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Don Nicola osservò con attenzione Clio.
Come se la stesse scrutando fin nell'anima. “Ragazza mia...” disse “... vieni qui, parli di fantomatici nipoti di duchi ormai defunti... e poi di maledizioni... come potrei prenderti sul serio? Forse dovresti tornartene a casa... va e lasciami alle mie orazioni...” |
L'uomo fu sbattuto in quella cella..sicuramente era il ricercato.
Ma alle parole del soldato trasalii..."Come ti permetti di chiamarmi sgualdrina..guarda non sono tua madre..". La porta fu chiusa e calò il silenzio...silenzio...potevo sentire solo il mio respiro affannoso dalla rabbia...non avevo il coraggio di guardare il recluso, anche perchè vi era una parete e lo intravidi di sfuggita e rimasi zitta..sentendo i suoi movimenti, se stesse male o altro...lo avevano chiamato..rinnegato. |
Rovolin congedò le dame con un cenno della mano, restando solo con Gwen.
“Non mi avete risposto, milady...” disse, richiudendo il libro che stava leggendo fino a poco prima “... perchè quando vi ho fatto chiamare non siete tornata da me? Avremmo forse chiarito senza problema alcuno... non pensate?” |
"No, non penso. Non in quel momento. Ora voi rispondete a me" con gli occhi fissi nei suoi.
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Un silenzio profondo era calato tra le due celle, separate solo da un muro laterale.
Altea masticava amaramente per come i soldati la trattavano, mentre nella prigione accanto non si udiva niente. Il prigioniero era stato gettando lì con le catene ai polsi. Ed infatti il tintinnio delle catene era l'unico rumore che si udiva provenire da quella cella. |
Il Capitano mi sorrise e se ne andò da dove era venuto. Il mio cuore sperava di rivederlo presto, ma non volevo farmi illusioni... dopotutto, era pur sempre un pirata.
Guardai dalla finestra... sarei uscita un po', restava un altro paio d'ore di luce ed io mi sentivo troppo inquieta per restare chiusa in camera. Mi vestii e mi diressi verso la camera di mia madre, da un paio d'anni inferma. Le diedi un bacio, accomodandole lo scialle sulle spalle. "Spero vi sentiate bene oggi, madre... io esco a fare una passeggiata, passo più tardi per la buonanotte..." Scesi lo scalone che portava al pianterreno e mi diressi verso il portone. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Potevo udire il tintinnio di catene..lo avevano legato quindi e mi presi di coraggio e parlai a bassa voce.."State bene...siete voi l' evaso? Non abbiate paura di me..non conosco nulla di voi e vi ho solo visto incappucciato e io..sono rinchiusa senza motivo" sospirai.
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Sheylon sbadigliò a quella domanda di Dacey, spalancando le sue fauci come se fosse un grosso gattone pigro.
Ed Ehiss invece rise di gusto. “In effetti” disse il cavaliere alla ragazza “non avete sbagliato nel porre quella domanda a Shaylon, sapete? Infatti si dice che le donne d'Oriente siano le più belle. Basti pensare ad alcuni monumenti tra i più incredibili del mondo, che furono costruiti proprio in Oriente. I Giardini Pensili ad esempio, o il Taj Mahal. Ed entrambi sono stati concepiti per ispirazione di una donna. Senza poi dimenticare le celebri Le mille e una notte, dove sono descritte alcune tra le principesse più affascinanti.” Facendole l'occhiolino. “Dunque Sheylon proviene da terre che ne sanno parecchio di bellezza femminile.” Si alzò. “Non temete... sistemare assi non è un lavoro per principesse. Se volete rendervi utile potete sempre farmi compagnia mentre lavoro con una bella storia. Oppure potete parlarmi un po' di voi.” |
Sospirai.
"Se avessi fatto dei giri di parole, se avessi cominciato con dei convenevoli sarebbe stato meglio?" Sorrisi appena. Poi, senza dire nulla mi tolsi il mantello, e lo posai sulla sella di Ercole. Così da mostrare la mia divisa verde aurea, con il medaglione ducale che mi designava come capitano.. E solo un duca poteva nominare un capitano. Ma c'era dell'altro, sotto la giubba dell'uniforme portavo una catenina preziosa. Una catenina che mi aveva regalato lord Anione per il mio diciottesimo compleanno. Era un cimelio di famiglia dei Taddei, un ciondolo a forma di civetta e dietro un incisione che non avevo mai compreso pienamente. Chissà, magari per lui aveva senso. Mi tolsi la collana e la porsi al frate. "Lord Anione ha accolto a Capomazda me e mio padre durante il nostro esilio.." Dissi, piano, con tono che cercava senza riuscirci, di contenere l'emozione. "Mi ha protetta quando sono rimasta orfana, ha creduto in me, mi ha permesso di arruolarmi, di combattere per lui... Dopo anni mi ha nominato capitano.. E io avrei dato volentieri la mia vita per lui.." Sospirai "Ma ora lui non c'è più, e tutto quello che posso fare e difendere quella terra che amava più della sua stessa vita.." Mormorai. "Per questo sono qui.. Per questo vi sto chiedendo aiuto.. Ser Gervan dice che siete l'unico a sapere dove si trovi il ragazzo..." Sostenendo lo sguardo del frate con il mio, carico di emozioni. "So che se il mio signore si è fidato di voi è perché era certo che non lo avreste rivelato ad alcuno, è l'unica speranza che ho.." Abbassando lo sguardo. "Non mi aspetto che mi crediate sulla parola ma.. Vi prego, mettetemi alla prova, interrogatemi, datemi la possibilità di privare le mie parole, vi prego..". |
Gaynor raggiunse il portone del palazzo per una passeggiata, ma prima che potesse varcarlo qualcuno la chiamò.
“Altezza...” disse Anmara “... dove andate? Non è consigliabile uscire dal palazzo... la situazione è quella che è... volete forse rischiare la vostra incolumità?” |
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