Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 07-11-2016 16.24.38

“Dannato...” disse Arystos guardando la porta da dove era uscito Nero “... che il diavolo se lo porti...” sputando a terra.
Guardò Nora che leggeva e poi andò nel retro, tornando poco dopo con un grosso registro.
Lo sfogliò e poi annuì.
Compose allora un numero telefonico e chiese ad uno dei suoi fornitori una pistola.
Quella promessa al collezionista, stavolta però autentica.
“Vado a prenderla...” rivolto a Nora “... ci impiegherò un'ora... dovrò tirare sul prezzo per guadagnarci... quando tornerò tu la porterai a quei figli di cane, chiaro?”
Ed uscì.

Lady Gwen 07-11-2016 16.29.50

Il suo sguardo fu nel mio per qualche secondo, poi scese sui miei seni scoperti, iniziando a sfiorarli con le dita.
Delicatamente, con gentilezza, mentre io rimanevo ad osservarlo con espressione quasi incantata per quella sua dolcezza.
Poi la sua bocca li raggiunse, al posto delle sue dita, mentre le mie affondarono nei suoi capelli ed i miei occhi si serrarono, per rendere quel piacere ancora più intenso, ancora più profondo.

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Guisgard 07-11-2016 16.30.05

“La... testa...” disse confusamente Guisgard a Clio “... mi gira... e vedo... vedo appannato... ma chi diavolo era? Come a fatto a rialzarsi così dopo essere stato investito?” Massaggiandosi la testa.

Guisgard 07-11-2016 16.34.43

L'uomo sorrise e guardò ancora il corpo nudo di Gaynor.
“Una madre di due bambine non dovrebbe restare nuda davanti ad uno sconosciuto...” disse, per poi premere un bottoncino su un comodino.
Poco dopo entrò la ragazza orientale con un nuovo velo di seta bianca.
Lo porse all'uomo, mostrò un inchino ed uscì.
Lui allora si avvicinò alle spalle di Gaynor e adagiò, con delicatezza, quel velo sulle sue nudità.
La seta, fresca e profumata, scivolò sulla pelle liscia di lei, coprendola.
Sempre restando alle sue spalle, l'uomo cinse con le braccia i fianchi di lei, legandole quel velo all'altezza della vita.
E nel farlo sfiorò i suoi seni.

Nora 07-11-2016 16.35.24

Per poco Nora non scoppiò a ridere alla reazione di Arystos, ma vedendo che l'uomo la guardava ogni tanto si trattenne.

Poi il capo ordinò la pistola.
"Sì, sì, capo..." rispose la ragazza, ma lui era già andato via.
Tuttavia non le dispiaceva una giornata diversa, nonostante avesse visto quell'ometto occhialuto e scorbutico tentare di usare una pistola.
Anzi, forse proprio per quello... pensò ironicamente Nora.

Guisgard 07-11-2016 16.42.45

A lungo Elv giocò, chino, sui seni di Gwen, mentre lei stringeva fra le dita i capelli di lui.
E quel gioco portò ad una piacevole estasi la ragazza, con la bocca di lui, avida dei suoi seni, che infaticabile non cessava di farla impazzire.
Allora, vinto dal desiderio, il bel teppista dagli occhi neri, si sedette sul letto e denudò definitivamente la giovane, per farla poi salire a cavalcioni sulle sue gambe.
E così si unirono in un'appassionata danza d'Amore e di piacere.
http://cdn.skim.gs/image/upload/v145...rds_inqrv2.jpg

Clio 07-11-2016 16.43.33

"Sei al sicuro ora..." sussurrai dolcemente "Non ne ho idea.." sospirai.
"Guido io.." annuendo "Andiamocene via di qui.." guardando la strada "È lontana casa tua?".

Guisgard 07-11-2016 16.45.27

Poco dopo Arystos tornò nel negozio e mise davanti a Nora una scatola, per poi aprila.
Conteneva la pistola.
“Torna da quei bastardi e lasciagli la pistola...” disse “... col mio augurio che possano finire presto all'Inferno. Su, sbrigati.” Ordinò.

Lady Gwen 07-11-2016 16.50.12

Quell'estasi aumentava, mentre la sua bocca continuava in quel gioco che mi faceva gemere e impazzire senza sosta.
Alla fine mi spogliò del tutto e, una volta sulle sue gambe, quella danza d'Amore appassionata ebbe finalmente inizio, coi nostri corpi uniti, le nostre bocche incatenate e le mani intrecciate.
Non poteva esistere nulla di più bello in quel momento, di più perfetto.
Non poteva esistere nulla, oltre noi due.

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Lady Gaynor 07-11-2016 16.54.17

"Il velo me lo hai strappato tu di dosso... fosse per me a quest'ora sarei a casa in pigiama..."
Lo vidi premere un pulsante su un comodino e, poco dopo, entrò la ragazza orientale con un altro velo bianco. Lui lo prese e, invece di ordinarmi d'indossarlo, scivolò alle mie spalle e lo fece lui stesso. In una specie di abbraccio, mi legò il velo a mo' di pareo intorno ai fianchi. Nel fare questo gesto, le sue mani sfiorarono i miei seni. Sussultai a quel contatto come se mi fossi scottata e vidi con orrore i capezzoli che si inturgidivano. Era di certo una reazione al fresco contatto della seta sulla pelle, non poteva essere altro. Quando lui ebbe finito, mi girai di scatto e lo guardai negli occhi.
"Chi sei? Cosa cerchi da me?"

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