Gaynor raggiunse casa sua e prese le due bambine.
Le preparò e velocissime scesero di sotto, dove Guisgard, con l'auto ancora accesa, stava aspettando.
La ragazza non diede spiegazioni, prese le bambine e scese giù.
Un attimo dopo quel bolide sfrecciò via, verso l'albeggiare.
Nello specchietto il pilota dagli occhi azzurri fissava le due bambine.
Una piccola e vivace, l'altra più grande ed introversa.
“Ti somigliano...” disse a Gaynor “... sono belle come te.”
“Tu di che posto sei?” Chiese la più piccola.
“Afragolignone...” rispose Guisgard.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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