C'è silenzio, un silenzio irreale stanotte.
O forse sono io a sentirlo più del solito.
Un silenzio assordante, che fa male al cuore.
Un silenzio doloroso, quasi insopportabile.
Mi ritrovo a camminare nel giardino senza quasi accorgermene.
Tutto è avvolto da una surreale brina in questa notte d'autunno, e i colori dei fiori appaiono ovattati e lontani, quasi fossero nascosti da un velo inviolabile.
Quanta malinconia in questa notte solitaria, persino i fiori non brillano della loro luce.
La luce.
Quella che manca a questa notte.
La luce del cuore, la luce di quella magia che stanotte non si compirà.
Com'è buia e lontana quella finestra, così distante e gelida come questa notte.
No, non mi è amica questa notte.
Questa notte è più fredda, più oscura, solitaria.
Nemmeno la luna riesce a illuminare il mio cuore malinconico che vaga tra le tenebre.
Eppure nemmeno le tenebre hanno le risposte che cerco, forse mi avvolgono perchè conoscono il tormento del mio cuore.
Quel tormento che ha spento il mio sorriso e che non da pace alla mia notte.
Ma questa notte mi è nemica, anche la luna e le stelle mi sono nemiche.
Perfino l'alba non sarà magica come in quelle infinite notti di parole.
Nemmeno la luce del sole è quella che cerco.
La luce che cerco si è allontanata, e il suo calore diventato ghiaccio prima si spegnersi.
Un freddo che mi paralizza.
Datemi il fuoco, il fuoco vivo che arde e distrugge.
Ma non il ghiaccio immobile e assente.
Eppure il ghiaccio sembra così tranquillo.. tranquillo e freddo però.
Il fuoco no, il fuoco è instabile e ardente.
Che mi consumi dunque, piuttosto che dover sopportare questo freddo buio.
Eppure non resta molto di questa notte, ormai.
Attraversarla non è stato facile, tra tormenti, freddo e solitudine, ma ora sta volgendo al termine.
Passeggiare nel giardino silenzioso è rilassante.
Ed è solo allora che lo vedo.
Un fiore
Un fiore che subito riconosco.
Non è un fiore qualunque.
Mi è stato regalato un fiore come quello anni fa, e lo conservo gelosamente in un diario.
Sorrido al pensiero di quel momento.
Quel momento che, solo, racchiude forse il motivo di tutta la mia malinconia di questa notte.
Quel momento in cui le scintille hanno dato origine al meraviglioso fuoco che illumina le mie notti.
Quello stesso fuoco che mi manca stanotte, che mi manca terribilmente.
Com'è stato intenso e terribile quel momento.
Eppure, ha dato origine a tutto questo.
Allora tutto diventa chiaro, e nella fredda notte buia una piccola fiammella di speranza fa capolino nel mio cuore.
Mi alzo e colgo quel fiore.
Dopotutto con me ha funzionato, chissà che non compia il miracolo anche per me.
Che non possa portare un'altra notte, più calda e illuminata.
Una di quelle notti speciali, che in pochi possono conoscere.
Quelle notti cariche di parole sussurrate alla Luna, notti in cui le parole prendono vita e diventano immortali.
Una notte come doveva essere questa, se io non avessi rovinato tutto.
Ora quel gelo avvolge tutto, insinuandosi verso il mio cuore.
Eppure il mio cuore arde, ancora, in questa notte buia.
Forse è l'unica luce rimasta a questa notte.
Torno sotto quella finestra buia e sospiro.
È lì, gelida e buia come l'avevo lasciata.
Quel freddo mi paralizza ma il mio fuoco certo non si è spento..
Poso delicatamente il fiore su quel davanzale, e mi allontano mestamente.
Quando sono sufficientemente lontana, resto a guardarlo, quel piccolo e fragile fiore nella freddissima notte.
Una volta qualcuno mi ha detto che è meglio trovare un fiore al mattino appena svegli piuttosto che alla sera prima di addormentarsi.
Allora magari sarò fortunata, e quel fiore allieterà il suo risveglio.
Quel fiore.
Quel fiore speciale, in cui sono raccolti i miei tormenti.
Quel fiore ambasciatore di questa notte fredda e solitaria.
Quel fiore così audace e colmo di speranza.
Quel fiore..
un giacinto.
Buonanotte Camelot...