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Due parole con... Pierluigi Curcio
Nella giornata del 03 maggio 2011, a partire dalle 20:30-21:00 circa, il forum di Camelot avrà l'onore di poter accogliere Pierluigi Curcio alias Dubricius, col quale potremo parlare del suo ultimo libro "Il prezzo dell'odio" e dei suoi eventuali progetti futuri.
------------------------------ Discussioni legate a Pierluigi Curcio |
Come devo iniziare... con un "Buonasera cari forumspettatori e ben arrivati a questa nuova puntata di <Due parole con...> ..." :D
A parte le battute, volevo ringraziare fin da ora, ed a nome di tutti, Pierluigi per aver acconsentito a partecipare a questa "intervista"... anche se qui di giornalisti non ce ne sono. :p Ma, è arrivato il momento... signori, accendete i motori... si parte!! ;) |
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Vorrei fare un confronto fra la prima versione del tuo libro "Vendetta" edito da Il filo e questa "Il prezzo dell'odio", edito da Arduino Sacco editore.
Leggendo le prime pagine, mi sembrava di essere di fronte ad un libro completamente diverso, forse anche perché i nomi di alcuni personaggi sono cambiati... solo in seguito ho trovato il filo della narrazione presente in entrambi i testi, e mi sono quindi accorto che ne "Il prezzo dell'odio", il legame con il ciclo bretone è più forte. Cosa ti ha portato a questa decisione? E come mai hai deciso di ampliare il tuo testo? |
Con immenso Onore e con un esplosivo piacere saluto Dubricius o Pierluigi(come preferisci essere chiamato in questa particolare occasione?) e tutti i forumspettatori presenti e futuri.:smile_wave:
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Ciao, Pierluigi.
In primis ti faccio i complimenti per il libro, che trovo molto interessante, soprattutto per lo scorcio storico che ospita le vicende. Originale, visionario per certi aspetti e molto evocativo. E questo mi spinge a chiederti una cosa che mi sta molto a cuore, anche se non direttamente legata, o almeno non del tutto in realtà, con la trama del tuo libro. Nell’ultimo periodo la letteratura sembra aver intrapreso una strada che devia decisamente dalle ambientazioni classiche. Una marcata tendenza “New Age” sembra infatti aver animato lo scenario arturiano, proprio a discapito della tradizione, frutto della letteratura appunto classica dei grandi romanzi bretoni. Così vediamo la volontà di “redimere” personaggi come Mordred, Morgana e via dicendo. Notoriamente si giustifica il tutto con una voglia di “ritorno alle origini”, verso la cultura ed il panorama celtico. Ma tutto questo non può in qualche modo “alterare” un filone che in realtà ha i suoi personaggi ormai già ben fissati nell’immaginario collettivo praticamente da sempre? Ci possono essere altre ragioni, diciamo non solo culturali ma anche religiose? Tu come vedi tutto ciò? |
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eccomi a voi Curcio... e finalmente ablo col primo autore della biblio del 2011
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La storia si ama o si odia. Difficilmente ci si può adagiare su una via di mezzo. Chi entra in contatto con un personaggio in particolare o un avveninemento carismatico, drammatico, innovativo, propulsivo ha voglia di "saperne di più" in merito, di allargare la propria conoscenza. Oppure trova l'argomento talmente arzigogolato che decide di abbandonare di riempire il suo calmiere del sapere.
Nel tuo caso,vorrei chiederti, un primo passo da neofita per divenire poi un cultore del filone/genere....come è avvenuta questa mutazione e come hai scelto di colmare il tuo di "calmiere del sapere"? |
Curcio, al momento stiamo a 2 testi: una prima opera in prosa e una sua revisione/continuazione...
Spero che ci sarà anche una 2a opera continuativa... e in virtù di questa spero che si andrà oltre... Dimmi pure egregio... |
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Un articolo della Dott.ssa Malcor mi ha letteralmente spalancato gli occhi. Lucio Artorio Casto è realmente esistito, ha vissuto in Britannia, l'ha difesa da Caledoni e figli di Lyr e numerose campagne sembrano coincidere con quelle dello stesso Artù. E' sbarcato sul continente a capo di un contingente di cavalleria Sarmata combattendo in Gallia e, come nella leggenda, potrebbe esser morto per mano dello stesso figlio durante la guerra civile del 197 che vide contrapporsi le figure di Settimio Severo e Clodio Albino. Ho praticamente avvertito dentro che l'ispiratore fosse ques'ufficiale di cavalleria romana. TRa l'altro non lontano dall'ultimo campo di battaglia ( Lugdunum - Lione) esiste una cittadina chiamata Avalon. Coincidenza? L'approccio alla scrittura invece è scaturito dai testi di David Gemmell.Uno spettacolare autore storico fantasy il cui stile credo mi abbia profondamente influenzato. |
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- Artorius: vita, amori ed imprese di un uomo divenuto leggenda" |
Mi piace, questa tua idea di raccontare la storia tramite i diari dei vari personaggi che la popolano. Mi è capitato di leggere romanzi che narrano la storia come se fossero le memorie di un personaggio, ma mai più di uno.
Da dove nasce questa idea, come mai hai optato per questo genere di narrazione? Ti sei ispirato a qualcuno in particolare? |
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Un ottimo testo per chi volesse rivivere ancora una volta le gesta degli eroi greci e troiani. |
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Proseguo... In un intervento presente nella discussione su "Il prezzo dell'odio", dici che il tuo romanzo anticipa o tocca solo marginalmente il ciclo arturiano... ma nel romanzo si parla di Lucio Artorio Casto, il quale però è antecedente alla storia narrata... Lucio Artorio Casto, come tu stesso hai detto, è il personaggio del tuo romanzo ancora inedito "Artorious". Scusa la domanda sciocca... cosa ho sbagliato? In che senso tocca marginalmente il ciclo arturiano? |
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Quel che credo è che siano esistite due figure emblematiche per la tradizione arturiana e che il mito potrebbe averle fuse in un solo personaggio elevandolo al rango di Re. Non scordiamo che Nennio quando parla di Artù, ne parla come dux bellorum, non Rex, ma dux bellorum, guarda caso lo stesso grado raggiunto da Artorius dopo aver respinto l'invasione caledone. Tra l'altro è più che attestata una figura autorevole, probabilmente Aurelio Ambrosio, che nel V secolo d.c. mantenne la pace per circa un cinquantennio dopo aver respinto i sassoni. Due figure per un unico eroe? Forse poco poetico, ma probabile. |
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Ma continuiamo... |
Curcio... ti do la risposta in anteprima sul forum... PRESTO l'editore ci pubblicherà gli Annales Cambriae e... e... eh eh eh ci sono ottime possibilità di fare molto molto di più...
Quindi Curcio... io mi impegno per far pubblicare il passato... Voi per pubblicare il futuro... mi aspetto una lunga saga... |
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Continuiamo... Sanquhar, si trova in Scozia, e più precisamente nella terra fra il vallo di Adriano e il vallo di Antonino. Non conosco bene l'ipotesi avanzata dalla dott.ssa Malcor, perché il saggio non è stato tradotto in italiano... e il mio inglese... beh lasciamo perdere... :D E' li che secondo te o secondo la dott.ssa Malcor si svolsero i fatti principali della storia di re Artù, oppure cosa ti ha portato a questa scelta? Se hai avuto modo di visitare quei luoghi... come li hai trovati? P.S. Volevo rinnovare i complimenti a te e alla tua cara sorella per la copertina del libro... è proprio bella... non solo hai scritto il romanzo, ma hai pure la copertina. :D |
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I luoghi sono stati proprio loro a scegliersi, la tecnologia ha fatto passi da gigante e vedere coi miei stessi occhi la torre, il fiume che scorre nei pressi, mi hanno così suggestionato da optare per loro. Tra l'altro c'è chi dice che la stessa torre che puoi ammirare in copertina, che è proprio quella di Sanquhar, sia infestata. Impossibile resisterle. Già ... la squadra Curcio ha buon gusto ed un discreto colpo d'occhio. Ti ringraziamo entrambi. Ps: Google Earth è un mito! |
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Medved, Fearghal, Embreis, ... sono i personaggi del tuo romanzo, che sono ben lontani dagli eroi narrati nel ciclo arturiano... e sono più... diciamo umani.
Cosa ci puoi dire di loro, senza svelare troppo. Hai portato qualcosa di te in ognuno di loro? A quale personaggio sei più legato... e per quale motivo? |
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Hastatus mi ha anticipata! Non posso fare altrimenti che aggregarmi alla sua curiosità. Quindi anche io rivolgo più o meno la stessa domanda: quale personaggio, ad esclusione di un protagonista -per ovvie ragioni-, ha avuto la capacità di stimolare la tua inventiva e stuzzicarti nello descrivere il suo personaggio? Hai attinto caratteristiche da personaggi realmente esistenti e che potrebbero, in una realtà fantastica, impersonare i "tuoi" di personaggi? La realtà, la quotidianeità, quale influsso positivo ha offerto alle "tue creature"?
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Loro sono me così come io sono loro. Rappresentano forse estremizzati il carattere puro, torbido e maledetto che vive in ognuno di noi. Medved il sarmata cerca la vendetta ad ogni costo. Fearghal l'eroe per natura, il buono, colui che non ti tradirà mai e non ti lascerà mai solo. Embreis rappresenta il mistero, l'ambiguità, il solitario, colui da cui non ti aspetteresti mai una mano d'aiuto, eppure il primo ad esporsi per le lacrime di una donna. Sono legato a tutti ed ancor di più ad un personaggio secondario ma non meno importante: Taranis. Il gigante buono, il vero amico. Loro sono me così come io sono loro, in ogni aspetto del carattere, nel bene e nel male. |
Io ho quasi finito... ho ancora un paio di domande, poi ti lascio... ormai ti sarai stancato di me. :D
Continuiamo... Ho letto che con il romanzo "Vendetta" intendevi farti conoscere fra gli esperti del campo. Visto che hai avuto modo di conoscere la dott.ssa Malcor ed essere stato inserito in "Lo re Artù k’avemo perduto" di Mario de Matteis e Antonio Trinchese, forse ci sei riuscito. Ora speri nel grande passo? Facebook, i forum, ... pensi ti potranno aiutare? |
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In ogni mio racconto o libro tento di esprimere la realtà nella sua forma più cruda che nella più delicata. I personaggi vivono e muoiono come le personi comuni, sbagliano irrimediabilmente ed allo stesso tempo diventano eroi inconsapevoli. Solo uomini, nient'altro. E dici niente? |
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