Camelot, la patria della cavalleria

Camelot, la patria della cavalleria (http://www.camelot-irc.org/forum/index.php)
-   Fuori tema (http://www.camelot-irc.org/forum/forumdisplay.php?f=14)
-   -   Il giardino dei saluti... (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=184)

brianna85 13-07-2016 13.03.24

Grazie sir hastatus è stato molto interessante leggere quelle cose su galgano

Altea 26-07-2016 16.47.32

Questo giardino è abbastanza silente in questo periodo..mi chiedo il motivo..a parte io sono una persona che crede fortemente il silenzio vale più di mille parole..e si trova pure bene nel silenzio.
Comunque, se a volte sarò un pò assente sarà per le tanto sognate vacanze..sempre nella nostra bella Penisola...ma visto la tecnologia ci segue sempre, penso di non essere molto assente tranne per godermi dei bei posti. Sabato arrivo a Napoli e poi andrò nell' Isola del Grande Vulcano...e un pensiero a voi lady Elisabeth e a Taliesin..che manca troppo a queste lande.

Buon pomeriggio Camelot :smile:

Nora 03-08-2016 12.32.11

Mi è stato insegnato a vedere il cibo come un dono, un ringraziamento anche, perchè no, e voglio ringraziare tutti voi per avermi accolta in questo Reame :smile:




http://www.philodex.com/com/wp-conte...n-tea-main.jpg



Buongiorno, Camelot :smile:

Hastatus77 03-08-2016 12.36.49

Grazie a voi, per il "pranzo" e per la vostra presenza.

Altea 03-08-2016 13.46.45

Che squisitezza milady Nora. .grazie mille :smile:

Altea 10-08-2016 23.37.11

Così triste e struggente ma meravigliosamente bella...
Buonanotte alla mia Camelot ...

"The Lady of Shalott"

Lungo entrambe le rive del fiume si stendono
vasti campi di orzo e segale
che rivestono la brughiera fino a incontrare il cielo;
e attraverso i campi corre la strada
verso la turrita Camelot;
e la gente va e viene,
guardando dove i gigli sbocciano
attorno all’isola, lì sotto,
l’Isola di Shalott.

Salici impalliditi, pioppi tremuli,
lievi brezze si oscurano e fremono
nella corrente che scorre perpetua
intorno all’isola nel fiume,
fluendo verso Camelot.
Quattro mura grigie, quattro torri grigie
sovrastano un prato di fiori,
e l’isola silenziosa dimora
la Signora di Shalott.

Solo i mietitori, falciando mattinieri,
nell’orzo barbuto
odono una canzone che echeggia lietamente
dal fiume che limpido si snoda,
verso la turrita Camelot.
E sotto la luna lo stanco mietitore,
ammucchiando covoni sull’arioso altipiano,
ascoltando sussurra «È la maga»
la Signora di Shalott.

Lì intesse giorno e notte
una magica tela dai colori vivaci.
Ed aveva sentito una voce secondo cui
una maledizione l’avrebbe colpita
se avesse guardato verso Camelot.
Non sapeva quale fosse la maledizione.
E così tesseva assiduamente,
ed altre preoccupazioni non aveva,
la Signora di Shalott.

E muovendosi attraverso uno specchio limpido
appeso di fronte a lei tutto l’anno,
ombre del mondo appaiono.
Lì vede la vicina strada maestra
snodarsi verso Camelot;
ed a volte attraverso lo specchio azzurro
i Cavalieri giungono cavalcando a due a due
lei non ha alcun Cavaliere leale e fedele,
la Signora di Shalott.

Ma con la tela ancor si diletta
ad intessere le magiche immagini dello specchio,
perché spesso attraverso le notti silenti
un funerale con pennacchi e luci
e musica andava a Camelot;
o quando la luna era alta,
venivano due innamorati sposati di recente.
«Mi sto stancando delle ombre» disse
la Signora di Shalott.

A un tiro d’arco dal cornicione della sua dimora,
lui cavalcò fra i mannelli d’orzo.
Il sole giunse abbagliante fra le foglie,
e splendente sui gambali di ottone
del coraggioso Sir Lancelot.
Un cavaliere con la croce rossa perpetuamente inginocchiato
ad una dama nel suo scudo,
che scintillò sul campo giallo,
presso la remota Shalott.

La sua fronte ampia e chiara scintillò al sole;
con zoccoli bruniti il suo cavallo passava;
da sotto il suo elmo fluirono, mentre cavalcava,
i suoi riccioli neri come il carbone,
Mentre cavalcava verso Camelot.
Dalla riva e dal fiume
egli brillò nello specchio di cristallo,
“Tirra lirra” presso il fiume
cantò Sir Lancelot.

Lasciò la tela, lasciò il telaio,
fece tre passi nella stanza,
vide le ninfee in fiore,
vide l’elmo ed il pennacchio,
e guardò verso Camelot.
La tela volò via fluttuando spiegata;
lo specchio si spezzò da cima a fondo
«La maledizione mi ha colta» urlò
la Signora di Shalott.

Nel tempestoso vento dell’est che sferzava,
i boschi giallo pallido si indebolivano
l’ampio fiume nei suoi argini si lamentava.
Dal cielo basso la pioggia scrosciava
sopra la turrita Camelot;
lei discese e trovò una barca
galleggiante presso un salice,
e intorno alla prua scrisse
la Signora di Shalott.

Ed oltre la pallida estensione del fiume
come un’audace veggente in estasi,
che contempli tutta la propria mala sorte -
con una espressione vitrea
guardò verso Camelot.
E sul finir del giorno
mollò gli ormeggi, e si distese:
l’ampio fiume la portò assai lontano,
la Signora di Shalott.

Si udì un inno triste, sacro
cantato forte, cantato sommessamente
finché il suo sangue si freddò, lentamente
ed i suoi occhi furono oscurati completamente,
volti alla turrita Camelot.
Prima che, portata dalla corrente,
raggiungesse la prima casa lungo l’argine
canticchiando il proprio canto morì
la Signora di Shalott.

Sotto la torre ed il balcone
vicino il muro del giardino e la loggia
lei galleggiò, figura splendente
di un pallor mortale, tra le case alte
silente dentro Camelot.
Vennero sulla banchina
il cavaliere, il cittadino, il Signore e la Dama
e intorno alla prua lessero il suo nome
La Signora di Shalott.

Chi è? Che c’è qui?
Nel vicino palazzo illuminato
si spensero i regali applausi
e, per la paura, si segnarono
tutti i cavalieri di Camelot.
Ma Lancillotto rifletté per un po’
E disse «Ha un bel viso;
Dio nella sua misericordia le conceda la pace
la Signora di Shalott».


Lord Alfred Tennyson

http://de.wahooart.com/Art.nsf/O/8BW...-Shalott-S.JPG

Taliesin 19-08-2016 11.47.52

Così triste e così struggente, ma meravigliosamente bella...
come una Dea di rima baciata di Fanciulla, che nel grigio torpore di giostre arrugginite e parodie di convenienza, attendeva il mio Ritorno

Taliesin, il Bardo

"Quando tu sarai vecchia e grigia e sonnolenta,
Col capo tentennante accanto al fuoco, prenditi questo libro,
E lentamente leggilo, e sogna del tenero sguardo
Che gli occhi tuoi ebbero un tempo, e delle loro ombre
Profonde; quanti furono a amare i tuoi attimi
Di grazia felice, e quanti amarono, con falso o vero amore,
La tua bellezza; ma uno solo amò l'anima peregrina
Che era in te, e il dolore del tuo volto che muta.
Curva di fronte ai ceppi risplendenti mormora,
Con lieve tristezza, come Amore fuggì, come percorse
Passando, i monti che ci stanno alti sul capo,
E nascose il suo viso fra un nuvolo di stelle..."


William Butler Yeats
(1865-1939)

Altea 19-08-2016 13.45.18

Ho sentito una brezza lieve pervadermi il volto fatta di suoni e magia e purezza.

Quando leggerò quel libro e tali ricordi sfioreranno l'anima mia come questa brezza vi sarà il ricordo del suono di un Bardo e le sue note intoneranno parole per, ancora, ricordarmi che quel sogno fanciullo chiamato Camelot si ancora vive nel cuore mio.

Buongiorno Camelot..buongiorno Taliesin.:smile:

Altea 24-08-2016 14.29.09

Quando la Natura si fa sentire, non apre solo una voragine in essa ma nell' animo umano la quale non potrà più remarginarsi.
Qui a nord est lo sappiamo molto bene..in quel lontano 1976 la voragine si è aperta per non chiudersi più. Qui hanno pure dato un nome a quella voragine nella nostra lingua "Orcolat"..un orco malefico, un diavolo. E la gente, ancora, ad un piccolo oscillamento con quella dignità vive silenziosamente nella paura quell' Orco possa danneggiare non solo la Terra ma pure l' anima.
Lo vedi negli occhi della gente...di mia madre che parla con una signora a maggio e asserisce "Ah, pure quel maggio faceva quel caldo insolito..ricordi?" e rimangono a guardarsi silenziosamente ma io le osservo..il vago timore potrebbe tornare nella nostra Terra.
Prego non sia un momento di critiche o proteste di polemiche..perchè ora la parola è solidarietà, unione..quella che molti hanno avuto arrivando quel maggio del 1976, che ogni anno verrà ricordato non solo per la sua gravità ma per dire.."Si può fare..si può riemergere anche se la voragine farà male per tutta la vita"..un pensiero particolare di oggi.

Buongiorno Camelot..

Taliesin 25-08-2016 11.04.36

Il Soffio della Scimmia…

“Come un rombo lontano simile al passaggio di una contraerea di perduta memoria ariana, l’aria ferma ed irreale si è destata dal morbido abbraccio di Morfeo fatto di sogni e di risa disseminati nell’indomani della grande ricorrenza della festa degli uomini, mentre le mura si squarciavano nell’attesa di una morte inconsapevole dove a stento si rammucchiavano le idee e le consapevolezze. Una massa di materia deforme accartocciata nelle membra dei sopravvissuti e negli sguardi di morti viventi che trascinavano le loro vesti lungo il selciato dei ricordi e delle flebili speranze di vite spezzate. Ancora una volta il Soffio della Scimmia ha portato il suo olezzo di fuoco tra il popolo degli uomini, trascinando nella deforme perdizione ogni sentenza di circostanza, ogni parola di saggezza. Rimane solo uno sconcertante silenzio fatto di rumori assordanti di coloro che dovrebbero soltanto tacere…”

Taliesin, il Bardo

p.s. Lady Altea, la vostra presenza, con le vostre parole di saggezza ha spezzato un pizzico di rumore, come un'anomalia, come una speranza, come una certezza.


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 13.59.42.

Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli
Creative Commons License