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Misi in moto la Ferrari e sfrecciai nella strada, ero felice e mi stavo avviando in pizzeria a prendere delle pizze take away.
Ad un tratto il cellulare suonò. .chi poteva essere..schiacciai il tasto e misi il vivavoce.."Si pronto?". |
Ascoltai i loro dialoghi per poi sentirmi confusa. Che razza di gioco era? Poi nomino l'auto ed iniziai a capire qualcosa. Wong mi guardò ed io rimasi impietrita. Non riuscivo a parlare, potevo solo respirare lentamente e con fatica.
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Non avevo visto niente di più inquietante in vita mia.
Lo guardavo con due occhi spalancati mentre cercavo nel database della mia mente qualcosa che potesse assomigliargli. Niente. Niente di niente. Che diavolo era? Ci avvicinammo alla macchina, pronti a risalire e sfrecciare via in velocità. Ma quella creatura, qualunque cosa fosse, fu più veloce di noi. E tutto ciò che vidi fu della luce che fuoriuscendo dai suoi occhi e dalla sua bocca, ci colpì in pieno. |
Il capo era inguaribile. E dopotutto, pensò Nora, quell'uomo non aveva torto.
Era giusto che il collezionista avesse ciò che chiedeva, a nessuno piace spendere i propri soldi e rimanere insoddisfatto. Solo che questo Arystos non lo avrebbe mai capito. Grazie ai suoi riflessi attenti e sempre pronti, come quelli di un serpente, Nora afferrò la pistola che Nero gli lanciava. La sua proposta le sembrò più che ragionevole. Inarcò un sopracciglio al suo complimento su di lei. Nessun uomo gliene aveva mai fatto uno. Anche perché gli unici "uomini" con cui aveva avuto a che fare erano stati i ragazzini dell'orfanotrofio, ma con quelli il più delle volte ci aveva litigato o fatto a botte, quindi di sicuro non le facevano i complimenti, nonostante lei riuscisse a guadagnarsi il loro rispetto. Fatto sta che non aveva mai nemmeno avuto un ragazzo. Non l'aveva mai considerata una cosa indispensabile; era riuscita a sopravvivere da sola, quindi perché non continuare? Nero andò via e lei restò qualche minuto a rigirarsi la pistola fra le mani, studiandone il peso, il metallo freddo che la componeva, la superficie ruvida del calcio. Poi la posò sotto il bancone e tornò a leggere il libro di poco prima, dopo aver scoccato un'occhiata ad Arystos. |
L'uomo che mi stava davanti si tolse lentamente la maschera, mostrando così il suo volto. Rimasi a fissarlo stupita... mi sarei aspettata di vedere un mostro dai lineamenti corrotti dalla malvagità e invece i miei occhi stavano adesso guardando l'uomo più bello che avessi mai visto.
"Mio Dio..." non potei fare a meno di esclamare "Come può un viso così angelico adornare un animo corrotto?" Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Un raggio luminosissimo ed accecante che colpì in pieno Guisgard e Clio.
Lui cadde a terra, quasi spinto via, restando come intontito. Lei invece, grazie ai suoi pannelli oculari in grado di filtrare la luce, non ebbe conseguenze. Un attimo dopo la misteriosa e spettrale figura sembrava come sparita nel nulla. |
Quell'uomo sorrise a Gaynor.
Forse perchè hai una percezione del Bene e del giusto corrotta...” disse lui, fissandola con i suoi occhi azzurri “... è tipico di voi persone comuni... credere che la sola verità sia la vostra...” |
Quella luce, quella luce accecante e intensa.
Non sapevo cosa sarebbe successo, nè che cosa stava succedendo. Vidi Guisgard cadere a terra, ma i miei pannelli oculari mi salvarono. Allora mi preparai a combattere, ma quella figura svanì nel nulla. Allora corsi da Guisgard, chinandomi su di lui per vedere se stesse bene. Non volevo restare lì un minuto di più, così lo alzai agilmente e lo posso con delicatezza sul sedile del passeggero, salendo poi io dall'altra parte. Solo quando sigillai ermeticamente le portiere, tirai un sospiro di sollievo, e mi voltai verso di lui. "Ehi.." dolcemente "Come stai?" sfiorandogli piano il viso. |
Le mani di Elv spogliarono lentamente Gwen dei suoi vestiti.
Infine scivolò via anche il reggiseno. Il teppista allora guardò la ragazza negli occhi e poi il suo sguardo scese sui seni ormai scoperti. Li guardò per un lungo istante e poi, piano, cominciò a toccarli con le dita, delicatamente. Tocchi leggeri ma sensuale, accarezzando quei seni con gentilezza, disegnando su di essi dei cerchi sempre più stretti. Poi si chinò ed iniziò a giocarci con la bocca. |
"Tu dici?" Chiesi inarcando un sopracciglio "Rapire una donna e tenerla rinchiusa per chissà quale scopo è una buona azione? Strappare una madre ai propri figli è magari una somma dimostrazione del Bene?"
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