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Tutti e tre impallidimmo a quelle parole.
Che fossero questi gli intenti ci era stato chiaro fin da subito, ma sentirglielo dire era ancora peggio. Intanto di Zoren non c'era neanche l'ombra. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Il mondo sarebbe dunque cambiato in pochi giorni?" Risposi a Gozzone "Beh, del resto adattarsi non è un grosso problema, ma per vedere questo mondo mutato bisogna andar via da qui. Questo è come un giardino delle favole, lontano da tutto e da tutti... nelle Flegee non posso tornare, almeno non ora, perché il nuovo arciduca di Capomazda, ammesso che l'abbiano eletto, mi farebbe prigioniera all'istante. Però non vi nascondo che mi piacerebbe tornare al mondo comune, fra la gente, anche se allo stato attuale delle cose dovrei lavorare come una popolana qualsiasi... io, la regina Gaynor..." finii con una smorfia malinconica.
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Sorrisi a quelle parole del sacerdote.
"Se, magari.." vagamente divertita "Sono solo ospite e ho chiesto un vestito pulito..." sospirai "Mi ha portato più guai che altro, credetemi..." scuotendo la testa, mentre il ricordo dello sguardo freddo di Icarius velava nuovamente i miei occhi di malinconia. "Allora sarà meglio che vada.." sforzandomi di sorridere "Non manca molto all'alba.." lanciando un lungo sguardo al cielo. Ma dove potevo andare? Icarius mi aveva mandato via, Guisgard era meglio che lo evitassi. Dovevo continuare la mia ricerca di una via di fuga, quello sì. |
Non mi piaceva restare li da sola. Avrei preferito seguirlo di sotto ma capivo anche le sue abitudini, la sua indole del cavaliere solitario che qui si mostrava.
La campana continuava con i suoi rintocchi e ben presto questi richiamarono le persone. La gente che avevamo visto in chiesa ecco che riappariva dove aver passato chissà dove la giornata. E tutti in fila andavano per la messa. Dovevo dirlo ad Ehiss, o almeno usare questa informazione per uscire dalla stanza. Così aprii la porta e cauta percorsi il corridoio e le scale. |
Istintivamente guardai il castello...era decadente, desolato e quasi disabitato. Un brivido mi pervase..avessi forse vissuto un sogno, una illusione..cosa mi aveva venduto quell' uomo tramite quella chiave..una illusione perchè lui sapeva dove mi portava e sapeva forse che non riuscivo ad amare ed era riuscito a risvegliare il mio cuore tramite Andros. Guardai il ciondolo con il simbolo dei pirati e lo Scorpione...forse era una chimera pure quello.
Sapevo solo tutto quello aveva creato un vuoto enorme dentro me, avevo già sofferto in passato per Amore e ora provavo la stessa sensazione...nessuno più si prenderà il mio Cuore. Dovevo agire in fretta, misi la sacca alle spalle e legai bene il prezioso corno alla cinta della veste di Cramelide. Guardai attorno...ritornare dalla via in cui ero arrivata era pericoloso, sarei tornata nella città, quelli della bottega mi avrebbero visto e pure Tintus. Sotto vi era il mare...era la via di uscita più sicura. Vidi un sentiero che scosceso scendeva verso la spiaggia sottostante e lo imboccai, mi tenni tra le rocce della scogliera e qualche albero e finalmente ero a terra. Mi guardai attorno e decisi di andare avanti...e mi incamminai solitaria per la spiaggia...dovevo scacciare tutto quanto, guardai il Sole che stava facendo capolino..quel Sole che Andros non avrebbe mai potuto vedere e mi si strinse il cuore nuovamente. E se, invece, il barone aveva ragione definendolo un bugiardo come quel dio? Perchè mai non mi disse chi aveva gettato l' incanto, come si poteva porre rimedio..avrei dato tutta me stessa...forse non mi aveva mai amata, ero come tutte quelle modelle che poi non erano più tornate..ecco svelato il mistero..e ricordai alcune sue parole quando gli dissi conduceva una vita monotona lui rispose non era così..amava la compagnia e il buon vino..e pure amare..e dove e quando se non poteva uscire ma ad un tratto ricordai quella immagine appena arrivata al maniero all' Alba...persone che ballavano allegre una danza pagana..lo avrei seguito anche laggiù ma lui non mi aveva voluto rendere partecipe della sua vita...no, non era Amore il suo era solo infatuazione o lussuria. "La vita continua Altea...sii speranzosa" e cercai di essere più positiva. Vidi un pescatore preparare le sue reti e mi avvicinai..."Buongiorno messere, scusi dove mi trovo?Sto cercando di lasciare Monte del Dragone..dove è il posto abitato più vicino e come fare per raggiungerlo?". http://i66.tinypic.com/2qxrdb8.jpg |
Nepote ed il dottore osservarono ancora la buca e la cantina, per poi risalire su.
A quel punto, rimasti soli, Go fece cenno a Gwen e a Nyccio di uscire allo scoperto e cercare Zoren. Ma fu lo stesso mago a mostrarsi, uscendo dal suo nascondiglio. “Sono qui...” disse ai suoi compagni. |
“Allora immaginate di essere qui per una vacanza.” Disse Gozzone a Gaynor. “Dopotutto è un'isola tropicale. Acqua pulita, sabbia bianca, Sole e spazi incontaminati. C'è forse di meglio al mondo?” Sorridendo. “E nel frattempo mi farete da modella.”
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I due rimasero ancora nella cantina, finché non se ne andarono.
Allora noi uscimmo allo scoperto per cercare Zoren, ma fu lui a trovare noi. "Sei qui..." dissi in un sospiro "Mi ero spaventata non vedendoti al pianterreno..." abbracciandolo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“E' una brutta storia...” disse il sacerdote prima che Clio andasse via “... già, una brutta storia... è la Gioia dei Taddei e voi siete finita nel mezzo di tutto ciò...”
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Dacey uscì dalla stanza e scese al pianterreno, dove trovò il locandiere intento a spostare alcuni tavoli.
“Buonasera, madama.” Disse l'uomo sorridendo alla zingara. |
"D'accordo..." risposi a Gozzone. "Dopotutto avete ragione, è un'isola bellissima per godersi una vacanza. Ma se accetterò di farvi da modella, mi promettete il vostro aiuto per ritornare sulla terraferma?"
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Ero convinta di trovare Ehiss ma al suo posto di sotto c'era il locandiere.
" Buonasera... Ehm sto cercando mio marito" ricordandomi di come ci eravamo presentati alla locanda. " É sceso poco fa... Scusate ma questa mattina non vi abbiamo trovato e neanche prima per cui mio marito ha preso qualcosa dalla dispensa, spero non vi dispiaccia" |
“Salute a voi...” disse il pescatore ad Altea, mentre preparava le reti in attesa dell'alba “... il posto più vicino? E' la città di Volturnum... potete raggiungerla a piedi, in mezza giornata di cammino... oppure dalla costa... ma per fare ciò vi occorre una barca. Voi ne disponete?” Chiese.
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Mi bloccai a quelle parole del sacerdote.
Forse sapeva molto più di quanto pensassi. "Già.." mormorai, scuotendo la testa "Che dovrei fare?" malinconica. Quelle parole mi uscirono spontanee, quasi uno sfogo incondizionato a quella situazione assurda. Era ciò che mi chiedevo continuamente dopotutto. Che lui potesse aiutarmi? Sarei davvero stata così crudele da gettare il sosia in pasto alla maledizione? Un conto era uccidere, quello era terribile persino per me. |
A quella risposta sospirai ma sorrisi al gentile pescatore.."Volturnum..mai sentita nominare, non sono di queste parti e sinceramente sono proprio stanca...assolutamente non dispongo di una barca, dispongo appena di ciò che potete vedere..e se andassi in barca qualcuno potrebbe accompagnarmi gentilmente?".
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“Tranquilla, sono sano e salvo.” Disse sorridendo Zoren a Gwen.
Un attimo dopo si udirono dei passi. “Qualcuno sta scendendo...” il mago ai suoi “... presto, nascondiamoci di nuovo...” |
Sorrisi sollevata a Zoren, ma poi sentimmo di nuovo dei passi e ci nascondemmo di nuovo, io stretta a Zoren in quell'angolo buio e nascosto alla vista di coloro che stavano scendendo in cantina.
"Saranno di nuovo loro... Forse eseguiranno ora l'intervento..." dissi pianissimo a Zoren. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Naturalmente, milady.” Disse annuendo Gozzone a Gaynor. “Tra non molto sarà l'alba ed io adoro cominciare il nuovo giorno con un lavoro inedito... recatevi pure nella vostra camera e troverete i costumi adatti all'occasione...” fissandola il dottore.
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“Affatto, madama.” Disse il locandiere a Dacey. “La dispensa è fatta apposta per soddisfare voi clienti. Ditemi... vi occorre qualcosa?”
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" Beh si. Vorrei sapere come si chiama la vostra città e perché nessuno gira di giorno. E ovviamente vi ho chiesto se avete visto mio marito"
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"Come volete, dottore..." mi alzai da tavola e tesi la mano al pirata. "Andiamo, Capitano..."
Quella storia non mi ispirava nulla di buono, ma capivo che non ero nella posizione di potermi rifiutare. Consideravo Gozzone un pazzo fanatico e contrariarlo poteva rivelarsi una mossa pericolosa. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
“Siete nel cuore della maledizione...” disse il sacerdote a Clio “... nel ventre dell'oscuro incanto... rammentate questo... il demone mira a confondere, ad ingannare, a raggirare... il suo scopo è tentare, facendo cadere gli uomini nel dubbio e nella paura... e la paura conduce alla disperazione... la disperazione alla debolezza... e la debolezza fa vacillare la Fede... e senza di Essa siamo in balia delle forze del Male...”
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“Magari qualcuno può traghettarvi fin laggiù, dietro compenso...” disse il pescatore ad Altea “... ma Volturnum oggi non offre granchè... se volete lasciare Monte del Dragone vi consiglio allora di raggiungere il litorale Flegeese... i porti là possono condurre ovunque...”
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Sospirai a quelle parole del sacerdote.
"Sì, me ne sono accorta..." scuotendo la testa. E tu ci sei cascata come una pera cotta, ottimo... Presi un profondo respiro. Dovevo portare Icarius lontano da lì, il prima possibile. "L'importante è non arrendersi..." sospirai "Ci sarà pure un modo per sconfiggerlo". |
"Provengo proprio da laggiù e mi sono ritrovata qui dopo varie peripezie..quindi a Volturnum è meglio non andare. Effettivamente io sto cercando di tornare alla mia residenza...qualcuno mi può accompagnare o dista poco a piedi da qui il litorale...sono sola e senza una guida". Sospirai e poi mi feci coraggio.."Scusate ma voi sapete di che maledizione sono colpiti i baroni di Monte del Dragone, l' ho letto in un libro" forse lui avrebbe parlato e avrei posto fine a questo dubbio, anche se la voglia di tornare a Palazzo delle Ginestre era molto e farmi consolare da zia Sibille.
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Gwen non terminò neanche di parlare che due figure incappucciate scesero nella cantina, avvicinandosi alla fossa.
“Eccola, è pronta...” disse Melina “... qui riposerà il signor Ortagg...” “Si, poverino...” fece Tunetta “... così smetterà di soffrire... come gli altri che riposano in questa cantina...” |
“Questo è Tocco Vetus...” disse il locandiere a Dacey “... la gente? Oh, posso assicurarvi che è qui anche di giorno... forse siete voi che non la vedete...” sorridendo “... riguardo vostro marito, posso dirvi che è andato verso la chiesa...”
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" Non è divertente... Sembra un deserto per tutto il giorno" sbottai a causa della sua risata e partii verso la chiesa
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Il pirata e Gaynor raggiunsero la loro camera, dove trovarono alcuni costumi sul letto.
Erano leggeri e molto sensuali, fatti apposta per mettere in risalto le forme di chi li indossava. “Il nostro dottore deve essere un gran maiale...” disse Capitan Cuore guardando i vestiti “... fa prima a metterle a nudo le modelle...” sarcastico. |
Le stesse figure incappucciate che avevamo già visto comparvero e rimasi sconvolta riconoscendo le voci di Melina e Tunetta.
Avevo ragione. "Hai visto che avevo ragione?" Sussurrai pianissimo. Non riuscivo a crederci, ma intanto le prove erano lì, proprio sotto i nostri occhi e noi dovevamo andarcene al più presto. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“C'è sempre un modo per sconfiggere le forze del male...” disse il sacerdote a Clio “... ma forse potrà esservi utile una vecchia storia... la lessi tempo fa nella biblioteca di questa casa... la storia di Issef il lupo...”
Intanto albeggiava. |
“Dimenticate le leggende di questo posto...” disse il pescatore ad Altea “... ditemi, piuttosto... dove si trova la vostra dimora? Immagino non nelle Flegee visto che non volete tornarci...”
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Arrivati in camera, trovammo sul letto dei vestiti che avrebbero lasciato poco all'immaginazione.
"Non possiamo contrariare quel tipo..." dissi sottovoce al pirata, per paura che qualcuno origliasse. "Da l'impressione di essere un pazzo fanatico, potrebbe decidere di usarci come cavie per i suoi esperimenti, che ne sai... se vuole che indossi questi vestiti lo farò, ci tengo ad uscire viva da questa maledetta villa... e poi, parli come se fossi geloso..." finii guardandolo. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
In quel momento ogni cosa mi sarebbe stata utile.
Quella storia era riuscita a scuotermi nel profondo, e le conclusioni erano tutt'altro che rosee. Nonostante quel bacio non avevo dubitato mai di Icarius, ma non avevo fatto due più due. Se era lui, allora io... allora era meglio che mi fosse indifferente, pensai con un sorriso triste. "Mi piacerebbe ascoltarla" dissi, sorridendo. |
Osservai il viso bonario del pescatore e sorrisi.."Si, le dimenticherò perchè..mi hanno confusionato l' animo".
Scossi il capo "Non so dove si trova il posto dove è la mia residenza, ero appena arrivata da due giorni e tutto cambiò, ho avuto varie peripezie..non potreste immaginare. Ci voglio tornare, perchè laggiù vi sta mia zia e mia sorella e sono abituata ad una vita agiata anche se...quella vita agiata e insulsa mi annoia" mi sedetti sulla riva vicino a lui.."Ma cosa dovrei fare? Ho solo vissuto esperienze negative...comunque se tornassi vi sarebbe il Capitano Johnata a urtarmi...il Capitano di Marina dei Taddei...contro i pirati" guardando la distesa di mare "Come vorrei poter viaggiare su questo mare in cerca di qualcosa di prezioso e soprattutto essere felice" e lo guardai nei suoi occhi di uomo di mare..semplici ma che sapevano leggerti dentro. |
Dacey uscì dalla locanda e si diresse verso la chiesa.
In strada vide molte persone, tutte dirette come lei al Sacro Edificio. La campana echeggiava con i suoi rintocchi in quel posto silenzioso e buio, fungendo quasi come richiamo per tutte quelle persone. Infine la zingara arrivò davanti alla chiesa, proprio mentre stava cominciando la Santa Messa. |
“Si...” disse annuendo sottovoce Zoren a Gwen “... è una famiglia di pazzi... lo sono tutti... zie, zio e nipote... pazzi furiosi e pericolosi...”
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Non riuscivo a crederci mentre la gente si riversava in strada verso la chiesa.
Come potevano starsene rintanati tutto il giorno come topi e uscire un'ora soltanto per pregare. Che razza di vita poteva mai essere? Cercai di farmi largo e scrutai tra i vari banchi alla ricerca di Ehiss |
"Domattina ce ne andremo e non ammetto repliche" cercando il suo sguardo nella penombra del nascondiglio.
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“Beh, se per te non fa differenza essere coperta o andare in giro mezza nuda” disse il pirata visibilmente seccato a Gaynor “allora sono affari tuoi...” avvicinandosi alla finestra “... tra poco albeggerà... dovresti prepararti e non farlo attendere...”
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