Altea bussò e chiamò, ma dalla stanza nessuno rispose.
Un attimo sentì dei passi all'esterno, verso il ponte levatoio del palazzo.
Alcune guardie salutarono il duca, come se lui passeggiasse verso l'ingresso.
Era dunque fuori, tra la Porta dei Leoni e il fossato.

Elv rise, aggiustando poi delle boe lungo il parapetto.
"Beh, andare per mare in cerca di coralli è un pò come andare in crociera..." disse a Gwen "... no?" Poi scosse il capo. "Ti avverto, ragazzina... questa non è la barca di Greenpeace, chiaro? Non voglio attivisti e animalisti a bordo. Salpiamo per dare la caccia ad un grosso squalo bianco. Se la coscienza fa le bizze, allora consolati che lo faccio per salvare i bagnanti per la prossima Estate." Facendole l'occhiolino.

Anni fa forse avrei reagito quasi con un gridolino di gioia a quelle parole del rettore, ma in tanti anni avevo ormai imparato a controllare le mie reazioni e a fingere, soprattutto davanti a chi era più potente di me.
A volte anche davanti agli studenti, ma lì per motivi diversi, mica potevo insultarli.
"Beh, devo confessarle che non osavo sperarlo!" gli sorrisi.
Poi mi soffermai su una cosa che aveva detto, qualcosa che era passato in secondo piano, in quella miriade di informazioni per me così importanti.
"Addirittura in incognito nei miei seminari, così mi lusinga rettore!" con un sorrisetto divertito.
Poi tornai seria e concentrata sulla mia missione.
"Mi parli di questo finanziatore!" incuriosita.

No, non era in camera....respirai lentamente.
Poi udii delle voci, mi sporsi di più ed udii le guardie. Era fuori, ah....stava mica partendo cosi? Con la sua solita indifferenza?
Beh, doveva sapere io conoscevo quel Palazzo più di lui visto prima ero stata la Preferita del suo predecessore.
Aprii una piccola porticina, presi delle scale a chiocciola alzandomi la gonna e le sottovesti e andai verso la Porta dei Leoni ed il ponte levatoio e uscii camminando da una finestra a carponi.."Egregissimo Duca" urlai e muovendo le mani;che situazione raccappricciante, speravo solo nessuno mi vedesse.

"La stessa cosa..." dissi sarcastica.
Poi, lo guardai al suo discorsetto di fine anno.
Ammirevole, davvero.
"Interessante. È il tuo discorso di ringraziamento per Stoccolma, quando ti daranno il Nobel per la Pace?" commentai, con un sorriso candido appositamente per irritarlo.
Francamente, mi importava poco dei bagnanti, che potevano benissimo andare al mare altrove.

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Altea uscì e lo vide.
Era in piedi, contro il crepsculo, come un'ombra inquieta.
I suoi capelli bruni e mossi erano appena accarezzati dall'aria fresca dell'imbrunire.
Lei lo chiamò, ma lui non sentì.
Un rapido balzo, una corsa agile e salì sul ponte della Santa Caterina.
Arrivò al castello di poppa e si voltò verso il palazzo, fissandolo con i suoi occhi azzurri ed inquieti.
Poi aprì la porta e scomparve nel castello di poppa.
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"Non lo conosco neanche io." Disse Roan a Destresya. "So soltanto che è interessato alla spedizione. Non mi chieda il perchè. Forse non conviene neanche fare troppe domande. So solo che sarà lui a venire da noi. Già domani." Fissandola. "Lei ha qualche assistente o collaboratore che vuol portarsi dietro?"

"Più che il Nobel" disse Elv divertito "a me interessa la sceneggiatira del film che faranno su di me. Immagino già il titolo, sai? Il cacciatore di squali!" Con fare solenne. "Ovviamente dovranno scegliere un attore fascinoso come me." Rise. "Eh, non è facile trovarne di così piacenti." A Gwen.

Lo vidi, era di spalle ma lo avrei riconosciuto tra mille, quelle spalle forti e sicure che più volte avevo cercato per darmi coraggio e sicurezza.
Osservai in silenzio ogni sua mossa, era vero....era saltato sulla Santa Caterina, non comprendevo. Non potevo immaginare fuggisse così, lasciando Capomazda e infischiandosene.
Allora raggiunsi la Porta dei Leoni, salutai le guardie e quei mesi di ventura mi insegnarono bene a muovermi in ogni pericolo, pure sui ponti levatoi.
Lo attraversai ma in modo pacato, camminai lungo il pezzo di brughiera, da dove dalla mia camera avevo visto attraccata la Santa Caterina.
"Sono Altea" dissi vicino la nave "Ho visto Matiz, si è proprio messa sopra la nave, mi fate salire gentilmente..oh, non è un problema se Sua Signoria non vuole parlarmi". Rimasi lì immobile, sentivo l' umidità e il vento della brughiera che muoveva i miei lunghi capelli biondi e le eleganti vesti...non c'era pace per il mio povero Cuore.

Aggrottai la fronte ascoltandolo.
Che tipo si era scelta, mia zia, davvero...
"Di sicuro, più modesti è veramente difficile..." replicai, secca, con un sorrisetto beffardo.
Poteva dire ciò che voleva, ma non sarei mai stata d'accordo.


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