Io ed Elv ci mettemmo comodi, per ascoltare quella che di preannunciava come una grande storia!
Non capivo molti riferimenti che faceva, ma l'importante era il senso generale, e quello lo avevo capito.
"Benché da un lato sia terribile, ci vuole davvero bravura per trasformare degli animali in uomini!" esclamai, con sincerità.

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"L'odio è spesso la mativazione più forte, quasi come l'amore." Disse Awatary a Gwen.
"Perchè tutto ciò?" Elv.
"L'ho detto..." mormorò Awatary "... per dimostrare che non esiste nulla, oltre il caos. Il caos fa evolvere gli animali senza un fine ultimo. Siamo come vermi che vegetano su un piatto di carne putrefatta." Ridendo.

"Ho il voltastomaco..." mormorai con una smorfia, commentando ciò che aveva detto Awatary alla fine.
Guardai Elv.
"Forse dovremmo andare..." a lui.

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“Già...” disse Elv a Gwen, avvertendo un senso di disperazione “... questo pianeta non mi piace...” fissando Awatary.
“Perchè mai?”
“Per tutto ciò che succede!” Sbottò.
“Beh, non ce ne sono altri di pianeta che io sappia.” Divertito l'inventore.
“Andiamo, Gwen...” il ragazzo “... grazie del suo tempo, signore.” All'inventore.

Scossi appena la testa, lo sguardo basso.
Non ne poteva proprio più...
Neanche io, in realtà, ma forse lui lo sentiva di più...
Nemmeno lui sapeva che ci fossero altri pianeti?
"Beh signor Awatary, sarete anche un genio, ma non lo siete poi molto se non conoscete il nostro pianeta" con aria candida, scrollando le spalle "Arrivederci!" salutandolo con la mano.
Poi uscimmo fuori ed io mi diressi subito dove si poteva trovare un po' di verde e di prato.

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Il suo sguardo fu impagabile.
Quell'azzurro che si fece sempre più grande, immenso, la sorpresa e lo stupore lo rendevano ancora più bello, ancora più innocente.
E poi quel rossore, quell'imbarazzo che mi stava eccitando in modo sorprendente, come non avrei immaginato nè compreso.
Possibile che mi stessi davvero eccitando nel vedere Icarius imbarazzato e sconvolto?
Hai sempre avuto idee strane...
Ma ormai avevo imparato ad ascoltare il mio corpo, la sua volontà, la sua voce, i suoi desideri, e ora mi stava parlando forte e chiaro, altrochè!
Sentivo la sua mano sempre più vicina, con la mia che lo guidava fino a toccare la stoffa delle mutandine.
"Oh sei un bravo bambino.." fissandolo negli occhi con un leggero gemito provocato da quel contatto "...ma forse sei troppo piccolo per queste cose, no?" fissandolo con aria di chi vuole prendere un cucciolo di leprotto per farci la cena.

“Quali...” disse Icarius paonazzo, eccitato ed imbambolato con la man sulle mutandine di Destresya “... quali cose, zia?” Incredulo di sospettare che lei parlasse di sesso.
Ad un tratto dalla vegetazione si udì un marcato fruscio.

“Aspettate...” disse Awatary “... parlatemi allora del vostro pianeta.” A Gwen e ad Elv. “Sono estremamente curioso.”

Awatary ci seguì fuori, chiedendogli di parlargli del nostro pianeta.
Guardai Elv.
"Meglio far parlare te, sai molte più cose di me..." con un mezzo sorriso.

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Elv annuì a Gwen.
“E' molto diverso da questo...” disse all'inventore “... le persone sono normali e l'ateismo non è una sorta di imposizione statale... i giovani non passano le giornate a cantare come larve e gli animali sono animali...”
“Beh, magari anche il vostro pianeta un giorno diventerà come Agnostor, no?” Awatary.