortante il vedere che essere un amico di Dio, oltre che un suo servo, poteva portare alla beatitudine, e alla contemplazione della Sua luce, anche in quella che poteva sembrare solo l'umile casa di povera gente.
https://lh3.googleusercontent.com/-V...-h547/_sl4.jpg Lentamente mi rialzai, ed osservai la povera donna svenuta sul letto, poi Don Nicola, e a lui mi avvicinai; -Domine Magister, la vostra Fede è grande, e Dio vi ha scelto come artefice della sua potenza- |
Il rumore del fuoco e della legna che si consumava faceva da sottofondo alle parole di quegli uomini.
Vi era un mormorio soffuso e confuso che si confondeva con le borracce che si passavano fra loro, il tintinnio degli speroni e i nitriti dei cavalli legati poco lontano. “Dobbiamo decidere ed agire...” disse Rodolfo ai suoi. “Si potrebbe rapirlo.” Propose uni di quelli. “Si e magari drogarlo per fargli fare ciò che deve, almeno in pubblico.” Aggiunse un altro. “Prima dobbiamo trovarlo.” Fece Rodolfo. “Così mi renderò conto se davvero somiglia così tanto al duca.” “Parlano di lui.” Ammone a Clio, che ben nascosti, insieme ad Afel e al cane di Giovanni, ascoltavano le parole di quegli uomini. |
Sospirai di sollievo, non l'avevano ancora trovato.
Annuii ad Ammone. "Dobbiamo trovarlo prima di loro..." Sussurrai, pianissimo "Anche perché credo siano in troppi per poterli attaccare.. È non sappiamo se ne arriveranno altri..." Sempre pianissimo, attenta a non farmi sentire "Stiamo all'erta, comunque...". Icarius, maledizione dove sei? |
“Ditemi almeno qualcosa di più riguardo quest'opera che chiedete...” disse Ozzillon alla misteriosa figura.
“E' facile scrivere un'opera teatrale.” Rispose questa. “Basta dare al pubblico ciò che chiede. Infondo ogni uditorio domanda le medesime cose ed è affascinato da ciò che rende speciale la vita di un uomo. Dunque scrivete una storia d'Amore e d'avventura.” Guardò con i suoi occhi verdi tutti i membri della compagnia che assistevano a quella curiosa scena. “Quella ragazza, ad esempio...” indicando Gwen “... potrebbe fare la protagonista... si, una storia in cui un innamorato, per amor suo, viva grandi avventure e compia immortali imprese.” Tornò a guardare Ozzillon. “Scrivete dunque una storia così... ma purché in essa vi sia il Fiore Azzurro...” |
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