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Lo guardai con aria innocente, ma con un sorriso che sottintendeva ben altro.
"Chissà..." dissi soltanto, facendogli l'occhiolino. Non mi dispiaceva che sapesse di poter contare su di me per una fuga, ma non ero ancora pronta a rivelarmi completamente, anche perchè mostrarmi debole e indifesa mi avrebbe permesso di passare inosservata. "Vuoi fare una gara, capitano?". |
Proseguimmo il nostro viaggio, tutto era deserto e desolato finché ci fu un'altra tappa infelice. "Una città fantasma... È tutto deserto e desolato qui. Cosa è accaduto, andiamo a vedere" mentre la pancia brontolava di fame.
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Elv restò perplesso per quella reazione inaspettata della donna, poi guardò Gwen ed annuì.
I 2 andarono così nell'emporio ed Elv mostrò il monile a forma di insetto al vecchio. Quello lo guardò bene, rigirandolo più volte e poi lo restituì al ragazzo. "Non ho mai visto questo genere di manufatto..." disse "... sembra molto antico... parecchio direi... ma di sicuro non è di fattura nativa." Scuotendo il capo. "Ma certo." Disse il capitano a Destresya. "Idea intrigante." Allora sistemò alcune vecchie carte da gioco sul muro di cinta del cortile interno. "Vince chi colpisce l'Asso di Cuori, mentre invece quelli di Picche e di Fiori fanno perdere punti." Tornando vicino a lei. "Prego, dopo la dama." Con un grazioso inchino lui. Era una città abbandonata, decandete, fatta di palazzi in rovina, fabbriche in frantumi e torri diroccate. "Una città fantasma..." disse la moglie del capitano del forte, con Altea accanto a lei. "Deve essere stata abbandonata decenni fa..." mormorò la Cometa Nera "... forse per l'esaurirsi delle scorte d'acqua... ora sarà solo tana di avvoltoi, dinghi, scorpioni e serpenti..." "Qui saremo al sicuro?" Chiese Equest. "Non lo so" il fuorilegge mascherato "ma continuare a viaggiare ora che è ormai il tramonto sarebbe una pazzia. Di notte nel deserto se attaccati non avremmo scampo. Qui almeno potremmo nasconderci." |
Andammo dal vecchio e scoprimmo che non era di origine nativa.
"La donna della locanda è rimasta abbastanza sconvolta nel vederlo, sapete il motivo? E soprattutto, potrebbe risalire ad una popolazione che abitava questo pianeta e queste terre ben prima dei nativi?" indagai. Speravo che questo dettaglio potesse aiutarci a capirci di più. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Non vi è alcuna alternativa quindi.. Madame lei può riposare, io starò sveglia di vedetta. Qualcun altro si offre come vedetta?" osservando gli uomini "Non dormo molto solitamente".
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"I nativi sono fatti così, cosa volete farci..." disse ridendo il vecchio a Gwen e ad Elv ".. sono superstiziosi oltremisura e credono che i loro spiriti abitano queste terre."
"E di questo monile non sa dirci altro?" Elv. "No, sarà una qualche antica divinità scolpita se non dai nativi da qualche tribù primitiva." Rispose il vecchio. "Magari potreste tentare di venderlo e chissà che non ci facciate qualche soldo." Ridacchiando. "Farò io il primo turno di guardia con voi." Disse la Cometa Nera ad Altea. "Un momento..." fece Equest "... non pensarai che ti lasci da solo stanotte, vero? Potresti scappare appena noi altri sichiuda gli occhi per dormire." "Già, per poi trovarmi da solo in piena notte nel deserto con un nemico alle calcagna." Ironico il bandito. "E va bene..." sbuffò Equest "... ma bada di non fare il furbo, chiaro?" Ed andò a riposare con gli altri, visto avevano trovato un vecchio magazzino abbastanza confortevole, lasciando Altea ed il fuorilegge da soli a fare la guardia. |
Il vecchio non fu molto d'aiuto.
Anzi, affatto. A noi non interessava vendere il monile, ci interessava fare chiarezza ma non era destino che avessimo fortuna. "Grazie comunque" risposi all'uomo, con un vago sorriso, rigirandomi il monile fra le mani, pensierosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv fece cenno a Gwen di uscire dall'emporio.
E così fecero, dopo aver salutato il vecchio. Era ormai prossimo il tramonto ed in quel luogo c'era ben poco da fare. "Vieni, andiamo alla locanda per cenare, poi ce ne andremo in camera." Disse lui a lei. "Prima dormiremo e prima verrà il nuovo giorno, quando andremo via da qui." Fissandola. |
Alla fine, uscimmo da lì, non essendoci altro per noi.
"Sì, per oggi non abbiamo più nulla da fare, ormai" annuii, dirigendomi verso la locanda. "Pensavo che qui avremmo trovato qualche risposta, ma torneremo a casa comunque senza risposte..." sospirai "Beh, forse è meglio così. In fondo, domani andremo via e non ci importerà più un accidente di tutto ciò..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen ed Elv tornarono alla locanda per cenare, mentre il crepuscolo prendeva il posto del tramonto.
La donna nativa non diede alcuna confidenza ai 2 giovani, nè rivolse loro la parola, limitandosi solo a servire loro da mangiare, per poi chiudersi nella cucina senza più uscire. "Che gran conversazione..." disse sarcastico Elv a Gwen. Dopo un pò i 2 ragazzi andarono nella lorocamera per dormire. Ma qui Gwen cominciò a sentirsi strana. Un senso di angoscia la prese, come a volerla opprimere. |
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